Teilhard de Chardin scienziato e uomo di profonda fede Presentazione Nel panorama intellettuale della Chiesa Cattolica il caso di De Chardin è senza dubbio particolare: fu infatti il primo uomo di Chiesa che tentò di conciliare le evidenze -diremo sperimentali- della teoria dell’evoluzione naturale proposta da Charles Darwin con i rigidi assiomi della dottrina Cattolica in tema di creazionismo e creazione. La sua, come uomo di profonda fede, è stata principalmente un’attività tesa a rendere plausibile la teoria darwiniana nell’ambito teologico; infatti, la sua è una visione avente per base il mondo della materia e per vertice Dio. Tutta l’opera di T. punterà a dimostrare l’estrema fecondità spirituale della materia, l’impossibilità di aggirarla come vorrebbe una lunga tradizione cristiana e l’urgenza anzi di ricorrervi per accrescere la fede • T. riportava in campo spirituale le idee che andava a scoprire costituenti il mondo reale, in particolare l’idea di evoluzione • A questo fenomeno secondo T è assoggettato l’intero universo. Un unico inarrestabile movimento di crescita che coinvolge tutto sin dalle più remote tracce della vita sulla terra fino al graduale perfezionamento degli esseri viventi,della loro struttura corporea e cerebrale. • Evoluzione che non è una realtà di tipo biologico o zoologico ma è un invasione del tutto . • L’evoluzione per T. avviene in due direzioni di espansione dell’Immenso, come ci insegnano gli astronomi e di avvolgimento nel Complesso. I suoi interessi scientifici lo portarono verso quella “biologia della complessità” che si sarebbe sviluppata dopo poco in tutto il mondo ma, principalmente, con Jaques Monod in Belgio (anche se con conclusioni opposte per quanto riguarda le ipotesi teleologiche). l’evoluzione naturale è caratterizzata, secondo T, da due elementi: 1) La crescita verso una sempre maggiore complessità 2) La presenza di un “valore limite”, di una soglia oltre la quale cominciano a manifestarsi degli epifenomeni come quello - della vita, - della coscienza - del pensiero. Il pensiero del gesuita francese è estremamente moderno tanto da essere stato “adottato” –a torto o a ragione- sia dai vari movimento New Age, sia dai cibernauti di Internet che ritengono di scorgere in lui il loro vate e protettore filosofico Rapporti con la Chiesa T. affrontò senza indugi e concessioni il problema dell’apparente divergenza coi dogmi della chiesa. Si accorse che il monogenismo non reggeva più davanti alle scoperte della scienza Tutto ciò gli valse una denuncia alla curia romana (cardinale Merri del Val) e il divieto di pubblicazioni che non fossero prettamente scientifiche. . Benedetto XV aveva creato una rete di sorveglianza composta da integristi allo scopo di vigilare sulle posizioni moderniste nell’ambito della chiesa T. però non rompe con la Chiesa, dice che sarebbe un’abbaglio biologico lasciare la corrente religiosa del cattolicesimo. Giustifica la Chiesa con la convinzione che Papa e vescovi sono impotenti nel dirci tutto quanto racchiude in sé il Cristo. Pone in processo evolutivo tutti i fissismi della chiesa, pensa non si possa supporre che la rivelazione avesse stabilizzato e cristallizzato il mondo per sempre Giunge inoltre alla conclusione che se si crede nello spirito non si può pensare che la Chiesa sia la sola cosa al mondo che non lo possegga. È poi convinto che fuori dalla Chiesa potrebbe fare di meno per liberarla • De Chardin scriveva: Cristo si è realizzato nell’evoluzione attirandosi il sospetto di eresia dal Vaticano .L’enciclica Humanae Generis di Pio XII sembra una denuncia occulta alle sue idee. • Scrive nel1926 Ambiente Divino, dedicato a tutti coloro che si chiedono se la conoscenza del mondo non finirà per sopraffare la religione, a chi non si riconosce in una chiesa sempre più statica. T. ci invita ad amare il mondo e le opere dell’uomo, a vedere la presenza del divino nelle cose e nella vita umana, dagli atti più naturali a quelli più sacri. Nulla è profano. Nihil intentatum. Sacro è il dovere della ricerca. Più forte di tutte le disfatte e di tutti i ragionamenti portiamo in noi l’istinto che occorre sapere per essere fedeli all’esistenza, sapere sempre di più e per questo occorre