STEREOTIPI DI GENERE
CLASSE II B
Scuola Media Guglielmo Marconi
Terni
STEREOTIPI DI GENERE: QUELLE IDEE DURE A MORIRE
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Gli stereotipi di genere hanno condizionato e continuano a
condizionare le donne nella loro vita quotidiana, nel lavoro, in
politica e sono causa di profonde diseguaglianze, ma non sempre è
facile accorgersene.
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I primi passi per ottenere che uomini e donne siano trattati in modo
uguale e giusto è riconosce l’esistenza di stereotipi e capire come
questi agiscono tra le persone.
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Che cos’è uno stereotipo?
E’ un’idea fissa , che non cambia e che molti ritengono vera.
STEREOTIPI DI GENERE: QUELLE IDEE DURE A MORIRE
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Negli stereotipi ciascuno di noi non viene giudicato per come è
realmente, ma in base al gruppo a cui appartiene (es. femmina o
maschio, italiano o tedesco, napoletano o ternano, ecc.)
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Lo stereotipo ci fa vedere le persone come membri di particolari
categorie e non come singoli individui.
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Lo stereotipo è un’opinione che non nasce da un’esperienza diretta
ma è precedente ed è difficilmente modificabile.
STEREOTIPI DI GENERE: QUELLE IDEE DURE A MORIRE
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Diventa pericoloso quando allo stereotipo si associa un pregiudizio,
cioè un giudizio che elaboriamo su qualcuno prima ancora di
conoscerlo e di cui si pensa non sia necessario verificare la verità:
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gli zingari rubano
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i tedeschi sono rigidi
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gli italiani sono mafiosi
STEREOTIPI DI GENERE: QUELLE IDEE DURE A MORIRE
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Gli stereotipi sono duri a morire, sono caratterizzati dalla loro
persistenza che si tramanda di generazione in generazione,
indifferente alla realtà che cambia.
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Gli stereotipi di genere sono un sottoinsieme degli stereotipi.
Gli stereotipi di genere influenzano il nostro comportamento fin dalla
giovane età, anche se non ne siamo consapevoli.
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Gli stereotipi stabiliscono i ruoli che uomini e donne devono occupare
nella società, e possono indirettamente ostacolare le persone nella
realizzazione delle loro potenzialità e delle loro ambizioni.
STEREOTIPI DI GENERE: QUELLE IDEE DURE A MORIRE
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Gli stereotipi di genere in Italia sono ancora profondamente radicati.
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Ancora oggi si associa più facilmente a un uomo la professione di
ingegnere, di chirurgo, di politico o di manager.
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Alla donna, l’attività di insegnante di scuola materna, di badante, di
casalinga, di assistente sociale.
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Secondo gli stereotipi, le caratteristiche del sesso maschile sono
l’ambizione, la competenza, l’autonomia, il comando, la decisione, la forza.
Mentre quelli del sesso femminile sono la sensibilità, la gentilezza,
l’emotività, la remissività, la dipendenza. Gli stereotipi più frequenti e
maggiormente condivisi dalla società riguardano la donna, che si ritrova
come ingabbiata in uno stile di vita e in situazioni che ne limitano l’ azione e
il pensiero.
STEREOTIPI DI GENERE: QUELLE IDEE DURE A MORIRE
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Gli stereotipi sono cause di profonde disuguaglianze.
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Dobbiamo cambiare il modo di pensare affinché vi
sia un ambiente democratico fondato sul principio
di effettiva uguaglianza
STEREOTIPI DI GENERE: QUELLE IDEE DURE A MORIRE
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Nel parlato abbiamo trovato che vi sono parole che al maschile sono
positive, mentre non lo sono al femminile.
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Esempio :
Maschile: scapolo, governante, mondano
Femminile: zitella, governante, mondana
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La lingua italiana non rispetta l’utilizzo del genere.
Nella comunicazione quotidiana politica si parla ancora di sindaco,
ministro e assessore mentre quando il soggetto in questione è una
donna bisognerebbe declinare al femminile.
STEREOTIPI DI GENERE: QUELLE IDEE DURE A MORIRE
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Anche i media contribuiscono a mantenere gli stereotipi e talvolta a
crearne altri.
Assistiamo all’uso del corpo della donna per vendere prodotti , e
questo non tiene affatto in conto delle caratteristiche individuali di
ogni persona. Bisogna combattere lo sfruttamento dell’immagine
femminile come strumento pubblicitario o consumistico.
STEREOTIPI DI GENERE: QUELLE IDEE DURE A MORIRE
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Fare carriera e avere una famiglia è un problema solo per le donne.
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Sebbene le donne siano la maggioranza degli studenti universitari e
dei laureati in quasi tutti i paesi, ancora oggi guadagnano meno e
fanno meno carriera degli uomini.
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Il doppio lavoro di una donna, inoltre, è la conseguenza di stereotipi
vecchi che vogliono che il lavoro in casa sia compiuto quasi
esclusivamente da una donna anche se essa lavora.
