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sulle orme di
San Francesco
Realizzazione Andrea Gironda
www.andreagironda.it
“Viveva ad Assisi, nella valle spoletana,
un uomo di nome Francesco”.
Francesco d’Assisi è vissuto 44 anni,
dall’inverno 1181/82 fino alla sera del
sabato 3 ottobre 1226
Inizialmente pensava di fare il
cavaliere, cercando clamorose e gloriose
avventure in terre lontane. Ma presto il
Signore gli fece capire che lui doveva
diventare Suo cavaliere, portando sulle
sue spalle la Croce, quella stessa Croce
che a San Damiano gli rivelò la sua
missione.
Francesco ubbidì e si mise al servizio di
quel Gesù che tanto chiaramente gli
aveva indicato la strada.
Una strada lunga, piena di salite
vissute nella “perfetta letizia”.
La sua vita è stata raccontata dai
grandi artisti. Attraverso affreschi di
Giotto ripercorreremo la vita di San
Francesco, in un lungo viaggio
all’interno della Basilica di Assisi.
L’inizio della costruzione di questa Basilica
avvenne subito dopo la morte di San Francesco,
per degnamente ricordare e onorare il Santo di
Assisi.
Nel 1253 la Chiesa fu finalmente consacrata e
circa in quegli anni iniziò la fase decorativa:
Pisano, Giotto, Cimabue, Cavallini, Lorenzetti si
dedicarono ad abbellire quello che diventerà un
grande tempio, simbolo della cristianità.
Molti sono i fedeli che ogni
anno si recano ad Assisi per
diversi motivi: chi per onorare
il Santo Francesco, chi per
meditare, chi per mettersi sui
passi del Santo e scoprire il
sentiero della propria vita.
Giotto attraverso i suoi dipinti racconta in maniera sintetica
ma chiarissima gli episodi della vita di San Francesco.
Rappresenta un aspetto umano molto importante di
Francesco, che sta in mezzo alla gente e con essa dialoga. Si
vede un uomo la cui santità è espressa nella semplicità e nel
profondo amore per quanto creato da Dio.
All’interno della Basilica
Giotto illustra la vita
di San Francesco
Un uomo, in
segno di
rispetto, stende
davanti a
San Francesco
un mantello
sulla piazza di
Assisi
Un uomo di Assisi, molto semplice,
certo per ispirazione divina, ogni
volta che incontrava Francesco per
le strade della città, si toglieva il
mantello e lo stendeva ai suoi piedi,
proclamando che Francesco era
degno di ogni venerazione, perché
di lì a poco avrebbe compiuto
grandi cose, per cui sarebbe stato
onorato e glorificato da tutti i
cristiani.
FF 1029
E’ uno dei primi dipinti di Giotto o, secondo alcuni critici, del cosidetto “Maestro di Santa
Cecilia”. La piazza di Assisi è stata ricostruita rappresentando i maggiori edifici
San
Francesco
dona il suo
mantello
ad un
povero
Anche questo è uno dei primi pannelli dipinti da Giotto. Si incomincia
ad intravvedere la compattezza e la solidità delle figure e l’incisività
della linea di contorno. Bello è il paesaggio.
San Francesco vede in sogno un palazzo
pieno di armi mandatogli da Dio
L’episodio si
riferisce a
quando il
giovane
Francesco
interpreta il
dono di Dio
come un invito
a partire per le
crociate al
seguito di
Gualtiero da
Brienne
San Francesco
prega davanti
al crocifisso di
San Damiano
Un giorno, passò accanto alla chiesa di San
Damiano, quasi in rovina e abbandonata da
tutti. Condotto dallo Spirito, entra a
pregare, si prostra supplice e devoto davanti
al Crocifisso e, toccato in modo
straordinario dalla grazia divina, si ritrova
totalmente cambiato. Mentre egli è così
profondamente commosso, all'improvviso cosa da sempre inaudita! (Gv 9,32) l'immagine di Cristo crocifisso, dal dipinto
gli parla, movendo le labbra. «Francesco, gli dice chiamandolo per nome (Cfr Is
40,26) - va', ripara la mia casa che, come
vedi, è tutta in rovina». Francesco è
tremante e pieno di stupore, e quasi perde i
sensi a queste parole. Ma subito si dispone
ad obbedire e si concentra tutto su questo
invito.
