Confraternita del Carmine P.zza Vitt. Veneto Faggiano (TA)
CATECHESI SU
ORIGINE, SIMBOLI E REGOLE
DELLA
CONFRATERNITA DEL CARMINE
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Cos’è una Confraternita ?
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Le Confraternite, sono
associazioni ecclesiastiche pubbliche di fedeli,
tra le più antiche della Chiesa,
sono erette con decreto vescovile,
a norma dei cann. 301 e 312 del c.i.c. e
hanno personalità giuridica canonica (can.313)
e sono
parte integrante della Parrocchia in cui insistono
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La
Confraternita
Partecipa con pieni diritti e doveri alla vita pastorale
della medesima,
offrendo un apporto responsabile e costruttivo.
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…. Cos’è una Confraternita
La Confraternita è il luogo in cui i membri,
rispondendo alla vocazione universale alla santità
si impegnano ad alimentare,
nella Chiesa,
la loro vita di unione con Cristo tramite
•gli aiuti spirituali,
•l’attività di partecipazione alla sacra liturgia,
• la promozione del culto pubblico,
a norma delle leggi liturgiche generali diocesane
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GLI EREMITI DEL MONTE CARMELO
Il Carmelo è una catena montagnosa della lunghezza di
oltre 25 km., che si estende dal golfo di Haifa, sul
Mediterraneo, fino alla pianura di Esdrelon, in Palestina.
L’altezza massima raggiunge i 546 metri.
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Nella sacra Scrittura, dove è ricordato per la sua
vegetazione lussureggiante, è richiamo a bellezza e
fecondità. La tradizione, confermata dal nome che ancora
gli danno gli arabi (Gebel Mar Elyas), lo lega al profeta
Elia, benché la Bibbia ponga il profeta in relazione col
Carmelo una sola volta (1 Re 18,19-46). Che li si rifugiò,
perseguitato, per dedicarsi, come eremita, alla preghiera
Disegno tracciato da Prospero dello Spirito santo. Rappresenta la
baia di Hiafa e il promontorio del Monte Carmelo, con
l'indicazione dei luoghi di interesse per i Carmelitani (Roma,
Archivio generale O.C.D).
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Dopo di Lui, fiorisce in quel posto una scuola di profeti e di
eremiti, in una ininterrotta tradizione, che attirati appunto
dall’esempio di Elia, volevano consacrarsi al servizio della
Madonna sul Monte Carmelo: si chiamarono perciò
"Eremiti del Carmelo" (o "Eremiti Latini")
e si situarono sulla principale via di pellegrinaggio che
conduceva da Akko a Cesarea.
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Giovanni De Venuta (anno 1368) sul suo libro "Cronache" dice
Nell'anno dell'incarnazione 83, i frati Carmelitani, demolendo
I'antica casa di preghiera, edificarono alla prima Vergine, cioè
alla
Beata Maria Madre di Dio,
una cappella sul monte Carmelo, vicino alla fonte di Elia.
Da qui detti frati furono chiamati Fratelli della
beata Maria del monte Carmelo (i Carmelitani)
e a questo si fa risalire il titolo di
Madonna del Carmelo
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Verso il 1238, la Terra Santa, invasa ormai dai Saraceni,
diveniva inospitale ai frati rimasti vivi dopo le persecuzioni;
essi si trasferirono in Europa, soprattutto in Sicilia.
Nel 1252, le difficoltà religiose e sociali del tempo, rendevano
difficile la sopravvivenza dei nuovi arrivati in Europa.
Il generale dell'ordine Carmelitano dell’epoca,
Simone Stok,
ricorre alla Madonna che è impegnata a fondo con I'ordine...
In questa atmosfera avviene I'apparizione della Vergine
Benedetta che circondata da una moltitudine di Angeli: tiene in
mano lo scapolare dell'Ordine e mostrandolo dice:
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“Questo sarà per te e per tutti i Carmelitani un privilegio,
chiunque morirà con questo non patirà il fuoco eterno”
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Si dice the il Papa Giovanni XXII,
ricorrendo incessantemente alla
Madonna affinché liberasse la Chiesa
dalle prepotenze di Filippo il Bello e
Ludovico il Bavaro, ebbe una visione
durante la quale Ella gli promise
I'intervento, e lo invitò a pubblicare un
privilegio da Lei ottenuto da Dio:
pronta liberazione dalle pene del
purgatorio, di quelle anime che
avessero coltivato la devozione
dello scapolare del Carmelo.