cercare, cercare sempre più in là senza sapere esattamente cosa, ma qualcosa che un giorno o l’altro apparirà per coloro che hanno sondato il Reale fino a toccarne i limiti. • Il rapporto del teologo francese con le Istituzioni religiose, anche dopo la sua morte, sarà altalenante. • Nell’enciclica Gaudium et Spes, Giovanni XXIII attinse addirittura alla sua opera. • Ma l’ enciclica di Giovanni Paolo II, Fides et Ratio pare far ritornare la Chiesa su posizioni conservatrici nell’analisi dei difficili rapporti intercorrenti tra Fede e Ragione Archivio fotografico secondo una definizione di Padre Henri Madelin il “Giovanni Battista dei tempi nuovi” Breve biografia • Teilhard de Chardin nasce nel 1881 nella regione di Puy-de Dome ed evidenzia subito una precoce passione per la natura.. • Nel 1912 entra definitivamente nell’ordine dei gesuiti • Nel 1914 è arruolato come barelliere con un reggimento impegnato in prima linea nelle Fiandre • Nel ’18 pronuncia i tre voti solenni,anche se nello stesso periodo dice: - povertà: mai meglio di adesso ho capito come il denaro possa essere un mezzo importante per servire e glorificare Dio - castità: mai meglio di adesso ho capito come l’uomo e la donna possono completarsi a vicenda per arrivare a Dio - obbedienza: mai meglio di adesso ho capito quanto Dio renda liberi nel suo servizio • Fa molte importanti spedizioni scientifiche in varie parti del mondo, in Cina, scopre ad esempio un anello essenziale della catena che lega l’uomo ai preominidi • Gli vengono comunque in Francia vari riconoscimenti ufficiali oltre che per la sua attività scientifica anche per l’alta levatura intellettuale che gli viene riconosciuta (Accademia delle Scienze – Legion d’Onore). • Per le pressioni ricevute comunque rinuncerà a tale prestigioso insegnamento e firmerà una specie di abiura e tutto ciò gli provocherà un dilemma interiore se la sua obbedienza non lo rendesse infedele ai suoi ideali. • A 70 anni, dopo un infarto, con problemi di ansia,decide di lasciare definitivamente la Francia. Fa ancora spedizioni scientifiche, intuisce ad esempio che Kenia e Uganda potrebbero essere le regioni in cui l’umanità si è costituita e la scoperta di Lucy nel ’74 in Tanzania conferma le sue intuizioni. • Si trasferisce poi in USA dove procede una intensa attività intellettuale e frequenta molti personaggi importanti Visitando il ciclotrone a Berkeley avverte di contemplare la Noosfera nella sua interezza, avviluppata su se stessa dall’afflato della ricerca per formare un solo enorme ciclone il cui effetto peculiare è di produrre al posto dell’energia nucleare dell’energia fisica ad uno stato sempre più riflesso, vale a dire dell’ultra-umano. • Le ultime righe del suo diario sono tre versetti di S. Paolo: Dio tutto in tutti Per ben due volte in diverse occasioni, espresse il desiderio di morire il giorno della Risurrezione e il giorno di Pasqua, 10 aprile 1955, dopo avere assistito alla solenne funzione nella cattedrale di St. Patrik di New York, padre Teilhard de Chardin, morì colpito da infarto. Figure di riferimento Figure importanti per la sua formazione iniziale furono Newman e Bergson . • Newman fu un grande mistico inglese a capo del Movimento di Oxford ( corrente di rinnovamento della chiesa Anglicana) convertitosi al cattolicesimo. Newman affermava che non bastava accettare la fede, ma che bisognava vagliarla razionalmente, svilupparla, lavorarla attraverso l’intelligenza e che non vi era antagonismo tra fede e ragione. • T. fu molto stimolato anche dalla lettura di Evoluzione Creatrice di Bergson, la cui filosofia sottende una creazione destinata a durare ed elevarsi verso lo spirito. Ma mentre Bergson rimane dualista , per Teilhard non esiste nessuna differenza di natura tra materia e spirito. E in questo T. è certo un anticipatore di questioni molto attuali nei nostri tempi. Rapporto con la donna • A sostenere moralmente T. nella dolorosa esperienza della guerra furono anche i fortissimi legami affettivi, per es. per la cugina Margherite. • L’amicizia con lei di indubbia matrice amorosa fa correre tra i due una tensione metafisica, servendo da sprone al loro pensiero. Lei probabilmente lo spinse ad interrogarsi sull’amore, sulla castità