La rete F.A.R.O.
Dal C.I.P.P. Model
al C.A.F
Isp. Sebastiano Pulvirenti
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La scuola nel nuovo scenario
Territorialità
Mobilità
Pluralità
delle culture
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2
Mondialità
Il contesto dell’Autonomia strumentale:
la sfida della progettazione
• Dalla rigidità dei programmi nazionali
alla flessibilità delle Indicazioni per il
curricolo (Forniscono il quadro culturale e
gli indirizzi di riferimento)
• Dalle Indicazioni (curricolo nazionale) al
P.O.F. (Esprime l’identità progettuale e
culturale della scuola)
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3
Il contesto dell’Autonomia strumentale:
la sfida della valutazione sistematica
• Obiettivi qualificanti
• Risultati
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4
Il campo della didattica: L’esigenza del curricolo
 In senso latino, correre verso …
 Comunque, è un percorso …
Insieme organicamente progettato e
realizzato per far conseguire agli alunni
i traguardi di istruzione e formazione
previsti.
(C. Scurati)
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Scopi del nuovo curricolo
Sviluppare saperi, tecniche e
competenze
Formare saldamente ogni persona
sul piano cognitivo e culturale per
affrontare l’incertezza e la
mutevolezza degli scenari culturali e
professionali
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L’organizzazione del curricolo
Il disciplinare
Lo strumentale
Il valoriale
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Le trame unitarie dei saperi
Dimensione
storica
Dimensione
sociale
Conoscenze
significative
Interconnessione
tra le due culture
(scienze umane e
scienze naturali)
Visione
epistemologica
Motivazioni
etiche ed
estetiche
Competenze
strumentali
trasversali
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8
I saperi
Saperi disciplinari
Saperi di cittadinanza
Saperi di responsabilità
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La scuola come ambiente
professionale plurale

Scuola come comunità di pratiche: tutti gli operatori agiscono
in situazione impegnati in un compito comune per conseguire un
risultato
 Scuola come comunità di dialogo: gli operatori discutono
mettendo a confronto idee, saperi professionali, metodologie
 Scuola come comunità di persone per sviluppare l’identità
personale e professionale
 Scuola come comunità di diversità
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Parlare lingue diverse …
John Gray, Gli uomini vengono da Marte,
le donne da Venere, Milano 2003
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Parlare lingue diverse
Quando marziani e venusiane
si trovarono insieme per la prima
volta, dovettero confrontarsi con molti
dei problemi legati alle relazioni interpersonali che tuttora
ci affliggono. Riconoscendo di essere diversi, furono in
grado di risolverli. Uno dei segreti del loro successo fu la
buona comunicazione.
Paradossalmente, comunicavano bene proprio perché
parlavano lingue diverse … Tutti sapevano che i marziani e
le venusiane parlavano linguaggi diversi e quando veniva a
crearsi un conflitto, invece di mettersi a criticare o a
litigare, tiravano fuori i loro dizionari e cercavano di
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12
capirci qualcosa …
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Le due lingue erano formate dagli stessi
vocaboli, ma con significati diversi.
Le espressioni erano simili, ma con
differenti connotazioni o enfasi emotiva. Fraintendersi era
quindi estremamente facile. Per questo, marziani e
venusiane davano per scontata l’insorgenza di problemi
relativi alla comunicazione ed erano sicuri che sarebbero
arrivati a capirsi perfettamente …
Pur usando le stesse parole,è raro che uomini e donne
vogliano dire la stessa cosa.
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Per esempio quando una donna dice:
“Ho la sensazione che non ascolti mai”,
non si aspetta che l’avverbio mai venga
interpretato letteralmente. Per lei è un modo
per esprimere la delusione che prova, non deve essere,
quindi scambiata come un’informazione reale.
Per esprimersi le donne utilizzano superlativi, metafore e
generalizzazioni che gli uomini erroneamente
interpretano alla lettera. Fraintendendone il significato,
sono inclini a reagire in maniera negativa.
Ma ecco le lamentele che più comunemente vengono
fraintese e le conseguenti reazioni negative dell’uomo.
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Ciò che dicono le donne
Come reagiscono gli uomini
Non usciamo mai
Non è vero, siamo usciti la
settimana scorsa
Ma no, sono sicuro che molti fanno
caso a te
Ma è ridicolo, non sei così passiva
Tutti mi ignorano. Non mi
guarda più nessuno
Sono stanca, non riesco a fare
più nulla
Vorrei dimenticare tutto e tutti
La casa è sempre in disordine
Se vuoi cambiare vita, fallo!
Non è poi così in disordine
Siamo sempre di fretta
Non è vero, venerdì sera eravamo
perfettamente rilassati
Nulla va per il verso giusto
Stai dicendo che è colpa mia?
Non mi ami più
Certo che ti amo. Ecco perché sono
qui
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Organicità e complessità: ambiti di qualità nella scuola
Q1. Progettualità didattica
Q2. Relazionalità
Q
Q3. Contesto
Q4. Immagine esterna
Q5. Organizzazione e gestione
Q6. Utilizzazione delle risorse
Sistema di valutazione
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SISTEMA DI AUTOANALISI
E’
Analisi valutativa da attivare
nella scuola, finalizzata al
raggiungimento di
obiettivi di miglioramento
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Autoanalisi d’Istituto
 Revisione delle scelte organizzative ed
educative da parte di soggetti interni
 Attenzione alle priorità
 Comparazione tra il modello ideale di scuola
rappresentato dagli stessi protagonisti e il modello
agito che emerge in seguito alle rilevazioni
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C.I.P.P. Model
Valutare per Aree di osservazione
Input
Contesto
processi
Prodotti
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Un modello europeo
per il miglioramento
delle pubbliche
Amministrazioni
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CAF
Common Assessment
Framework
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Common Assessment Framework

