Disturbo Schizofrenico e Disturbi Psicotici Università degli Studi di Bologna Facoltà di Psicologia Sede di Cesena Insegnamento di Psichiatria Prof. Giovanni De Plato A.A 2006-2007 G.De Plato 1 Definizione di psicosi (Bergeret) • Incapacità di fare un corretto esame di realtà • • • (delirio e allucinazioni) Relazione oggettuale fusionale (la rappresentazione dell’altro è confusa con la rappresentazione del sè) Angoscia di frammentazione (il soggetto ha come l’impressione di andare in pezzi) Meccanismi di difesa primitivi sostengono o tentano di arginare le condizioni precedenti G.De Plato 2 Disturbi psicotici Classificazione del DSM IV TR • • • • • • Disturbo Schizofrenico Disturbo schizofreniforme Disturbo schizoaffettivo Disturbo psicotico breve Disturbo delirante Follia a due • Disturbo psicotico indotto da condizioni mediche generali o da abuso di sostanze • Disturbo bipolare (episodio maniacale con manifestazioni psicotiche) G.De Plato 3 Schizofrenia Sindrome schizofrenica Disturbo schizofrenico Disturbo psicotico primario G.De Plato 4 Schizofrenia Sindrome Disturbo Disturbo Psicotico Infantile Precoce (Neuropsichiatria Infantile) Disturbo Psicotico Primario (Psichiatria) Disturbo Psicotico in età avanzata (Psicogeriatria) multifattorialità multiformità continuità psicopatologica G.De Plato 5 Schizofrenia: Background storico Dementia Praecox Schizofrenia Decorsi Esiti Kraepelin 1896 Segni e sintomi primari E. Bleuler 1911 Sintomi di primo rango Regola gerarchica dei livelli Diagnosi Eco del pensiero Voci commentanti Esperienze di passività somatica Furto ed influenzamento del pensiero Percezioni deliranti Jaspers 1911 G.De Plato Schneider 1950 6 Schizofrenia: Background storico Sintomi Positivi Sintomi negativi Anedonia Asocialità Deficit Cognitivi Sintomi negativi primari (intrinseci) e secondari (depressione; EPS) Early Detection Prevenzione Classificazione Strauss et al 1974 Crow, 1980) Andreasen 1985 Carpenter 1985 Brirchwood MC Gorry 2000 Deficit Schizophrenia G.De Plato 7 D. Schizofrenico: definizione • La schizofrenia è un disturbo mentale grave caratterizzato da sintomi psicotici, apatia e ritiro sociale, deficit cognitivi che determinano un ridotto funzionamento nel lavoro, nello studio, nelle relazioni familiari ed interpersonali, condizionando la cura di sé e la possibilità di una vita indipendente. • Tra i disturbi mentali la Schizofrenia è quello associato a maggior disabilità e ai maggiori costi sociali, sanitari ed economici. • La combinazione di costi economici e sociali fanno si che la Schizofrenia sia al decimo posto nella classifica delle cause di disabilità G.De Plato 8 D. Schizofrenico: epidemiologia • Lo 0,5-1% della popolazione mondiale soffre di schizofrenia. • Una persona ogni 150 soffre nel mondo di un disturbo schizofreniforme. • Incidenza annuale 0.2-0.4 per mille • Stessa incidenza in paesi diversi (controverso) • Stessa prevalenza ed incidenza tra maschi e femmine; le femmine hanno un esordio più tardivo ed un decorso più benigno G.De Plato 9 I disturbi mentali nel mondo (in milioni di pazienti) 500 490 450 400 350 300 230 250 200 150 100 100 50 50 40 20 0 Nevrosi e stress Disturbi umore Fonte: World Development Report Ritardo mentale G.De Plato Epilessia Demenza Schizofrenia 10 D. Schizofrenico: Eziologia La schizofrenia è un disturbo ad eziologia ignota Giocano un ruolo diversi fattori di rischio (eziopatogenesi multifattoriale) per molti dei quali si sono accumulate evidenze scientifiche nel corso degli anni I fattori di rischio agiscono su un substrato di vulnerabilità geneticamente determinato G.De Plato 11 Eziopatogenesi del D. Schizofrenico: il modello bio-psico-sociale Interazione Fattori di Vulnerabilità personale Disfunzioni dopaminergiche Ridotta Capacità di processazione Fattori Protettivi personali Tratti Schizotipici di personalità Coping Farmaci Antipsicotici G.De Plato Fattori Protettivi ambientali Famiglia Interventi Psicosociali Stressor e Fattori Ambientali precipitanti Expressed emotion Eventi di vita 12 D.Schizofrenico: Fattori di rischio BIOLOGICI FAMILIARI