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by fuffyj & papy
poesia di Mara Porzia
L' inizio di una giornata noiosa.
Un risveglio mezzo forzato.
Una mattina passata a
sbrigare faccende domestiche.
L'arrivo del pomeriggio portò
in lei una voglia di cose proibite.
Una telefonata per trovare distrazione
in una monotonia esasperante.
Lentamente, alzò la cornetta,
compose un numero.
L'attesa degli squilli, nell'altro
capo del telefono, è snervante.
Uno squillo, il secondo, il terzo, il quarto.
Arrivò il quinto.
Un pronto mezzo forzato,
detto con un tono calmo,
dolce, e mezzo assonnato.
Un ciao. Poi silenzio.
Una domanda stupida,
puerile, e poi... la scommessa.
Yvelise parlò: "Ciao, come stai?
Stavi per caso dormendo?"
Una risposta negativa,
un no con un senso che
faceva pensare il contrario.
Yvelise continuò a parlare:
"Cosa fai di bello?
Scommetto che eri immerso nei
tuoi sogni, se sono tediosa,
dimmelo, non aver paura".
Danilo rispose:
“No, non mi annoi mai, lo sai,
a proposito, quando mi verrai a trovare?"
“Perchè non vieni tu?”
“Cosa hai da fare oggi?”
“Devi vedere Olesja?"
" Si oggi mi aspetta".
"Perchè non mi venite a trovare?”
“Perchè non vieni tu Danilo?"
"Abiti sempre alla stesso indirizzo, vero?"
“Si, sempre lo stesso”.
Scherzando si pronunciò
la parola mezzanotte.
"Ci scommetto che non sarai
capace di venire a quell'ora,
voglio proprio vedere".
Gli disse Yvelise.
"Guarda che ci vengo,
non sto scherzando"
"Neanch'io sto scherzando, rispose
Yvelisse, allora ti aspetto a mezzanotte ok?"
"OK" fu la risposta di Danilo.
A mezzanotte sono li".
Un saluto frettoloso e un "a più tardi.”
Yvelise, appoggiò
dolcemente la cornetta sul telefono.
Rimase un momento seduta sul letto,
appoggiata dolcemente al muro, pensava.
La sua mente divagava
oltre i monti, oltre fiumi.
Si rivedeva lontana, in cima a un pezzo
di terra coltivato di grano.
Era li, felice. Il sole l’illuminava tutta,
il viso era splendente e il sorriso gli completava
la bellezza. l raggi del sole accarezzavano
i suoi biondi capelli.
Un misto, tra spighe di grano
e capelli, un unico colore.
Correva al vento, i suoi capelli
svolazzavano, le sue gambe agili,
lievemente abbronzate, saltavano
i piccoli sassi. Il telefono squillò.
Yvelise si distrasse dai suoi pensieri,
dai suoi ricordi. Andò per
rispondere ma non udì nessuna
voce. Si alzò dal letto si diresse in cucina
e iniziò a cercare un qualcosa da fare
e si mise a stirare. La serata passò lentamente.
Le ore erano interminabili. Arrivò la mezzanotte.
Un rumore, qualche passo,
ed infine il campanello suonò.
Quattro scalini saliti di fretta.
Una porta si aprì. Danilo era li, davanti a lei.
Un sorriso un ciao detto in fretta
e lo fece entrare. Parlarono del più e del meno.
Del rapporto che c'era tra lui e Olesya,
di come andava il suo lavoro ecc...
Dopo qualche ora Danilo disse:
"Posso spogliarmi e mettermi a letto?”
"Certo, perchè no? Saresti capace di dormire
con me senza sfiorarmi?"
"Certo, ne sarei capace".
Danilo iniziò a spogliarsi.
Yvelise lo guardava. Da sempre,
aveva provato per lui una forte simpatia.
Era tanto tempo, ormai che lo conosceva.
Poi Yvalise lentamente si spogliò.
Andò sotto le coperte.
Quel contatto di corpi le dava un certo brivido.
Silenziosamente si misero sotto le coperte.
La luce si spense. Yvelise era tenuta stretta
dalle forti braccia di Danilo.
La sua testa era appoggiata sul petto.
Dolcemente Yvelise accarezzava
il viso di Danilo e i suoi forti e
duri lineamenti maschili. Poi si fermò.
Posò la mano sul fianco.
Lentamente Danilo le rispose.
Iniziò a baciarle quella piccola mano,
interrotta ogni tanto da piccoli morsi.
Di scatto si voltò verso Yvelise e le disse:
"Posso darti un bacio Yvelise?"
Lei non rispose. Sentì, ad un tratto le morbide
labbra di Danilo appoggiate sulle sue.
Prima dolci, poi sempre più forti.
L'eccitamento , il possesso, una forza
di attrazione fisica era entrato in loro.
Uno scambio di baci, abbracci, strette.
Poi, nel più profondo silenzio, Danilo disse:
" Facciamo l'amore Yvelise? ".
"No"non possiamo, c'è Olesya tra noi!"
"Yvelise, rispose Danilo,
"E' da tanto che lo desideravo; ti prego Yvelise".
"No, perchè Danilo?" "Perchè tutti e due lo vogliamo,
Yvelise.” Poi scese il silenzio...
Una notte passata ad amarsi,
a possedersi a vicenda.
Nella stanza silenziosa, Si sentivano
solo voci di orgasmi, di sospiri..
Yvelise pensava: Com'è bello amare,
senza promesse... e lentamente
cadde nel sonno tra le braccia di Danilo.
Il mattino li risvegliò.
Si ritrovarono abbracciati, stretti,
uniti l'un l'altro. Poi lentamente,
senza una parola, Danilo si vestì.
Quando stava per uscire si girò,
la guardò negli occhi e gli disse:
"Yvelise"... e scese i quattro gradini..........
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L`illusione di una notte