“(…) e i due diventeranno una sola carne” (Mt 19,5b) Il sacramento del Matrimonio Il “mio Matrimonio”: alcune domande preliminari - Quali motivi mi accompagnarono nell’ intraprendere la via del Matrimonio ? - Quale coscienza avevo allora del valore della presenza di Cristo Gesù nel mio rapporto con mia moglie/mio marito? Quale coscienza ne ho oggi ? - Quali aspetti hanno caratterizzato dal punto di vista cristiano il mio matrimonio? Che cosa nel tempo mi ha fatto maturare nel modo di considerare tale sacramento? - Che cosa consiglierei, in base alla mia esperienza, ai giovani che stanno per sposarsi? I fedeli battezzati • Con il battesimo siamo consacrati a Dio, rigenerati e configurati a Cristo, partecipi della stessa natura divina in virtù dello Spirito, incorporati nella Chiesa (CJC 204). • La comunione piena con Cristo e la Chiesa si realizza attraverso il triplice vincolo della professione di fede, dei sacramenti e del governo (rispetto dell’autorità) (CJC 205). I fedeli laici secolari • Ogni battezzato ha il dovere di condurre una vita santa “secondo la propria condizione” (CJC 210). • I fedeli laici sono coloro che, in quanto comuni battezzati, edificano il Regno di Dio nella Chiesa e nel mondo secondo il carisma della secolarità: che contribuisce ad ordinare tutte le realtà temporali (vita, famiglia, educazione, cultura, lavoro, politica, economia, scienza, tecnica, ecologia…) secondo il disegno di salvezza di Dio. • Ai laici coniugati è riconosciuta una funzione apostolica altamente positiva: edificare il popolo di Dio per mezzo del Matrimonio e della famiglia (CJC 226). Cosa sono i Sacramenti I Sacramenti sono segni reali ed efficaci della presenza e dell’azione di Cristo Signore per il bene della Chiesa. Essi realizzano ciò che significano concedendo ognuno una particolare grazia (= dono d. Spirito) e producendo frutto in coloro che li ricevono secondo le necessarie disposizioni interiori. Battesimo, Eucarestia, Cresima, Penitenza, Unzione d. infermi Ordine, Matrimonio Iniziazione cristiana Guarigione Servizio d. Comunione I Sacramenti del servizio della Comunione sono due: - l’ Ordine sacro - il Matrimonio Questi due sacramenti provvedono, con una particolare consacrazione, alla salvezza altrui: essi servono ad edificare la Chiesa, popolo di Dio, attraverso il servizio degli altri. Il Sacramento del Matrimonio Tra i battezzati il matrimonio è stato elevato a dignità di sacramento dal Signore Gesù Cristo. In virtù di tale sacramento l’uomo e la donna stabiliscono la comunità di tutta la vita ordinata al bene dei coniugi, alla procreazione ed educazione della prole. Il Matrimonio è essenzialmente: comunione di vita e di amore tra l’uomo e la donna (GS, 48) La chiamata al Matrimonio La chiamata al Matrimonio è profondamente presente nella natura stessa della persona umana, che si distingue innanzitutto nel suo essere maschile e femminile relativamente alla dimensione corporea, psicologica, di ruolo (sociale), morale-spirituale che sottintende la tensione delle persone a realizzarsi nella complementarietà. Lo stesso Creatore pone fin dall’origine del suo disegno questa possibilità, poichè: “Non è bene che l’uomo sia solo” (Gn 2) La chiamata al Matrimonio è a sua volta inserita da Dio all’interno di una fondamentale chiamata che è: chiamata in Cristo alla vita e all’amore, chiamata propria di ciascuna creatura. L’ amore umano che Dio benedice nel Matrimonio a) è destinato ad essere riflesso del suo amore di comunione e della sua fecondità di vita; b) considera che “la salvezza della persona e della società umana e cristiana è strettamente connessa con una felice situazione della comunità coniugale e familiare” (GS, 47). Reciprocità Uomo fede- carità Cristo fede - carità Donna L’ uomo e la donna in rapporto a Cristo Il peccato ha ferito le relazioni Il peccato - rottura del rapporto con Dio - ha introdotto una ferita in ogni tipo di relazione : dell’uomo con se stesso e con l’altro. Pertanto ogni tipo di esperienza e di relazione nella vita dell’uomo è soggetta al rischio della chiusura egoistica: la tendenza a porre se stessi, le proprie ragioni (dominio) e i propri bisogni (bramosia) al centro di ogni interesse e rapporto. Anche il matrimonio è minacciato dalla tentazione egoistica. Cristo, per fronteggiare il peccato Per fronteggiare il peccato nelle sue varie forme i coniugi si devono necessariamente avvalere della grazia che Cristo concede loro, secondo