DEMOGRAFICI Fattori genetici Complicanze ostetriche (Jones et al., 1998;Dalman et al., 1999) Infezioni virali contratte nel periodo prenatale (Eagles, 1992; Davis et al., 1995) Età Urbanizzazione (Kendler e Dielh, 1993; Gottesman, 1997) (De Lisi, 1992) Stile educativo genitoriale del tipo "affectioless controll" Sesso (Favaretto, 1996; Mackinnon et al., 1991) Alto livello di emotività espressa (Leff, 1994) Presenza dei sintomi base nei genitori SOCIO CULTURALI (Castle et al., 1995; Robin et al., 1999) (Lewis et al., 1992; Freeman, 1994) Immigrazione (Mahy et al., 1999; Goater et al., 1999) Livello socio-economico basso Stato civile (Thara e Srinivasan, 1996; Jablensky e Cole, 1997) (Koppel e McGuffin, 1999; Bromet, 1999) Disoccupazione (Jones, 1993) (Seideman et al., 1994; Kloterkotter, 1999) G.De Plato 13 Genetica del D. Schizofrenico • Il rischio di sviluppare il d.schizofrenico è di circa l’1% popolaz. adulta • Del 10% nel caso di parenti di primo grado sia cresciuti nello stesso ambiente che dati in adozione • Del 17% per gemelli fraterni e del 48% se identici. • Le forme più gravi di d.schizofrenico potrebbero essere più ereditabili di quelle lievi G.De Plato 14 Genetica del D. Schizofrenico • Nei gruppi ad alto rischio, le complicazioni alla nascita e i • • disturbi di attenzione comportano un > rischio di d. schizofrenico. I geni di suscettibilità al d. schizofrenico potrebbero essere quelli associati ai cromosomi 6,13, e 22 I geni per il recettore della dopamina, DRD3 e per il recettore della serotonina, 5HT2a, (che mediano gli effetti farmacologici) potrebbero anch’essi svolgere un ruolo nella patogenesi. G.De Plato 15 D.Schizofrenico: Clinica sintomi positivi (deliri, allucinazioni e pensiero e comportamento disorganizzato); sintomi negativi (mancanza di logica e volontà); deficit cognitivi (attenzione, memoria, funzioni esecutive); relazioni personali disturbate. G.De Plato 16 D.Schizofrenico: Clinica Sintomi positivi del d. schizofrenico Allucinazioni Deliri Comportamento bizzarro Disturbi formali del pensiero G.De Plato 17 D.Schizofrenico: Clinica Sintomi negativi del d. schizofrenico Appiattimento affettivo Alogia Assenza di volizione -apatia Anedonia - asocialità G.De Plato 18 D. Schizofrenico:Clinica Deficit Cognitivi Memoria Attenzione Funzioni esecutive G.De Plato 19 D.Schizofrenico: sintomi positivi Le allucinazioni Le allucinazioni sono un disturbo della percezione. Sono false percezioni che si manifestano in assenza di qualsiasi stimolo esterno identificabile. Possono essere percepite in ognuna delle modalità sensoriali: uditiva, tattile, gustativa,olfattiva e visiva. G.De Plato 20 D.Schizofrenico: sintomi positivi. Le allucinazioni Uditive Il soggetto riferisce voci, rumori o altri suoni. Le allucinazioni uditive più comuni sono rappresentate dall'udire voci che parlano al paziente, che commentano le sue azioni, critiche o francamente insultanti ma anche incensanti. Le voci possono essere familiari o sconosciute e critiche o complimentose. I soggetti affetti da d. schizofrenico esperiscono le voci come spiacevoli e negative. G.De Plato 21 D.Schizofrenico: sintomi positivi. Le allucinazioni Uditive Le voci commentanti e dialoganti sono state considerate patognomoniche del d. schizofrenico (Sintomi di primo rango, K. Schneider). Voci commentanti Comprendono l'ascoltare una voce che commenta continuamente il comportamento o il pensiero del paziente non appena vengono a manifestarsi. Voci dialoganti Esse comprendono l'ascoltare due o più voci che parlano tra di loro e che di solito discutono di qualcosa che riguarda il paziente. G.De Plato 22 D.Schizofrenico: sintomi positivi. Le allucinazioni Cenestesiche Sono rappresentate dalla percezione di particolari sensazioni somatiche. Includono sensazioni di bruciore, prurito e percezioni che il corpo sia cambiato in forma o dimensione G.De Plato 23 D.Schizofrenico: sintomi positivi. Le allucinazioni Olfattive La persona sente odori inconsueti e comunque sgradevoli. A volte l’odore sgradevole viene percepito come emanato dal proprio corpo. G.De Plato 24 