Lezione 7
TOCCA A TE
Hai tanti metodi per fare
giustizia....innanzitutto stabilendo uno
stile di vita SOSTENIBILE.
E' bene sottolineare che la rivoluzione
degli stili di vita e della produzione
non significano ritorno alla fame e al
lume di candela.
Significano piuttosto riscoperta del
senso della misura e dell'intelligenza
produttiva.
MENO E MEGLIO
Bisogna capire, insomma, che il
passaggio dalla societa' dello
spreco a quella sostenibile non
significa solo produrre meno, ma
anche produrre diversamente.
Meno prodotti superflui, piu'
prodotti fondamentali.
Meno consumi privati, piu'
consumi pubblici.
Meno prodotti di morte, piu'
prodotti per la vita.
Meno spreco, piu' recupero.
DAL CONSUMISMO ALLA
SOBRIETA'
Ridurre...ossia badare
all'essenziale (compriamo
tantissime cose di cui non
abbiamo bisogno..a volte solo
perche' ce le hanno tutti...vedi il
telefonino)
Recuperare...ossia riutilizzare lo
stesso oggetto finche'e'
utilizzabile e riciclare tutto cio'
che puo' essere rigenerato
Riparare...ossia non gettare gli
oggetti al primo danno (quante
cose buttiamo via che potrebbero
essere riparate ??)
Rispettare.
Noi dobbiamo scegliere se vogliamo essere delle
PECORE o degli esseri LIBERI.
Nel primo caso non abbiamo niente da cambiare:
continuiamo pure a vivere adeguandoci alla pubblicita'.
Nel secondo caso dobbiamo far nascere in noi una nuova
persona che non si valuta per cio' che ha, ma per cio'
che e', ossia per la sua capacita' di scegliere, di
immaginare, di amare, di stabilire che cosa sono il bene
e il male.
Se riuscite a operare in voi questa trasformazione,
siate certi che la sobrieta' vi parra' come la cosa piu'
bella del mondo, perche' non la vivrete come una
privazione, ma come un atto di coerenza che vi
fara' sentire in pace con voi stessi.
Lezione 8
COMMERCIO EQUO
& SOLIDALE
Fino a qualche anno fa le scelte di coerenza
nell'ambito dei consumi si limitavano alla sobrieta'
e al consumo critico.
Oggi, invece, possono andare oltre aderendo ad
INIZIATIVE ECONOMICHE che si pongono il
duplice obiettivo di porre rimedio a particolari
forme di ingiustizia e di fare crescere un'altra
economia ispirata all'equita' e alla solidarieta‘
UNA DI QUESTE E' IL COMMERCIO EQUO E
SOLIDALE, anche noto come COMMERCIO
ALTERNATIVO
Il principio di fondo del commercio equo e
solidale e' di garantire ai produttori del Sud un
compenso equo del loro lavoro.
Nel commercio tradizionale questo obiettivo e'
ostacolato dalla presenza di commercianti
locali ed internazionali che esercitano una
mediazione strangolatrice.
La soluzione proposta dal commercio
alternativo e' di distribuire prodotti comprati
direttamente dai contadini e dagli artigiani in
modo da far godere a loro tutto il prezzo pagato.
Un prezzo EQUO, naturalmente, stabilito
dai produttori stessi, perche' nessuno sa
meglio di loro qual e' la giusta
retribuzione.
UN PO' DI STORIA:
L'idea del Commercio equo-solidale nacque in
Olanda circa 40 anni fa, da parte di alcuni
organismi che erano gia' presenti nei paesi del
Sud con progetti di sviluppo al servizio dei piu'
poveri.
Come primo passo aiutarono gruppi di contadini
ed artigiani ad organizzarsi in cooperative capaci
di raccogliere i loro prodotti e avviarli
all'esportazione.
Contemporaneamente in Olanda fu fondata una
cooperativa di importazione per far entrare nel
paese i prodotti del commercio alternativo.
LA NASCITA DELLE BOTTEGHE DEL
MONDO:
Negli ultimi decenni del secolo scorso, i gruppi
piu' sensibili aprirono di citta' in citta' dei punti
di vendita che furono battezzati "Botteghe del
Mondo".
Sulla scia di questa esperienza, in tutta Europa,
sono nate delle organizzazioni che si occupano
del commercio equo e solidale.
LA REALTA' ITALIANA
Naturalmente ne sono sorte anche in Italia, fra
cui CTM (Cooperazione Terzo Mondo),
Cooperativa Commercio Alternativo e Transfair.
I loro prodotti (te', caffe', cacao, zucchero e altri
prodotti artigianali) si trovano principalmente
nelle oltre 370 Botteghe del Mondo sparse un
po' in tutta Italia, ma cominciano a comparire
anche nei supermercati Coop ed Esselunga.
Tatavasco e' una Bottega del Mondo. Trovate
una lista aggiornata delle Botteghe al sito
www.altromercato.it ...cercate quella + vicina a
casa vostra !
Le Botteghe che decidono di vendere i prodotti del
commercio equo-solidale sottoscrivono e si impegnano a
rispettare la Carta Italiana dei Criteri, un documento molto
interessante che pone regole e obiettivi molto precisi, e non
attuano nessun tipo di speculazione dalla vendita di questi
prodotti.
Anzi, tutti gli utili vengono reinvestiti in progetti di
solidarieta' e cooperazione.
I MARCHI DI GARANZIA
In Europa esistono tre marchi (Fair Trade mark, Transfair,
Max Havelaar) per la certificazione dei prodotti del Sud del
mondo commerciati ad un prezzo equo, affinche' possano
essere venduti anche attraverso i canali della grande
distribuzione.
In Italia abbiamo il marchio Transfair..( ultimamente si sta
definendo uno standard per un marchio di certificazione)
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