29-30-31 OTTOBRE
GIORNATE DI LETTURA NELLE SCUOLE
29 OTTOBRE: ANFITEATRO DEL LICEO
Gli studenti incontrano Michele D’Ignazio,
autore di “Storia di una matita A SCUOLA”, ed. Rizzoli,
sul tema “ I giovani, la scuola, la lettura”
Lapo, il ragazzo matita
con la passione per il
disegno,
ha trovato un lavoro:
supplente in una scuola.
Non è quello che sognava,
ma ci si avvicina molto…
e forse è anche più bello
Reading di poesie e brani
a cura di
MARISA CASCIARO, attrice
Role playing a cura degli alunni :
Emanuele Maletta, III G
Daniela Barbuscio, Maria Teresa Chiodo, Sofia Intrieri - II E
Partecipazione di tutte le classi del biennio
DANILO DOLCI
Ciascuno cresce solo se sognato
C'è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c'è chi si sente soddisfatto
così guidato.
C'è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c'è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.
C'è pure chi educa, senza nascondere
l'assurdo ch'è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d'essere franco all'altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.
GIANFRANCO ZAVALLONI
La pedagogia della lumaca.
Per una scuola lenta e nonviolenta
"Si vive con il mito
incalzante del
tempo reale
e si sta perdendo la
capacità
di saper attendere"
30 OTTOBRE:
MUSEO DEL PRESENTE DI RENDE
1914-2014: Omaggio a Mario Luzi nel
centenario della nascita
LICEO SCIENTIFICO – LINGUISTICO
“PITAGORA” RENDE
30 OTTOBRE 2014
1994-2014
VENTI ANNI del LABORATORIO DI
LETTURA-SCRITTURA
NOI SIAMO
QUELLO CHE RICORDIAMO
IL RACCONTO È RICORDO
E RICORDO È VIVERE
Ho 90 anni e non voglio morire senza avere detto
tutto ciò che penso
perché sono fatto così” ... sono come sono
Bisogna fargliela conoscere, proporgliela,
fargliela leggere, ai giovani, la poesia.
Bisogna creare occasioni di scoperta e di
novità.
Da Offrire versi con simpatia
MARIO LUZI
1914-2005
Rende 30 OTTOBRE 2014
Museo del Presente
Gli studenti del Liceo
Pitagora leggono
poesie di Luzi e ne
discutono
BIOGRAFIA
1914 Nasce a Castello di Firenze
1932 Si iscrive alla Facoltà di Lettere dell’ Università di Firenze.
Laurea in Letteratura francese
1935: Collaborazione alla Rivista “Il Frontespizio”
1935: La barca
1940 Avvento Notturno (influenza del Simbolismo francese di
Mallarmé, Rimbaud e Paul Éluard)
1946 Un brindisi
1947 Quaderno Gotico
1952 Primizie del deserto
1957 Onore del vero
1960 Il giusto della vita
1963 Nel magma
1965 Dal fondo delle campagne
OPERE
1971 Su fondamenti invisibili
1978 Al fuoco della controversia
1985 Per il battesimo dei nostri frammenti
1990 Frasi e incisi di un canto salutare
1994 Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini
1998 Opera poetica
1998 Su incarico di Giovanni Paolo II scrive i testi per la Via
crucis al Colosseo: la Passione
1999 Sotto specie umana
2004 Carlo Azeglio Ciampi lo nomina senatore a vita
2005 Muore a Firenze
2009 Lasciami, non trattenermi (postuma)
Vola alta, parola
da Per il battesimo dei nostri frammenti
Vola alta, parola, cresci in profondità,
tocca nadir e zenith della tua significazione,
giacché talvolta lo puoi
sogno che la cosa esclami
nel buio della mente
però non separarti
da me, non arrivare,
ti prego, a quel celestiale appuntamento
da sola, senza il caldo di me
o almeno il mio ricordo sii
luce, non disabitata trasparenza...
La cosa e la sua anima?
O la mia e la sua sofferenza?
Vola alta, parola.
Testi a confronto:
MONTALE Non Chiederci La Parola
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
Nell'imminenza dei quarant'anni
.
da Onore del vero
Il pensiero m'insegue in questo borgo
cupo ove corre un vento d'altipiano
e il tuffo del rondone taglia il filo
sottile in lontananza dei monti.
