CAP. 8 SOCIOLOGIA COMUNITA’ E LOCALITA’ CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ 2 COMUNITA’ VITA URBANA SOCIETA’ VITA RURALE CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità 3 INIZIO DEGLI STUDI DI COMUNITA’ CON INDUSTRIALIZZAZIONE MOLTI PRIMI TEORICI SUPPONEVANO CHE MODERNIZZAZIONE = DISTRUZIONE COMUNITA’ che peccato, distruggono la nostra tradizionale vita di paese! NELLA PRIMA META’ XX° SEC. CONTINUO’ IL DIBATTITO SULLA PERDITA di COMUNITA’ NEGLI ANNI SETTANTA SI DIFFONDE ANALISI PIU’ RADICALE SU POTERE,CONFLITTO, DISUGUAGL. NEGLI ANNI SESSANTA LO STUDIO DI COMUNITA’ ANDO’ FUORI MODA ANCHE POSTMODERNISMO INTERESSE A COME INDIVIDUI COSTRUISCONO COMUNITA’ COME FONTE IDENTITA’ CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità GEMEINSCHAFT OGNI CONVIVENZA CONFIDENZIALE, INTIMA ESCLUSIVA ci si trova fin dalla nasciota RELAZIONI FRA VOLONTA’ UMANE un organismo vivente COMUNITA’ DI SANGUE è la prima forma di comunità PARENTELA VICINATO AMICIZIA COMUNITA’ un modo di sentire comune e reciproco associativo che costituisce la volontà propria di una comunità 4 GESELLSCHAFT IL PUBBLICO IL MONDO ci si va (“in terra straniera”) FORMAZIONE IDEALE MECCANICA un prodotto meccanico CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità i significati del termine sono connessi A LUOGHI comunità collegata ad aree, città, paesi c’è come prodotto dell’interazione in quel luogo (i sociologi evitano tale riferimento esclusivo) A RELAZIONI SOCIALI è la caratteristica più importante indica l’esistenza di obblighi e responsabilità A IDENTITA’ CONDIVISE gruppi che non vivono nello stesso luogo,né hanno interazioni, ma sentono di condividere una comune esperienza o identità 5 CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità P. COOKE 6 critico sul termine (perché polivalente) > impreciso dal punto di vista geografico > sensazione che sia “chiuso verso l’esterno” > incorpora idea di stabilità propone “locality” (spazio entro il quale viene vissuta gran parte della vita quotidiana dalla maggioranza dei soggetti) (CRITICA: può avere poco significato nella vita delle persone troppo attento a aspetti economici, poco a quelli culturali) GIDDENS propone “local” (ambientazione, scena, sito) “scena” si riferisce a spazio per il setting dell’interazione, è essenziale per specificare la sua contestualità (CRITICA: sembrano essere degli “sfondi” dell’interazione) COHEN la comunità esiste nella mente dei suoi membri (sottolinea natura soggettiva della comunità) le persone pensano a se stesse in quel luogo, dunque l’idea di essere distinti dagli altri cioè avere un’identità collettiva mostrata con l’uso di simboli (si pensi ai Rap) DAY-MURDOCK come le persone vedono se stessi rispetto a società? comunità = vincolo emotivo nella mente dei membri BAUMAN il concetto di comunità ha recentemente notorietà il problema va studiato perché rilevante CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità LE RICERCHE IN ITALIA dopoguerra, anni ‘50 - riprendono gli studi sociologici (postfascismo) - studi specie su comunità locali - specie in zone depresse e Mezzogiorno (dalla saggistica all’indagine scientifica, dal lavoro singolo a quello di gruppo) anni ‘50-’60 - il filone si estende ad altre aree (Toscana, Canavese) - nasce un movimento di: “Comunità” (Olivetti) (ciò stimolò anche altre istituzioni di ricerca: > “Il Mulino” / rivista e centro ricerca - Bologna > “Centro Studi Sociali e Amministrativi” - Ardigò, Bologna > “Svimez” / sezione metodologica - Roma > “Nord e Sud” / rivista e centro ricerca - Napoli > Centro studi sociologia rurale a Portici (Napoli) NUMEROSI SOCIOLOGI ITALIANI SI ROFRMARONO IN QUEST’AMBITO 7 CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità 8 VITA URBANA E RURALE sfavorevole disordinata TERMINE SIGNIFICATO TERMINE INTERAZIONE SOCIALE POSTO INDIVIDUO CONTROLLO SOCIALE STATUS confortevole armoniosa VITA RURALE VITA URBANA gemeinschaft gesellschaft comunità faccia a faccia ci si conosce circondato da parenti e amici informale, chiacchere ascritto società fugace e superficiale impersonale, strumentale isolato formale, legislazione acquisito CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità 9 VITA URBANA E RURALE sfavorevole disordinata confortevole armoniosa VITA URBANA SIMMEL Crea tipo unico di personalità Denaro e calcolo razionale come base