1998 – Costituzione di un Gruppo responsabile delle azioni
europee di miglioramento della Pubblica Amministrazione –
IPSG (Innovative Public Services Group)

Costituzione di un Gruppo di lavoro per lo sviluppo di un
modello di autoanalisi nel settore della pubblica
Amministrazione.

Il modello è analizzato alla luce di altri modelli di sviluppo
della qulità (TQM, EFQM, Speyer, il Malcom Baldrige, ISO
9000).

2000 – Versione pilota del CAF presentata nel maggio 2000
durante la Prima Conferenza Europea sulla Qualità tenutasi a
Lisbona.

2002 – Presentazione del CAF 2002 nella seconda Conferenza
per la Qualità in EU Public Administrations, in Danimarca
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Common Assessment Framework
Il CAF si prefigge quattro scopi principali:
cogliere le specifiche caratteristiche delle
organizzazioni del settore pubblico;
 servire da strumento per gli amministratori
pubblici che desiderino migliorare le
performance della propria organizzazione
 fungere da "ponte" di collegamento tra i vari
modelli e le metodologie utilizzate nel
Quality Management;
 consentire l'introduzione di studi di
benchmarking tra le organizzazioni del
settore pubblico.

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IL MODELLO CAF
Fattori abilitanti
Risultati
Gestione Risorse
Umane
Leadership
Strategie e
pianificazione
Partnerships
e risorse
Risultati relativi
al personale
Gestione dei
processi e del
cambiamento
Risultati relativi
all’utente
Risultati delle
performance
chiave
Risultati relativi
all’impatto sulla società
Innovazione ed apprendimento
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INNOVAZIONE E VALUTAZIONE
La struttura a nove box identifica i
principali aspetti dell’organizzazione
che è necessario considerare.
Ciascuno di questi box rappresenta
un criterio.
Il criterio identifica il principale
elemento da considerare nel valutare
l’organizzazione.
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Innovazione e valutazione
• Il criterio costituisce l’ambito in cui
esercitare il tentativo di
miglioramento o di potenziamento di
un aspetto della vita della scuola
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EUROPEAN RECOGNITION THROUGH EFQM MODEL
(European Foundation for Quality Management)
EXCELLENCE
CAF – 1º Step for
Excellence
RECOGNIZED FOR
EXCELLENCE
COMMITTED TO
EXCELLENCE
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