Era I'anno 1322.
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Più tardi si cominciò a credere
piamente che la Vergine
avrebbe liberato presto dal
Purgatorio, il primo sabato
dopo la morte, i Carmelitani e
anche i confratelli che
avessero osservato la castità
secondo il loro stato, recitato
preghiere e portato l’abito del
Carmelo. È il cosiddetto
“privilegio sabatino”.
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I fedeli allora compresero subito che
rivestire l’abito
significava
entrare nella fraternità dell’Ordine e
di Maria. Rispondendo all’amore
della Vergine,
vivono sicuri della sua protezione nei
pericoli della vita e nell’ora della
morte, fiduciosi che anche dopo la
morte interverrà per loro colei che
con la sua materna carità si prende
cura dei fratelli del Figlio suo… fino a
che non siano condotti nella patria
beata.
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DEVOZIONE ALLA
BEATA VERGINE DEL MONTE CARMELO
Nella seconda metà del ‘300, ha inizio in Inghilterra una
"solemnis memoria beatae Mariae virginis".
“Solenne commemorazione della beata Vergine Maria”
Essa man mano andò prendendo una fisionomia
completa anche nelle varie parti liturgiche, con l’oggetto
preciso del
"ricordo e del ringraziamento dei benefici impartiti da
Maria al Carmelo, e quale esaltazione della Patrona."
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La primitiva data della festa
17 luglio
sembra richiamarsi alla
data dell’ultima sessione del
concilio di Lione (17-71274) nella quale si decretò:
"Concediamo all’Ordine
Carmelitano di rimanere
nel suo stato attuale, finché
non si decida altrimenti".
Decreto che lo salvò
praticamente dalla
soppressione.
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In seguito la data venne spostata al
"16 luglio"
per ricordare
l’apparizione di Maria a San
Simone Stock
Nel ‘500 la festa - già diffusa in altre
nazioni europee e nella stessa
America - pur non perdendo la sua
fisionomia primitiva di celebrazione
di Maria Patrona, vide prevalere il
carattere di
"festa dell’abito",
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la festa del 16 luglio si è trasformata man mano fino a
divenire nel 1606
"festa delle confraternite carmelitane".
Tale festa, dapprima diffusasi spontaneamente in molte
nazioni - ed anche nei riti mozarabico, caldeo, maronita,
ambrosiano, greco-albanese -, nel 1726 venne estesa da Papa
Benedetto XIII a tutta la Chiesa.
Si tratta di una celebrazione che direttamente riguarda
soltanto un Ordine religioso e quanti ad esso si aggregano
per amore di Maria, alla quale l’Ordine è dedicato per mezzo
del segno dello Scapolare. Tale segno è, insieme al rosario, il
più diffuso nella pietà dei fedeli di tutto il mondo.
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La celebrazione della Madonna del Carmelo - quindi - è
la festa dell’Ordine Carmelitano
e di quanti sono uniti al Carmelo nel riconoscere Maria
quale sorgente di ogni bene in Cristo, e quale modello
evangelico nel vivere l’ideale della preghiera
contemplativa.
Contemporaneamente la festa predica la certezza di fede
nell’aiuto di grazia di Maria. L’amore particolare e la
fedele imitazione danno sicura speranza che Colei che ha
l’ufficio di essere "Madre nell’ordine della grazia....ha
cura dei fratelli del Figlio ancora peregrinanti e posti in
mezzo a pericoli ed affanni fino a che non siano introdotti
nella patria beata" (LG. 61,62).
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LO SCAPOLARE
Lo Scapolare è essenzialmente un "abito".
Indica una striscia di stoffa che i monaci indossavano sopra
l'abito religioso durante il lavoro manuale.
Col tempo assunse un significato simbolico: quello di portare
la croce di ogni giorno, come i discepoli e i seguaci di Gesù.