D.Schizofrenico: sintomi positivi. Le allucinazioni Visive Visione di forme, colori, o persone che non sono realmente presenti. Tipicamente sono sembianze umane o simil-umane. Possono anche essere immagini a carattere religioso, come il Diavolo o Cristo. G.De Plato 25 D.Schizofrenico: sintomi positivi. I Deliri Disturbo di contenuto del pensiero. Sono false convinzioni che non possono essere spiegate sulla base del background religioso o culturale del paziente. Il comportamento del soggetto può essere o meno influenzato dai suoi deliri. La valutazione di gravità del pensiero delirante dovrebbe considerare la loro persistenza, la complessità, in quale misura il soggetto li controlla, in quale misura dubita di essi e in quale misura tali convinzioni deviano da quelle della gente normale. G.De Plato 26 D.Schizofrenico: sintomi positivi. I Deliri Deliri di Persecuzione Le persone affette da deliri di persecuzione credono che qualcuno trami qualcosa contro di loro o li perseguiti Manifestazioni comuni includono la convinzione di essere seguito, che la propria casa sia spiata o perquisita, che il telefono sia controllato, o che la polizia, i funzionari del governo, i vicini o i compagni di lavoro lo perseguitino. I deliri di persecuzione sono talvolta relativamente isolati o frammentari, ma talvolta il paziente ha un complesso sistema di deliri che comprende un'ampia varietà di forme di persecuzione G.De Plato 27 D.Schizofrenico: sintomi positivi. I Deliri Deliri di Gelosia La persona crede, senza alcuna reale evidenza, che sua moglie abbia una relazione con qualcun altro. Mette in relazione un certo numero di indizi come "prova". Tenta con tutti i mezzi di provare l'esistenza della relazione, cercando capelli nelle lenzuola, l'odore di lozione da barba o di fumo sui vestiti di lei, o ricevute e scontrini, che indichino che lei ha comprato un regalo per l'amante. Fa spesso piani complicati per sorprendere insieme i due. G.De Plato 28 D.Schizofrenico: sintomi positivi. I Deliri Deliri Megalomanici la persona crede di avere poteri e capacità speciali. Può pensare di essere veramente un personaggio famoso, ad es. Napoleone o Cristo. Può credere di scrivere un libro di importanza decisiva, comporre un importante pezzo musicale, o sviluppare qualche nuova invenzione straordinaria. Il paziente sospetta spesso che qualcuno cerchi di sottrargli le idee e può veramente adirarsi se le sue capacità sono messe in dubbio. G.De Plato 29 D.Schizofrenico: sintomi positivi. I Deliri Deliri Mistici La persona ha false convinzioni di natura religiosa che talvolta fanno parte integrante di un sistema religioso convenzionale, come convinzioni sulla "Seconda Venuta", l' Anticristo, o la possessione da parte del Diavolo. Altre volte possono riguardare un sistema religioso interamente nuovo o un insieme di convinzioni su una varietà di religioni. I deliri religiosi possono essere combinati con deliri di grandezza. I deliri mistici devono essere considerati tenendo conto del back- ground culturale o religioso della persona. G.De Plato 30 D.Schizofrenico: sintomi positivi. I Deliri Deliri Somatici La persona crede che in qualche modo il suo corpo sia ammalato, anormale, o cambiato. Per esempio può credere che il suo stomaco o il cervello vadano in putrefazione, che parti del suo corpo si siano allargate o che siano diverse dal solito (dismorfofobia). Talvolta i deliri somatici sono accompagnati da allucinazioni cenestesiche G.De Plato 31 D.Schizofrenico: sintomi positivi. I Deliri Deliri di riferimento La persona crede che osservazioni, affermazioni o eventi insignificanti si riferiscano a lui o abbiano qualche speciale significato che lo riguardi. Per esempio entra in una stanza, vede che le persone ridono e sospetta che stiano parlando o ridendo di lui. Talvolta notizie lette sul giornale, sentite alla radio o viste in TV sono considerate messaggi speciali rivolti a lui. Si parla di delirio di riferimento quando il soggetto crede realmente che le affermazioni o gli eventi si riferiscano a lui. G.De Plato 32 D.Schizofrenico: Sintomi Positivi I Deliri