Istituto Comprensivo Statale “FILIPPO SURICO”
Scuola dell’Infanzia · Primaria · Secondaria di Primo Grado
Castellaneta
SEMINARIO
IL PRIMO
SOCCORSO
Dott. Cosimo PUTIGNANO
Medico Chirurgo
Specialista in ANESTESIA-RIANIMAZIONE
ASL TA - P. O. Occidentale
Istituto Comprensivo Statale “FILIPPO SURICO”
Scuola dell’Infanzia · Primaria · Secondaria di Primo Grado
Castellaneta
IL PRIMO SOCCORSO
PROGRAMMA
Giovedì 14 novembre 2013
ASFISSIA
Lunedì 18 novembre 2013
HO AVUTO UN MALORE!
Giovedì 21 novembre 2013
L’ARRESTO CARDIACO
Giovedì 28 novembre 2013
GLI EVENTI TRAUMATICI
a cura del Dott. Cosimo PUTIGNANO
PRINCIPI di BASE
• NON ESITATE A CHIMARE IL 118
perché l’ambulanza potrebbe impiegare tempo prima che arrivi
• NON ESPONETEVI AL PERICOLO
perché se vi fate male non potete aiutare nessuno
• INDIVIDUATE I POTENZIALI PERICOLI
es.: sostanze infiammabili, corrente elettrica, gas, ecc...
• RASSICURATE L’INFORTUNATO
e restate con lui fino all’arrivo dei soccorsi
• SIATE CONSAPEVOLI DEI VOSTRI LIMITI
non fate la respirazione bocca-a-bocca se non la sapete fare
COMPRENDERE LE BASI DEL PRIMO SOCCORSO VI AIUTERÀ A
MANTENERE CALMA E SANGUE FREDDO DURANTE UN’EMERGENZA
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
SE NON FAI NIENTE
articolo 593 del Codice Penale
OMISSIONE DI SOCCORSO
omissione consiste nel non dare avviso immediato all'autorità di
aver trovato abbandonato o smarrito un fanciullo minore di anni
dieci o altra persona incapace di provvedere a sé stessa;
omissione penalmente rilevante è quella di
non prestare assistenza o di dare avviso all'autorità di aver trovato
un corpo umano che sembri inanimato ovvero una persona ferita o
che necessiti di assistenza.
ARRESTO
GALERA fino a 1 anno
MULTA di 2˙500 €
Tali obblighi tuttavia cessano nel caso in cui un soggetto,
per la sua età o per le sue condizioni sia impossibilitato ad adempierli.
La norma ha subito una recente modifica dalla Legge 72/2003 tesa
ad un inasprimento del trattamento sanzionatorio.
FARE SOLO CIÒ CHE SI È CAPACI DI FARE!
L’ASFISSIA
DA CORPO ESTRANEO - SOFFOCAMENTO - ANNEGAMENTO
Michelangelo Merisi detto “Caravaggio”
NARCISO
1598 - olio su tela (112 x 92 cm)
Galleria Naz. d’Arte Antica di Palazzo Barberini
Roma
ANATOMIA
MUSCOLI RESPIRATORI PRINCIPALI
DIAFRAMMA
e
INTERCOSTALI
MUSCOLI RESPIRATORI ACCESSORI
SCALENI
DENTATI
ELEVATORE della SCAPOLA
e
ADDOMINALI
RESPIRAZIONE MASCHILE
con tipico atteggiamento
ADDOMINALE
RESPIRAZIONE FEMMINILE
con tipico atteggiamento
TORACICO
ANATOMIA
ALVEOLI POLMONARI
Naso
i
Faringe
i
Laringe
i
Trachea
i
Bronchi
i
Bronchioli
i
ALVEOLI
O2
CO2
Atrio DX g Ventricolo DX g Art. Polmonari g Arteriole g CAPILLARI ALVEOLARI
ASFISSIA
o SOFFOCAMENTO
dal greco antico a + suxia = assenza + battito cardiaco
CONDIZIONE IN CUI L’ASSENZA O LA SCARSITÀ DI
OSSIGENO IMPEDISCE UNA RESPIRAZIONE NORMALE
ASFISSIA
IPOSSIA
ANOSSIA
CAUSE FISICHE
OSTRUZIONE VIE AEREE
MECCANICA mani - busta di plastica - sacco
COMPRESSIONE frana - valanga - stadio Heysel - lupara bianca
INALAZIONE di CORPO ESTRANEO cibo - vomito - oggetti
ANNEGAMENTO pena capitale - suicidio - sommersione di cadavere
STRANGOLAMENTO omicidio - giochi erotici
IMPICCAMENTO pena capitale - suicidio - sospensione di cadavere
SOMMERSIONE INTERNA sangue - pus - contenuto gastrico
RESTRINGIMENTO VIE AEREE asma
DA POSIZIONE crocifissione, ammanettamento posteriore
CAUSE CHIMICHE
ALTERAZIONE dell’ARIA
i OSSIGENO spazio confinato - decompressione
h ANIDRIDE CARBONICA cisterne industriali (es.: birrifici)
MONOSSIDO di CARBONIO stufe difettose
METANO stive - fogne
PROTOSSIDO d’AZOTO “gas esilarante” - anestesia
GAS NERVINI g rottura degli alveoli polmonari
AC. CIANIDRICO coloranti, esplosivi g vapori tossici
AVVELENAMENTI - OVERDOSE da OPPIACEI
SDR. dell’APNEA NOTTURNA e ONDINISMO
TETANO
SOFFOCAMENTO
INALAZIONE di CORPO ESTRANEO
ACCIDENTALE > bimbi
INALAZIONE di MONETE, BIGLIE, CIBO
CONFINAMENTO in BAULI, FRIGO, ecc...
OMICIDARIO > INFANTICIDIO con MANI, CUSCINO, BUSTA, SACCO, ecc…
SUICIDARIO evento eccezionale
PRATICHE EROTICHE particolari es.: shibari
I SEGNI DELL’ASFISSIA
• PALLORE g CIANOSI del VOLTO
• ECCHIMOSI alle CONGIUNTIVE
• DIFFICOLTÀ A PARLARE!