Francesco torna a casa e il Gesù crocifisso lo invita a restaurare la sua casa, cioè la
Chiesa. L’affresco è interessante perché Giotto è alla ricerca della prospettiva.
San Francesco
davanti alla
piazza di
Assisi si
spoglia delle
proprie vesti
“Calpesta i beni di questo mondo
per la conquista di beni migliori”
FF 332
La scena è rappresentata
con grande pathos.
I gruppi di persone sono divise
non solo materialmente ma
anche moralmente.
E’ il contrasto tra due stili di
vita molto diversi.
Francesco stende le braccia
verso il cielo in preghiera
verso il suo vero Padre.
Pietro di Bernardone sembra a
stento mantenere la calma
Il Papa
Innocenzo III
vede in sogno
San Francesco
che sostiene
la Chiesa
Il Papa riconobbe senza incertezze
che Cristo aveva parlato in
quell'uomo. Si ricordò di un sogno
fatto pochi giorni prima e illuminato
dallo Spirito Santo, affermò che si
sarebbe realizzato proprio in lui.
Aveva sognato infatti che la Basilica
del Laterano stava per crollare e che
un religioso, piccolo e spregevole, la
puntellava con le sue spalle, perché
non cadesse. «Ecco, pensò: questi è
colui che con l'azione e la parola
sosterrà la Chiesa di Cristo».
FF 603
Papa
Innocenzo III
approva la
Regola
E dopo che il Signore mi dette dei frati,
nessuno mi mostrava che cosa dovessi
fare, ma lo stesso Altissimo mi rivelò che
dovevo vivere secondo la forma del
Santo Vangelo. Ed io la feci scrivere con
poche parole e con semplicità, e il signor
Papa me la confermò.
San Francesco – testamento FF 116
In questo dipinto è evidenziata l’esigenza giottesca di una nuova spazialità che si evidenzia dalle mensole
sporgenti. La contrapposizione dei due gruppi, quello dei frati e quello dei cardinali, serve a porre in risalto
la scelta della povertà dei fraticelli rispetto alla ricchezza del Papa e delle altre figure a lui vicine
I frati vedono
il Santo su un
carro di fuoco
Una volta che Francesco era assente,
verso mezzanotte, mentre alcuni
dormivano e altri pregavano
fervorosamente in silenzio, entrò per la
porticina della casa un carro di fuoco
luminosissimo, che fece due o tre giri per
la stanza; su di esso poggiava un grande
globo che rischiarò le tenebre notturne. I
frati che vegliarono furono pieni di
stupore, quelli che dormivano si
destarono atterriti, sentendosi tutti invasi
da quella luce, non solo nel corpo ma
anche nello spirito. Riunitisi insieme si
domandavano il significato di quel
misterioso fenomeno; ma ecco, ognuno
vedeva chiaramente nella coscienza
dell’altro. Allora compresero che si
trattava dell’anima del beato padre, che
si era meritato da Dio quel dono
straordinario di benedizione e di grazia.
Tommaso da Celano – FF 405
Visione di
un posto
riservato
in cielo a
San
Francesco
San Francesco
caccia i diavoli
dalla città di
Arezzo
Arrivò un giorno ad Arezzo, mentre tutta
la città era scossa dalla guerra civile e
minacciava prossima la sua rovina. Il
servo di Dio venne ospitato nel borgo
fuori città, e vide sopra di essa demoni
esultanti, che rinfocolavano i cittadini a
distruggersi fra di loro. Chiamò frate
Silvestro, uomo di Dio e di
ragguardevole semplicità, e gli comandò:
«Va' alla porta della città, e da parte di
Dio Onnipotente comanda ai demoni che
quanto prima escano dalla città».
Il frate pio e semplice si affrettò ad
obbedire, e dopo essersi rivolto a Dio
con inno di lode, grida davanti alla porta
a gran voce: «Da parte di Dio e per
ordine del nostro padre Francesco,
andate lontano di qui, voi tutti demoni!».
La città poco dopo ritrovò la pace e i
cittadini rispettarono i vicendevoli diritti
civili con grande tranquillità.
