di
Leo Buscaglia
Nikos Kazantzakis dice:
"Avete il pennello, avete i colori, dipingete l'inferno, fate pure,
dipingetelo, ma poi non date la colpa ai vostri genitori, non
date la colpa alla società... e per amor del cielo, non date la
colpa a Dio... Assumetevi la piena responsabilità di aver
creato il vostro inferno.
Io credo che l'essenziale sia vivere e abbracciare la vita, ORA,
dovunque io sia. La stringo tra le braccia! Non perdo tempo a
piangere sull'ieri, ieri è finito! Dimentico il passato. Perdono
quelli che mi hanno fatto soffrire. Non voglio passare il resto
della mia vita a muovere rimproveri e a puntare l'indice.
Se negate anche a un solo uomo
il diritto di entrare nella vostra vita,
non otterrete mai in dono l'unicità degli altri.
Dobbiamo dire a noi stessi: "Io mi piaccio".
Non potete dare a nessuno al mondo ciò che non avete.
Perciò dovete imparare ad avere. Dovete diventare la persona
più meravigliosa, sensibile, prodigiosa, magica, unica,
fantastica del mondo, per poter avere molte cose
da donare e condividere.
Volete sapere chi siete? Guardate gli occhi di coloro che vi
stanno intorno e vi amano. Sono i soli che oseranno dirvi che
avete la punta del naso sporca. Tutti gli altri al mondo vi
lasceranno andare in giro tutto il giorno con la macchia di
terriccio sul naso. La persona che vi ama vi dirà:
"Ehi tesoro, hai il naso sporco".
La morte, se vogliamo ascoltarla, ci insegna che il momento è ora. Ora è
il momento di prendere il telefono e chiamare la persona che amate. La
morte ci insegna la gioia del momento. Ci insegna che non abbiamo a
disposizione l'eternità. Ci insegna che nulla è permanente. Ci insegna a
lasciare che le cose fluiscano, e che non c‘è nulla a cui possiate
aggrapparvi. E ci dice di rinunciare alle aspettative e di lasciare che il
domani racconti la propria storia, perché nessuno sa con certezza se
rientrerà a casa stasera. Per me questa è una sfida colossale. La morte ci
dice: "Vivete ora".
L'amore si impara, come qualunque altra cosa nella vita.
Non è definibile a parole, è piuttosto un modo di vivere,
di essere e di sentirsi vivi.
Se si assimila questo concetto nella forma più piena,
si può alla fine ottenere dalla vita il premio più ambito:
quello di essere completamente se stessi.
Ad amare c‘è il rischio di non essere
ricambiati.
E anche questo è giusto.
Voi amate per amare,
non per avere qualcosa in cambio,
altrimenti non è amore.
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