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
CHIAMARE IL
Henry J. Heimlich
Wilmington, DE (USA) - 3 febbraio 1920
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
MANOVRA di HEIMLICH nel NEONATO
5 colpi
POTREBBE PEGGIORARE LA SITUAZIONE!
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
MANOVRA di HEIMLICH nel BAMBINO
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
MANOVRA di HEIMLICH nell’ADULTO
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
MANOVRA di HEIMLICH nell’ADULTO
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
MANOVRA di HEIMLICH nell’ADULTO
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
MANOVRA di HEIMLICH nell’ADULTO
SISTEMARE LE MANI
ANNEGAMENTO
CONDIZIONE CHE, A SEGUITO DI UN’IMMERSIONE IN ACQUA,
PORTA ALLA PENETRAZIONE DI ACQUA NEI POLMONI E
QUINDI ALLA MORTE PER SOFFOCAMENTO ENTRO LE 24 ORE
ANNEGAMENTO
IL RISCHIO DI ANNEGARE AUMENTA NEI SOGGETTI CON MALATTIE
DEL SISTEMA NERVOSO, CHE ASSUMONO ALCUNI FARMACI, CHE
ABUSANO DI ALCOL O DI DROGHE E DURANTE LA DIGESTIONE
INCAPACITÀ A NUOTARE o A GALLEGGIARE
FATICA MUSCOLARE
ESPOSIZIONE PROLUNGATA AL SOLE
ESERCIZIO FISICO INTENSO
DIGESTIONE
INCOSCIENZA
BRADICARDIA
IDROCUZIONE
TRAUMI
OMICIDARIO
raro
- SUICIDARIO
NON HA INALATO ACQUA
eccezionale
COSCIENTE
CONFUSO
RESPIRA
IMMERSIONE <1 minuto
HA INALATO ACQUA
IMMERSIONE >1 minuto
INCOSCIENTE
STUPORE
TOSSE
DISPNEA
BRADICARDIA
APNEA
N
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
CHIAMARE IL
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
MANOVRA di HEIMLICH
NELL’ANNEGATO
NON SERVE A NIENTE!
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
POSIZIONE LATERALE di SICUREZZA
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
POSIZIONE LATERALE di SICUREZZA
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE
COSA FARE?
IL PRIMO SOCCORSO
COPRIRE il MALCAPITATO
COSA NON FARE?
DURANTE IL PRIMO SOCCORSO
NON DARE DA BERE
NON ESPLORARE LA BOCCA
NON SOMMINISTRARE FARMACI
NON SPOSTARE il MALCAPITATO se si sospetta un reato
FINE
HO AVUTO
UN MALORE
Guido Cagnacci
MADDALENA SVENUTA (1663)
olio su tela (86×72 cm)
Galleria Nazionale d’Arte Antica, Roma
MALORE
Gian Lorenzo Bernini
BEATA LUDOVICA ALBERTONI
marmo - chiesa di San Francesco a Ripa - Roma
SAPER AFFRONTARE E GESTIRE I MALESSERI
IMPROVVISI CHE POSSONO INTERESSARE
LA PERSONA NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI
CAUSE
ANOSSIA CEREBRALE
ALTER. METABOLICA
INTOSSICAZIONI
FARMACI
NEUROPATIE
CARDIOPATIE
Gian Lorenzo Bernini
ESTASI DI SANTA TERESA
marmo - chiesa di San Maria della Vittoria - Roma
LIPOTIMIA
dal greco antico l u p o q i m e i n = venir meno
SENSAZIONE SOGGETTIVA DI MALESSERE,
SENZA PERDITA DI COSCIENZA, CON DIFFICOLTÀ
A MANTENERE LA STAZIONE ERETTA
• CALORE eccessivo
• ANEMIA
• DIGIUNO
• ORTOSTASI prolungata
• ANSIA
• STRESS
• DOLORE
IPOTENSIONE
DIPLOPIA
ACUFENI
NAUSEA
DIAFORESI
PALLORE
VERTIGINE
LIPOTIMIA
SÌ
NO
NON DARE SCHIAFFI
NON DARE DA BERE
NON DARE FARMACI
CHIAMARE la persona e
FARLA RESPIRARE a fondo
POSIZIONE ANTI-SHOCK
NO se angina, infarto, ubriaco,
dispnea, avvelenamento, ictus
SLACCIARE gli INDUMENTI
NON SPRUZZARE ACQUA
se la persona è caduta
riportando un TRAUMA
q
NON SPOSTARE !
POSIZIONE ANTI - SHOCK
POSIZIONE di TRENDELENBURG
SINCOPE
dal greco antico s u n k o p t e i n = tagliare insieme g interrompere
IMPROVVISA E TRANSITORIA PERDITA DI COSCIENZA
ACCOMPAGNATA DA PERDITA DELLA POSTURA E
SEGUITA DA SPONTANEA E COMPLETA RIPRESA
È IL CLASSICO
SVENIMENTO
IPOTENSIONE
CLINOSTASI
q
ORTOSTASI
IDROCUZIONE
INTOSSICAZIONE
SITUAZIONE
DEFECAZIONE - MINZIONE
CARDIOPATIE
ARITMIE
SINCOPE
PERDITA DI COSCIENZA
PALLORE
BRADICARDIA
ARRESTO CARDIACO
Pietro Longhi
LO SVENIMENTO (1744)
olio su tela - National Gallery of Arts – Washington DC
SINCOPE
SÌ
NO
NON DARE SCHIAFFI
NON DARE DA BERE
NON DARE FARMACI
EVITARE DI FAR CADERE
NON SPRUZZARE ACQUA
POSIZIONE ANTI-SHOCK
NO se angina, infarto, ubriaco,
dispnea, avvelenamento, ictus
SLACCIARE gli INDUMENTI
se la persona è caduta
riportando un TRAUMA
q
NON SPOSTARE !