dei rapporti Scettici/disimpegnati senza consuetudini Liberazione da controlli tradizionali WIRTH Sociologicamente eterogenei Segregazione sociale, irritabilità impersonalità, e mobilità Perduti fra la folla Corsa al successo, e prosperano i più adatti Urbanesimo = modo di vivere di tutta la società (non solo della città) CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità meccanizzazione e modernizzazione in agricoltura riduzione mano d’opera agricola e perdita diritti per le enclosure indebolimento sostegno dell’aristocrazia VERSO LA CITTA’ 10 un fenomeno mondiale produzione di massa nelle fabbriche, esigenza di mano d’opera spostamento verso aree con forza lavoro concentrata (città) la città prospetta stile di vita più moderno, con meno restrizioni si formano grandi città operaie queste conurbazioni si uniscono originando megalopoli nuovo ordine tecnologico e nuova struttura di classe potere aristocratico rurale cessa nuovo potere nel centro città pop. urbana è divisa in aree per secondo la classe sociale operai abitano vicino alla fabbrica sorgono quartieri di immigrati (little Ireland, little Italy, ecc.) deplorevoli condizioni di vita della classe operaia (malattie, crimini, vizio, inquietudine sociale) CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità IL FUNZIONALISMO la società è sistema di parti collegate caratterizzata da armonia cooperazione, equilibrio; stabilità è la condizione normale (Durkheim) solidarietà meccanica tipica della vita rurale - forte consenso ai valori - interessi e punti di vista comuni - rapporti stretti e basati sulla tradizione (Durkheim) solidarietà organica tipica societàè industriale - estesa divisione del lavoro - ciascuno fa affidamento su “sconosciuti” - rapporti razionali e individualizzati - nuovo abitante uirbano diventerà “anomico” (anomia = assenza di norme) anche Tonnies e Simmel entro questa tradizione; enfasi su effetti negativi 11 CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità 12 marxismo e M. Weber marx.: enfasi su conflitto di classe, sfruttamento, oppressione marx.: sostanziale assenza di opinioni su città come tale marx.: denuncia condizioni spaventose città vittoriana marx.: la vera base della comunità è più la classe che il luogo marx.: rapida crescita urbana distrugge le relazioni sociali Weber: città medievale come culla delle società moderne - città medievali indipendenti avevano favorito la razionalità - avevano sviluppato sistemi amministrativi, democrazia e classe mercantile - tali innovazioni distrutte da città moderne (città = riflesso del capitalismo) neoWeberiani: società basata su conflitto, non limitato solo a classi CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità teorici classici del XIX sec. concordano che industrializzazione e urbanizzazione furono fattori distruttivi della comunità LA RICERCA del XX secolo HA DIMOSTRATO che: le persone hanno la capacità di ricostruire le comunità la vita rurale, ieri e oggi, non basata solo sul romanticismo GANS …ALTRI nei quartieri degradati le persone non sono isolate e possono fare affidamento su gruppi informali c’è considerevole grado di coesione e di vicinato dimostrano che nell’area urbana esistono comunità territoriali > popolazione stabile e residente da lungo tempo > esperienze condivise > sostegno reciproco nelle avversità 13 CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità …MA le condizioni delle città sono mutate o scomparse: > industrie interne alle città non ce ne sono più > abitanti in aree degradate sono più transitori > nuove aree residenziali chiuse e protette i quartieri degradati rimangono associati alla perdita di comunità MENO SPIRITO COMUNITARIO… tuttavia si formano comunità anche a partire da condizioni marginali (es. comitati antidroga) RIFIUTATA L’IDEA CHE IL POSTO DOVE SI VIVE DETERMINI IL COME SI VIVE (rimangono, seppur contrastate, romantiche visioni della vita del passato nei villaggi) 14 CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna 15 …fine millennio: crescono coloro che si spostano verso la campagna un fenomeno di tutto l’occidente FATTORE ECONOMICO FATTORE CULTURALE industria moderna libera dai vincoli dei sogno delle rose sulla porta vecchi insediamenti decentramento del lavoro e dei lavoratori immagine negativa della città FATTORE TRASPORTI FATTORE GOVERNATIVO > nuovi trasporti e