Periodo: fine anno scolastico. Preparazione di un dettato utilizzando principalmente il gesto di memorizzazione Si tratta di un dettato di parole. Si chiede ai bambini: - di memorizzare un elenco di tre parole - e di scriverle senza errori Nota: l’insegnante inizia sempre verificando se hanno una buona comprensione delle parole. Nell’attività che presentiamo, gli alunni conoscevano bene il significato delle parole, pertanto l’insegnante non si è soffermata su questo aspetto. Doppio progetto Questo tipo di attività richiede, da parte degli alunni, un doppio progetto di memorizzazione: - Un progetto di memorizzazione della parole nella loro forma complessiva, associate al loro significato. - Un progetto di memorizzazione delle lettere di cui si compone l’ortografia delle parole e dell’ordine in cui tali lettere si succedono. Questo secondo progetto richiede un’attenzione ai dettagli formali. Questi progetti stimolano attività mentali diverse. Risulta quindi utile separarli, almeno all’inizio dell’allenamento. In seguito, i bambini potranno attivarli entrambi contemporaneamente, in modo pressoché automatico. di memorizzazione globale della prima parola per e metterle poterle Impareremo Vi chiedo di vostra a da riscrivere nella conservarle scrivere 3domani solitesta parole senza mattina errori. Per scrivere Guardiamo Ascoltiam una parola o senza errori domani Prime andate e ritorno Scrivo la parola alla lavagna senza pronunciarla ... alcuni muovono le labbra come se stessero I bambini la guardano in silenzio ... dicendola mentalmente. Choucroute (crauti) La parola viene mostrata, poi nascosta... ... e pronunciata Ai bambini vengono proposti due input percettivi successivi (quindi dissociati). Ogni bambino la evoca a proprio modo Chi è riuscito a mettere la parola nella sua testa? Charlotte? Ho fatto una foto e ho visto la parola. Florence? e Ho l’hoguardato messa inla un armadio parola Di Diche chi colore era la erano scrittura? le lettere? Laura ? Ho Era Le fotografato la lettere tua scrittura erano la parola grigie ea attaccate colori. Chi parlava? Arnaud? Memorizzo Era Ho la spinto sentito tuameglio voce. un la quando parola tasto. tre ascolto. volte Quante Chi Hai ti fatto diceva letterela aveva qualcos’altro? parola? la parola? Adrien ? Mi sono detto la Ho contato le Ce n’erano dieci. HoEra fatto una voce. foto. la mia parola. lettere. Alexis ? Ho immaginato ingrandito le di hoHo fatto un cartello Ho guardato le scriverle lettere. di «attenzione». lettere. di memorizzazione delle lettere che formano l’ortografia della parola. Ora riscrivo la parola. Guardate attentamente ogni lettera della parola, osservate l’ordine in cui si succedono e chiedetevi se alcune potrebbero essere difficili da ritrovare. Individuate bene il suono che è presente due volte nella parola. Seconde andate e ritorni. verificare affinché eventualmente Ora riscrivo possiate la vostra la evocazione correggerla. parola ed aggiusta il proprio pensiero, modifica o Ogni bambino verifica la propria evocazione, Scrivo la parola lavagna. corregge glialla evocati. Choucroute (crauti) La parola viene mostrata, poi nascosta... ... e ripronunciata Anche in questo caso, vengono proposti agli alunni due input percettivi successivi (quindi dissociati. Piccola nota en passant! Poiché è stato chiesto ai bambini di osservare la parola in tutti i dettagli delle sue lettere, in questa fase si potrebbe sempre: -Chiedere loro quali lettere sono problematiche? -In base alle risposte, metterle in evidenza con segni colorati di forma diversa: ad esempio, cerchiare di giallo le due «ou», sottolineare la «e» finale di blu; se la parola si presta, incorniciarla per evidenziare le lettere che «salgono» e quelle che «scendono», disegnare nella parola, cambiare la grafia per la lettera che pone problemi o cambiare voce quando viene pronunciata, ecc. Questa modalità di agire consente a quei bambini, che altrimenti non avrebbero notato alcune difficoltà (caso frequente, soprattutto nei bambini che trattano l’informazione globalmente), di sentirle nominare e/o di prendere dei riferimenti aggiuntivi basati sui dettagli. Loïc ? Ho contato le lettere: ho ho richiusi. Holicercato aperto gli visto poi che c’erano solo due Ho di occhi, lettere grandi chelasalivano registrare e che parola. le altre erano piccole. Cos’hai contato? Lucas ? Poi HoHo fatto Ho hocontato chiuso contato. una foto. le gli occhi. lettere. Lydie? nell’immaginario. su Houn scritto fogliola parola Shana ? Ho visto che la «o» e la «u» che si danno la mano si pronunciano «ou» e che ci sono due volte nella parola. Guillaume ? Sono stato mi contento di perché ero rivedere la parola dimenticato unauna seconda letteravolta Terze andate e ritorni. Adesso vi vedere la Pensate a faccio tutto quello che parola volta. sapete perun’ultima scrivere la parola Controllate di avere la parola e senza errori. tutte le lettere nella vostra testa. Scrivo la parola un’ultima volta. E ognuno verifica la propria evocazione. Attenzione, domani Immaginate riscriverete di queste essere trealle Cercate nella vostra testa mattina, a memoria banco eda parole. di scrivere sul parole che cisoli, avete messo quaderno dei dettati. oggi. Viene lasciato un tempo di evocazione ai bambini per consentire loro di fare questo lavoro di anticipazione del futuro. La stessa tecnica è stata utilizzata anche per le altre due parole: baffi e trottola. Ricordatevi le tre parole di ieri. Talvolta scrivo alla lavagna tutte le evocazioni citate durante i dialoghi pedagogici e faccio, con gli alunni, una scheda riassuntiva che potranno consultare anche in seguito per scegliere il procedimento che preferiscono quando devono «mettere nella loro testa». Commento della maestra: Quando i bambini sono arrivati nella mia classe, in prima, a settembre, ho notato che avevano già l’abitudinbe di stare attenti e di evocare. Spontaneamente, senza che io dica niente, adottano l’atteggiamento di lavorare mentalmente. Credo senza alcun dubbio che sia tutto merito dello straordinario lavoro fatto dalla mia collega della sezione cinque anni della scuola per l’infanzia. Commento della maestra Quando i bambini lavorano in questo modo, non hanno l’impressione di «lavorare». Tuttavia, ho notato che un’attività in Gestione Mentale richiede molta concentrazione da parte dei bambini che quindi si stancano molto. Credo sia importante dare loro qualche minuto per distrarsi con attività più ludiche, per poi riprendere il lavoro in Gestione Mentale. Véronique Lapaille, maestra del 1° anno. Ecole Notre-Dame de Mehagne Rue des Coquelicots, 12 B – 4053 Embourg Belgique +32 4 365 75 06 @ [email protected] Foto: Marc LAENEN Realizzazione power point 2003: Marc LAENEN.