Il Progetto “A.U.S.” Mosse, obiettivi, bilancio della prima annualità e prospettive future A.I.P.P.S.- Marzo ‘08 Presentazione • Il Progetto “Sportello di accompagnamento allo Sport”, nato • • dalla collaborazione tra l’Associazione AUS - Niguarda e l’A.I.P.P.S., ha concluso la sua prima annualità a luglio 2007. Esso si inserisce all’interno dell’attività di Sport Terapia dell’Unità Spinale Niguarda. L’introduzione della Sport-Terapia in Unità Spinale, per i pazienti con lesione midollare completa e incompleta, ha obiettivi riabilitativi e funzionali, perché favorisce un allenamento fisico in grado di migliorare notevolmente le possibilità motorie e di autonomia. La Sport-Terapia è riconosciuta come disciplina riabilitativa che mira al rinforzo muscolare, all’allenamento aerobico, al recupero di attività motorie compromesse, al miglioramento della funzione cardio-respiratoria e all’acquisizione di un’attività da praticare sia in termini amatoriali che agonistici. La Sport Terapia al Niguarda • Nel 2003 presso l’Unità Spinale di Niguarda è • stato avviato un progetto di Sport Terapia ad inizio precoce, che si propone di mettere a punto un percorso di Sport Terapia per favorire e potenziare l’autonomia e il benessere psico-fisico dei soggetti mielolesi, a partire già dalla fase iniziale del ricovero. La Sport-Terapia è attuata da un team multidisciplinare che si avvale di diversi operatori medici (fisiatra, cardiologo, medico dello sport) e da altri operatori della riabilitazione, quali i laureati in scienze motorie e i fisioterapisti. Punti cardine del Progetto • Il Progetto di “Sportello di accompagnamento allo • Sport” prende le mosse dall’idea cardine di considerare la persona nella sua globalità e quindi di intendere la riabilitazione come un riappropriarsi, da parte dell’individuo, della propria autonomia non solo fisica, ma anche psichica, perciò in definitiva una riconquista della propria vita in toto. Dopo il trauma inizia per la persona mielolesa il lento e faticoso processo di costruzione di un nuovo progetto di vita che consenta di valorizzare le risorse e le potenzialità della persona. La riabilitazione globale, perciò, contempla sia aspetti fisici e sanitari, sia aspetti emotivo-psicologici individuali, sia il contesto relazionale e sociale. Centralità della pratica sportiva Il Progetto intende perciò, nella sua finalità ultima, permettere a ciascuna persona coinvolta di trovare all’interno della pratica sportiva lo strumento principe per la riconquista di se stesso e della propria vita fisica, emotiva, psicologica e relazionale. Questo in virtù del fatto che le abilità e le competenze necessarie alla realizzazione di un’attività di tipo sportivo – abilità personali, capacità relazionali, creatività, spirito di iniziativa, capacità di problemsolving, capacità di adattamento (anche nel tipo di movimenti necessari) – potrebbero essere sviluppate e mantenute con un duplice scopo: il proseguimento dell’attività sportiva specifica anche al di fuori del contesto ospedaliero ed il miglioramento di altre attività, anche quotidiane, che il paziente si troverà a dover affrontare. Obiettivi a lungo termine Offrire la possibilità di scoprire e sperimentare alcune attività sportive che potrebbero venire coltivate e sviluppate anche all’esterno del contesto ospedaliero. Proprio per questo motivo lo Sportello per l’Accompagnamento allo Sport potrebbe costituire uno spazio intermedio e di transizione tra la realtà ospedaliera e la realtà esterna. Occuparsi dei risvolti psicologici della riabilitazione sportiva (sperimentazione del successo, gestione del senso di frustrazione e dello stress, superamento/accettazione dei propri limiti, conquista di fiducia nelle proprie capacità) Facilitare l’utilizzo da parte del paziente delle proprie risorse personali all’interno della pratica sportiva con il fine ultimo di favorire un incremento della propria autoefficacia percepita. Incrementare o migliorare le capacità relazionali e comunicative della persona. Il contatto con altre persone impegnate nelle medesime attività può migliorare le competenze sociali e “l’apertura” del paziente con agli altri in un momento così difficile della propria vita. Monitorare l’andamento del programma per ciascun paziente Obiettivi a breve termine per il 1°anno Offrire la possibilità di impegnarsi in un’attività che comprende anche aspetti ricreativi di svago Favorire il coinvolgimento diretto ed attivo della persona in un’attività che comporta in ogni caso il raggiungimento di un risultato osservabile. Si