SHOCK
COLLASSO CARDIO-CIRCOLATORIO
CONDIZIONE IN CUI SI HA SCARSO APPORTO
DI SANGUE (e quindi di OSSIGENO) AI TESSUTI
IPOVOLEMICO
NEUROGENO
EMORRAGIA
USTIONE
DISIDRATAZIONE
VASODILATAZIONE
COMPENSATO
TACHICARDIA
POLIPNEA
AGITAZIONE
CONCLAMATO
ANAFILATTICO
SETTICO
CARDIOGENO
ALLERGIE
PUNTURA d’INSETTO
IPOTENSIONE
TACHICARDIA
PALLORE
SETTICEMIA
IRREVERSIBILE
ANGINA
INFARTO
SCOMPENSO CARDIACO
ARRESTO CARDIACO
MORTE
SHOCK
SÌ
NO
NON DARE SCHIAFFI
NON DARE DA BERE
NON DARE FARMACI
TRANQUILLIZZARE
POSIZIONE ANTI-SHOCK
NO se angina, infarto, ubriaco,
dispnea, avvelenamento, ictus
SLACCIARE gli INDUMENTI
RIANIMAZIONE
NON SPRUZZARE ACQUA
se la persona è caduta
riportando un TRAUMA
q
NON SPOSTARE !
ICTUS
participio passato del verbo latino icère = colpire, scagliare qualcosa contro qualcuno
CONDIZIONE CHE COMPORTA UNA
NECROSI DI TESSUTO CEREBRALE PER
i O ASSENZA DI OSSIGENO AL CERVELLO
EMORRAGICO
10%
ROTTURA ARTERIA
ISCHEMICO
90%
OCCLUSIONE ARTERIA
T.I.A.
Attacco Ischemico Transitorio
=
ICTUS IN CUI SINTOMI
REGREDISCONO IN 24 h
ICTUS
• PARESTESIA g ANESTESIA
• EMIPARESI
• DIPLOPIA
• ACUFENI
• STATO CONFUSIONALE
• VERTIGINE
• NAUSEA / VOMITO
• PERDITA CONTROLLO SFINTERI
• possibile PERDITA di COSCIENZA
N.B.
ANEURISMA
VARICE
DILATAZIONE ARTERIA
DILATAZIONE VENA
ICTUS
SÌ
NO
NON DARE SCHIAFFI
NON DARE DA BERE
NON DARE FARMACI
POSIZIONE SEMISEDUTA
oppure
NON POSIZIONE ANTI-SHOCK
POSIZIONE SEDUTA
se la persona è caduta
riportando un TRAUMA
q
NON SPOSTARE !
RIANIMAZIONE
ALTERAZIONI del METABOLISMO
DIABETE MELLITO
M. di ADDISON
DIABETE
dal greco antico d i a b a i n  = passo attraverso
MELLITO tipo 1
L’INSULINA NON C’È
MALATTIA AUTOIMMUNITARIA
10%
MELLITO tipo 2
L’INSULINA C’È MA NON È UTILIZZABILE
MALATTIA GENETICA NON CONGENITA
90%
CRISI IPOGLICEMICA
CONDIZIONE CHE PORTA A LIPOTIMIA O SINCOPE
PER UNA ECCESSIVA DIMINUZIONE DELLA GLICEMIA
• MALESSERE
QUANTITÀ DI GLUCOSIO
• VERTIGINE
PRESENTE NEL SANGUE
• TREMORE
• SCIALORREA profusa
• SENSO di FAME
• CUTE FREDDA e SUDATA
• possibile PERDITA di COSCIENZA g COMA
COSA FARE?
SG. COSCIENTE
ZUCCHERI
SG. INCOSCIENTE
RIANIMARE
IL SOGGETTO È DIABETICO?
DIGIUNO
SFORZO FISICO
VOMITO o DIARREA
ERRATA TERAPIA INSULINICA
CRISI IPERGLICEMICA
CONDIZIONE CHE PORTA A PERDITA DI COSCIENZA
PER UN ECCESSIVO AUMENTO DELLA GLICEMIA
• MALESSERE
QUANTITÀ DI GLUCOSIO
• XEROSTOMIA
PRESENTE NEL SANGUE
• POLIDIPSIA
• ALITO di ACETONE
• FAME d’ARIA
• CUTE CALDA e ARROSSATA
• possibile PERDITA di COSCIENZA g COMA
COSA FARE?
SG. COSCIENTE
INSULINA
SG. INCOSCIENTE
RIANIMARE
IL SOGGETTO È DIABETICO?
ALIMENTAZIONE SREGOLATA
PATOLOGIE
MANCATA ASSUNZIONE FARMACI
CRISI ADDISONIANA
MORBO di ADDISON
RARA PATOLOGIA ENDOCRINA CARATTERIZZATA DA
CARENZA NELLA PRODUZIONE DI CORTICOSTEROIDI
forme PRIMITIVE
forme SECONDARIE
forme TERZIARIE
f ghiandole surrenaliche
f ipofisi
f ipotalamo
• profonda ASTENIA
• forti DOLORI ADDOMINALI e LOMBARI
• VASODILATAZIONE periferica
• INSUFFICIENZA RENALE ACUTA
• IPOTERMIA
Fatt. precipitanti: INFEZIONI
TRAUMI
INTERVENTI CHIRURGICI
i SODIO per eccessiva sudorazione
CHE FARE?
• CHIAMARE IL 118
• COPRIRE IL SOGGETTO
NEUROPATIE
Raffaello Sanzio
TRASFIGURAZIONE (1519)
olio su tavola (405x278 cm)
Pinacoteca Vaticana - SCV
EPILESSIA
dal greco antico e p i l a m b a n  = sono posseduto, sono colpito
CONDIZIONE PATOLOGICA CHE COMPORTA UNA
IRREGOLARE ATTIVITÀ ELETTRICA DEI NEURONI
Pitagora
Napoleone
Alessandro Magno
Frydryk Chopin
C. Giulio Cesare
Gustave Flaubert
Carlo V
Fedor Dostoevskij
Vincent van Gogh
Neil Young
EPILESSIA
CAUSE
CONGENITA
FEBBRILE
TOSSICA
INFETTIVA
CHIRURGICA
TRAUMATICA
NEOPLASTICA
EPILESSIA
PICCOLO MALE
> INFANZIA
• ASSENZA
• ATTACCO SENZ’AURA
• BREVI CONTRAZIONI MUSCOLARI
FACCIALI e PALPEBRALI
GRANDE MALE
> ADULTI
g CONVULSIONE : • AURA
• PERDITA di COSCIENZA
• CONTRAZIONI MUSCOLARI VIOLENTE e INVOLONTARIE
• APNEA
• SCHIUMA alla BOCCA
• SONNO
• RISVEGLIO con AMNESIA
EPILESSIA
COSA FARE?