e sulla donna. • T. afferma che non possiamo amare Dio se non abbiamo amato qualcuno prima di Lui. Rifiuterà la visione tradizionale della donna nella chiesa. • Non fuggirà l’amore ma cercherà di attraversare la stoffa fisica e sessuale per allargare quella spirituale. Dice Mi sembra indiscutibile che nell’uomo nessun accesso alla maturità e alla pienezza spirituale è possibile al di fuori di qualche influsso sentimentale che venga a sensibilizzare l’’intelligenza ed eccitare le sue potenzialità d’amore. . Tra un matrimonio polarizzato socialmente sulla riproduzione e una perfezione religiosa sempre presentata in termini di separazione, esiste una terza via: la via operata dalla sintesi dello Spirito. Una sublimazione delle insondabili potenze spirituali ancora dormienti sotto la reciproca attrazione dei sessi. Solo dopo la formazione di una diade affettiva si potrà realizzare un Neocosmico, Ultraumano, Pancristo.. • T. pensava che l’oggetto, la materia stessa delle nostre passioni umane, potevano trasfigurarsi in Assoluto. Percorso scientifico-spirituale Tutta l’opera di T. punta a dimostrare l’estrema fecondità spirituale della materia, l’impossibilità di aggirarla come vorrebbe una lunga tradizione cristiana e l’urgenza anzi di ricorrervi per accrescere la fede. Nella prima parte della sua vita fu vicino ad una visione panteistica dello Spirito,e cercò l’essenza della materia nella direzione in cui tutte le cose si ultramaterializzano: nella fisica dell’energia e dell’etere. Dopo comprese che non c’era eterogeneità tra spirito e materia, comprese che invece erano due facce della stessa stoffa cosmica Questa nuova visione avverrà proprio con l’idea mutuata dall’Evoluzionismo nelle scienze. Nel ’19 infatti riprende gli studi scientifici e constata conferme alla teoria evoluzionistica di Darwin. • Un dato essenziale della sua spiritualità è la mistica della trasmutazione, che perderebbe ogni interesse e valore se smettesse di passare attraverso il fango del mondo, di cui le manchevolezze ecclesiastiche costituiscono un aspetto. • Nel 1923 parte con una prima missione paleontologica francese per le grandi solitudini della Mongolia. Rifà la stessa esperienza di come si sviluppi una realtà spirituale attraverso gli sforzi della vita. • Matura la convinzione di un Cristocentrismo in cui l’universo è carne da consacrare, la sofferenza e la morte, sangue in attesa di consacrazione. Ciò che conta per T. è scoprire un Cristo che non sia soltanto un modello di comportamento e di umanità ma l’essere sovra-umano che in divenire fin dall’eternità in seno al mondo è capace di sottomettere ogni cosa, di assimilarla per dominazione vitale. Apparso per un istante tra noi, il Messia si è lasciato vedere e toccare per dileguarsi…nelle profondità dell’avvenire. La riuscita dell’opera che l’impegno umano tenta di edificare quaggiù, preparerà la Parusia e realizzerà il trionfo di Cristo Il Cristo è l’Ambiente e cioè ad un tempo la presenza che avvolge e penetra il Cosmo in evoluzione, il centro attrattivo da raggiungere e l’inesauribile energia che anima il Mondo guidandolo al compimento in Dio Tappe dell’evoluzione L’Universo è in stato di evoluzione orientata (genesi), Le diverse tappe della storia dell’Universo sono: Cosmogenesi: periodo che va dall’origine fino alla comparsa delle prime forme di vita. A questo proposito è molto interessante vedere che T. aveva già intuito ciò che ora sappiamo: ciò che fa nascere la vita è l’organizzazione delle sostanze, in modo da assumere la capacità di autoesistere nello scambio con l’esterno. Nella complessità della cellula sta il segreto della vita Biogenesi : dalla comparsa delle prime forme di vita fino all’uomo. Vede la nascita dell’uomo come il nuovo termine dell’evoluzione delle forme animali(materialisti),che ha un cambiamento di stato dando origine a qualcosa di diverso (spiritualisti). Noogenesi ( la Noosfera è l’insieme di tutti gli esseri intelligenti che popolano il pianeta Terra): anche con valutazioni provenienti dalla paleontologia T. afferma che la triplicata capacità cerebrale dell’uomo ha permesso la nascita del pensiero ,la cui caratteristica fondamentale non è la conoscenza, che è anche negli animali, ma