VI AUGURIAMO UNA BUONA VISIONE A decorazione della “Scuola Grande di san Rocco” di Venezia, sede prestigiosa di un’importante Confraternita veneziana che offriva ai suoi membri diverse forme di assistenza sociale, fu affidata a Tintoretto, così chiamato perché il padre faceva il tintore. Dipingere le grandi e sontuose sale lo impegnò per oltre un ventennio, a partire dal 1565: vi profuse le sue migliori energie, esprimendo al meglio il grande talento, capace di esecuzioni assai rapide, sempre vigorose e spesso incisive. In esse risalta la sua originale sintesi pittorica in cui confluiscono il disegno di Michelangelo ed il colore di Tiziano. I suoi dipinti dovevano non soltanto esaltare le finalità caritative della Confraternita, ma anche evidenziare il concetto della salvezza divina dalle miserie fisiche e morali dell’uomo. Una delle tele più significative dello straordinario programma iconografico è La fuga in Egitto, grande dipinto collocato nella Sala inferiore, ove convenivano per essere assistiti, non solo spiritualmente, numerosi poveri. Tintoretto non intende soltanto illustrare un episodio del Vangelo, ma anche rappresentarlo in modo che produca un effetto in chi lo ammira e trasmettere compassione. L’opera è molto scenografica: i due alberi ai lati sembrano altrettante quinte da teatro che concentrano lo sguardo sui personaggi principali. L’alternarsi dei giochi di luce e ombre gioca in favore di un annullamento delle proporzioni tra i personaggi in primo piano e le minute figure sullo sfondo. Il personaggio più in evidenza è Giuseppe, canuto e curvo sotto il peso della responsabilità e per la minaccia incombente. In primo piano un sacco di farina e una botticella di vino, posti accanto al bastone di viaggio del capofamiglia. Maria cavalca con un certa difficoltà l’asino, mentre tiene ben stretto il frutto del suo grembo. La Sacra Famiglia è ritratta come un gruppo di profughi. Sta sostando durante la fuga in Egitto, per sottrarsi alla furia omicida di Erode.È una famiglia fragile e per nulla idealizzata, ma tenace. Maria e Giuseppe sanno di poter contare sulla fiducia in Dio anche nella cattiva sorte. La Sacra Famiglia sembra sporgersi in avanti, come se stesse uscendo dal dipinto per trovare rifugio negli ambienti della Scuola, in compagnia dei bisognosi. Questo lavoro è stato molto interessante ed istruttivo, oltre che divertente. Abbiamo scelto un’ opera molto significativa e molto bella. A noi è piaciuto molto il nostro lavoro e abbiamo trovato interessante scoprire tutti i segreti che possono nascondere i dipinti, che senza un impegno accurato non si vedrebbero. Siamo entrambi molto soddisfatti di quello che abbiamo appreso. HANNO PRESENTATO FABIO BERTAGNOLI & NICOLO’ CORRADI