Il calibro 5,56 × 45 ( .223 Remington) è attualmente il calibro d'ordinanza NATO per i fucili d'assalto e leggeri in dotazione alla truppa. Ultima caratteristica infine: il baricentro dell'ogiva spostato verso la parte posteriore, che rende la palla estremamente instabile e tendente al ribaltamento se incontra ostacoli, come ad esempio le ossa. Perciò tale tipo di munizione causa ferite estremamente laceranti, con emorragie quasi sempre mortali (80% delle volte); indipendentemente dal punto di penetrazione iniziale. Sono una cinquantina i conflitti armati attualmente in corso nel mondo. Si stima che oltre mezzo milione di bambini, in più di 87 paesi, siano reclutati nelle forze armate governative o in gruppi armati paramilitari e non governativi. Oltre 300 mila di questi ragazzi combattono attivamente in 41 paesi. Questa non è vita! • Nell'ultimo decennio di guerre sono stati uccisi più di 2 milioni di bambini, una media di uno ogni 3 minuti. 6 milioni di bambini sono stati resi invalidi o sono stati gravemente feriti nei conflitti, mentre un milione ha perso entrambi i genitori. La guerra ha inoltre privato della casa altri 25 milioni di bambini. 10 milioni di minori hanno subito traumi psichici imputabili alla guerra BIMBI FANTASMA… • I bambini scompaiono. Svaniscono come fantasmi. E talvolta non ritornano.Nell'anno 2006, fino al 7 dicembre, 1.687 minori (MILLESEICENTOTTANTASETTEMINORI) “risultano ancora da cercare” in Italia secondo la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. 385 (TRECENTOTTANTACINQUE) sono tra gli 0 e i 10 anni di età, di cui 107 italiani (lo scorso anno 52) e 278 stranieri. E’ un fenomeno (un business?) in continua crescita dal 2004. E manca ancora il periodo natalizio. Al posto di Babbo Natale ci sarà l’Orco di Natale. Invece di portarti un triciclo ti asporta un rene. NOI NON SIAMO IMMUNI! • . Nel 2006 i bambini perduti sono di più in Lazio (454), in Lombardia (205) e in Veneto (194). Uno in Molise, nessuno in Valle d’Aosta L’ORCO • In Europa occidentale sono circa 40 mila i pazienti che aspettano un trapianto e dal 15 al 30 per cento moriranno nell'attesa che è in media pari a tre anni in Europa, mentre si prevede che per il 2010 si arriverà ai 10 anni NUOVI BUSINESS • costo di un rene si aggira attorno ai 3000 dollari Uno sguardo alla situazione in diversi paesi • • • • • • • • • • India Nell'india più povera, quella dell'entroterra rurale, esistono interi villaggi utilizzati come fonti di organi. Sono i “Villaggi della speranza” dove i malati provenienti da Europa ma anche dall'India più benestante sono pronti a pagare quanto necessario per ottenere un rene da persone così povere che sono pronte a cederlo pur di vivere. Nel 1994 la pratica è stata messa fuori legge ma in realtà risulta abbastanza semplice evitare i controlli. Cina Una legge del 1984 stabilisce che gli organi dei condannati possono venir utilizzati per il trapianto se il prigioniero da il suo consenso (cosa non troppo difficile da ottenere nelle carceri cinesi). Tutto deve essere fatto in segretezza per evitare l'eventuale cattiva immagine che ne deriverebbe rendendo così anche difficile identificare i partecipanti a questa attività. Le esecuzioni vengono programmate proprio per andare incontro alle esigenze del mercato. Per Amnesty International sono circa 10 mila le esecuzioni all'anno con conseguente espianto. Ma qualcuno osa denunciare: testimonianza di un poliziotto Manifestazioni contro il traffico di organi e nuove denunce: L'Opinione delle Libertà, Francia, la gente condanna il traffico di organi Quando il governo tenta di fermare il traffico • • • • • • • Albania e paesi dell'est Europa Anche il Albania si è sviluppato un importante giro di sfruttamento che avrebbe portato alla scomparsa di 2 mila bambini solo per il traffico di organi con destinazione Italia e Grecia dove si arriva a pagare 30 mila euro per un fegato. Il dossier Supermarket d'organi tra Georgia e Turchia Organ trafficking in Eastern Europe Mozambico • Le suore di Santa Maria hanno denunciato anche con prove fotografiche il ritrovamento di cadaveri di bambini senza fegato, pancreas, cuore, occhi, organi sessuali. • • • Il fatto che parte della polizia protegga gli artefici di questi delitti farebbe spiegare la lentezza delle indagini. Alle persone che venivano incarcerate bastava pagare una cauzione per uscire. Le Autorità ammettono le strane sparizioni che sono avvenute soprattutto nelle città di Maputo ma minimizza la situazione. • Afghanistan • Centinaia di bambini afgani, di età compresa fra i 4 e i 10 anni, sono stati uccisi per il traffico d'organi. Un cuore fruttava dai 25 ai 30 milioni, la metà un rene o una cornea • • Brasile • Anche i bambini brasiliani sono vittime di questo traffico. Sotto finte adozioni bambini malati di AIDS veniva portati via per poter ottenere i loro organi. Turismo sessuale: Italia prima in Europa • L’Italia è al primo posto, tra i Paesi europei, nel praticare quella ignobile attività chiamata «turismo sessuale» a discapito soprattutto di bambine (e bambini). Sono circa 80mila ogni anno i maschi italiani che si recano all'estero per soddisfare i loro bassi istin • BRASILE prima meta per il TURISTA