Economie distrettuali emergenti e ruolo della politica regionale: il caso dei distretti del Mezzogiorno italiano Michele Capriati Università di Bari Novi Sad, 29 settembre 2008 Contenuto dell’intervento • Dove sono e cosa sono i distretti produttivi nel Mezzogiorno • Come sono nati • Quali sono le recenti evoluzioni • Quali sono le sfide • Quali politiche regionali possono essere realizzate per favorire la crescita dei distretti produttivi delle aree deboli ISOLA DEL GRAN SASSO D’ITALIA SAN BARTOLOMEO IN GALDO BICCARI MONTECALVO IRPINO ASCOLI SATRIANO BISCEGLIE BARI GIOIA DEL COLLE SAN PIETRO VERNOTICO LECCE MAGLIE RICCIA PIETRELCINA TORRECUSO TEANO SANT’AGATA DE’ GOTI SAN GIUSEPPE VESUVIANO POSITANO AGEROLA MONTELLA EBOLI CALITRI BUCCINO CUSTONACI SANTO STEFANO DI CAMASTRA ROMBIOLO FAGNANO CASTELLO RIONERO IN VULTURE SPINAZZOLA BELLA NOCERA INFERIORE NOLA THIESI BORNORVA OROSEI SAMUGHEO OSCHIRI TEMPIO PAUSANIA GALLIPOLI POGGIARDO ARADEO NARDO’ PESCARA I distretti produttivi nel Mezzogiorno Caratteristiche dei distretti produttivi meridionali (1) • Nel Sud il fenomeno dei distretti si concentra • • prevalentemente in tre regioni: Abruzzo, Campania e Puglia Pochi i distretti meccanici. Nascono grazie agli insediamenti della grande e media impresa non locale: Aeronautica/Napoli, Brindisi, STM/Catania, meccanica barese. Il comparto prevalente è quello dell’abbigliamento. Quasi tutti questi distretti nascono come decentramento di attività dalle imprese leader del Centro-Nord, ma si innestano su una tradizione manifatturiera consolidata Caratteristiche dei distretti produttivi meridionali (2) • Il comparto alimentare si caratterizza per una sua • • diffusione territoriale ed è tradizionalmente organizzato in filiera, con forti connessioni con il settore agricolo e con le produzioni tipiche Il settore calzaturiero è particolarmente diffuso lungo la dorsale adriatica, e particolarmente nel Nord barese e nel Sud Salento; la sua origine è prevalentemente legata alle attività commerciali. Oggi prevalgono medie e grandi imprese che hanno ristrutturato le proprie attività attraverso il decentramento delle produzioni prevalentemente nei paesi dell’Est Europa. Il settore del mobile ha interessanti concentrazioni il Puglia e Basilicata. La struttura è fortemente influenzata dall’andamento di poche grandi imprese locali. Oggi i processi di ristrutturazione di queste ne stanno ridefinendo la composizione Le trasformazioni in atto • rapido ampliamento dei flussi di capitali, risorse umane, • • • • beni e di tecnologie. forte accelerazione dei processi di globalizzazione ed internazionalizzazione della produzione; crescente pressione competitiva dei grandi paesi di nuova industrializzazione (Brasile, Russia, India, Cina) rapidità e pervasività dei processi di innovazione tecnologica crescente importanza nel confronto competitivo delle risorse immateriali e della conoscenza. Le conseguenze per i distretti • Forte selezione delle imprese: meno terzisti e più • • • medie aziende sul mercato con marchi propri Necessità di avere una forte offerta locale di risorse strategiche: conoscenza, innovazione, logistica, marketing Ripensare la propria posizione competitiva sulla base di reti lunghe “translocali” Incrementare le strategie di sistema nella risposta alla competizione internazionale per ovviare alla minore dimensione La politica regionale per lo sviluppo dei distretti produttivi: il caso della legge regionale 23/2007 della Regione Puglia “Promozione e riconoscimento dei distretti produttivi” Obiettivo La Regione promuove, sostiene e favorisce le iniziative e i programmi di sviluppo su base territoriale tesi a rafforzare la competitività, l’innovazione, l’internazionalizzazione, la creazione di nuova e migliore occupazione e la crescita delle imprese che operano nei settori dell’agricoltura, della pesca, dell’artigianato, dell’industria, del turismo, del commercio e dei servizi alle imprese. La definizione di distretto Il Distretto produttivo esiste se esistono i soggetti e la loro capacità di esprimere una progettualità di sistema. Si sceglie quindi una strada differente che tiene conto delle trasformazioni intervenute nei sistemi produttivi locali: c’è un distretto non per scelta statistico-amministrativa, ma per la capacità di esprimere bisogni collettivi e per individuare strumenti competitivi di sistema. Due sono quindi gli elementi qualificanti il Distretto produttivo: i soggetti (che hanno una loro rappresentanza nel Comitato di Distretto) e una capacità progettuale (che si manifesta nella predisposizione di un Programma di Sviluppo del Distretto). Tipologie a) istituzioni e gruppi di imprese legate tra di loro per tipo di specializzazione orizzontale (comparti produttivi) e/o verticale (filiere produttive), appartenenti ad un ambito territoriale definito costituito da uno o più comuni tra loro confinanti; b) reti di imprese, legate per tipo di specializzazione orizzontale (comparti produttivi) e/o verticale (filiere produttive) per attività collegate ed integrate, appartenenti ad uno o più ambiti territoriali anche non confinanti tra loro, con il coinvolgimento delle istituzioni operanti nei suddetti ambiti; c) distretti produttivi ad elevato contenuto tecnologico (c.d. Distretti Tecnologici) nei quali ha maggiore rilevanza la presenza di soggetti dediti alle attività di Ricerca e Sviluppo (Università, centri di ricerca pubblici e privati, laboratori di imprese innovative); d) distretti produttivi basate su relazioni tra imprese che interessano territori di più regioni, anche al di fuori del territorio nazionale. Soggetti, obiettivi, progetti e programmi PROMOZIONE E GESTIONE DEL PROGETTO GOVERNANCE DEL DISTRETTO Soggetti promotori Soggetti attuatori Comitato di Distretto Obiettivi specifici Obiettivi di sviluppo Progetti PROGRAMMA DI SVILUPPO NUCLEO PROMOTORE PROTOCOLLO D’INTESA DEL DISTRETTO -Contesto produttivo -Imprese (min 30) -Principali obiettivi -Assoc. Imprenditoriali -Principali progetti -Sindacati -Comitato di distretto + Enti Locali, Università, Banche, ecc. COSTITUZIONE DEL COMITATO DI DISTRETTO Approvazione provvisoria del Distretto VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA PROGRAMMA DI SVILUPPO: Progetti, Soggetti attuatori, Risorse di cofinanziamento, Risorse pubbliche Tempi di realizzazione Approvazione definitiva del Distretto Il finanziamento I finanziamenti non sono destinati all’ampliamento produttivo di singole imprese né alla realizzazione fine a sé stessa di infrastrutture La Regione concorre al finanziamento dei programmi destinando ad essi quote di azioni e misure previste dalla legislazione regionale vigente: • programmi operativi relativi all’utilizzazione dei Fondi strutturali europei e del Fondo per le aree sottoutilizzate, • leggi di politica industriale a titolarità regionale, • leggi regionalizzate e finanziate dal Fondo unico. Possono prevedersi forme di premialità per imprese partecipanti ai Distretti produttivi, così come, per programmi di particolare complessità, la stipula di specifici accordi di programma, ai sensi della normativa vigente.