Sono tra poco quarant'anni d'ansia,
d'uggia, d'ilarità improvvise, rapide
com'è rapida a marzo la ventata
che sparge luce e pioggia, son gli indugi,
lo strappo a mani tese dai miei cari,
dai miei luoghi, abitudini di anni
rotte a un tratto che devo ora comprendere.
L'albero di dolore scuote i rami...
Aprile - amore
Da "Onore del vero"
Il pensiero della morte m'accompagna
tra i due muri di questa via che sale
e pena lungo i suoi tornanti. Il freddo
di primavera irrita i colori,
stranisce l'erba, il glicine, fa aspra
la selce; sotto cappe ed impermeabili
punge le mani secche, mette un brivido.
E' incredibile ch'io ti cerchi in questo
o in altro luogo della terra dove
è molto se possiamo riconoscerci.
Ma è ancora un'età, la mia,
che s'aspetta dagli altri
quello che è in noi oppure non esiste.
Tempo che soffre e fa soffrire, tempo
che in un turbine chiaro porta fiori
misti e crudeli apparizioni, e ognuna
mentre ti chiedi che cos'è sparisce
rapida nella polvere e nel vento.
L'amore aiuta a vivere, a durare,
l'amore annulla e dà principio. E quando
chi soffre o langue spera, se anche spera,
che un soccorso s'annunci di lontano,
e in lui, un soffio basta a suscitarlo.
Questo ho imparato e dimenticato mille
volte,
ora da te mi torna fatto chiaro,
ora prende vivezza e verità.
La mia pena è durare oltre quest'attimo.
Il cammino è per luoghi noti
se non che fatti irreali
prefigurano l'esilio e la morte.
Tu che sei, io che sono divenuto
che m'aggiro in così ventoso spazio,
uomo dietro una traccia fine e debole!
A che pagina della storia
Da Al fuoco della controversia
A che pagina della storia, a che limite della sofferenzami chiedo bruscamente, mi chiedo
di quel suo "ancora un poco
e di nuovo mi vedrete" detto mite, detto terribilmente
e lui forse è là, fermo nel nocciolo dei tempi,
là nel suo esercito di poveri
acquartierato nel protervo campo
in variabili uniformi: uno e incalcolabile
come il numero delle cellule. Delle cellule e delle
rondini.
Questa felicità
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.
Testi a confronto
MONTALE : Felicità raggiunta
Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s'incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
e' dolce e turbatore come i nidi delle
cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case
Vita fedele alla vita
da "Su fondamenti invisibili "
La città di domenica
sul tardi
quando c'è pace
ma una radio geme
tra le sue moli cieche
dalle sue viscere interite
e a chi va nel crepaccio di una via
tagliata netta tra le banche arriva
dolce fino allo spasimo l'umano
appiattato nelle sue chiaviche e nei
suoi ammezzati,
tregua, sì, eppure
uno, la fronte sull'asfalto, muore
tra poca gente stranita
che indugia e si fa attorno
all'infortunio,
e noi si è qui o per destino o casualmente
Insieme
tu ed io, mia compagna di poche ore,
in questa sfera impazzita
sotto la spada a doppio filo
del giudizio o della remissione,
vita fedele alla vita
tutto questo che le è cresciuto in seno
dove va, mi chiedo,
discende o sale a sbalzi verso il suo
principio...
sebbene non importi, sebbene sia la nostra
vita e basta.
Senior
Ai vecchi
tutto è troppo.
una lacrima nella fenditura
della roccia può vincere
la sete quando è così scarsa. Fine
e vigilia della fine chiedono
poco, parlano basso.
ma noi, nel pieno dell’età,
nella fornace dei tempi, noi?
Pensaci.
Il termine
La vetta di quella scoscesa serpentina
ecco si approssimava, ormai era vicina,
ne davano un chiaro avvertimento i magri rimasugli
della tappa pellegrina su alla celestiale cima
poco sopra, alla vista, che spazio si sarebbe aperto
dal culmine raggiunto, immaginarlo già era beatitudine
concessa più che al suo desiderio, al suo tormento,
sì l’immensità, la luce, ma quiete vera ci sarebbe stata,
lì avrebbe la sua impresa avuto il luminoso assolvimento
da se stessa nella trasparente spera
o nasceva una nuova impossibile scalata
questo temeva, questo desiderava.
Testi a confronto
Montale: Casa sul mare
l viaggio finisce qui:
nelle cure meschine che dividono
l’anima che non sa più dare un grido.
Ora i minuti sono uguali e fissi
Come i giri di ruota della pompa.