Deliri di influenzamento Esperienza soggettiva che le sue sensazioni o azioni siano controllate da qualche forza esterna. Il soggetto riferisce che il suo corpo è stato posseduto da qualche forza estranea che lo fa muovere in modi particolari, o che gli sono mandati dei messaggi al cervello con le onde radio inducendolo a provare sensazioni particolari che egli non riconosce come proprie. G.De Plato 33 D.Schizofrenico: Sintomi Positivi I Deliri Deliri di lettura del pensiero La persona crede che la gente possa leggere nella sua mente o conoscere i suoi pensieri. La persona soggettivamente ha la sensazione e quindi crede che gli altri conoscano i suoi pensieri, ma non pensa che possa essere udito il suono di essi all'esterno G.De Plato 34 D.Schizofrenico: Sintomi Positivi I Deliri Deliri di diffusione del pensiero La persona crede che i suoi pensieri si diffondano al di fuori di lui in modo che egli stesso o gli altri possano udirli. Talvolta percepisce i suoi pensieri come una voce fuori della sua testa. Altre ancora crede che i suoi pensieri siano registrati da un microfono e trasmessi per radio o TV. G.De Plato 35 D.Schizofrenico: Sintomi Positivi I Deliri Deliri di inserzione del pensiero La persona crede che pensieri che non riconosce come propri siano stati inseriti nella sua mente. Per esempio può credere che un vicino stia praticando una pratica magica ed inserisca pensieri estranei contro il suo volere. Questo sintomo non dovrebbe essere confuso con l'esperienza di pensieri spiacevoli, che il paziente riconosce come propri, o i deliri di persecuzione o di colpa. G.De Plato 36 D.Schizofrenico: Sintomi positivi Comportamento Bizzarro Il comportamento del soggetto è inconsueto, bizzarro o strano. Per esempio può urinare nel vaso dello zucchero, dipingere le due metà del corpo di colori differenti etc. Deve essere escluso il comportamento bizzarro dovuto ad effetti immediatamente successivi all'abuso di alcool o di droghe. Come sempre, nella valutazione devono essere considerate le consuetudini sociali G.De Plato 37 D.Schizofrenico: Sintomi Positivi Disturbi Formali del Pensiero Tangenzialità È il rispondere a una domanda di traverso o in maniera irrilevante. La risposta può essere correlata alla domanda alla lontana, oppure può non essere correlata e sembrare totalmente irrilevante. Nel passato la tangenzialità è stata usata in modo approssimativamente equivalente alla labilità dei nessi associativi o al deragliamento. II concetto di tangenzialità è stato parzialmente ridefinito: comprende solo le risposte alle domande e non i passaggi nel discorso spontaneo. G.De Plato 38 D.Schizofrenico: Sintomi positivi Disturbi Formali del Pensiero Deragliamento È un tipo di discorso spontaneo in cui le idee passano da un tema ad un altro che è correlato in modo marginale ma chiaro o ad uno che è completamente non correlato. Talvolta le connessioni tra le idee possono essere vaghe, altre volte non si rileverà alcuna connessione. Questo tipo di discorso è spesso caratterizzato dall'apparire "sconnesso". Colui che parla perde il filo del discorso ad ogni deragliamento, senza mostrare alcuna consapevolezza che la sua risposta non ha più connessione con la domanda posta. Questa anomalia è spesso caratterizzata da mancanza di coesione tra frasi e da ambiguità per quanto riguarda il soggetto delle frasi. G.De Plato 39 D.Schizofrenico: Sintomi Negativi Appiattimento Affettivo Diminuizione della normale gamma di emozioni . Si può associare all’esperienza soggettiva di perdita delle emozioni (rabbia, amore etc) Segni: riduzione della mimica facciale riduzione movimenti spontanei carenza gestualità espressiva monotonia tono di voce G.De Plato 40 D.Schizofrenico: Sintomi Negativi Apatia Abulia Anergia Si riferiscono alla riduzione/assenza della volonta, dell’iniziativa e dell’energia Apatia assenza di reattività emotiva Abulia scarsa prontezza e capacità decisionale, bassa capacità volitiva Anergia perdita della spinta vitale, sensazione di perdita di forze Segni: scarsa cura personale ed igiene carenza di costanza sul lavoro G.De Plato 