NULLA!
RENDERE IL LUOGO SICURO
togliere oggetti, allontanare i curiosi,…
NON IMPEDIRE LA CRISI
NON METTERE NULLA IN BOCCA
NON SVEGLIARE
SORVEGLIARE!
EPILESSIA
SE LA CRISI DURA > 10 MINUTI
STATO di MALE EPILETTICO
GLI EFFETTI DELLA TEMPERATURA
IPERTERMIA
COLPO DI SOLE
ESPOSIZIONE DIRETTA AI RAGGI DEL SOLE
PER LUNGHI PERIODI E SENZA PROTEZIONI
CUTE FREDDA e SUDATA + CEFALEA + SPOSSATEZZA
CONDIZIONI CHE PORTANO A UN BRUSCO
AUMENTO DELLA TEMPERATURA CORPOREA
CUTE SECCA e ARROSSATA + FEBBRE + INCOSCIENZA g COMA g MORTE
h 45 °C
INSUFFICIENTE TRASPIRAZIONE
h TEMPERATURA
COLPO DI CALORE
i VENTILAZIONE
h UMIDITÀ
COLPO DI SOLE e COLPO DI CALORE
CHE FARE?
• TRASPORTARE IL SOGGETTO in un LUOGO FRESCO e AREATO
• TOGLIERE GLI ABITI
• se COSCIENTE a POSIZIONE ANTI-SHOCK
a DARE DA BERE BEVANDE FRESCHE e SALINE
• se INCOSCIENTE a POSIZIONE LATERALE di SICUREZZA
• PRATICARE SPUGNATURE FREDDE sul CAPO e sul TRONCO
• APPLICARE BORSA di GHIACCIO all’INGUINE
• CHIAMARE il 118 per RICOVERO in OSPEDALE
IPOTERMIA
Ipotermia LIEVE
Ipotermia MODERATA
Ipotermia GRAVE
Ipotermia LETALE
35-32 °C
32-26
26-24
< 24
• VESTIRSI “A CIPOLLA”
• INDUMENTO ESTERNO ANTIVENTO
• NON VESTITI con ABITI STRETTI
• NON BERE ALCOLICI e CAFFÈ o TÈ
essere sempre CALDI, ASCIUTTI e IN MOVIMENTO!
IPOTERMIA
CONGELAMENTO
PROLUNGATO RAFFREDDAMENTO DI UN’AREA
DEL CORPO AD UNA TEMPERATURA < 2-3 °C CON
LESIONI GRAVI E IRREVERSIBILI DEI TESSUTI
FREDDO
PALLIDO
GRIGIASTRO
DURI alla pressione
INTORPIDITO
con
DOLORE PUNTORIO
BRUCIORE
PARESTESIE
ASSIDERAMENTO
ECCESSIVA E PROLUNGATA ESPOSIZIONE
DELL’INTERO ORGANISMO A TEMPERATURE
CAPACI DI RAFFREDDARLO < 35 °C
STATO CONFUSIONALE
q
AGITAZIONE
q
SOPORE
q
COMA
q
ARRESTO CARDIACO
q
MORTE
IPOTERMIA
CONGELATO
ASSIDERATO
> MANI e PIEDI
TUTTO IL CORPO
IBERNAZIONE
CONDIZIONE FISIOLOGICA IN CUI LE FUNZIONI
BIOLOGICHE SONO RIDOTTE AL MINIMO
LETARGO MAMMIFERI (es.: orso, tasso, procione. marmotta, ecc)
SONNO - QUIESCENZA a 31 °C
RETTILI
IPOTERMIA
CONGELATO
ASSIDERATO
TOGLIERE gli INDUMENTI
FAR BERE LIQUIDI CALDI non alcolici
AVVOLGERE con COPERTE
IMMERGERE LA PARTE in H2O CALDA
TOGLIERE gli INDUMENTI
FAR BERE LIQUIDI CALDI non alcolici
AVVOLGERE con COPERTE
PRONTI PER ARRESTO Y
[ 42 °C per 30 minuti ]
POSIZIONE ANTI-SHOCK
Negli alcolisti l’assideramento si può
avere anche a temperature più basse
ATTIVITÀ FISICA
NO
CALORE del FUOCO
RICOVERO IMMEDIATO
MASSAGGIARE
N.B.: IL RISCALDAMENTO PROVOCA BRIVIDO, DOLORE E BRUCIORE a OK
FINE
L’ARRESTO
CARDIACO
Jacques-Louis David
MORTE DI MARAT (1793)
olio su tela (165 x 125 cm)
Musées Royaux des Beaux-Arts - Bruxelles
ARRESTO CARDIACO
CONDIZIONE PATOLOGICA
SEVERA, DRAMMATICA
E PROGRESSIVA CHE PUÒ
ANCHE PORTARE IL SOGGETTO
ALLA MORTE!
EPIDEMIOLOGIA
1 - MAL. CARDIO-VASCOLARI
2 - TUMORI
3 - INCIDENTI STRADALI
4 - A.I.D.S.
