dialogo sul lavoro classe VD) Liceo L. Da Vinci Oggi si parla di lavoro: Appunti per un ragionamento attorno al lavoro e all’autoimprenditorialità Quidam pater familias dialogo sul lavoro Perché di questo incontro Cosa non … è Metodo e finalità Cosa vorrei che sapeste e che vi rimanesse dialogo sul lavoro Analisi del quadro complessivo: tu sei qui Destinatari studenti di V non drammaticità ci pensano i giornali l’ISTAT i genitori ma analisi serena di una situazione Hai scelto un liceo e non un istituto professionale quindi avanti e punta in alto … non puoi perdere e non puoi pareggiare (una legge di Murphy al contrario) Sei al massimo delle tue potenzialità e chi sceglie si determina (è come per fidanzata/o) Nessuno di noi aveva le idee chiare eppure siamo qui tutti vivi messaggio di incoraggiamento: ognuno ce la farà /il lavoro - un lavoro dialogo sul lavoro 1) Cosa voglio ricavare dal mio lavoro? Quali risultati hanno valore, attrattiva per me? 2) Ciò che faccio serve per ottenere quello che desidero? E’ un mezzo adatto ai miei scopi? 3) Se mi impegno nel lavoro che probabilità ho di ottenere i risultati desiderati? livelli di aspirazione probabilità di riuscita e successo professionale stili personali immagine di se’ caratteristiche dell’azione che si fa (si presta alla riuscita?) desiderabilita’ di un risultato confronto sociale (cio’ che ho; cio’ che vorrei rispetto agli altri) pressione sociale (modelli, esempi, spinte sociali, ecc.) dialogo sul lavoro per fare carriera, sono importanti fortuna e conoscenze, in particolare di persone potenti gli aspetti importanti del lavoro sono le buone relazioni (con i capi e i colleghi), le condizioni oggettive tra cui la sicurezza del posto di lavoro, e poi gli aspetti espressivi, tra cui contenuti interessanti e miglioramento dello stipendio Per il 42% dei giovani il lavoro è la possibilità di portare a casa uno stipendio, solo in seconda battuta un’occasione di realizzazione personale (36%). In controtendenza le donne, i laureati, i lavoratori autonomi e con contratto flessibile, che mettono al primo posto la realizzazione personale (43%). dialogo sul lavoro Consigli pratici da chi guarda il lavoro tutti i giorni: La mia esperienza. casi legati al caso: il bagnino l’avvocato il consulente Quali atteggiamenti Quale approccio al lavoro La superficialità l’indifferenza la dedizione L’esperienza le esperienze dialogo sul lavoro In Italia, la ricerca di personale delle imprese assume spesso contorni paradossali che si manifestano con inserzioni che aprono con: "cercasi apprendista qualificato" o "cercasi neolaureato con esperienza" Si tratta di casi di annunci che tradiscono la poca disponibilità dell’impresa a farsi carico della formazione delle persone che intende assumere, anche se a tempo determinato dialogo sul lavoro le competenze tecniche si acquisiscono con l’esperienza è, indispensabile che vi sia una qualche forma accompagnamento codificata (e retribuita) nella fase di ingresso del giovane nella posizione lavorativa. Tanto più che sono proprio le imprese a lamentare la distanza tra le conoscenze acquisite dai giovani nei percorsi di studi e le competenze necessarie all’attività lavorativa. Eppure il sistema occupazionale italiano pullula di stage che oltre a non avere alcuna forma di retribuzione, spesso non permettono ai giovani nemmeno di acquisire le competenze auspicate – e di svariate forme di rapporti di lavoro che dagli anni duemila imperversano senza soluzione di continuità. dialogo sul lavoro Le imprese italiane, nonostante il periodo di prova presente in tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro, da almeno un decennio, così come evidenziano le serie storiche dell’Istat, utilizzano strutturalmente tipologie contrattuali che hanno un tempo definito. Stage, contratti di somministrazione, contratti a tempo determinato, partite iva, apprendistato, contratti di collaborazione e lavoro a progetto, solo per citare alcune forme di lavoro non a tempo indeterminato. Queste forme contrattuali, più che a testare la forza lavoro impiegata, sembrano funzionali a rispondere all’incertezza permanente nella quale si muovono le stesse imprese. Si tratta, evidentemente, di un quadro di incertezza che in Italia ha iniziato a manifestarsi già nella seconda metà degli anni ’70, quando il rialzo delle materie prime dovuto alle crisi petrolifere ha contribuito a produrre un’ampia ristrutturazione del