nell’autocoscienza Supervita : rappresenta lo stadio evolutivo finale in cui in un mondo sempre più integrato, in cui come le cellule unendosi e raggiungendo un certo grado di complessità hanno dato vita al cervello , così gli uomini unendosi, integrandosi, organizzandosi daranno origine ad una nuova realtà che realizzerà la pienezza di Dio. Dio, Punto Omega,esito finale dell’evoluzione, che non è pertanto un entità impersonale e distinta dal mondo, ma una superpersona, un superamore mescolato col mondo ,che sintetizza la folla degli altri amori della terra Egli preconizzava che l’evoluzione della coscienza avrebbe portato ad una “mente planetaria” o meglio una “rete nervosa planetaria” alla fine della quale ci sarebbe il cosiddetto “Punto Omega” (punto Ad quem omnia tendunt), cioè l’unione (e qui è il teologo che parla) con il Cristo Cosmico. Gli esseri umani con i loro pensieri, ma soprattutto con la loro coscienza sarebbero quindi simili ai neuroni di un grandioso “cervello globale” o “mente planetaria” L’idea centrale è che, generando la specie umana, l’evoluzione abbia creato una sorta di "cervello" del pianeta: noi non saremmo altro che un "organo" della Terra la quale, attraverso di noi, sta divenendo un’entità dotata di auto consapevolezza (un’immagine ricorre: con la comparsa della vita cosciente il mondo estroflette un occhio per guardarsi). Ma se il processo evolutivo diviene consapevole di sé, esso può anche "scegliere" dove andare. E secondo Teilhard de Chardin, non abbiamo che due alternative: opporci all’unificazione della coscienza planetaria, nel qual caso ci voteremmo all’estinzione, oppure assecondarlo e accelerarlo. Verso che cosa? Finora siamo stati "granuli di pensiero", cellule nervose sparse sul corpo del pianeta, ma negli ultimi secoli la "massa pensante" ha furiosamente accelerata la propria crescita, e soprattutto ha generato la Noosfera, termine con cui il filosofo definisce l’insieme di tecnologie, codici e sistemi di comunicazione che ricoprono il mondo come un immenso sistema pensante artificiale (Teilhard scriveva mezzo secolo prima di Internet, ma ebbe folgoranti intuizioni sul futuro dei calcolatori, che erano appena stati costruiti). • Interessante è cosa dice nel 1947 a proposito dell’apparato cerebrale della Noosfera e delle macchine calcolatrici che all’epoca sembravano avessero solo validità commerciale e servissero solo per risparmiare tempo: come non vedete che questi strumenti materiali, ineluttabilmente correlati gli uni agli altri nella loro comparsa e nel loro sviluppo non sono in fin dei conti null’altro che i lineamenti di una particolare sorta di supercervello, capace di elevarsi sino a dominare un qualche supercampo d’azione nell’universo e nel pensiero. • La ricerca che rappresentava fino a ieri un’occupazione di lusso sta per diventare la funzione principale dell’umanità. Per occupare il ns. tempo libero non vi è altro mezzo biologico fuori di quello di dedicarlo a una nuova opera, di natura più elevata: vale a dire a uno sforzo generale e collettivo per vedere la Noosfera: un immensa macchina per pensare. Accanto al movimento cosmico che causa continuamente intorno a noi la disgregazione degli atomi con emissione di energia, abbiamo una corrente di fondo che porta la materia ad organizzarsi interiormente con emersione della coscienza L’interazione fra Noosfera e massa pensante può trascinarci fino a un punto critico, il Punto Omega, in cui il cervello della Terra non sarà più la sommatoria di tanti piccoli sé, ma un’unica immane "sfera pensante". Ma ciascuna coscienza deve rimanere cosciente di sé. Non solamente conservazione ma esaltazione degli elementi attraverso la convergenza. Più un sistema è complesso e organizzato, più le sue parti si perfezionano e si specializzano. Per capire noi stessi dobbiamo avanzare nel senso della convergenza con tutto il resto, cioè verso l’Altro. Tra le forme di interazioni psichiche che animano la Noosfera dobbiamo individuare e sviluppare quelle che concorrono al progresso in noi dell’Evoluzione. L’energia che aiuta lo svilupparsi dell’evoluzione è l’amore inteso nella sua piena realtà biologica. L’affinità dell’essere per l’essere non è limitata all’uomo, esso