infrastrutture restringono spazi ieri lontani politiche incoraggianti pendolarismo e pensionamenti zone residenziali ai margini e new town stretti controlli su sviluppo urbano CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna …fine millennio: crescono coloro che si spostano verso la campagna VITA RURALE = consenso, coesione, stabilità ? DISTINZIONE netta tra stili di vita urbana e rurale ? spostamento verso i villaggi di persone benestanti di classe media equivale a frantumazione tradizionale sistema di classe rurale nei villaggi esiste una polarizzazione tra “noi” e “loro” basata più su provenienza interna/esterna che su classe sociale CONTROURBANIZZAZIONE legata anche a cambiamenti nella VITA RURALE 16 CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna 17 …fine millennio: crescono coloro che si spostano verso la campagna CONTROURBANIZZAZIONE legata anche a cambiamenti nella VITA RURALE un fenomeno di tutto l’occidente meccanizzazione agricola riduce richiesta mano d’opera più “factotum” in agricoltura che specialisti mezzadria in declino, incremento coltivatori diretti agricoltura sempre più operante su principi di mercato -non dimenticarsi che pressione della domanda di proprietà rurali eleva i prezzi al di là delle possibilità dei locali meno abbianti - resistenza dei nuovi arrivati a modificare contesto per costruzioni economiche - cambiamento dei residenti (vecchi+nuovi) cambiamenti anche x servizi richiesti … alla fine non sempre relazioni sociali idilliache… CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna …fine millennio: crescono coloro che si spostano verso la campagna IN ITALIA DAGLI ANNI ‘80 specie in aree economicamente più mature, di + antica industr.ne 18 un fenomeno di tutto l’occidente i mass media spesso ripropongono stereotipi di un confuso desiderio nostalgico di una vita rurale frutto + dell’immaginario collettivo che di un reale vissuto molte località sono attrattori in comuni rurali negli anni cinquanta “ sono un locale perché ho vissuto qui tutta la vita; non penso a Loro come dei veri locali; forse lo sono ma non li considero tali” … l’immigrazione! CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Città e metropoli 19 1990 metà popolazione del mondo abita in città città con +1.000.000 abitanti 114 nel 1960 640 nel 2025 POPOLAZIONE DIURNA = POPOLAZIONE NOTTURNA ? ABITANTI = FORZA LAVORO ? LE MURA URBANE DELIMITANO LA POPOLAZIONE IVI INSEDIATA SVILUPPO INDUSTRIALE: DAI BORGHI ENTRANO ED ESCONO X LAVORARVI (metropoli di prima generazione) NEI WEEK END E PER VACANZE TANTI CHE VAN FUORI E TANTI CHE ENTRANO (sono i consumatori metropolitani, o city users - è la metropoli di 2.a gener.) OGGI SEMPRE PIU’ PERSONE ENTRANO PER AFFARI (sono i metropolitan businessmen) CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Città e metropoli 20 CITTA’ TRADIZIONALE METROPOLI 1.a GENERAZIONE METROPOLI 3.a GENERAZIONE ? METROPOLI 2.a GENERAZIONE A) ABITANTI B) PENDOLARI C) CONSUMATORI D) BUSINESSMEN abita SI NO NO NO lavora SI/NO SI NO SI comsuma SI (SI) SI SI CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità di vicinato dalle comunità ai “villaggi urbani” 21 La comunità di vicinato Il processo sociale che ri-crea, in ambienti ostili come i quartieri degradati delle metropoli, una specie di comunità sul modello dei rapporti di villaggi d’un tempo dalla ricerca emerge, invece, che il rapporto di vicinato appare decisamente trascurato nella metropoli andrebbe però separato il LIVELLO FORMALE (settore pubblico e settore non pubblico) retti da princìpi organizzativi burocratici LIVELLO INFORMALE (reti parentali, amicali, e di vicinato) retti da principi relazionali diversi CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità di vicinato 22 più è grande la comunità minore il coinvolgimento dei vicini come conseguenza dell’isolamento e dell’anomia tipici della vita urbana BLUMER La comunità di vicinato VICINATO TRADIZIONALE tipico di contesti sociali relativamente isolati, socialmente omogenei, rapporti densi e solidaristici solidarietà + reciprocità + fiducia VICINATO MODERNO in società con + mobilità geografica, con maggiori possibilità relazionali e di assistenza non è cessato, ma più elettivo e scelto mobilità + scelta + organizzazione + sfera politica CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità di vicinato diversi gradi