settore industriale, alimentando la scomposizione parcellare del processo produttivo. Elemento, questo, che con la crisi attuale mostra una forte congruenza. dialogo sul lavoro Una vasta letteratura socio-economica ha osservato la diffusione del fenomeno della sovraistruzione. Per sovraistruzione s’intende lo sbilanciamento presente tra il basso livello di istruzione richiesto o necessario per lo svolgimento di una determinata mansione e l’alto livello effettivamente posseduto dal soggetto. Oltre un quarto dei neolaureati italiani occupati, a tre anni dal conseguimento del titolo, è impegnato in un’attività lavorativa per la quale il possesso della laurea è non necessario formalmente o addirittura eccessivo per le concrete mansioni che è chiamato a svolgere. dialogo sul lavoro Prima di tutto Fare esperienze di tutti i tipi che consentano di imparare Partire da un lavoro per trovare il lavoro Non rimanere nella trappola del precariato ma mettere a frutto ogni esperienza per consolidare in progress Il lavoro un lavoro Se poi potessi creare una start up… dialogo sul lavoro Lo stage o tirocinio formativo: • Non è un contratto di lavoro • tipologie di tirocinio: 1.Tirocinio formativo non curriculare, in uscita, dal sistema d’istruzione nazionale verso il mondo del lavoro, nella specificità per i soggetti che abbiano conseguito entro i 12 mesi il diploma d’istruzione tecnica o professionale, il diploma d’istruzione superiore negli ITS e/o il diploma di laurea sia di primo che di secondo livello presso le istituzioni universitarie 2.Tirocinio formativo curriculare, in alternanza scuola/lavoro, nel periodo post scuola dell’obbligo d’istruzione e all’interno dei percorsi formativi tecnici e professionali, indipendentemente dal fatto che questi siano gestiti da enti di formazione, scuole e università dialogo sul lavoro Ma quali sono le tipologie di contratti di lavoro: Il contratto di lavoro a tempo indeterminato Il contratto di lavoro a tempo determinato Il contratto di inserimento Il contratto di apprendistato Il contratto a tempo parziale Il contratto di somministrazione di lavoro Il contratto di lavoro ripartito (c.d. job sharing) Il contratto di lavoro a chiamata o intermittente (c.d. job on call) Il contratto di lavoro a progetto Il contratto di lavoro occasionale Il contratto di lavoro accessorio dialogo sul lavoro E se lavorassi per una start-up di impresa? Che tipologia di impresa Con quali soci/compagni Con quale idea orientata al mercato Con quali sostegni incubatori/sviluppatori La start-up Con il termine start up si identificano le neo imprese dove sono in corso alcuni processi organizzativi. Le start up sono la culla dei processi di base che faranno di un piccola impresa una grande impresa, come ad esempio lo studio del mercato per lanciare un determinato prodotto, o lo studio della struttura interna dell’impresa, una sorta di scheletro sul quale si dovrà appoggiare tutta la struttura futura di una impresa Nell'attuale sistema economico sono le startup l'unico motore di nuova occupazione, ed è per questo che i paesi devono, o dovrebbero, dare la giusta importanza alle giovani idee del presente che non sono altro che i mattoni del futuro di un paese. dialogo sul lavoro La start up cooperativa Una cooperativa è fatta di persone, che si uniscono per il raggiungimento e il soddisfacimento di un bisogno comune di un obiettivo, ma anche un’idea e dei valori comuni. Sebbene l’aspetto economico sia rilevante, come per tutte le imprese, una cooperativa si caratterizza per la sua dimensione e valenza sociale e culturale. Proprio perché mette al centro la persona-socio sia esso un lavoratore, un consumatore o un utente La cooperazione in Italia ha addirittura un riferimento costituzionale: l'Articolo 45 della Costituzione ne riconosce la funzione sociale e il valore etico La cooperativa è un’impresa che crea valore prima di tutto per la società e nella società. I principi ispiratori della cooperazione, che risalgono a metà Ottocento (quelli individuati dai Probi Pionieri di Rochdale, Manchester 1844), sono quelli della mutualità, della solidarietà e della collaborazione dialogo sul lavoro Alcuni requisiti essenziali affinché si possa parlare di una società cooperativa sono: la democrazia nella gestione dell’impresa secondo il principio “una testa – un voto” il fine esclusivamente mutualistico la necessità di almeno tre soci il versamento di un capitale