41 D.Schizofrenico: Sintomi Negativi Alogia Povertà di linguaggio Povertà di contenuto dl linguaggio Maggior lentezza di risposta G.De Plato 42 D.Schizofrenico: Sintomi Negativi Anedonia-Asocialità Perdita d’interesse nelle attività ricreative Perdita di interesse sessuale Incapacità di sentire legami di intimità Incapacità di sentire legami di amicizia G.De Plato 43 D.Schizofrenico: Sintomi Negativi Attenzione Incapacità a focalizzare l’attenzione su stimoli rilevanti Distraibilità G.De Plato 44 D.Schizofrenico: Sintomi Negativi Memoria Alterazioni della memoria a breve e a lungo termine Alterazioni della memoria semantica e della working memory G.De Plato 45 D.Schizofrenico: Sintomi Negativi Funzioni Esecutive Deficit nell’elaborazione e nella conduzione di progetti o nella risoluzione di problemi con vario grado di complessità Distraibilità Perseverazione Associata ad alterazioni anatomofunzionali della corteccia prefrontale G.De Plato 46 D.Schizofrenico: Motricità Le alterazioni più frequenti sono: Eccitamento Rallentamento Arresto psicomotorio Abulia Tic Impulsività Negativismo Obbedienza automatica Manierismi e stereotipie Bizzarrie G.De Plato 47 D.Schizofrenico: Motricità Arresto psicomotorio: riduzione delle attività fino all’arresto – stupore (arresto e mutismo) – catatonia (rigidità motoria, postura bizzarra,mantenimento postura imposta, mimica assente, impulsi improvvisi) Abulia: riduzione della spinta volitiva con inibizione dell’iniziativa Impulsività: comportamento insensato ed imprevedibile che non è sotto il controllo della volontà e non risponde alla riflessione. Negativismo: resistenza o opposizione alle domande, alle richieste o ai comandi di una persona mutacismo (ostinato rifiuto a rispondere) G.De Plato 48 D.Schizofrenico: Criteri Diagnostici A Sintomi caratteristici. Almeno due dei seguenti sintomi, osservabili per buona parte del tempo durante un periodo di un mese: 1. Deliri. 2. Allucinazioni. 3.Linguaggio disorganizzato (incoerenza o frequenti divagazioni). 4. Comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico. 5. Sintomi negativi, per esempio appiattimento delle emozioni e dell’umore, mancanza di volontà (abulia) o mancanza di logica. Adattato dal DSM IV G.De Plato 49 D.Schizofrenico: Criteri Diagnostici Disfunzione sociale o professionale. Marcata riduzione rispetto al passato dell’efficienza sul lavoro, nei rapporti interpersonali o nella cura di sé fin dalla comparsa dei sintomi iniziali (nei bambini o negli adolescenti: incapacità di raggiungere i livelli previsti di funzionamento interpersonale, scolastico o professionale). Durata. Persistenza continua dei segni del disturbo per almeno sei mesi, di cui almeno un mese con i sintomi caratteristici descritti sopra. Esclusione di altre possibili diagnosi. La valutazione psichiatrica esclude il disturbo schizoaffettivo, le condizioni cliniche e i problemi provocati dall’uso di sostanze chimiche come possibili cause del disturbo. G.De Plato 50 D.Schizofrenico: Sottotipi 295.30 Tipo Paranoide Un tipo di d.Schizofrenico nel quale risultano soddisfatti i seguenti criteri: A. Preoccupazione relativa a uno o più deliri o frequenti allucinazioni uditive. B. Nessuno dei seguenti sintomi è rilevante: eloquio disorganizzato, comportamento disorganizzato o catatonico, affettività appiattita o inadeguata 295.10 Tipo Disorganizzato Un tipo di d.Schizofrenico in cui risultano soddisfatti i seguenti criteri A. Sono in primo piano tutti i seguenti sintomi:1) eloquio disorganizzato; 2) comportamento disorganizzato;3) affettività appiattita o inadeguata B. Non risultano soddisfatti i criteri per il Tipo Catatonico. G.De Plato 51 D.Schizofrenico: Sottotipi 295.20 Tipo Catatonico Un tipo di d.Schizofrenico nel quale il quadro clinico è dominato da almeno due dei seguenti sintomi: 1) arresto motorio come evidenziato da catalessia (inclusa flessibilità cerea) o da stupor; 2) eccessiva attività motoria (che è apparentemente senza scopo e non influenzata da stimoli esterni); 3) negativismo estremo (resistenza apparentemente senza motivo a tutti i comandi o mantenimento di una postura rigida contro i tentativi di mobilizzazione) o mutacismo; 4) peculiarità del movimento volontario, come evidenziato dalla tendenza alla postura fissa (assunzione volontaria di pose inadeguate o bizzarre), da movimenti stereotipati, da rilevanti manierismi o smorfie; 5) ecolalia o ecoprassia. G.De Plato 52 D.Schizofrenico: Sottotipi 295.90 Tipo Indifferenziato Un tipo di D.Schizofrenico nel quale sono presenti i sintomi che soddisfano il Criterio A, ma che non soddisfano i criteri per il Tipo Paranoide, Disorganizzato o Catatonico. 