di interazione perciò differenti definizioni piccolo paese condominio metropoli villetta il grado di urbanizzazione e la struttura urbana, il perdurare d. residenza, lo star molto in casa o l’essere spesso fuori casa, influenzano i rapporti di vicinato classe operaia e famiglie con bimbi più disposte a rapporti coi vicini QUALITA’ della RELAZIONE CONTA MOLTO 23 La comunità di vicinato VICINO = PROSSIMO PROSSIMO = PROSSIMITA’ PROSSIMITA’ = PROSSIMO PROSSIMITA’ SPAZIALE VICINANZA ABITATIVA INTERAZIONE relazione tra due soggetti nel corso della quale ciascun soggetto modifica reiteratamente i propri comportamenti in rapporto con quelli dell’altro CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Modelli di città, la scuola di Chicago R. PARK Mc KENZIE E. BURGESS L. WIRTH 24 INFLUENZATI MOLTO DAL FUNZIONALISMO INFLUENZARONO MOLTO LA SOCIOLOGIA PARK usa un approccio ecologico alla città > INVASIONE i primni immigrati vanno in centro per casa e lavoro poi invadono attorno > COMPETIZIONE invadendo si mettono in concorrenza coi residenti > DOMINANZA …e hanno la meglio > SUCCESSIONE intanto nel centro resosi libero arrivano altri immigrati, e così si ricomincia; le competizioni si susseguono prima di arrivare a un certo equilibrio SE UN GRUPPO DIVIENE STABILE, CREA UN MODO DI VIVERE CITTA? UN MOSAICO DI MONDI CHE SI TOCCANO MA NON COMPENETRATI BURGESS vicino a Park, ne traduce le idee in un modello grafico di zone concentriche 1) distretto centrale degli affari 2) zona di transizione 3) area delle abitazioni delle classi più basse 4) abitazioni della classe media 5) abitazioni delle classi elevate SCUOLA DI CHICAGO ambiente urbano genera distinti modi di vita città divisa in aree sociali separate (x etnìa/classe) questi modelli sono prodotto di processi esterni CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Modelli di città, la scuola di Chicago SCUOLA DI CHICAGO SEGNA IL MOMENTO INIZIALE DELLA RIFLESSIONE SOCIOLOGICA SULLA CITTA’ idee riprese dalla biologia evoluzionista azioni e dislocazioni dei gruppi interpretate come dei conflitti che possono portare a: dominanza o assimilazione ci sono “aree naturali” con fenomeni di invasione e di successione >>> confrontando modello di BURGESS con altre città reali era raro trovare aree chiaramente degradate e un modello preciso di cerchi concentrici (ma anche loro erano consapevoli che non era un modello universale) >>> i MARXISTI dicono che ogni analisi che non assuma previamente la natura del capitalismo, è di per sé imperfetta HARVEY sostiene che la città è il prodotto delle relazioni sociali ed economiche del capitalismo CASTELLS accusa scuola di Chicago di essere conservatrice 25 CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città 26 dall’ambito ecologico e di comunità l’analisi va al problema del potere gli approcci NEOWEBERIANI e NEOMARXISTI scoprono che: nelle comunità sia rurali che urbane ci sono conflitti di interesse tra gruppi tali conflitti comprensibili solo analizzando il + ampio sistema socioeconom. IMPLICAZIONI positive negative DELLA QUALITA’ DELLA VITA PROGETTI URBANA distribuzione spaziale delle risorse urbane quali diversi e contrapposti conflitti può generare… CONFLITTI “Non fate, spostate, andate via” un parco una discarica uno zoo case popolari centro x tossici sopraelevata albergo università CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città 27 dall’ambito ecologico e di comunità l’analisi va al problema del potere spesso i CONFLITTI riguardano distanze rispetto a infrastrutture “Lo sviluppo è necessario, ma non nel mio cortile” REGOLA GENERALE chi ha più ricchezza potere conoscenza ha più capacità di proteggere promuovere i propri interessi territorio diviso in base a classi i conflitti localizzati estensione conflitti di classe “conflitti su proprio ambiente fra gruppi con diversa posizione sociale” i burocrati che hanno potere per dare il via a un progetto sono pedine chiave x conflitti (Weber parla di “dittatura dei funzionari, altri li accusano di perseguire i propri sogni ideologici) LE COMUNITA’ ? …solo preferenze!!! CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città 28 dall’ambito ecologico e di comunità l’analisi va al problema del potere L’APPROCCIO NEO MARXISTA enfatizza soprattutto il conflitto di classe e suoi riflessi sull’area urbana ..e lo Stato? serve agli interessi