sociale, la cui entità è definita in funzione del progetto e degli scopi della cooperativa, indicati nello Statuto. dialogo sul lavoro A seconda delle finalità che intendono perseguire, esistono tipologie diverse di cooperative, ancorché accomunate da valori e principi. di utenti, costituite per ottenere servizi migliori a prezzi inferiori, di cittadini (come nel caso delle cooperative di comunità), di abitanti per garantire ai propri soci una prima casa a un buon rapporto costo-qualità. cooperative di lavoro, in cui persone di diverse competenze e professionalità si uniscono per autogestire il proprio lavoro, attraverso un’attività d’impresa, che consente di realizzare collettivamente un progetto e gestire l’offerta sul mercato di beni e/o servizi di apporto di beni o servizi dialogo sul lavoro Criteri da utilizzare A seconda del tipo di attività che si vuole iniziare, della grandezza del business e del investimento economico, il business plan varia in lunghezza e in profondità di dettagli. Ciò nonostante ci sono dei criteri comuni da utilizzare per essere convincente, che sono: Sempicità: un Business Plan efficace deve essere semplice, facile da capire e da realizzare. Deve essere scritto con un linguaggio immediato e facile alla comprensione, e non troppo lungo! Specificità: il piano deve essere specifico ed i suoi obiettivi devono essere concreti e misurabili. Realismo: gli obiettivi, le attività proposte al raggiungimento degli stessi, i budget di spesa stimati nel business plan devono essere credibili e realistici. Attenzione a non esagerare con le previsioni! Completezza: per essere convincente il Business Plan deve essere completo ed includere tutte le informazioni ed i dati necessari per lo sviluppo dell’idea d’impresa. Un buon piano imprenditoriale è dettagliato, ma anche sintetico. Un approfondimento estremo può condurre ad una perdita di focalizzazione da parte del lettore sui punti importanti del piano: obiettivi, ricerca di mercato e il relativo piano di marketing (ovvero le azioni da compiere), il conto economico. Struttura del BP Presentazione dei soggetti promotori e dell’impresa: la compagine sociale e l’organico. Il business plan deve contenere il profilo dei soci, le loro qualifiche professionali e le esperienze passate e la forma giuridica della società Sintesi del progetto: descrivere in modo sintetico l’idea imprenditoriale, del prodotto o servizio che si intende offrire, le caratteristiche tecniche, i punti di forza e debolezza, aspetti innovativi, prezzo (tutto comparato alla concorrenza) Il mercato di sbocco e la concorrenza: deve descrivere target di riferimento (a chi ci rivolgiamo? Chi sono i nostri clienti?), trend di settore, la concorrenza, la struttura distributiva tradizionale del prodotto o servizio, cercando di fornire più dati possibili a disposizione Le strategie commerciali o il piano di marketing: una volta chiaro il contesto in cui si vuole agire bisogna illustrare un piano di marketing, ovvero le azioni che si vogliono compiere relitive al prodotto, al prezzo, al place (distribuzione) e alla promozione (le cosiddette 4 P del marketing). Questo significa: specificare il bisogno di mercato che si vuole soddisfare, con un profilo del consumatore ideale, caratteristiche e esigenze; definire il prezzo tenendo conto del nostro consumatore ideale e della concorrenza (basso costo o prodotto di qualità o di nicchia); definire come rendere disponibile il nostro prodotto o servizio (dettaglio, ingrosso, online, ecc..); definire in modo dettagliato i piani di comunicazione e promozione (es. pubblicità). Definire in modo dettagliato gli strumenti idonei a svolgere tali azioni L’organizzazione dei fattori produttivi: ovvero gli strumenti per il raggiungimento dell’obiettivo imprenditoriale. Descrizione della sede produttiva, fornitori, il processo di produzione, macchinari, tecnologie, ecc.. piano della gestione delle risorse umane Le risorse finanziarie da investire nel progetto: analisi delle fonti di copertura finanziaria; proiezioni economico-finanziarie dell’impresa dati economico-finanziari; il piano di ammortamento dell’investimento iniziale; una previsione dei costi di gestione. Ecco come farlo con Exel La motivazione: parte molto personale che descrive la motivazione dell’imprenditore, la sua determinazione a non arrendersi alle difficoltà, che consente ad un’idea di diventare impresa di successo. Segue BP LE START UP