295.60 Tipo Residuo Un tipo di D.Schizofrenico nel quale risultano soddisfatti i seguenti criteri: A. Assenza di rilevanti deliri e allucinazioni, eloquio disorganizzato e comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico. B. Vi è manifestazione continua del disturbo, come indicato dalla presenza di sintomi negativi o di due o più sintomi elencati nel Criterio A per la Schizofrenia, presenti in forma attenuata (per es., convinzioni strane, esperienze percettive inusuali). G.De Plato 53 D.Schizofrenico: Decorso Periodo Premorboso Nel 50% dei casi non sono riscontrabili tratti di personalità distintivi Nel 25% sono stati evidenziati tratti aspecifici (elevata sensibilità, instabilità, difficoltà a stare con altri) Nel 25% disturbo schizoide e schizotipico di personalità (Spettro Schizofrenico) G.De Plato 54 D.Schizofrenico: Decorso Periodo Prodromico Modificazioni emotive: sospettosità,perplessità, depressione, ansia, irritabilità, impulsività, tensione. Modificazioni Cognitive: difficoltà di concentrazione, vaghezza, idee bizzarre. Modificazioni della percezione di sé (ad es depersonalizzazione, dismorfofobia) e degli altri (ad es.derealizzazione) Modificazioni delle abitudini e dei comportamenti (alterazione appetito, ritmo sonno-veglia, ritiro sociale..) Abuso di alcool e sostanze (autoterapia?) G.De Plato 55 D.Schizofrenico: Decorso Esordio/Fase acuta (Episodio) Sintomi Positivi Sintomi Negativi Deficit Cognitivi variamente combinati tra loro con prevalenza dell’uno o dell’altro eterogeneità del quadro clinico G.De Plato 56 D.Schizofrenico ed abuso di Sostanze Abuso di sostanze: l’esordio psicotico è spesso associato ad abuso di sostanze. Se i sintomi persistono per più di una settimana nonostante una documentata disintossicazione,si può considerare se il quadro sia primariamente psicotico. In adolescenza, non è raro che il primo break coincida con l’abuso di sostanze, che agiscono come fattore esacerbante piuttosto che essere agente primario (Unis, Mc Lellan, 1993) G.De Plato 57 D.Schizofrenico: Decorso Remissione Diverso da guarigione (restitutio ad integrum) Fase di plateau (dopo la fase di acuzie, succede poco,descritta come fase di riorganizzazione, del “tenersi insieme”) Esiti variegati: persistenza di sintomi positivi (allucinazioni uditive) non responsivi al trattamento sintomi negativi primari e secondari G.De Plato 58 D.Schizofrenico: Decorso Fase di remissione/residua Apatia generale: appropriate. emozioni o reazioni non Mancanza di volontà (abulia): non disponibilità a portare a termine un compito. Mancanza di logica: la persona salta da un argomento all’altro senza un apparente ordine logico o passa da un’attività all’altra G.De Plato 59 D.Schizofrenico: Decorso Fase di remissione/residua Incapacità di provare assenza di gioia. piacere (anedonia): Compromissione dell’attenzione: la persona non è in grado di concentrarsi su un compito anche se semplice. Compromissione della capacità di instaurare rapporti con gli altri: isolamento quasi totale o eccessiva dipendenza dai genitori o da altre persone. G.De Plato 60 D.Schizofrenico: Comprensione Psicodinamica Il modello del conflitto e quello del deficit Il ritiro autistico (Freud) Le difficoltà precoci interpersonali (Sullivan) Difettoso confine dell’Io (Federn) I fattori genetici e la famiglia (Wahlberg) I sintomi psicotici hanno un significato G.De Plato 61 D.Schizofrenico: Approccio terapeutico Solo un numero limitato di persone (circa 10%) risponde a un trattamento con psicofarmaci o con