sottolinea il ruolo attivo che ricopre la persona nella gestione delle proprie scelte e nella scoperta, talvolta inaspettata, delle proprie potenzialità Introdurre l’attività-guida della scherma, in quanto sport con forti implicazioni psicologiche dal punto di vista della gestione del sé e dell’altro da sé. Monitorare l’andamento dei soggetti coinvolti, attraverso questionari sulle aspettative, sulla personalità e colloqui individuali. Osservare sistematicamente l’attività sportiva attraverso griglie ad hoc per analizzare le dinamiche messe in atto dai soggetti durante l’attività stessa. Permettere alle persone coinvolte una maggior consapevolezza degli schemi relazionali attuati nella pratica sportiva Metodologia L’osservazione durante la pratica sportiva, effettuata tramite griglie di osservazione proprie della metodologia A.I.P.P.S., costituisce l’aspetto centrale della raccolta dati e del successivo utilizzo degli stessi per il benessere dei pazienti. Tali griglie sono state formulate e validate attraverso precedenti ricerche e sono costruite in modo da operazionalizzare i meccanismi di difesa messi in atto da ciascuna persona in qualsiasi interazione e che possono essere evidenziati, rilevati e letti durante la pratica sportiva. Qualche dato: • Tre soggetti sui 5 iniziali hanno potuto portare a • • • termine il progetto Sono state effettuate 2 osservazioni, una poco dopo l’inizio della pratica sportiva l’altra alla fine, sui 3 sport: scherma, ping-pong e tiro con l’arco La scelta degli sport è stata motivata dal loro valore per l’implicazione di variabili psicologiche e dalla disponibilità di attrezzature Sono stati effettuati colloqui di restituzione individuali con i ragazzi durante tutto l’arco dell’anno L’uso in generale dei meccanismi di difesa: confronto fra le due osservazioni confronto utilizzo meccanismi oss 1-2 60 50 30 20 osservazione 1 osservazione 2 e ub lim az io n S za z io n to om at iz S la Is o es eg r R meccanismi m en si on e ct rs é to R iv ol gi m en ro ie zi o P zi o eg a N Fo ne ne a tti v re a rm az la m nn ul A im oz io ne en to 0 e 10 R utilizzo 40 Risultati raggiunti Graduale inserimento degli psicologi all’interno del delicato contesto del reparto Introduzione della scherma quale nuova attività sportiva con forti implicazioni psicologiche Scelta da parte di alcuni pazienti di iscriversi a Società schermistiche esterne dopo aver sperimentato l’attività in contesto ospedaliero. Osservazione e monitoraggio dei soggetti coinvolti durante la pratica sportiva Coinvolgimento sempre maggiore dei pazienti verso la pratica sportiva: alcuni pazienti si sono resi conto di poter svolgere determinati tipi di Sport nonostante le evidenti limitazioni che la lesione comporta, grazie alla scoperta di modalità alternative nell’esecuzione di movimenti Feed-back positivi ottenuti attraverso questionari e colloqui da parte dei partecipanti nei confronti del Progetto sia riguardo gli aspetti ludico-ricreativi sia riguardo quelli psicologico-relazionali. Feedback finale all’andamento del Progetto dei partecipanti ASPETTI MAGGIORMENTE APPREZZATI • Provare nuovi sport • Scoprire la passione per uno sport da portare anche all’esterno • Poter avere maggiore consapevolezza dei propri comportamenti nell’interazione con l’avversario • Stare insieme agli altri • Riguardo alla partecipazione ad una nuova annualità del Progetto, tutti e tre i soggetti hanno dichiarato la loro volontà di partecipare ASPETTI DA MIGLIORARE • Provare un maggior numero di attività sportive • Poter avere una pratica più continua(meno tempi “vuoti”) Prospettive per la prosecuzione Gli obiettivi a breve termine formulati per la prima annualità del Progetto si ritengono raggiunti. Questo permette di ipotizzare per la prossima annualità la realizzazione di un duplice percorso: Riproposizione del percorso svolto nella prima annualità per tutti i nuovi pazienti coinvolti, prospettando anche per loro il lavoro svolto con gli altri in questa prima annualità Implementazione del percorso per i soggetti che hanno già partecipato al primo anno, per procedere in vista del raggiungimento degli obiettivi a lungo termine. Nello specifico si prevede di: – Seguire ciascun paziente durante la pratica sportiva dello sport “scelto” come preferito – Effettuare osservazioni sull’agire sportivo di ciascuno – Effettuare colloqui di restituzione e sostegno con il fine di rendere maggiormente consapevole la persona delle proprie modalità di interazione Dott.ssa Gaia Oldani – Dott. Giovanni Lodetti – Dott. Luca Celotti