5 - MAL. RESPIRATORIE
EPIDEMIOLOGIA
60˙000 persone all’anno
50% in casa
25% a lavoro
25% per strada
incidenza 1 ogni 1000 abitanti
sopravvivenza 2 - 3%
PREVALENZA
Studio Framingham 1947-1998
6,75 : 1
DOPO I 55 ANNI
2,17 : 1
ANATOMIA
POMPA
ANATOMIA
TUBI
ANATOMIA
SCAMBIO
ANATOMIA
ATRIO
SINISTRO
VENTRICOLO
DESTRO
ATRIO
DESTRO
VENTRICOLO
DESTRO
VENTRICOLO
SINISTRO
SISTOLE dal greco s u s t e l l 
(restringere)
DIASTOLE dal greco d i a s t e l l 
(dilatare)
= CONTRAZIONE
= RILASCIAMENTO
ANATOMIA
SISTEMA ELETTRICO del CUORE
AUTONOMO cioè INVOLONTARIO
CHE VARIA IL RITMO IN BASE A:
Sforzo Fisico
Situazione Psichica
Volemia
Nodo SA
Fascio di His
branca di sn
Nodo AV
Fascio di His
branca di dx
PARAMETRI VITALI
POLSO CAROTIDEO
POLSO RADIALE
FREQUENZA CARDIACA
<60 bpm = BRADICARDIA
70-75 bpm
>100 bpm = TACHICARDIA
PARAMETRI VITALI
PRESSIONE ARTERIOSA
< 90-60 = IPOTENSIONE
120-80 mmHg >140- 90 = IPERTENSIONE
STATO di COSCIENZA
VIGILE g CONFUSO g SOPOROSO g INCOSCIENTE g COMA
SATURAZIONE dell’OSSIGENO
TEMPERATURA CORPOREA
DIURESI
CAUSE
ELETTRICHE
CARDIACHE
ARITMIE
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
TACHICARDIA VENTRICOLARE
Pulseless Electric Activity
Asistolia
MECCANICHE
CARDIACHE
NON CARDIACHE
CARDIOPATIA ISCHEMICA
TAMPONAMENTO CARDIACO
EMBOLIA POLMONARE
PNEUMOTORACE
TRAUMA
IPERTERMIA e IPOTERMIA
SHOCK emorragico
OSTRUZIONE VIE AEREE
FOLGORAZIONE
ANGINA
INFARTO
Dilatativa
Ipertrofica
Valvolare
FISIOPATOLOGIA
ARITMIE
ARITMIE
DISTURBI DEL RITMO CARDIACO
LIEVE ENTITÀ
• Bradicardia
• Tachicardia Sopraventricolare
• Flutter Atriale
• Fibrillazione Atriale
SISTEMA ELETTRICO del CUORE
AUTONOMO cioè INVOLONTARIO
VARIA IL RITMO IN BASE A:
Sforzo Fisico
Situazione
Volemia
Nodo SA
Fascio di His
branca di sn
PERICOLOSE
• Tachicardia Ventricolare
• Fibrillazione Ventricolare
Nodo AV
LETALI
• Pulseless Electric Activity
• Asistolia
Fascio di His
branca di dx
FISIOPATOLOGIA
CARDIOPATIA ISCHEMICA
EMBOLO oppure TROMBO
OSTRUZIONE
CORONARICA
IPOSSIA
ISCHEMIA
ostruzione della branca sn
dell’art. coronaria sn
INFARTO
del miocardio
INFARTO
ATTACCO
CARDIACO
DANNO ELETTRICO
Fibrillazione Ventricolare
Tachicardia Ventricolare
ARRESTO
CARDIACO
ANOSSIA
CEREBRALE
N
FISIOPATOLOGIA
Cardiopatia
DILATATIVA
Cardiopatia
VALVOLARE
CARDIOPATIA ISCHEMICA
Cardiopatia
IPERTROFICA
D
DEFICIT
POMPA CARDIACA
IPOSSIA
ISCHEMIA
INFARTO
ATTACCO
CARDIACO
DANNO ELETTRICO
SCOMPENSO
CARDIACO
ARRESTO
CARDIACO
Fibrillazione Ventricolare
Tachicardia Ventricolare
ANOSSIA
CEREBRALE
N
D
D
NORMALE
PATOLOGICO
NON FUMATORE
FUMATORE
FISIOPATOLOGIA
CAUSE NON CARDIACHE
DISIDRATAZIONE
ASSIDERAMENTO
SN
i ACQUA
h ELETTROLITI
i RITORNO VENOSO
VASOCOSTRIZIONE
IPOSSIA
i i i FLUSSO
SANGUIGNO
ISCHEMIA
INFARTO
del miocardio
DANNO ELETTRICO
Fibrillazione Ventricolare o Tachicardia Ventricolare
ARRESTO CARDIACO
N
ESORDIO
ISTANTANEO
SENZA SEGNI o SINTOMI PREMONITORI
FATT. PRECIPITANTI
IPOTERMIA
IPOSSIA
ACIDOSI
h IMPEDENZA TORACE
OGNI MINUTO PERSO a i10% SOPRAVVIVENZA!
CHE FARE?
CHE FARE?
NO
POSIZ. ANTI-SHOCK
Sì
POSIZ. LATERALE DI SICUREZZA
CHE FARE?
POSIZ. SUPINA
CATENA della SOPRAVVIVENZA
VALUTARE LA SCENA DELL’ACCIDENTE
B.L.S.
118
A.L.S.
Defibrillazione
Ricovero
SE UNO DEGLI ANELLI SALTA a i SOPRAVVIVENZA
Basic Life Support
SUPPORTO VITALE di BASE
ARRIVATI sulla SCENA
VALUTARE LA SCENA E L’ACCADUTO
Chiamare ad alta voce l’infortunato
Scuoterlo leggermente per le spalle
Basic Life Support
SUPPORTO VITALE di BASE
SENTIRE IL “POLSO”
L’URTO DELL’ONDA DI PRESSIONE SOTTO L’ INDICE E IL MEDIO
POLSO dell’ARTERIA CAROTIDE
Basic Life Support
SUPPORTO VITALE di BASE
Guarda-Ascolta-Senti
per non più di 10 SECONDI!
GUARDA se il torace si alza e si abbassa
ASCOLTA il rumore dell’eventuale respiro
SENTI sulla guancia se esce fiato dalla bocca
Basic Life Support
SUPPORTO VITALE di BASE
MASSAGGIO CARDIACO esterno
30 compressioni
Basic Life Support
SUPPORTO VITALE di BASE
RESPIRAZIONE BOCCA-A-BOCCA
2 insufflazioni
Basic Life Support
SUPPORTO VITALE di BASE
MASCHERA TASCABILE
con valvola di non ritorno
COSA NON FARE?