ricovero breve. La “libertà dai sintomi positivi è quasi una conditio sine qua non per i trattamenti psicosociali” (Keith e Matthews) Alleanza terapeutica Trattamento combinato G.De Plato 62 D.Schizofrenico: Approccio terapeutico Farmacoterapia la non-compliance alla terapia è un problema. La prescrizione di un farmaco antipsicotico deve tendere a stabilire una alleanza terapeutica Psicoterapia Il trattamento alternato o combinato di Farmaci e Psicoterapia permette di raggiungere esiti migliori. G.De Plato 63 D.Schizofrenico: Approccio terapeutico Programma personalizzato ed integrato: Farmacoterapia Psicoterapia individuale Psicoterapia di gruppo Intervento sulla famiglia Intervento sulle capacità psicosociali Trattamento ospedaliero Riabilitazione e reinserimento sociale G.De Plato 64 Disturbi Dissociativi G.De Plato 65 I Disturbi Dissociativi I disturbi sono dovuti alla separazione di alcuni processi mentali dalla coscienza. Le alterazioni non permettono la integrazione della coscienza con la memoria e la identità. Sono modificati il senso di Sé e la capacità di integrare i ricordi e le percezioni. G.De Plato 66 I Disturbi Dissociativi Disturbi dell’identità e del senso di sé Disturbo dissociativo dell’identità Amnesia dissociativa Disturbo di depersonalizzazione Fuga dissociativa G.De Plato 67 Disturbo Dissociativo dell’Identità Presenza all’interno di una persona di due o più stati di identità o di personalità distinti. Almeno due di questi stati di personalità assumono ripetutamente il controllo del comportamento della persona. Incapacità di ricordare informazioni personali importanti. L’alterazione non è dovuta agli effetti diretti di sostanze o a una condizione clinica generale. Adattato dal DSM IV G.De Plato 68 Amnesia Dissociativa Uno o più episodi, solitamente a seguito di trauma o di stress, in cui la persona è incapace di ricordare importanti informazioni personali. Questa alterazione non si manifesta unicamente come un sintomo di disturbo dissociativo dell’identità, di fuga dissociativa, di disturbo post-traumatico da stress, di disturbo da stress acuto o di disturbo da somatizzazione, e non è dovuta agli effetti diretti di una sostanza (per esempio una droga d’abuso o un farmaco) né è riconducibile a una condizione neurologica o ad altra condizione clinica generale. I sintomi provocano notevole sofferenza o comportano difficoltà in ambito sociale, professionale o in altri importanti campi di attività. G.De Plato Adattato dal DSM IV. 69 Disturbo di Depersonalizzazione Esperienze persistenti o ricorrenti in cui la persona si sente distaccata dai propri processi mentali o dal proprio corpo e si comporta da osservatore estraneo. Durante questa esperienza la percezione della realtà rimane intatta. Adattato dal DSM IV G.De Plato 70 Disturbo di Depersonalizzazione La depersonalizzazione provoca notevoli difficoltà in ambito sociale, professionale o in altri campi di attività, e causa acuta sofferenza. L’esperienza non si verifica esclusivamente nel corso di un altro disturbo mentale, quale d. schizofrenico, identità dissociativa, stress acuto o disturbo da attacchi di panico, e non è dovuta agli effetti diretti di una sostanza né risulta riconducibile a una condizione clinica generale. Adattato dal DSM IV G.De Plato 71 Fuga Dissociativa L’alterazione principale è un’improvvisa, inaspettata fuga da casa o dall’abituale posto di lavoro, unita all’incapacità di ricordare il passato. Confusione riguardo all’identità personale o assunzione di un’identità parzialmente o completamente nuova. L’alterazione non si manifesta solamente nel corso di un disturbo dissociativo dell’identità e non è dovuta agli effetti diretti di una sostanza o a una condizione clinica generale. I sintomi provocano sofferenza significativa o difficoltà in ambito sociale, professionale o in altri campi di attività. Adattato dal DSM IV G.De Plato 72 Disturbi Dissociativi: Comprensione psicodinamica Influenza patogenetica dei conflitti Influenza patogenetica degli eventi reali La dissociazione come difesa da un trauma che permette il distacco