NATALE DEL SIGNORE Messa della notte: Isaia 9, 1-6 - Tito 2, 11-14 - Luca 2, 1-14 Messa dell’aurora: Isaia 62, 11-12 - Tito 3, 4-7 - Luca 2, 15-20 Messa del giorno: Isaia 52, 7-1 - Ebrei 1, 1-6 - Giovanni 1, 1-18 OGGI LA VERA PACE E’ SCESA A NOI DAL CIELO AVANZAMENTO MANUALE Alcuni nel nostro tempo sono preoccupati di cancellare il Natale del Signore e sostituirlo con qualche cosa di pagano perché si vergognano di essere cristiani e rifiutano la storia dell’umanità. Noi cristiani non ci vergogniamo del Natale del Signore, anzi, lo celebriamo sempre sorpresi ed emozionati come fosse la prima volta che riceviamo la notizia della venuta al mondo del Messia, l’inviato da Dio, il suo stesso Figlio. F.Lippi Perché questa sorpresa? Perché c’è nell’uomo una attesa, un’ansia di liberazione dal male; perché ogni giorno vediamo l’esaltazione di ragionamenti e di opere inique e abbiamo bisogno invece di notizie che ci carichino di speranza, di fiducia e di una grande forza interiore e morale per affrontare la vita. Il Natale del Signore è l’avvenimento per eccellenza che riempie di speranza e di luce la vita dell’uomo. Ecco che nel cap. 9, il profeta Isaia annuncia che il Messia viene umile come un bambino, ma sarà un capo saggio come Salomone, “consigliere prodigioso”, “principe della pace”, consoliderà “il diritto e la giustizia”. Alla nascita del “MESSIA”, gli Angeli chiamano i pastori che sono i più poveri e più disprezzati del tempo, considerati falsi, disonesti, impuri, tanto che non erano ammessi nemmeno nel tempio a pregare. Dicendo loro: “Per voi è nato il Salvatore!” ( Luca 2,11 ) L’evangelista Luca mostra così che alla nascita del Signore non ci sono persone importanti, anzi i grandi, appena lo sanno, si riempiono di paura e agiscono da paurosi; e purtroppo i grandi, quando hanno paura, diventano cattivi e fanno stragi. Non vogliono che Dio metta su casa vicino alle loro case. I poveri invece non hanno paura, si riempiono di gioia, vedono una grande luce, sono contenti che il Signore metta la sua capanna o la sua tenda vicino a loro, e gli portano subito qualche cosa perché cominci ad adattarsi. e tutto questo perché si attendono da Dio solo una parola di amore, di liberazione e di speranza. “Tutti quelli che lo accolgono sono ricolmati di grazia e di verità” S. Ireneo riassume il vangelo del Natale del Signore con queste parole: “Il Verbo di Dio pose la sua abitazione tra gli uomini, e si fece Figlio dell’uomo, per abituare l’uomo a comprendere Dio e per abituare Dio a mettere la sua dimora nell’uomo. Perciò stesso il Bimbo, nato dalla Vergine, salva tutti coloro che sentono di non avere in sé nessuna possibilità di salvezza”. Sunto dell’Omelia odierna del Padre Dehoniano Natalino Costalunga F I N E