In alcuni Ordini religiosi, come nel Carmelo, lo Scapolare
divenne segno della loro identità e della loro vita. Per questo,
chi lo riceve diventa membro della Famiglia Carmelitana, e si
impegna a vivere la sua spiritualità con le caratteristiche del
proprio stato di vita. Lo Scapolare o "abitino", infatti è l'abito
in miniatura di questo Ordine, il quale per vivere "nello
ossequio di Gesù Cristo" , ha scelto l'esperienza spirituale di
familiarità con Maria, sorella, madre e modello.
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Lo Scapolare è, quindi, il segno sensibile, approvato dalla
Chiesa, con il quale rendiamo manifesta la nostra
consacrazione a Maria e i vincoli che ci legano a Lei.
"Chi indossa lo Scapolare- come affermò esattamente Pio X
- per mezzo di esso viene associato, in modo più o meno
stretto, all'Ordine Carmelitano".
Egli perciò deve sentirsi impegnato ad una speciale
dedizione alla Vergine, al suo culto e alla sua imitazione:
elementi essenziali di quella vocazione carmelitana di cui
nella Chiesa lo Scapolare rende partecipi.
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"Per tutti coloro che lo indossano, lo Scapolare
diventi - come disse ancora Pio XII –
memoriale della Madonna,
specchio di umiltà e di castità,
breviario di modestia e di semplicità,
eloquente espressione simbolica della preghiera
d'invocazione dell'aiuto divino“
In tale ottica, anche il "segno" costituito dallo
Scapolare ha il significato più autentico.
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SIMBOLISMO BIBLICO
Già nel Vecchio Testamento il vestito – e specialmente il
manto – era simbolo dei benefici divini, della protezione
dall’alto, della potenza trasmessa ad un inviato da Dio.
Il vestito speciale di Giuseppe fu simbolo di predilezione (cf
Gen 37,7);
il mantello di Gionata regalato a Davide un simbolo di
amicizia (1 Sam 18,4).
In Isaia leggiamo: ”Io gioisco pienamente nel Signore, la
mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle
vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia”
(61,10).
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Quando il profeta Elia fu rapito dalla terra, il suo mantello
cadde sul suo discepolo Eliseo, trasmettendogli lo spirito
del maestro (cf 2 Re 2,14 ss.)
Nel Nuovo Testamento persino le frange del mantello di
Gesù, toccate con fede, comunicano la sua potenza benefica
(cf Mc 5,25 ss.)
S. Paolo più di una volta rappresenta la vita in Cristo
come un rivestirsi di Cristo (Rm 13,14; Gal 3,27);
indossare gli stessi sentimenti di Gesù, cioè la vita di grazia
filiale del cristiano, viene descritta con l’immagine delle
vesti.
L’abito religioso, del quale lo Scapolare è parte e simbolo,
significa tutto questo.
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LE REGOLE
Statuto delle confraternite
Regolamento dei carmelitani
Codice di diritto canonico
Regolamento interno
Statuto confraternita del carmine di Faggiano
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PRINCIPI FONDAMENTALI DELLE
CONFRATERNITE DEL CARMINE
La Confraternita dello Scapolare del
Carmine è un’associazione di fedeli che,
tendendo alla perfezione della carità nel
mondo secondo lo spirito dell’Ordine
Carmelitano, partecipa alla sua vita e alle
grazie spirituali in un intima comunione di
pensieri, ideali e opere con Maria.
Per l’erezione di una Confraternita è
competente il Moderatore supremo
dell’Ordine, il consenso dato dal vescovo
diocesano per l’erezione della casa
religiosa, vale anche per l’erezione della
Confraternita
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Invece per l’erezione in altre
chiese e luoghi è necessario il
consenso scritto del vescovo
diocesano.
Può ammettere alla Confraternita
dello Scapolare del Carmine una
persona autorizzata ad agire nel
nome dell’Ordine.
L’ammissione alla Confraternita
avviene secondo il Rito proprio
approvato dalla Santa Sede,
mediante
l’imposizione
dello
Scapolare.
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Lo Scapolare
Questo è composto da due pezzi di
stoffa colore marrone o bruno,
uniti assieme da due fettucce o
cordoncini.
Dell’ammissione deve far fede
l’iscrizione del nome del fedele, e
la data, nell’apposito libro. Può
venire
anche
rilasciata
un’attestazione con l’indicazione
della Confraternita o della chiesa
alla quale far riferimento.