STEREOTIPI DI GENERE: QUELLE IDEE DURE A MORIRE
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La Costituzione della Repubblica Italiana è la base della nostra
convivenza e del principio di uguaglianza di genere.
Articolo 3: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale
e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione (...)".
LA NOSTRA INDAGINE
Obiettivo dell’indagine condotta è stato quello di acquisire informazioni su
come sono radicati alcuni stereotipi di genere nella mentalità dei ragazzi
appartenenti alla fascia d’età compresa tra gli 11 ed i 13 anni. Capire, cioè, se i
giovani di oggi abbiano annullato le caratteristiche “tipicamente maschili” e
“tipicamente femminili” o se ancora ci siano differenze tra ragazze e ragazzi
per quanto riguarda la coscienza di sè, le attitudini sociali, le attività lavorative
ecc.
Il campione della nostra indagine è composto da circa 500 alunni del nostro
Istituto.
Pur essendo il numero delle unità statistiche esaminate esiguo per poterlo
considerare valore statistico per una ricerca campionaria, è, comunque, un
piccolo spaccato che fornisce un panorama, a livello del nostro quartiere, sulla
percezione che i ragazzi hanno dei ruoli maschili e femminili.
METODOLOGIA
Il progetto ha avuto inizio con un seminario a scuola condotto da due
ricercatrici dell’ISTAT - ufficio Regionale per l’Umbria - che ci hanno introdotto
nel mondo della statistica. Ci è piaciuta l’idea di condurre un’indagine da soli e
così abbiamo usato uno dei tre questionari proposti dalla Fondazione
Giovanni Agnelli e la Scuola Superiore di Statistica dell'Istat.
La scelta è caduta sul questionario “stereotipi di genere” perché l’argomento
rientrava nel progetto trasversale che stiamo facendo sui diritti umani.
Abbiamo somministrato il questionario agli studenti del nostro istituto in
forma cartacea (49% femmine e 51% maschi frequentanti la prima, la seconda
e la terza media).
Ci siamo divisi in gruppi da due/tre ragazzi e dai nostri pc abbiamo inserito le
risposte al questionario nel foglio excel che abbiamo trovato nel kit didattico.
Poi con un copia e incolla le abbiamo riportate tutte in un’unica cartella di
excel.
RISULTATI
Osservando il grafico emerge che
non c’è molta differenza tra ragazzi
e ragazze nel giudicare più
maschile o più femminile
determinate professioni, entrambi
ragionano, cioè, allo stesso modo.
La professione di camionista e
militare è per entrambi gli universi
puramente maschile, mentre per
tutte le altre professioni indicate
prevale l’indifferenza. In questi casi,
tolta la percentuale degli
indifferenti, il condizionamento di
genere risulta particolarmente forte
per le professioni di insegnante e
infermiere , come lavoro femminile,
e per il politico, come lavoro da
uomini

Per quanto riguarda i lavori
domestici abbiamo notato che
una buona percentuale tra i
maschi dà un aiuto a casa, ma
mentre i ragazzi si limitano a
sparecchiare ed apparecchiare,
fare qualche commissione e
qualche cosa in più, per le ragazze
l’aiuto in casa è più significativo e
sono attive in quasi tutte le azioni
indicate nella domanda. Inoltre
notiamo che più del 40% dei
maschi e circa il 30% delle ragazze
sono ancora convinti che i lavori
domestici debbano essere svolti
prevalentemente dalle donne
Analizzando il grafico come
caratteristica nettamente
maschile, spiccano forza ( oltre
l’80%), maleducazione ( oltre
il 50%) e superficialità ( più del
40%), mentre gentilezza e
gelosia ( quasi il 50% )
appartengono al mondo
femminile.
Dal grafico a sinistra emerge che per il 50% dei ragazzi la società dà pari
importanza all’aspetto fisico delle persone, mentre, al contrario, per quasi il 50%
delle ragazze l’aspetto fisico è, per una donna, fondamentale nella società e
questa consapevolezza cresce con il crescere dell’età - grafico a destra-
CONCLUSIONI
Gli stereotipi continuano ad esistere e continuano ad
esercitare una certa influenza sulla suddivisione dei
ruoli tra donne e uomini in casa, sul lavoro e nella
società in generale, e che le donne sono ancora
rappresentate come coloro che si occupano della
casa mentre gli uomini sono considerati i
responsabili della protezione della famiglia (forza,
comando). Una discreta percentuale delle ragazze
manifesta una conoscenza di sè piuttosto negativa,
una stima ed una considerazione più bassa delle
proprie capacità (nella società conta l’aspetto fisico)
mostrando una scarsa fiducia in sè stesse.
Risultano più impegnate a ricoprire i tradizionali
ruoli femminili. Per i ragazzi si comincia, invece, ad
intravedere un ruolo più attivo nella collaborazione
familiare.
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