per poi collocare l’evento Completa adesione ad alcuni aspetti della esperienza, ignorandone del tutto gli altri Il trauma come interruzione della continuità della esperienza. G.De Plato 73 Disturbi Dissociativi: Approccio Terapeutico Farmacoterapia La psicoterapia e l’alleanza terapeutica La psicoterapia psicodinamica Il trattamento ospedaliero Il trattamento ambulatoriale Trattamento integrato Programma terapeutico-riabilitativo personalizzato G.De Plato 74 Disturbo Schizofreniforme G.De Plato 75 Il Disturbo Schizofreniforme Sintomi caratteristici. Almeno due dei seguenti sintomi, osservabili per buona parte del tempo nell’arco di un mese: 1. Deliri. 2. Allucinazioni. 3. Linguaggio disorganizzato. 4. Comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico. 5. Sintomi negativi, per esempio appiattimento delle emozioni e dell’umore, mancanza di volontà (abulia) o mancanza di logica. G.De Plato 76 Il Disturbo Schizofreniforme Durata. Un episodio dura almeno un mese, ma meno di sei mesi. Esclusione di altre possibili diagnosi. La valutazione psichiatrica esclude il disturbo schizoaffettivo, le condizioni mediche e i problemi provocati dall’uso di sostanze chimiche come possibili cause del disturbo. Adattato dal DSM IV G.De Plato 77 Disturbo Schizoaffettivo G.De Plato 78 Disturbo schizoaffettivo Definizioni nosografiche non uniformi ICD10: condizioni morbose caratterizzate dalla presenza contemporanea di una sintomatologia di tipo schizofrenico e di una di tipo affettivo (depressione, disturbo maniacale, misto) DSM-IV: come ICD-10 ed inoltre richiede che la persona abbia presentato in passato sintomi psicotici in assenza di alterazioni dell’umore. G.De Plato 79 Disturbo schizoaffettivo Per alcuni autori le sindromi schizoaffettive sono in realtà varietà atipiche della schizofrenia o dei disturbi dell’umore maggiori e pertanto costituiscono diagnosi provvisoria Altri autori e considerano entità diagnostica autonoma G.De Plato 80 Disturbo Psicotico Breve G.De Plato 81 Disturbo Psicotico Breve: storia Insieme di quadri clinici eterogenei accomunati da: - Sintomi psicotici (deliri, allucinazioni, alterazione esame di realtà etc) - Esordio acuto (fattori precipitanti identificabili di notevole impatto emotivo) - Buon livello di adattamento premorboso - Decorso remittente (buona prognosi) Psicosi schizofreniforme (Langfeld 1937) Psicosi cicloidi (Leonhard e scuola tedesca) Psicosi reattica breve (scuola scandinava) Bouffèe delirante (Ey e scuola francese) G.De Plato 82 Disturbo Psicotico Breve: DSM-IV Almeno uno dei seguenti sintomi: 1. Deliri. 2. Allucinazioni. 3. Linguaggio disorganizzato. 4.Comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico. Adattato dal DSM IV G.De Plato 83 Disturbo Psicotico Breve: DSM-IV • Durata di almeno un giorno ma non superiore al mese, con pieno ritorno al precedente livello di funzionalità. • Il disturbo non è imputabile alla schizofrenia, agli effetti diretti di una sostanza chimica (droghe d’abuso o farmaci), a un disturbo dell’umore o a una condizione medica generale. Adattato dal DSM IV G.De Plato 84 Disturbo Delirante G.De Plato 85 Disturbo Delirante: DSM-IV Deliri non bizzarri (riguardanti situazioni reali, per esempio essere convinti di venire seguiti, avvelenati, contagiati, amati a distanza, di avere una malattia o di venire traditi dal coniuge o dall’amante) che durano almeno un mese. Nessun sintomo di schizofrenia per più di qualche ora. G.De Plato Adattato dal DSM IV 86 Disturbo Delirante: DSM-IV Nessuna compromissione funzionale o nessun comportamento strano o bizzarro, fatta eccezione per il delirio e per le sue conseguenze. Eventuali sintomi di breve durata di un disturbo dell’umore. I sintomi non sono imputabili agli effetti diretti di una sostanza chimica (droghe d’abuso o farmaci) o a una condizione medica generale. Adattato dal DSM IV G.De Plato 87 Folie a deux G.De Plato 88 Il Disturbo Psicotico Condiviso Una persona che vive in stretta relazione con un soggetto con delirio psicotico sviluppa a sua volta un delirio dello stesso contenuto FOLIE A’ DEUX G.De Plato 89