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Ricevuto lo Scapolare, il fedele può
liberamente sostituirlo con una
medaglia, recante da una parte il
Sacro Cuore di Gesù e dall’altra la
Madonna.
Sia la medaglia che lo Scapolare
possono essere cambiati senza che
intervenga una nuova benedizione.
I
membri
della
Confraternita
porteranno sempre e devotamente lo
Scapolare o la medaglia, come segno
sensibile della loro appartenenza a
Maria nella fraternità del Carmelo.
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I membri sono tenuti a dedicare abitualmente
del tempo all’incontro con Dio nell’orazione,
alla frequente partecipazione all’Eucaristia,
alla recita quotidiana di qualche Ora della
Liturgia, o di alcuni Salmi, o del Rosario, o di
preghiere analoghe.
Per quanto è possibile avranno degli incontri
periodici nei quali
•alimenteranno il senso della fraternità,
•la conoscenza dello spirito del Carmelo,
•l’attenzione ai fratelli e alle sorelle in
particolari necessità,
realizzando tutto in intima comunione con
Maria.
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Possono acquistare l’indulgenza plenaria, alle solite condizioni
nel giorno dell’ingresso nella Confraternita e nelle seguenti
ricorrenze: Festa della B. V. Maria del Monte Carmelo (16
luglio), di San. Simone Stock (16 maggio), di S. Teresa di Gesù
Bambino (1 ottobre), di S. Teresa di Gesù (15 ottobre), di tutti i
Santi del Carmelo (14 novembre) e di S. Giovanni della Croce
(14 dicembre).
La celebrazione solenne della Confraternita è la
Commemorazione della Beata Vergine Maria del Monte
Carmelo (16 luglio).
I membri la celebreranno con intimi sentimenti di amore e di
gratitudine verso Maria, rinnovando in tale giorno l’impegno
del devoto servizio a lei, la fedeltà a Cristo e alla Chiesa, e
affidando al cuore materno della Vergine l’intera Famiglia del
Carmelo.
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STATUTO DELLE CONFRATERNITE
DELLA
DIOCESI DI TARANTO
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LE REGOLE
Statuto delle confraternite
Regolamento dei carmelitani
Codice di diritto canonico
Regolamento interno
Statuto confraternita del carmine di Faggiano
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Obiettivi della Confraternita
perfezione della vita cristiana
sintonia tra la vita pratica e la professione di fede
accogliere e proclamare la verità di fede e di morale
realizzare la comunione fraterna
evangelizzare
promuove opere di carità fraterna
servire umilmente la Chiesa e non di servirsi della Chiesa
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( ART. 5) DEVE COLLABORARE PER
L’EDIFICAZIONE DEL REGNO DI DIO CON :
L’ORDINARIO DEL LUOGO
CON IL PARROCO
CON LE ALTRE CONFRATERNITE
CON GLI ORGANISMI DI PARTECIPAZIONE
PASTORALE A LIVELLO PARROCCHIALE, VICARIALE,
DIOCESANO
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(ART. 7) A chi è assoggettata
La Confraternita è assoggettata alla
giurisdizione, alla vigilanza ed alla superiore
direzione
dell'Ordinario Diocesano (can.305 e 315)
ed è tenuta a prestare sempre
obbedienza
ai suoi orientamenti pastorali e alle disposizioni
canoniche.
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A chi è assoggettata
ORDINARIO
PADRE SPIRITUALE (PARROCO)
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(Art. 8) L'Abito di Rito dei Confratelli
L'Abito di Rito della Confraternita del Carmine, è indossato solo
dai Confratelli in quasi tutte le manifestazioni di culto esterno e
interno e :
nella Processione della Madonna del Carmine,
nella Processione della Madonna del Rosario,
nella processione del Santo Patrono
nella Processione del Corpus Domini
nel Pellegrinaggio del Giovedì e Venerdì Santo,
nella processione dei Sacri Misteri (Venerdì Santo)
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Lo Scapolare
E’ l'elemento significativamente più importante
dell'Abito. Esso è il segno dell'appartenenza
alla famiglia carmelitana e rappresenta
visivamente l'impegno assunto dal Confratello,
al momento dell'aggregazione, di vivere
secondo i dettami evangelici e nella devozione
per la Vergine Santissima. Lo scapolare, che
tradizionalmente ha due facce che pendono
davanti e da tergo. Anche le Consorelle nelle
manifestazioni di culto recano lo Scapolare,
unico segno visivo per le donne, di
appartenenza al Sodalizio. Lo Scapolare delle
Consorelle reca su un lato lo stemma della
Confraternita, sull'altro la riproduzione del
quadro della Vergine.
