RACCONTIAMO E SUONIAMO … LE EMOZIONI!
I fiori, la musica, i bambini, sono i gioielli della vita.
P.I. Tchaikovsky
Inizio il racconto di “Pablo, il bambino musichino” e, avvicinandomi ai bambini,
sottolineo con il timbro della voce, la gestualità, la postura, la mimica facciale,
l’emozione o il sentimento richiamato, registrando la reazione del bambino coinvolto.
Stabilisco con i bambini un clima di conversazione/discussione sul significato
della storia: perché il paese è triste? Chi sono i personaggi? Perché si
chiamano così? Cosa succede nel paese quando arriva la famiglia di Pablo? E
gli abitanti perché cambiano umore e nome?
Dall’interazione e dalle risposte dei bambini costruiamo un libro illustrativo
della storia, attribuendo centralità al linguaggio visivo delle forme e dei colori.
Ogni pagina è stata sensibilizzata con una grammatica visiva differente al fine
di stimolare ed ampliare il potenziale creativo ed espressivo del bambino.
C’era una volta un villaggio triste chiamato “senza sole” perché non c’era mai
il sole e gli abitanti erano tutti tristi.
“Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol
dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia
di comunicare”. B. Munari
Il Sindaco si chiamava “tristino”, perché era sempre triste, il parroco
“lacrimino”, perché la sua chiesa era sempre vuota, il dottore “tremolino”
perché tremava sempre quando doveva affrontare qualche intervento.
Il panettiere “sorpresino” perché il pane gli veniva sempre bruciato e il
contadino “rabbiosino” perché la sua terra non produceva mai frutto.
Un bel giorno arrivò nel villaggio, una famiglia di bravi musicisti rom. Il paese
sembrava disabitato così la famiglia di rom decise di fermarsi con il loro carro
al centro del paese, nella piazza più importante.
Al loro arrivo, tutti gli abitanti si rinchiusero nelle loro case e cominciarono a
“spiare” dalle loro finestre…
Si aprirono le porte del carro e uscì un bambino di nome “Pablo” , soprannominato il
“musichino”, perché portava sempre con sé il mandolino. Il papà era molto bravo a
suonare l’organetto, la mamma le nacchere e il tamburello, la sorella Viola, la chitarra;
la sorellina più piccola Maria, lo scacciapensieri. Pertanto regnava la musica, la felicità
e la gioia di vivere in quella famiglia. Pablo cantava, suonava e ballava tutto il giorno.
La famiglia di Pablo inizia subito a suonare una bellissima melodia.
La musica comincia a diffondersi in tutte le strade e i vicoli del paese e quasi per magia
gli abitanti uscirono dalle loro case, ipnotizzati da quella musica così orchestrale. Fu
così che la famiglia di Pablo fu invitata a suonare per la festa del paese. Quella sera ci
fu una bellissima serata a suon di tarantelle in onore del Santo Patrono. Tutti ne
furono coinvolti e per la grande gioia della loro musica, nel paese ritornò la luce, la
gioia di vivere, l’armonia, la pace.
Il Sindaco non si chiamò più “tristino” ma “gioiosino”; il panettiere non si
chiamò più “sorpresino” ma “attesino”…
Il Dottore da “tremolino” diventò “sicurino”; il contadino da “rabbiosino” a
“tranquillino” e il parroco da “lacrimino” a “sorrisino”. E da quel giorno la famiglia di
Pablo non fu più lasciata ripartire!
La storia della fiaba di “Pablo, il bambino musichino” è stata poi racchiusa in
una nuvoletta come chiusura del libro.