NO
POSIZIONE ANTI-SHOCK
NON DARE DA BERE
NON DARE FARMACI
NON INTERROMPERE
LE MANOVRE RIANIMATORIE
FINO ALL’ARRIVO DEL 118
PREVENZIONE
FATTORI DI RISCHIO
MODIFICABILI
FUMO
PARZIALMENTE
MODIFICABILI
IMMODIFICABILI
GENETICA
GRASSI
IPERTENSIONE
ARTERIOSA
ALCOL
DIABETE MELLITO
VITA SEDENTARIA
h COLESTEROLO
h TRIGLICERIDI
ETÀ
OBESITÀ
PRECEDENTI
CARDIO-VASCOLARI
SESSO
RAZZA
PREVENZIONE
i FATTORI DI RISCHIO
ATTIVITÀ FISICA
sport - camminare a passo svelto
ALIMENTAZIONE CORRETTA
pochi zuccheri e pochi grassi = niente “junk food”
CONTROLLO MEDICO PERIODICO
medico di base - cardiologo - laboratorio analisi
ELIMINARE i FATT. di RISCHIO MODIFICABILI
CONTROLLARE i FATT. di RISCHIO PARZIALMENTE MODIFICABILI
FINE
GLI EVENTI TRAUMATICI
Mattia Preti
SAN SEBASTIANO (1657)
olio su tela - 240x169 cm
Museo di Capodimonte - Napoli
TRAUMA
dal greco t r a u m a = lesione
LESIONE DI UNA PARTE DELL'ORGANISMO PRODOTTA
DA UNA CAUSA ESTERNA IN MODO RAPIDO E VIOLENTO
• l’apparato scheletrico
• le articolazioni
• l’apparato muscolare
• la cute
g FRATTURE
g DISTORSIONI, LUSSAZIONI
g STRAPPI, STIRAMENTI
g FERITE, ABRASIONI, ecc...
TRAUMA
TRAUMA DIRETTO
1. CONTUSIONE
2. LUSSAZIONE
3. FRATTURA
TRAUMA INDIRETTO
1.
2.
3.
4.
DISTORSIONE
LUSSAZIONE
FRATTURA
FRATTURA-LUSSAZIONE
POLITRAUMATIZZATO
PERSONA CHE PRESENTA PIÙ LESIONI TRAUMATICHE AD
ORGANI O APPARATI DIFFERENTI CON COMPROMISSIONE
(o a rischio di compromissione) DELLE FUNZIONI VITALI
TRAUMI
Epidemiologia
PRIMA CAUSA di morte < 40 anni
causa frequente di invalidità e di elevati costi sanitari e sociali
INCIDENTI STRADALI
INCIDENTI SUL LAVORO
INCIDENTI DOMESTICI
INCIDENTI DELLO SPORT
Prevenzione
INFORMAZIONE
Legge 81/2008
BUON SENSO!
TRAUMI
SCALA DI GRAVITÀ
TRAUMA VERTEBRALE
s
TRAUMA CRANICO
s
TRAUMA TORACICO
s
TRAUMA PELVICO
s
TRAUMA ARTI INFERIORI
s
TRAUMA ARTI SUPERIORI
TRAUMA VERTEBRALE
TRAUMA VERTEBRALE
C1
Atlante
C2
Epistrofeo
ATTENZIONE!
QUALSIASI SOGGETTO
PRIVO DI COSCIENZA,
VITTIMA DI UN INCIDENTE,
DEV’ESSERE TRATTATO
COME SE AVESSE UN
TRAUMA VERTEBRALE!
ATLANTE
collez. Farnese - II sec. d.C.
Museo Archeologico - Napoli
Sacro
Coccige
STAZIONE ERETTA
MOVIMENTO
PROTEZIONE
TRAUMA VERTEBRALE
MIDOLLO SPINALE
CORPO
VERTEBRALE
FRATTURA
AMIELICA
MIELICA
Faccetta
Articolare
PROCESSO
SPINOSO
PROCESSO
TRASVERSO
TRUMA VIOLENTO
CADUTA dall’ALTO
INCIDENTE STRADALE
TRAUMA VERTEBRALE
FRATTURA
AMIELICA
MIELICA
quando non intacca il
MIDOLLO SPINALE
quando intacca il
MIDOLLO SPINALE
•
•
•
•
•
•
•
•
DOLORE alla SCHIENA
IPERALGESIA
PARESTESIE
SCOSSA ELETTRICA
PRIAPISMO
INCONTINENZA
PARAPLEGIA
SHOCK
MOTRICITÀ
SENSIBILITÀ
IMMOBILIZZARE IL TRAUMATIZZATO
COPRIRE IL TRAUMATIZZATO
NON SPOSTARE IL TRAUMATIZZATO
NON METTERE NIENTE SOTTO LA TESTA
TRAUMA
CRANICO
Lorenzo Lotto
Madonna col Bambino, san Pietro martire e un donatore (1503)
olio su tavola (55x88 cm)
Museo di Capodimonte - Napoli
TRAUMA CRANICO
PARIETALE
FRONTALE
SFENOIDALE
TEMPORALE
ETMOIDALE
NASALE
OCCIPITALE
ZIGOMATICO
MASCELLARE SUP.
MASCELLARE INF.
o MANDIBOLARE
OSSA
22
TRAUMA CRANICO
CHIUSO
cioè TRAUMA SENZA ESPOSIZIONE DI OSSO e/o TESSUTO CEREBRALE
COMMOZIONE = lesione moderata senza alcun danno al
tessuto cerebrale
CONTUSIONE = lesione severa con danno cerebrale per
rottura vascolare o lacerazione cerebrale
EMATOMA = raccolta di sangue in uno spazio chiuso (= cranio)
ESPOSTO
cioè TRAUMA CON TRAMITE VERSO L’ESTERNO (osso e/o tessuto cerebrale)
CUOIO CAPELLUTO
OSSO
DURA MADRE
MENINGI
ARACNOIDE
PIA MADRE
PICCHIO Listato
Dryocopus lineatus
ARIETE
Capra hircus
TRAUMA CRANICO
normale
1.
2.
3.
4.
5.
6.