Un giro: un salir d’acqua che
rimbomba.
Un altro, altr’acqua, a tratti un cigolio.
Il viaggio finisce a questa spiaggia
Che tentano gli assidui e lenti flussi.
Nulla disvela se non pigri fumi
La marina che tramano di conche
I soffi leni: ed è raro che appaia
Nella bonaccia muta
Tra l’isole dell’aria migrabonde
La Corsica dorsuta o la Capraia.
Tu chiedi se così tutto svanisce
In questa poca nebbia di memorie;
se nell’ora che torpe o nel sospiro
del frangente si compie ogni destino.
Vorrei dirti che no, che ti s’appressa
l’ora che passerai di là dal tempo;
forse solo chi vuole s’infinita,
e questo tu potrai, chissà, non io.
Penso che per i più non sia salvezza,
ma taluno sovverta ogni disegno,
passi il varco, qual volle si ritrovi.
Vorrei prima di cedere segnarti
codesta via di fuga
labile come nei sommossi campi
del mare spuma o ruga.
Ti dono anche l’avara mia speranza.
A’ nuovi giorni, stanco, non so crescerla:
l’offro in pegno al tuo fato, che ti scampi.
Il cammino finisce a queste prode
che rode la marea col moto alterno.
Il tuo cuore vicino che non m’ode
salpa già forse per l’eterno.
Reading a cura di:
- Alessandro Marinelli, Marco Pecorella, Roberta
Sole, VH
- Francesca Barbuscio, Lara Napoli, Alessandra
Serpe, VB
- Anna Gioia e Francesco Esposito, VA
Impaginazione a cura di:
- Maria Francesca Sacchini e Martina Brogno, V A
Fotografia a cura di:
- Jessica Raimondo e Ludovica De Marco, V A;
Marco Pecorella, V H
Partecipazione di tutte le classi quarte e quinte
31 OTTOBRE: BIBLIOTECA DI ISTITUTO DEL
«
LICEO PITAGORA
“A caccia di libri: un libro per pensare … tanti
libri per vivere”
- Turnazione di gruppi
classe per attività di
lettura guidata
- Tutorship di studenti
lettori
I libri sono pieni delle parole dei saggi, degli esempi
degli antichi, dei costumi,delle leggi, della religione.
Vivono, discorrono, parlano con noi, ci insegnano, ci
ammaestrano, ci consolano, ci fanno presenti ponendole
sotto gli occhi cose remotissime dalla nostra memoria,
tanto grande è la loro dignità, la loro maestà e infine la
loro santità, che se non ci fossero i libri, noi saremmo
tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato,
senza alcun esempio; non avremmo alcuna conoscenza delle
cose umane e divine; la stessa urna che accoglie i corpi,
cancellerebbe anche la memoria degli uomini.
Nuccio Ordine, L’utilità dell’inutile, pag. 147
L’utile inutilità della letteratura
Chi non ha non è
Nell’universo dell’utilitarismo un
martello vale più di una sinfonia, un
coltello più di una poesia, una chiave
inglese più di un quadro: perché è facile
capire l’efficacia di un utensile mentre è
sempre più difficile comprendere a cosa
possano servire la musica, la letteratura
o l’arte
Italo Calvino
Il gratuito si rivela essenziale
D’un classico
ogni rilettura
è una lettura di
scoperta come la
prima.
I classici sono quei libri di
cui si sente dire di solito:
«sto rileggendo …»
e mai «sto leggendo…»
I classici sono libri che
quanto più si crede di
conoscerli per sentito
dire, tanto più quando si
leggono davvero si
trovano nuovi,
inaspettati, inediti.
È classico ciò che tende a
relegare l’attualità al rango di
rumore di fondo,
ma nello stesso tempo
di questo rumore di fondo
non può fare a meno.
Un classico è un libro che non ha
mai finito di dire
quel che ha da dire.
«
«L’incontro con un classico può cambiare la vita»
Dirigente Scolastico: Prof.ssa Elisa Policicchio
Coordinamento: prof.ssa Carmela Contatore, referente del
Laboratorio di Lettura-Scrittura
I docenti tutor: Prof.sse Cinzia Bianco, Barbara Colistra, Carmela
Esposito, Franca Fusilli, Vincenza Giordano, Patrizia Perrelli,
Luigia Rizzo, Daniela Romeo, Erminia Sannuti.
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LIBRIAMOCI - Liceo Scientifico Linguistico "Pitagora"