MAPPA CONCETTUALE DELLA STORIA
LABORATORIO MULTISENSORIALE (METODO MUNARI)
ESSENZIALITA’
PROGRESSIONE
(Senza
( imparo ciò che serve)
salti,
COLLABORAZIONE
(Vivo ed opero
con gli altri)
ne ripetizioni)
GRADUALITA’
(Un passo dopo l’altro)
LABORATORIO
MULTISENSORIALE
METACOGNIZIONE
(Imparo a pensare
e ad imparare)
COMPETENZA
LINGUAGGI PLURIMI
( conosco e imparo a fare)
( mi esprimo e comunico)
COMUNICAZIONE
( Capisco e
capire)
mi faccio
I BAMBINI, LE EMOZIONI, I DISEGNI DELLA FIABA
“PABLO MUSICHINO”
Il paese triste visto dai bambini:
I personaggi della storia:
Il Sindaco prima “tristino” e poi “gioiosino”
Il parroco “lacrimino” e il parroco “sorrisino”
Il Dottore “tremolino” e il dottore “sicurino”
Il panettiere “sorpresino” e il panettiere “attesino”
Il contadino “rabbiosino” e il contadino
“tranquillino”
Il Carro di Pablo
La famiglia di Pablo
La festa di Paese
Presentazione degli strumenti musicali
Fotografie dei bambini che suonano gli
strumenti musicali: chitarra, schiacciapensieri,
tamburello.
Fotografie dei bambini che suonano gli strumenti
musicali della storia: charango…
Fotografie di bambini che suonano gli strumenti
musicali della storia: organetto…
Mandolino, nacchere
Bambini che imitano i personaggi della storia e
si muovono a ritmo di musica.
Gli strumenti musicali visti dai bambini:
l’organetto e il mandolino
Gli strumenti musicali visti dai bambini:
la chitarra e il tamburello
Le nacchere, il charango, lo schiacciapensieri,
I bambini rappresentano i compagni che
suonano e mimano la storia di Pablo
Utilizzo degli emoticon
Gioco: le linee dei suoni
Abbiamo mostrato tutti gli strumenti musicali della storia ai bambini, invitando
ognuno di loro a sceglierne uno e a produrre un suono, lungo, corto, acuto, breve, etc.
I suoni sono stati prodotti individualmente e ad una breve distanza di tempo l’uno
dall’altro, così che i bambini hanno avuto la possibilità di fissarne la sensazione
percettiva. Dopo l’esperienza, ad ognuno di loro è stato distribuito un foglio con un
punto colorato disegnato al centro che ai bambini è stato presentato come l’inizio di
ogni linea dei suoni. Quindi sono stati prodotti dei suoni con tutti gli strumenti della
storia ed è stata data ai bambini la consegna di disegnare il suono emesso, a partire
dal punto centrale del foglio. I suoni sono naturalmente diversi e differenziati nella
durata e nell’intensità, così da offrire varie stimolazioni percettive da rappresentare
con diversi colori. Il lavoro ultimato è risultato vario nel segno e nel colore, e
rappresenta un prodotto visibile e tangibile per leggere un linguaggio sonoro.
Chitarra:
suono, durata, colore
Mandolino:
suono, durata, colore
Organetto e tamburello:
suono, durata, colore
Nacchere, charango e scacciapensieri :
suono, durata, colore
RIFLESSIONE SULLA LEZIONE
• L’insegnante come «professionista riflessivo»
• Compito dell’insegnante-ricercatore è riflettere
sull’azione mentre si svolge
(Schon, 2000)
Fase finale
Questionario di autovalutazione delle abilità sociali
Durante il lavoro in
classe…
Ho alzato la mano per
parlare
Ho ascoltato chi stava
parlando
Ho aspettato il mio
turno prima di parlare
Ho collaborato nel
lavoro in coppia
Bibliografia
• L. Cisotto: «Prime competenze di letto-scrittura» Trento, Erickson, 2009
• D.Ianes, S.Cramerotti (a cura di) «Insegnare domani nella scuola dell’
infanzia. Manuale per una preparazione metacognitiva ed efficace»
Trento, Erickson, 2012.
• www.rivistadidattica.com
• www.lavitascolastica.it
• www.casadelleartiedelgioco.it
• www.mariomicieli.it
• www.indire.it
• www.costruttivismoedidattica.it
• www.brunomunari.it
• www.piazzadellecompetenze.it
• www.apprendimentocooperativo.it
• www.impariamoascrivere.it
• www.mappescuola.it
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Raccontiamo e suoniamo le emozioni