del capitalismo: fornendo strade, comunicazioni, ecc.; ciò favorisce il capitale e sua efficienza influenzando la domanda attraverso le opere pubbliche fornendo servizi (case, scuole, ospedali, ecc.) per favorire la riproduzione della cultura e delle forza lavoro GOSCHEL CASTELLS le scuole sono più dove c’è la classe media concentrazione gruppi sociali in certe aree favorisce subculture e limita piena coscienza di classe moderni conflitti urbani riguardano più servizi che produzione tali conflitti generano alleanze classe operaia con classe media MOVIMENTI URBANI CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città dall’ambito ecologico e di comunità l’analisi va al problema del potere BAGGULEY moderni conflitti urbani e rurali riguardano l’ambiente BECK preoccupazione x ambiente in occidente è nata così: > problemi sopravvivenza? Risolti > vecchie certezze sparite, diffusa è l’insicurezza > problema contemporaneo è impedire disastro ambientale > ma la gente sfiduciata da risposte della scienza > la specie umana ha una natura socializzata, ora c’è paura che natura abbia la sua rivincita > ambientalismo? risultato di una profonda INSICUREZZA > MOVIMENTI AMBIENTALISTI 29 CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città 30 DIFFERENZE fra vecchi e nuovi movimenti VECCHI movimenti NUOVI movimenti PROBLEMI VALORI RADICI STRUTT. materiali, economici vita migliore con sviluppo disuguaglianze? capitalismo BASE SOCIALE ORGAN. INTERNA FORME D’AZIONE RAZIONALITA’ classe operaia centralistica/burocratica corporativa (i rappresentanti) scopo è raggiungere obb.vo misurabile guadagnare benefici economici o materiali non materiali, sociali, ambientali essere liberi e autonomi relaz. al di fuori di stato/economia la “società civile” nuova classe media / interclass. organizz. Policefale azione diretta, protesta, stili di vita scopo è raggiungere ideali ultimi INCENTIVI soddisfazione nel difendere ciò che si ritiene giusto CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La migrazione contemporanea verso la città CHI ENTRA ? anziani soli a basso reddito per avere servizi vicini giovani coppie senza figli CHI ESCE ? persone con alto reddito con denaro per acquistare casa in periferia lavoratori qualificati verso le città satelliti famiglie povere immigrati extracomunitari classe media, professionisti alla ricerca di casa d’epoca 31 genitori con figli giovani che desiderano spazi aperti giardini e case + grandi TORINO 12 aprile 2000 domani cominciano le lezioni di arabo (solo per bambini arabi) entrare/uscire connesso con stadio del ciclo di vita CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità nella società moderna 32 IL COMUNITARISMO secondo alcuni: declino delle comunità dunque declino standard morali ETZIONI: incoraggiamole! come? rafforzando istituzioni locali pianificare gli spazi per favorire incontri ricordarsi che crisi comunità deriva da crisi famiglia I CRITICI DI ETZIONI: crede che comunità e famiglie normali quelle del passato POST MODERNISTI evidenziano grandi cambiamenti sociali restringimento di tempo e spazio (il villaggio globale) fluidità e movimento; nulla è più fisso e stabile diversità e complessità CONSEGUENZE? INSICUREZZA E SPAESAMENTO CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità nella società moderna 33 IL COMUNITARISMO “La postmodernità, età della contingenza, è l’età della comunità, del desiderio smodato di comunità, della ricerca di comunità, della immaginazione delle comunità” (Bauman, 1992) PROTO-COMUNITA’ GIOVANILI sono differenti dalle comunità “tradizionali” lo “stile di vita” è qualcosa che gli individui creano per sé stessi può essere reinventato molte volte sono orientate al consumo esistono come risultato di immaginazione e fantasia CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità nella società moderna 34 IL COMUNITARISMO i sociologi hanno opinioni molto differenti COMUNITARIANI opinione tradizionale e considerano i legami comunitari desiderabili ALTRI vedono le comunità come limite alla libertà individuale; optano per le possibilità di scelta del postmoderno ALTRI le comunità simboliche esistono xchè i loro membri si sentono diversi ciò implica esclusione degli altri OGGI OGNI COMUNITA LOCALE VA CONSIDERATA SOCIETA’ LOCALE OGGI SONO EMERGENTI DELLE COMUNITA’ DI MODI DI VITA GARANTI DELLA LIBERTA’ “di” e “da”