le dovute disposizioni, in virtù del sacramento del Matrimonio. Senza questo aiuto l’uomo e la donna non possono custodire e promuovere il progetto della loro comunione di vita e d’amore, che è purificata e perfezionata dalla comunione in Cristo (comune vita di fede alimentata dalla Parola e dall’Eucarestia). I segni della chiusura egoistica nel Matrimonio I principali segni della chiusura egoistica nel matrimonio sono: - errata considerazione della “libertà personale” (pretesa di autonomia o di controllo); - incapacità a tollerare il peso della relazione con l’altro (indisponibilità al sacrificio); - tendenza a voler ricevere più che a dare (indisponibilità a gratificare l’altro rinunciando a sé); - prevalenza dell’orgoglio (tutela della propria posizione di superiorità) Le condizioni della Comunione di vita Per fare in modo che il vincolo coniugale perduri per approfondirsi e si approfondisca per perdurare, è richiesto ai coniugi che essi liberamente decidano di vivere insieme secondo due necessarie condizioni: - Unità - Indissolubilità - Fedeltà - Fecondità 1. Unità e Indissolubilità Il vincolo coniugale è unico - monogamico – (unità) “Così che non sono più due, ma una carne sola” (Mt 19,6) e non si deve sciogliere (indissolubilità): i due non devono, in linea di principio, mai separarsi “Quello che Dio ha congiunto l’uomo non lo separi” (Mt 19,6). 2. Fedeltà L’amore vero vuole essere definitivo, com’è definitivo l’amore di Dio in Cristo verso ognuno di noi. I coniugi non devono infrangere il loro vincolo coniugale condividendo relazioni affettive con persone diverse da loro stessi, per rispetto della loro mutua donazione e per il bene della famiglia: devono cioè evitare l’adulterio, anche se non attentano - almeno inizialmente alla loro stabile comunione di vita. “Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio” (Mc 10,11-12) 3. Fecondità Il Matrimonio trova il suo coronamento nel dono dei figli. Dio ammette i coniugi a cooperare alla crescita della sua famiglia. Nell’edificare la famiglia - piccola Chiesa domestica -, l’amore coniugale manifesta tutta la sua intensità e tutta la sua forza quando promuove la vita e il bene (umano-spirituale) delle creature. La fecondità non è solo di carattere naturale. Essa consiste anche nella capacità di accogliere, prendersi cura e sacrificarsi in Cristo per gli altri. “Crescete e moltiplicatevi” (Gn 1,28) Le condizioni della Comunione tra i coniugi Le condizioni che stabiliscono la Comunione tra i coniugi secondo i principi di unità-indissolubilità-fedeltà del sacramento del Matrimonio sono: - Vincolo sacramentale - Coabitazione - Mutua intesa nell’indirizzo familiare, cooperazione e aiuto nelle difficoltà - Intimità affettiva - Fedeltà coniugale (stabilità d. unione, esclusività sessuale, apertura alla vita) - Doveri religiosi dei coniugi L’esclusione dalla Comunione L’esclusione dalla Comunione dei coniugi tra loro, con Cristo e la Chiesa - e quindi l’impedimento alla vita sacramentale- , secondo i principi del sacramento del Matrimonio, avviene nel caso di: Adulterio continuato con una persona diversa dal coniuge con o senza infrazione delle altre specifiche condizioni della vita di comunione dei due coniugi. Perché l’adulterio infrange la Comunione dei coniugi E’ con l’atto sessuale che i coniugi divengono una sola carne (CJC 1061 § 1). Esso produce la pienezza della dimensione sacramentale del Matrimonio. Infatti l’amore coniugale è l’elemento specificante della comunione o comunità di vita dei coniugi, in quanto non attua soltanto un’unione in un solo cuore ma anche in una sola carne, mediante gli atti che di per sé sono ordinati alla procreazione (GS 48). Pertanto, in contrasto con quanto sopra detto, è con atti sessuali continuamente realizzati con persone diverse da loro stessi che i coniugi attentano pienamente alla loro comunione stabilita con il sacramento del Matrimonio. Come la Chiesa, anche noi aperti ai fratelli Per diverse ragioni (difficoltà personali, cura dei familiari, povertà, crisi… ) molte persone restano ancora oggi prive di un calore umano e di una famiglia. La Chiesa invita ad avere nei loro riguardi particolare premura e concreta sollecitudine. Come la Chiesa anche la Famiglia francescana deve essere una casa e una famiglia per tutti. Un’ultima domanda: - Che cosa oggi ho compreso meglio e ho scoperto sul sacramento del Matrimonio, in base a quello che è stato detto? (Condivisione)