Pisa - 19 gennaio 2010 Tavolo tecnico sulle problematiche negli allevamenti ovini nelle aree con presenza del LUPO in provincia di Pisa Analisi del conflitto tra lupo e zootecnia all’interno della Provincia di Pisa Tafsit Bresciani e Silvana Mattiello DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Scopo della tesi: DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Evidenziare le problematiche di conflitto tra lupo ed attività zootecniche in Provincia di Pisa e valutarne le possibili soluzioni. • impatto della predazione sugli allevamenti locali in termini di perdite dirette: capi uccisi o smarriti; • distribuzione spaziale del fenomeno sul territorio; • fattori di rischio gestionali e ambientali; • efficacia delle misure di prevenzione; • accettazione della presenza del predatore; • efficacia della L. R. 26/05 nell’attenuare il conflitto. DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Area di studio: Val di Cecina Comuni: • Volterra • Pomarance • Castelnuovo Val di Cecina • Montecatini Val di Cecina • Lajatico • Terricciola • Casale Marittimo • Riparbella Il campione DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI 73 allevamenti ovini. Aziende con più di 10 capi appartenenti agli elenchi delle anagrafi dell’A.S.L. e delle associazioni provinciali di categoria (A.P.A.,C.I.A., Coldiretti,Unione Agricoltori) • Specie domestica più soggetta a predazione • Realtà zootecnica più rappresentata sul territorio Metodologia Intervista diretta agli allevatori effettuata mediante visita in loco. DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Caratteristiche gestionali e strutturali dell’azienda. Impatto della predazione e percezione del problema, grado di conoscenza L.R. 26/05, misure per tutelare gli interessi delle aziende. Caratterizzazione dei singoli episodi di predazione. Efficacia delle misure preventive adottate. Periodo di raccolta dati: aprile-maggio 2009 Analisi dei dati DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI • analisi della varianza non parametrica (test di Kruskal-Wallis). • test del Chi-quadrato (per confronti tra le frequenze di distribuzione). • localizzazione su carta tecnica regionale delle aziende visitate (software ArcView GIS 3.2©). Risultati Caratteristiche generali delle aziende • 96% (70/73) degli allevamenti: semi-estensivo. • 87,7% (64/73): a conduzione familiare. DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI • 90% (66/73): gli operatori abitano in loco. • 25% (18/73): il gregge al pascolo è sempre accompagnato dal pastore. N° capi: Min 10 Max 1300 Media 339 Risultati Caratteristiche generali delle aziende Razze allevate: • Sarda (41/73): da latte Media: 543,8 capi • Pomarancina (23/73): da carne Media: 42,7 capi DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI • Massese (6/73): da latte Media: 209,7 capi altro Massese 4% 8% Pomarancina 32% Sarda 56% Risultati Caratteristiche generali delle aziende Recinzioni diurne: In 71 allevamenti Rete “da pecora”: DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Caratteristiche: • h = 1-1,30 m • Maglia:larga (15 x 20cm) rettangolare • Fissata su pali in legno Funzione: contenimento degli ovini Risultati Caratteristiche generali delle aziende Ricoveri: DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI In 70 allevamenti Funzioni: Caratteristiche: • Confinamento notturno: • 94,3% stalle chiuse Sempre: 38,6% • dimensioni: min(27/70) 10 mq 0,2 mq/capo Stagionalmente: max 41,4% 1500 (29/70) mq 4,3 mq/capo media 415 mq 1,3 mq/capo • Mungitura • spesso destinati a pecore gravide ed agnelli • Maltempo Risultati DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Entità e percezione del problema • Per l’86,3% (63/73) dei soggetti la presenza del lupo in zona costituisce un problema per il proprio allevamento. • Nel 48% (35/73) degli allevamenti la predazione rappresenta la principale causa di mortalità dei capi ovini. • Nel 34% (25/73) degli allevamenti si verificano regolari sparizioni di capi di bestiame al pascolo che vengono prevalentemente attribuite al lupo. Risultati Entità e percezione del problema • In 53/73 allevamenti (73%) si è verificato almeno un assenza di episodio di predazione DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI predazione 27% → In 26 allevamenti: predazione sporadica predazione sporadica 36% → 27 allevamenti: predazione cronica (frequenza ≥ 2 eventi per anno) predazione cronica 37% Risultati Entità e percezione del problema Dal 2005: DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI • 18% (13/73) degli allevamenti: 1 episodio • 34% (25/73) degli allevamenti: 2-10 episodi • 22% (16/73) degli allevamenti: > 10 episodi Risultati DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Entità e percezione del problema Responsabilità degli attacchi verificatisi dopo il 2005: • Il 91,2% degli episodi è attribuito dagli allevatori al lupo. • Nel 31% degli episodi la responsabilità del lupo è ritenuta sicura: Predatore - accertamento veterinario - avvistamento ignoto cane cinghiale 2% lupo accertato 31% 3% 4% lupo presunto 60% Risultati DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Episodio di predazione 24 aprile 2009, comune di Castelnuovo Risultati Grado di informazione sulla L.R. 26/05: DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI • 53/73 intervistati (72,6%) hanno dichiarato di non essere a conoscenza dell’attuale legge. • Nessuno è risultato assicurato contro i danni da predazione. Risultati DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Provvedimenti proposti per risolvere il problema (63 soggetti): Ripristinare i rimborsi per i danni da predazione 62 % (39) Abbattimento degli esemplari di lupo presenti in zona 49 % (31) Catturare gli esemplari presenti e traslocarli altrove 43 % (27) Finanziare la messa in opera di sistemi difensivi antilupo 28 % (18) Risultati DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Provvedimenti proposti per risolvere il problema (63 soggetti): “che la smettano di buttarli, questi lupi” Convinzione diffusa che la specie sia soggetta ad interventi di reintroduzione e ripopolamento nell’area. Presenza “imposta” da enti pubblici ed associazioni ambientaliste Rifiuto di adattare il proprio sistema tradizionale di allevamento per difendere il bestiame dagli attacchi Risultati Denunce degli eventi di predazione Percentuale degli attacchi soggetti a denuncia ufficiale: 2006-2009 2000-2005 sì 16,2% sì 60% no 40% DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI no 83,8% La maggior parte degli eventi di predazione nondella viene L.R. denunciata Entrata in vigore n°26/05 Obbligo di smaltimento delle carcasse degli animali predati Risultati DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Distribuzione spaziale La predazione Lainteressa predazionel’area cronica ècentromeridionale significativamente più dellafrequente Provincia. negli allevamenti situati a meno di 5000 m da Predazione sporadica: cronica: una Riserva. • Lajatico Volterra (test del chi• Terricciola Pomarance quadrato, p < 0.001) • Castelnuovo VC Cronica • Montecatini VC Sporadica Assente Risultati DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Distribuzione temporale Nella gran parte dei casi il problema della predazione risulta di recente insorgenza: • solo 1 soggetto ha dichiarato che il problema della predazione risale a prima del 1990; • nel 66,7% dei casi il primo episodio si è verificato dopo l’anno 2000; • nel 33,3% dei casi il primo episodio si è verificato dopo il 2007. Risultati Caratteristiche eventi di predazione (n=103) • Il numero medio di capi di bestiame uccisi per attacco è 7. • L’85% degli episodi si è verificato durante la notte. 25 20 15 10 5 fe nn a io bb ra io m ar zo ap ril m e ag gi o gi ug no lu gl io ag o se sto tte m br ot e to no br e ve m di br e ce m br e 0 ge • Stagionalità: n° di eventi di predazione DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI • Nel 22,3% dei casi il numero di capi uccisi è ≥ 10. Risultati Fattori di rischio Distanza dalle aree protette (m) Confinamento notturno del bestiame (p<0,001) • Dimensioni aziendali - numero di capi nelle stalle (p<0,05) - estensione territoriale 100% 80% Ettari aziendali (p<0,001) • Rapporto Numerocapi/operatori di capi 60% (p<0,001) 120 •600 Razza allevata 40% Rapporto capi/operatori 100 20% 500 (p<0,05) Sarda 80 0% 400 predazione sulle diverse razze Stagionalmente Sempre 300 60Mai Grado 250 (p<0,05) di vegetazione Pomarancina 200 ASSENTE/SPORADICA 100% 40 CRONICA (p<0,01) 200 •100 Copertura boschiva 80%100% 20 60% 150 0 80% 0 ASSENTE/SPORADICA CRONICA 40% • Vicinanza alle aree protette 60% 20% 100 40% 20% • Mancato confinamento0%notturno in stalle o 