rappresenta una proprietà generale di ogni vita e in quanto tale ha la varietà e i gradi di tutte le forme successivamente assunte dalla materia organizzata • Osservando attorno a noi l’ascesa convergente delle coscienze ci rendiamo conto che esso (l’Amore) non manca da nessuna parte, Platone lo aveva già intuito ed espresso nei suoi Dialoghi. • Con le forze dell’amore i frammenti del mondi si ricercano perché il mondo si faccia. Ad es. la gravità universale è l’ombra di ciò che veramente muove la natura. • L’amore è la traccia più o meno diretta segnata nel cuore dell’elemento dalla convergenza psichica dell’universo in se stesso. Rapporto tra Teilhard e alcuni fisici contemporanei Da più parti in filosofia come nelle scienze, soprattutto in biologia, si avverte il bisogno di riaprire la questione che Cartesio riteneva di aver definitivamente chiuso. La posizione cartesiana era certamente legata all’esigenza di trovare un ambito specifico indipendente ed autonomo per la scienza della natura, che è stato il primo passo per giungere alle grandi scoperte scientifiche. Ma ora decisamente appare inattuale la dicotomia oggetto-soggetto anche e soprattutto alla luce della MQ dove la coscienza dell’osservatore influenza le particelle elementari, sia nella scelta del percorso sia nella loro potenzialità di esistenza Ma anche gli apporti della teoria della relatività, del caso e della complessità hanno fatto scaturire un nuovo modo di concepire l’universo -come da tempo afferma il fisico F.Capranon più come un meccanismo ad orologeria, bensì come un sistema cibernetico, in continua evoluzione. Tale evoluzione è fondata microscopicamente sull’irriducibile indeterminismo quantistico e macroscopicamente sull’imprevedibilità delle traiettorie caotiche dei sistemi complessi, due processi che intrecciandosi assieme garantiscono un perenne elemento di novità al processo evolutivo. Come aveva perfettamente intuito T. la nuova fisica ci svela che non ci sono cause semplici ed effetti isolati. La realtà è come un enorme rete incredibilmente interconnessa E oltre a quelli che sono attualmente i limiti del pensiero razionale, le costanti di Planck, c’è una realtà inconoscibile con la ragione. Secondo il fisico Bohm la materia e la coscienza, il tempo e lo spazio, l’universo, non rappresentano altro che un infimo sciabordio che proviene da una fonte eternamente creatrice situata al di là dello spazio e del tempo. Tale fonte sarebbe il vuoto quantistico dove la materia può essere creata o annichilita. Da esso emergono i quark che però non esistono isolati ma solo in combinazione per formare le particelle elementari,costituenti la materia. Nel mondo quantistico le particelle cessano di essere entità singole e separate e la materia stessa può essere rappresentata come una complessa rete di eventi, che con infinite connessioni,forma la struttura fisica dell’universo e nostra. A questo punto la ricerca cessa di essere sperimentale e si deve fondare solo su una dimensione non materiale, con intuizioni o con ipotesi matematiche. Sotto questo che Guitton chiama Fumo matematico, l’Universo potrebbe essere pensato solo come Intelligenza o Intenzione. La teoria del punto omega è stata ripresa recentemente dal fisico F. Tipler che in Fisica dell’immortalità ipotizza che l’eredità dell’intelligenza di tipo umano sarà raccolta dapprima da automi in grado di riprodursi e ancora più avanti da processi di elaborazione dell’informazione totalmente svincolati da qualsiasi forma materiale. Queste ultima forme saranno destinate ad occupare l’intero universo giungendo a condizionare la dinamica prima del collasso finale in una singolarità (big Cranch) Credere non significa vedere. In quanto persona io immagino e cammino tra le ombre della fede. (pierre teilhard de chardin) bibliografia • Edith de la Heronnière - Teilhard de Chardin- Ed .Ippocampo • Teilhard de Chardin -Ambiente divino- Ed Queriniana • Teilhard de Chardin - Il cuore della materia- Ed Queriniana • Teilhard de Chardin - Il fenomeno umano- Ed Queriniana • http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo.php?id=86 • http://www.santiebeati.it/dettaglio/92733 • http://www.teilhard.it/index_file/pagine/newsinverno0506.htm