SESSUALE ITALIANO Se prima esisteva soltanto un volo charter diretto che tutte le settimane sbarcava in una nota località del Nordest del brasile centinaia di italiani (con netta prevalenza maschile), dal mese prossimo gli arrivi raddoppieranno: la stessa agenzia che organizza il volo da Milano ha annunciato che un secondo charter decollerà ogni settimana da Roma e, prima di riversare in Brasile moltitudini di uomini soli, farà scalo in Veneto per caricarne altri UNA GOCCIA NELL’OCEANO • Ma il cerchio attorno a mercanti e consumatori del sesso sporco sta per chiudersi: ad esempio la compagnia aerea che, sotto mentite spoglie, assicura la spola con il Brasile e il tour-operator veneto che è leader per questo genere di viaggi sono noti alla polizia internazionale e denunciati da “Stop sexual tourism”, una campagna contro il turismo sessuale istituita da enti pubblici e associazioni, cui ha recentemente aderito anche “Musibrasil” www.musibrasil.net www.stopsexualtourism.org Intervista a Rosarina Sampaio da Silva, Presidente della Associazione Prostitute dello Stato del Ceará A.PRO.CE (Capitale dello stato: Fortaleza) Ospite di alcune associazioni in Italia nel mese di Giugno 2007 • Luca: Perché tanti bambini e bambine coinvolti nella prostituzione? Perché la prostituzione è legata o ha a che fare con la povertà? Rosarina: Il legame tra povertà è prostituzione è alta, circa il 90% delle bambine, che entrano nel giro della prostituzione, sono spinte dalla fame, della miseria e della mancanza di lavoro dei loro genitori. A volte molte di queste bambine vengono violentate dentro le loro case e dicono che allora è meglio stare per le strade a fare “sesso” con uno sconosciuto, che essere violentate da uno dei membri della famiglia. Quindi la strada diventa per loro un posto quasi più sicuro delle loro case. Senza parlare poi delle persone che stanno dietro a questi giri, quelli che guadagnano dal loro sfruttamento. • Luca: E’ più facile fermare questo fenomeno della prostituzione minorile con la sensibilizzazione della popolazione, o con l’azione della polizia brasiliana e del paese di provenienza del turista? Rosarina: Il lavoro della polizia è importante, tuttavia non è sufficiente per risolvere il problema, bisognerebbe andare più a fondo. La legge contro la prostituzione minorile esiste ma non viene attuata, quindi credo che sia più opportuno sensibilizzare, fare capire alla gente che sfruttare un bambino significa privarlo del diritto di sognare e di essere felice. non potevamo continuare a vedere le nostre bambine prostituirsi per un giocattolo o un piatto di pasta, era diventata un’ immagine orribile e vergognosa per noi, per il nostro Stato e credo soprattutto per gli italiani. • Un'iniziativa per fermare il turismo sessuale Si tratta di una delle proposte di sensibilizzazione della Regione Veneto VENEZIA - Il personale degli aeroporti veneti, in servizio presso i banchi di partenza dei voli diretti verso i paesi che sono méta del vergognoso fenomeno del “turismo sessuale” (Brasile, Cambogia, Tailandia, ecc.), indosserà nei prossimi giorni una maglietta con il logo creato dagli studenti dell’Istituto d’Arte di Castelmassa (Rovigo) e la scritta “Stop Sexual Tourism”. E’ una delle iniziative di sensibilizzazione che saranno messe in atto dalla Regione del Veneto in occasione dell’Anno Europeo delle Pari Opportunità per tutti, accogliendo un progetto specifico proposto dall’amministrazione provinciale di Rovigo a sostegno alla campagna nazionale contro lo sfruttamento a fini sessuali di minori e adolescenti nei paesi poveri, soprattutto in Brasile. Il progetto è stato illustrato oggi a Rovigo dall’assessore regionale alle pari opportunità e ai diritti umani Isi Coppola, dall’assessore provinciale Guglielmo Brusco e dalla Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Rovigo Maria Grazia Avezzù. Nella graduatoria dei Paesi che praticano questa forma di “turismo deformato”, gli italiani risultano al primo posto, e tra gli italiani i primi sono proprio i veneti. Il progetto punta quindi a responsabilizzare il turista e l’intera società, attraverso strumenti incisivi che inducano a mutare i comportamenti sessuali e riflettere su un fenomeno che trasforma minori e adolescenti in oggetti. “E’ fondamentale – ha detto l’assessore Coppola – che l’opinione pubblica sia consapevole di questo fenomeno, che c’è e va contrastato. Oltretutto ha un costo sociale, perché cosiddetti turisti sessuali contraggono in molti casi malattie che devono poi essere curate dal sistema sanitario”. E’ stata data quindi una dimensione regionale a questo progetto che avrà comunque – come ha spiegato l’assessore Brusco – uno sviluppo anche di carattere provinciale, con il coinvolgimento degli istituti superiori con azioni e programmi di informazione e di formazione. Ma l’azione per essere quanto più “vistosa” possibile – come ha spiegato Maria Grazia Avezzù – riguarderà anche i mass-media, la “pubblicità-progresso”, una o più imprese turistiche del territorio che hanno adottato codici di condotta etica, oltre ai soggetti e agli attori delle politiche sociali e delle pari opportunità. dal comunicato stampa della Regione Veneto dei 7 marzo 2007