50 0%Massese Pomarancina Sarda scarsa abbondante 0 ricoveri chiusi CRONICA ASSENTE/SPORADICA 12000 % aziende 10000 8000 6000 4000 0 % aziende ASSENTE/SPORADICA % aziende DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI 2000 ASSENTE/SPORADICA CRONICA CRONICA ASSENTE/SPORADICA CRONICA CRONICA ASSENTE/SPORADICA Risultati Misure preventive Cannoncini a gas DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Recinzioni notturne antilupo Cani da guardianìa Risultati Misure preventive Cannoncini a gas DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Sistemi deterrenti passivi che sparano un colpo ogni 10-15 minuti. Presenti in 2 allevamenti. Non costituiscono l’unico sistema difensivo presente in azienda. Risultati Misure preventive Recinzioni notturne antilupo Presenti in 5 allevamenti DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI → Non elettrificate → Antisalto →h>2m → Ancoraggio al terreno / interramento • 4/5: costruite dopo il 2005 • Efficaci durante i mesi estivi Risultati Misure preventive Cani da guardianìa Presenti in 38 allevamenti (52,1% dei presenti) Razze: - Pastore Maremmano - Pastore dei Pirenei - Pastore del Caucaso n° di aziende DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI 35 30 30 25 20 14 15 10 2 5 0 Pastore Maremmano Limite nell’impiego dei cani: area frequentata da turisti. Pastore dei Pirenei Pastore del Caucaso Risultati Misure preventive Cani da guardianìa • Aziende senza cani: media 338,7 capi ovini DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI • Aziende con cani: media 516,6 capi ovini Rapporto cani/capi ovini: min = max = medio = 1 : 20 1 : 325 1 : 119 Risultati Misure preventive Cani da guardianìa DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI In 10 casi su 38 è stato osservato un calo degli attacchi a seguito dell’introduzione dei cani. Problemi: Cause inefficacia: Suddivisione del gregge in 3 o 4 sottogruppi. Tendenza ad allontanarsi dal bestiame, • Insufficiente rapporto cani/capi ovini soprattutto di notte. Scarso istinto protettivo verso il gregge. • Problemi comportamentali legati alla selezione/addestramento/gestione I cani vengono feriti/uccisi nel corso degli attacchi. dei cani Conclusioni • Per un’analisi dell’impatto economico della predazione sugli allevamenti ovini sono necessari ulteriori studi che indaghino le perdite indirette conseguenti agli attacchi dovute allo stress subito dalle pecore: • • • • aborti; calo dell’assunzione di alimento; riduzione della fertilità; riduzione della produzione lattea. DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Conclusioni • Il confronto con la distribuzione del fenomeno nel 1999 evidenzia un’espansione geografica verso i comuni più centrali della provincia. • Gli allevatori sentono la presenza del lupo come una crescente minaccia per l’allevamento, indipendentemente dall’aver o meno subito attacchi al proprio bestiame. • La maggior parte degli allevatori ritiene che la legge vigente non tuteli gli interessi delle aziende zootecniche e che si debba tornare all’erogazione di rimborsi per i capi predati. DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Conclusioni • Pochi soggetti sono disponibili all’adozione di misure preventive in azienda. Questo conferma la tendenza a ‘subire’ la presenza del predatore. • La convinzione che la presenza del lupo nell’area sia il frutto di interventi umani ostacola l’accettazione della specie e delle misure proposte per tutelare le attività zootecniche. DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Conclusioni La partecipazione attiva nei processi decisionali, le campagne di informazione e di sensibilizzazione delle popolazioni locali sulla specie sono presupposti essenziali per garantire la tolleranza e l’accettazione del predatore ed una sua ‘pacifica’ convivenza con le attività umane. DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI Ringraziamenti • Servizio Forestazione e Difesa Fauna della Provincia di Pisa: Andrea Acciai, Sebastiano Boccaccio e Vito Mazzarone; • Assessore alla Difesa Fauna Giacomo Sanavio; • A.P.A. di Pisa; • C.I.A., Coldiretti e Unione Agricoltori; • Gli allevatori della Val di Cecina; • U.S.L. 5 di Volterra; • Serena Gaggero; • Claudia Russo (Università di Pisa); • Duccio Berzi; • Comunità Montana della Val di Cecina; • Eugenio Heinz (Università di Milano).