FF 695
Anche qui possiamo osservare la
ricerca della prospettiva
San
Francesco
va a
predicare
il Vangelo
davanti al
sultano
Estasi di
San Francesco
Si comunicava spesso e con tale
devozione da rendere devoti
anche gli altri, e, gustando in
ebbrezza di spirito la soavità
dell’Agnello immacolato, il più
delle volte veniva rapito in
estasi.
FF 1164
Il
presepe
di
Greccio
Il dipinto rivela una particolare freschezza compositiva. Particolarmente bella è la
figura del santo che abbraccia il Bambino Gesù.
Francesco fa
scaturire una
sorgente d’acqua
per dissetare un
povero
E’ uno degli affreschi più importanti
di Giotto per la sapienza e
l’incisività dello schema narrativo:
le figure si tagliano nitide su un
paesaggio roccioso. I personaggi
sono divisi in blocchi contrapposti
che acquistano maggiore evidenza
dai loro atteggiamenti diversi: i frati
sono indifferenti e ignari al
miracolo; il Santo sulla roccia prega
intensamente al fine di operare il
miracolo, mentre a terra l’uomo
assetato ha un guizzo veloce verso
l’acqua appena scaturita.
San Francesco
predica agli uccelli
Francesco vide raccolti insieme moltissimi uccelli
d'ogni specie, colombe, cornacchie e «monachine». Il
servo di Dio, Francesco, che era uomo pieno di ardente
amore e nutriva grande pietà e tenero amore anche per
le creature inferiori e irrazionali, corse da loro in fretta,
lasciando sulla strada i compagni. Fattosi vicino,
vedendo che lo attendevano, li salutò secondo il suo
costume. Ma notando con grande stupore che non
volevano volare via, come erano soliti fare, tutto felice,
li esortò a voler ascoltare la parola di Dio. E tra l'altro
disse loro: «Fratelli miei uccelli, dovete lodare molto e
sempre il vostro Creatore perché vi diede piume per
vestirvi, ali per volare e tutto quanto vi è necessario.
Dio vi fece nobili tra le altre creature e vi concesse di
spaziare nell'aria limpida: voi non seminate e non
mietete, eppure Egli vi soccorre e guida, dispensandovi
da ogni preoccupazione». A queste parole, come
raccontava lui stesso e i frati che erano stati presenti,
gli uccelli manifestarono il loro gaudio secondo la
propria natura, con segni vari, allungando il collo,
spiegando le ali, aprendo il becco e guardando a lui.
Egli poi andava e veniva liberamente in mezzo a loro,
sfiorando con la sua tonaca le testine e i corpi. Infine li
benedisse col segno di croce dando loro licenza di
riprendere il volo.
FF 424
In questo capolavoro di Giotto, si coglie alla perfezione
il suo spirito di pace, di amore, e rispetto per tutte le
creature.
La morte del
signore di
Celano
Francesco invitato a
pranzo da un uomo di
Celano si ferma nella sua
casa. Francesco lo esortò
a confessare i suoi
peccati. Poco dopo il
padrone di casa morì.
“colui che aveva accolto il
profeta con
misericordiosa ospitalità,
meritò di ricevere la
mercede del profeta”,
andando in Paradiso.
Giotto descrive questa scena arricchendola con molta emozione
San Francesco
predica di
fronte al Papa
Onorio III
Predicò davanti al Papa e
ai Cardinali con animo
fresco e pieno di ardore,
attingendo dalla pienezza
del cuore, come gli
suggeriva lo Spirito. alla
sua parola di commossero
quelle altezze e, traendo
profondi sospiri
dall’intimo, lavarono con
lacrime l’uomo interiore.
FF 612
San
Francesco
appare ad
Arles
In questo affresco vediamo
un’apparizione
di
San
Francesco
ad
Arles,
durante uno dei Capitoli
che i frati facevano. Il
Santo non poteva essere
sempre presente, ma non
faceva mancare il suo
aiuto e la sua preghiera. In
questa occasione un frate
di nome Monaldo vide con
i propri occhi il beato
Francesco “che con le mani
stese in forma di croce,
benediceva i frati” (FF
1081)
Le
stimmate di
San
Francesco
Il dipinto è stato
eseguito da Giotto
probabilmente solo in
parte e quasi
sicuramente nella
figura del Santo.