AMNESIA duratura
ANISOCORIA
OTORRAGIA
RINORRAGIA (= epistassi)
SEGNO di BATTLE
SEGNO dell’OCCHIO di PROCIONE
Korh
fanciulla
MIOSI
normale alla luce
MIDRIASI
normale al buio
ANISOCORIA
TRAUMA CRANICO
CHIAMARE il 118
Scala di Glasgow f valutazione medica o infermieristica
PERVIETÀ delle VIE AEREE
CONTROLLARE i PARAMETRI VITALI
TENERE SVEGLIO il SOGGETTO
NON SPOSTARE
NON PREMERE sul CRANIO
NON BLOCCARE: OTORRAGIA
RINORRAGIA
ecc…
APPARATO
OSTEO-ARTICOLO-MUSCOLARE
OSSA
206
ARTICOLAZIONI
MUSCOLI
374
DISTORSIONE
QUALSIASI LESIONE CHE INTERESSI LA CAPSULA
E I LEGAMENTI DI UN’ARTICOLAZIONE
TIBIA
PERONE
Legamenti
1. DOLORE VIOLENTO
2. DOLORE LOCALIZZATO
3. TUMEFAZIONE
ANDARE in OSPEDALE
RIPOSO ASSOLUTO
ACQUA FREDDA per ½ ORA
GHIACCIO per 48 ORE
FASCIATURE alla carlona
POMATE - CREME - UNGUENTI
LUSSAZIONE
PERDITA COMPLETA E IRREVERSIBILE
DEI NORMALI RAPPORTI ARTICOLARI
TRA I CAPI DI UN’ARTICOLAZIONE
in ordine di frequenza:
SPALLA > GOMITO > MANDIBOLA > ANCA > GINOCCHIO
1.
2.
3.
4.
5.
DOLORE LOCALE a DIFFUSO
h con il MOVIMENTO
ATTEGGIAMENTO OBBLIGATO
DEFORMITÀ
IMPOTENZA FUNZIONALE
RIDUZIONE IMMEDIATA < 24 h
IMMOBILIZZAZIONE per 20-30 gg
FASCIATURE alla carlona
POMATE - CREME - UNGUENTI
FRATTURA
INTERRUZIONE DELLA CONTINUITÀ
DI UNO O PIÙ SEGMENTI OSSEI
SHOCK
LES. VASCOLARI
Djibril Cissé
ROTTURA DI UN OSSO
LES. NERVOSE
LES. ORGANI INTERNI
FRATTURA
COMPOSTA
o CHIUSA
o NON ESPOSTA
SCOMPOSTA
o APERTA
INTEGRITÀ CUTANEA
o ESPOSTA
SCOMPOSTA
ed ESPOSTA
FRATTURA
COLLO del FEMORE
EPIFISI prossimale
DIAFISI
EPIFISI distale
INTRARTICOLARI
o
EXTRARTICOLARI
FRATTURE
FATTORI di RISCHIO
•
•
•
•
•
ETÀ
MAL. GENETICHE mal. di McKune-Albright, osteomalacia, collagenopatie...
CARENZE ALIMENTARI
OSTEOPOROSI
METASTASI g Frattura Patologica
NORMALE
DETERIORAMENTO
VERTEBRALE
OSTEOPOROSI
FRATTURE
SINTOMI
1.
2.
3.
4.
5.
DOLORE ACUTO, LOCALIZZATO, INTENSO E COSTANTE
DEFORMITÀ
TUMEFAZIONE
ATTEGGIAMENTO TIPICO dell’ARTO
IMPOTENZA FUNZIONALE
FRATTURE
NON SPOSTARE
IMMOBILIZZARE
GHIACCIO
ALCOL
COTONE IDROFILO
IMPACCHI CALDI
FRATTURA di FEMORE
D
ARTROPROTESI
di ANCA
STIRAMENTO e STRAPPO
STIRAMENTO o elongazione muscolare
ALLUNGAMENTO ESAGERATO DELLE FIBRE MUSCOLARI
CONTRATTURA
AUMENTO INVOLONTARIO E PERMANENTE DEL TONO MUSCOLARE
STRAPPO o distrazione muscolare
ROTTURA IRREVERSIBILE DELLE FIBRE MUSCOLARI
protocollo R.I.C.E
(riposo, ghiaccio, compressione, elevazione)
RIPOSO + GHIACCIO
• mancanza di riscaldamento
• preparazione fisica non idonea
• movimenti bruschi e violenti
• problemi articolari
• squilibri posturali e muscolari
• mancanza di coordinazione
• condizioni ambientali avverse
• microtraumi ripetuti
• abbigliamento e calzature non idonei
• recupero insufficiente
NO IMPACCHI CALDI
FERITA
SOLUZIONE DI CONTINUO RECENTE DEI TESSUTI
CAUSATA DA UN AGENTE LESIVO MECCANICO
FERITE
AG. ABRASIVI
a
ESCORIAZIONE
OGG. CONTUNDENTI
a
ferita CONTUSA
CHIODI - PUNTERUOLI
a
ferita da PUNTA
LAME
a
ferita da TAGLIO
COLTELLI - PUGNALI
a
ferita da TAGLIO e PUNTA
MORSI - STRAPPI
a
ferita LACERA
PROIETTILI
a
ferita LACERO-CONTUSA
N.B.
Sangue VENOSO I lentamente
Sangue ARTERIOSO I violentemente
FERITE
DETERGERE con ACQUA CORRENTE
INONDARE con ACQUA OSSIGENATA
DISINFETTARE con GARZE dal centro verso la periferia
SE SANGUINA ANCORA
PREMERE sulla FERITA
COMPRIMERE l’ARTERIA
APPLICARE LACCIO, CINTURA ≤ 20 min
IN PRESENZA DI
FERITA PENETRANTE
q
NON RIMUOVERE L’OGGETTO!