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Altro elemento è la Corona del
Santo Rosario.
La Mozzetta è una mantellina
color crema, con bottoni.
L'elemento della Mozzetta è
caratteristico
dell'abbigliamento dei
Pellegrini medievali e da lì
deriva alle Confraternite
contemporanee e dell'epoca
successiva. Altri elementi
derivano alla Confraternita
dall'abito dei Pellegrini.
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Il Cappello e il Bordone erano
considerate le Insegne del
Pellegrino medievale.
I Confratelli portano la testa
coperta da con Cappuccio
bianco. Per le funzioni della
Settimana Santa, il Cappuccio
è calato sul viso; due piccoli
fori all'altezza degli occhi
consentono una minima
visuale. Per tutte le altre
funzioni dell'Anno Liturgico,
il Cappuccio è alzato sulla
testa in modo da tenere il viso
scoperto.
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La Confraternita
non ha scopi di lucro
ma
persegue soltanto fini di religione e di culto
promuove opere di carità fraterna.
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Cosa devono fare i confratelli
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(ART. 25)
Gli associati sono tenuti a conoscere e ad
osservare quanto previsto dallo Statuto e dal
regolamento interno per la realizzazione dei fini
della Confraternita
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(ART. 26)
I confratelli sono tenuti a:
Frequentare gli incontri di catechesi
Condurre una vita esemplarmente cristiana partecipando
alla Santa Messa almeno la domenica e nei giorni festivi ed
accostandosi assiduamente ai sacramenti della
Riconciliazione e dell’Eucarestia
Partecipare alle processioni obbligatorie
Visitare e soccorrere materialmente e spiritualmente i
confratelli ammalati, anziani o soli.
ascoltare la Parola di Dio,
partecipare assiduamente alle celebrazioni liturgiche e
religiose
favorire iniziative di catechesi per la formazione
permanente
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…. Cosa devono fare i confratelli
collaborare
Con l'Ordinario Diocesano,
con il parroco
nel cui territorio opera la Confraternita,
Con il clero,
Con le altre Confraternite,
con gli Organismi di pastorale,
per l'edificazione del regno di Dio, offrendo il
contributo della presenza e della operosità nelle
attività pastorali ai vari livelli (parrocchiale, foraniale
e diocesano)
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…. Cosa devono fare i confratelli
compiere opere di misericordia spirituale e
corporale verso
i confratelli anziani, soli o malati
(visite, viatico, funerali, sepoltura, ecc.)
e
verso le altre persone,
in una visione cristiana della vita e della morte
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…. Cosa devono fare i confratelli
attivare
iniziative stabili o temporanee per una presenza
significativa nella vita sociale
contribuire alla crescita di una società più giusta
con la creazione e animazione di
opere caritative, culturali e spirituali.
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Gli organi sociali della Confraternita
Assemblea
Consulta
Consiglio
Collegio dei
revisori dei
conti
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GLI OFFICIALI DELLA CONFRATERNITA
ORDINARIO
PADRE
SPIRITUALE
PRIORE
ASSISTENTE
SEGRETARIO
CASSIERE
ECONOMO
ASSISTENTE
MAESTRO DEI
NOVIZI
ANIMATORE
DEGLI ASPIRANTI
CERIMONIERE
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ILPADRE SPIRITUALE
Il Padre Spirituale è nominato direttamente dall'Ordinario
Diocesano(can.317,1).
Di regola è il parroco della Parrocchia dove ha sede la
Chiesa della Confraternita.
Nella Confraternita il Padre Spirituale, a cui si deve rispettosa
obbedienza e collaborazione per il bene di tutti, rappresenta
l'Autorità Ecclesiale ed è il segno della riconosciuta
ecclesialità del Sodalizio.
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Vangelo
Eventi Vita
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lezione sulle confraternite