Questa
rappresentazione è
comunque divenuta
una delle più
conosciute ed
emblematiche tra
quelle riguardanti il
Poverello di Assisi
La morte
di San
Francesco
In questo riquadro è da notare l’incisività espressa nel volto dei frati disposti intorno alla
salma. Sotto il profilo artistico, è da notare l’esigenza che fu propria di Giotto di ricercare una
disposizione prospettica, realizzandola attraverso una impostazione volumetrica dei corpi dei
frati ed attraverso un loro diverso porsi sulla scena dell’evento.
Apparizione di
San Francesco
al Vescovo di
Assisi
Nella notte della sua
morte, San Francesco
appare al Vescovo di
Assisi che in quel
momento si trovava in
pellegrinaggio in
Puglia. Il Santo gli
disse: “Ecco, Padre,
lascio il mondo e vado a
Cristo”.
Il
cavaliere
Gerolamo
vuole
accertarsi
delle
stimmate
di San
Francesco
San
Francesco
morto
riceve il
saluto di
Santa
Chiara
È una scena molto bella ed espressiva.
I riquadri analizzati in seguito non sono di Giotto
Canonizzazione di San Francesco
Il Santo
appare al
Papa
Gregorio IX
San Francesco appare a
Papa Gregorio IX con la
mano sulle stimmate, dal
momento che lo stesso
Pontefice
dubitava
fortemente che il Santo
avesse ricevuto tali segni
divini.
San Francesco guarisce un uomo ferito
Anche questo
affresco non è
da attribuirsi a
Giotto e narra
di un miracolo
avvenuto dopo
la morte del
Santo. Dipinto
tra il 1290 e il
1295
La
confessione
della donna
resuscitata
San
Francesco
libera dal
carcere un
uomo
accusato
di eresia
Come in precedenza anche questo non è un affresco da attribuire a Giotto. Da
notare che le architetture sono ancora fantasticheggianti e ben definite; le figure
umane hanno perso quel volume tipico di Giotto, anzi sono allungate e la loro
figura è più impostata a un linearismo più statico, i gesti sono forzati.
La Basilica Inferiore
Mentre la Basilica Superiore è immersa nella luce, entrando nella Basilica Inferiore si ha
un senso di buio e di oscurità. Un netto contrasto che non lascia indifferente il visitatore.
La prima pietra per la Chiesa Inferiore la posò Papa Gregorio IX il giorno successivo alla
canonizzazione del Santo datata 17 luglio 1228. Due anni più tardi, il corpo del Santo, che
nel frattempo era stato deposto a S. Giorgio (la futura chiesa di S. Chiara), fu trasportato e
sepolto nella chiesa non finita Furono sufficienti solo due anni per terminare la struttura
architettonica della Basilica inferiore di Assisi e solo altri sei per inaugurare la Basilica
superiore di San Francesco.
Sopra l’altare maggiore si trovano le “quattro vele del presbiterio” che presentano un mirabile ciclo di affreschi
tanto da essere definite la “volta del Paradiso”
Nella cripta, raggiungibile tramite una scalinata, in un
ambiente ricavato nei sotterranei semplice e ricco di
suggestione, troviamo la tomba di San Francesco. In
un’urna marmorea protetto da una grata è deposto il corpo
del Poverello d’Assisi.
Da tutto il mondo vi giungono fedeli in pellegrinaggio.
Intorno vi sono le tombe di Leone, Rufino, Masseo ed
Angelo.
San Francesco ancora oggi richiama
milioni di fedeli
ad Assisi
la città della pace!
“Sulle orme di San Francesco”
È stato realizzato a scopi didattico e divulgativo della figura di
San Francesco, al fine di far conoscere attraverso l’arte
alcuni passi della vita del santo.
Realizzazione, grafica e testi: Andrea Gironda
FF: Fonti Francescane
Musica: Angelo Branduardi “Il cantico delle Creature” (L’infinitamente
piccolo, 2000)
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perché la vita merita di essere raccontata
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ASSISI sulle orme di San Francesco