EMORRAGIA
dal greco e m a = sangue + r e o m a i = scorrere
FUORIUSCITA DEL SANGUE
DAL PROPRIO LETTO VASCOLARE
EMORRAGIA
ANEURISMA
VARICI
esofagee, emorroidi, ecc…
TRAUMA
lacerazione o amputazione
ULCERA
TUMORE
> intestino e vescica
VASCULITE
CALDO
EMORRAGIA
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
PALLORE
ACROCIANOSI
DIPLOPIA
ACUFENI
SETE intensa
IPOTENSIONE
TACHICARDIA
POLIPNEA
POLSO RAPIDO
CONFUSIONE
AGITAZ. MOTORIA
SINCOPE
CHIAMARE il 118
TAMPONARE
Pèlia incontra Giasone
ARGONAUTI
l’indovino Idmone muore dissanguato
dopo essere stato aggredito da un cinghiale
GHIACCIO
ACQUA
EPISTASSI
EPISTASSI
dal greco e p i s t a x i  = stillicidio
FUORIUSCITA DI SANGUE DAL NASO
art. carotide
interna
CONDIZIONAMENTO
DELL’ARIA INSPIRATA
EPISTASSI
CAUSE
· CALDO eccessivo
· IPERTENSIONE ARTERIOSA
· FARMACI (ANTICOAGULANTI o ANTIAGGREGANTI)
· MAL. MIELOPROLIFERATIVE
· TRAUMA
· CORPO ESTRANEO
· PROC. INFIAMMATORI
· TUMORI
· VARICI del LOCUS VALSALVAE
· MAL. di RENDU-OSLER-WEBER
(o Teleangectasia Emorragica Ereditaria)
EPISTASSI
SÌ
· POSIZ. SEDUTA con TESTA IN AVANTI
· STRINGERE le NARICI
· SISTEMARE dei TAMPONI nelle NARICI
Se l’EPISTASSI continua a
NO
andare in OSPEDALE
USTIONI
USTIONI
dal latino ustus, participio passato di urere = bruciare
ATTENZIONE
CI SI ABBRONZA ANCHE IN
MONTAGNA
USARE CREMA con FATTORE PROTETTIVO PIÙ ALTO!
USTIONI
CUTE NORMALE
pelo
EPIDERMIDE
DERMA
IPODERMA
vasi sanguigni
ghiandola
sudoripara
ghiandola
sebacea
muscolo
erettore
del pelo
corpuscolo
sensoriale
USTIONI
CLASSIFICAZIONE
1° GRADO
2° GRADO
CARBONIZZATO
3° GRADO
USTIONI
AG. FISICI
AG. CHIMICI
• FUOCO
• VAPORE
• OGGETTI / LIQUIDI BOLLENTI
• CORRENTE ELETTRICA
• RADIAZIONI
• FREDDO
CALCOLO della
SUPERFICIE USTIONATA
• SOST. ACIDE
Ac. Cloridrico
Ac. Fluoridrico
Ac. Solforico
• SOST. ALCALINE
Ammoniaca
Soda
Calce “viva”
1. Bambini
PERSONE A RISCHIO 2. Anziani
3. Lavoratori specializzati
REGOLA del 9
USTIONI
• ALLONTANARE LA FONTE USTIONANTE
• in caso di fuoco a BAGNARE o SOFFOCARE la FIAMMA
• in caso di catrame a RAFFREDDARE LA ZONA
• ALLONTANARE ABITI e/o GIOIELLI
• in caso di elettricità a ALLONTANARE la FONTE ELETTRICA
• LAVARE con ACQUA per 10-20 minuti
• AVVOLGERE il MALCAPITATO IN UN LENZUOLO
• MANTENERE LA ZONA ASCIUTTA e PULITA
• NON APPLICARE MEDICAZIONI ADESIVE
• NON APPLICARE GHIACCIO - BURRO - GRASSO
• NON APPLICARE POMATE - CREME - UNGUENTI - LOZIONI
• NON USARE COTONE IDROFILO (= ovatta)
• NON PUNGERE VESCICOLE e/o BOLLE
ELETTROCUZIONE
FOLGORAZIONE
FOLGORAZIONE
quando L’ELETTRICITÀ È PRODOTTA
DA UN FULMINE
Bertozzi - Casoni
SEDIA ELETTRICA CON FARALLE
ceramica policroma (2010)
Galleria Cardi - Milano
ELETTROCUZIONE
quando L’ELETTRICITÀ È USATA PER
SCOPI GIUDIZIARI a PENA di MORTE
BASTANO 2 Ampére
INTENSITÀ
VOLTAGGIO
RESISTENZA
PERCORSO
TEMPO DI CONTATTO
ARRESTO Y
ASFISSIA
Blocco A-V
PARALISI
MUSCOLI
RESPIRATORI
Fibrillazione
Ventricolare
N
Stati degli U.S.A. in cui è ancora applicata:
ALABAMA - FLORIDA - SUD CAROLINA - VIRGINIA
FULMINE
violenta scarica elettrica che si manifesta
con emissione di luce (lampo) e suono (tuono)
Benjamin FRANKLIN
fisico statunitense
1752
PARAFULMINE
P
R
E
V
E
N
Z
I
O
N
E
• RIPARARSI AL CHIUSO
• NON STARE IN PIEDI e A GAMBE DIVARICATE
• ACCUCCIARSI a piedi uniti e con la testa tra le gambe
• NON RIPARARSI SOTTO GLI ALBERI
• LIBERARSI DI OGGETTI METALLICI
• SPEGNERE il TELEFONO CELLULARE
• RIPARARSI IN MACCHINA con i finestrini chiusi
LE PERSONE COLPITE DA FULMINE NON SONO CARICHE ELETTRICAMENTE
E DUNQUE NON SI RISCHIA NULLA A PRESTAR LORO SOCCORSO!
STACCARE la FONTE di ELETTRICITÀ
SPOSTARE la VITTIMA con MAZZA di LEGNO
NON RESPIRA - INCOSCIENTE a RIANIMARE
RESPIRA - COSCIENTE a P.L.S.
CHIAMARE il 118
NON TOCCARE la VITTIMA
con OGGETTI UMIDI
Michelangelo Merisi da Caravaggio
CONVERSIONE DI SAN PAOLO (1600)
olio su tela - 230x175 cm
chiesa di Santa Maria del Popolo - Roma
GRAZIE
A TUTTI PER
L’ATTENZIONE
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