FACOLTA’ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
CORSO DI LAUREA IN COORDINATORE DEI SERVIZI
EDUCATIVI E DEI SERVIZI SOCIALI (LM 50)
Attività coordinative di supervisione del tirocinio
(8 CFU)
L’educazione ambientale alla sostenibilità e
culturale.
Percorsi educativi in cambiamento.
Studenti
Bonifazi Valentina
Cosi Lorena
Crudo Lucia
Masala Alessandra
Monteleone Tiziana
Tiberti Viola
Docente
Prof.ssa Maria Buccolo
Anno Accademico 2013-2014
L’EDUCAZIONE AMBIENTALE
L’educazione ambientale è una strategia formativa che opera mettendo in relazione le persone con
l’ambiente.
I suoi obiettivi sono:
• lo sviluppo di comportamenti positivi per la conservazione del patrimonio ambientale attraverso
l’educazione alla natura in senso stretto, fino alla progettazione partecipata, allo sviluppo sostenibile e
alla cittadinanza;
• comprendere la complessità delle relazioni tra natura e attività umane;
• ricostruire il senso di identità e le radici di appartenenza dei singoli e dei gruppi;
• sviluppare il senso civico e di responsabilità verso la natura.
Le sue origini parlano dell’Educazione Ambientale come una disciplina nata alla fine del secolo scorso
(1977) nella capitale della Georgia. Alcuni studiosi affermano fosse nata molto prima.
Il concetto di Educazione Ambientale è stato citato nel 1965 nella Conferenza di Bangkok, come uno
strumento utile per la conservazione della natura. I documenti e gli eventi che hanno contribuito
all’evoluzione di tale concetto sono stati molteplici:
1. 1975-1987: le Conferenze di Belgrado, Tbilisi e Mosca
2. 1992: Rio de Janeiro, il Summit della Terra e il Forum delle ONG
3. 1997: Carta dei Principi di Fiuggi
4. 2002: il Summit di Johannesburg e il seminario parallelo delle ONG
5. 2005-2014: il Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (DESS)
L’EDUCATORE AMBIENTALE
L’educatore ambientale ha competenze interdisciplinari:
o
o
o
sensibilità e conoscenza delle problematiche ambientali (smaltimento dei rifiuti,
mutamenti climatici, inquinamento dell’atmosfera e delle acque, riduzione della
biodiversità etc.)
competenze pedagogiche e didattiche, capacità di gestione dei gruppi
competenze scientifiche di ecologia, botanica, zoologia e geologia
Può operare all’interno di aree protette (parchi, oasi, riserve etc.), ecomusei, Centri di
educazione ambientale, istituti scolastici pubblici o privati, agenzie culturali e di
formazione e pubbliche amministrazioni
IL PARCO
Il Parco è una riserva naturale. Lo scopo del Parco è quello di conservare e proteggere
l’habitat naturale, gli animali, le piante. Indubbiamente il Parco è una inesauribile fonte
culturale e ha un importante ruolo educativo che deriva dal legame col territorio in cui
ricadono, quindi col tessuto, la storia sociale e culturale locale.
L’educazione ambientale nei parchi contribuisce ad acquisire e promuovere le seguenti
competenze:
• Imparare a conoscere il mondo animato e inanimato e le relazioni che intercorrono tra
l’uno e l’altro all’interno di un sistema ambientale in costante cambiamento;
• Sensibilizzare l’economia locale e il turismo ai valori naturali propri dei parchi e
all’importanza che questi hanno sul piano della biodiversità;
• Promuovere un comportamento consapevolmente responsabile che consente di partecipare
attivamente alla costruzione dell’ambiente e della società del futuro.
Trasmettendo queste competenze, l’educazione ambientale nei parchi dà un contributo
importante alla promozione dei valori fondamentali della sostenibilità e all’attuazione delle
tre dimensioni chiave dello sviluppo sostenibile.
Il principale compito dell’educatore ambientale è quello di sensibilizzare la popolazione
alla conservazione e alla tutela della natura.
EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI E
LABORATORI
 Il ruolo primario del Parco – Fare della natura e del territorio il tema centrale delle
sue attività. Parco come “Laboratorio di Sostenibilità”. Due obiettivi fondamentali :
1) Rispetto della terra e dei suoi cicli; 2) Crescita della coscienza ecologica.
 Nei Parchi vengono privilegiate, nelle attività di educazione ambientale:




l’esperienza concreta del lavoro progetto, rendere il territorio un luogo di indagine,
mettere in relazione i problemi locali con i fenomeni globali.
Tra i percorsi di Educazione Ambientale proposti nella scuola dell’infanzia, la
strategia privilegiata è quella del Laboratorio. Nel Laboratorio gli alunni possono
sperimentare materiali, situazioni, in situazioni di piccolo gruppo o anche
autonomamente. Gli insegnanti possono sperimentare didattiche differenziate,
mettere a punto strumenti di osservazione del comportamento del bambino, e
riflettere sul proprio stile di apprendimento.
Alcuni Laboratori presenti nel nostro territorio:
Labter – Laboratorio territoriale di Educazione Ambientale. Tale struttura si occupa
di educazione allo sviluppo sostenibile.
I L.E.A – Laboratori di Educazione Informazione e Formazione Ambientale. Sono
strutture decentrate della Provincia di Roma, istituite per promuovere e diffondere la
cultura della sostenibilità.
L’UOMO FA PARTE DELLA SPECIE ANIMALE
Eccessiva Urbanizzazione + Eccessivo Uso tecnologie
patrimonio
genetico
condiviso per
l’85% con i
primati
Crisi emotive, psicologiche ed ecologiche
“Deficit di Natura”
Sempre meno bambini
giocano all’esterno a
contatto con la natura
Sempre più genitori
non vogliono che i propri
figli si sporchino
 Urbanizzazione
Berkley, anni ’90
CORRELAZIONE
 Degrado ambientale
 Disagio esistenziale
cura
dell’uomo
cura del
mondo
“Pianeta Verde”di Marcella Danon.
Prodotto finale del Progetto sperimentale “Equilibri Naturali. Ecopsicologia nei
Parchi”di Elena Lori
Creazione di un vero e proprio gruppo di Educatori
Ambientali che lavorano nelle Aree Naturali Protette
modenesi
RISTABILIRE LA CONNESSIONE UOMO-NATURA LAVORANDO SUL
PIANO AMBIENTALE E SUL PIANO PSICO-EMOZIONALE DELLE
PERSONE
Andare in natura
cercando di attivare
tutti i nostri
sensi(osservare ciò
che ci circonda,
ascoltare i suoni ….)
Fare caso a come
ci sentiamo
emotivamente e
fisicamente
Cercare qualcosa
che rappresenti
quel momento
(sassi, fiori, foto,
ma anche
pensieri …)
Vivere la natura in
compagnia ma anche in
famiglia …
LASCIATE CHE I
BAMBINI SI
SPORCHINO!
E’ opportuno quindi di parlare di EDUCAZIONE AMBIENTALE E ALLA
SOSTENIBILITA’, intesa con quest’ultima il connubio esistente tra processo (che cos’è
l’educazione) e il fine (a cosa serve l’educazione), in maniera che insieme possano
integrarsi per accrescere.
Negli ultimi anni si è assistito ad un cambiamento dell’educazione ambientale, in quanto
sono cambiati anche gli stili di vita, le mentalità, quindi la partecipazione attiva del singolo
individuo e della collettività al processo di cambiamento.
Bisogna quindi educare al cambiamento affinchè ci sia un cambiamenteo
dell’educazione.
Lo sviluppo globale dell’essere
umano; allo spesso modo
quest’ultimo diventa sostenibile
quando permette il realizzarsi
Processo di
apprendimento è
sostenibile nel momento
in cui si realizza
Concetto di sostenibilità
Di processi di apprendimento che
coinvolgono l’essere umano nella
sua globalità.
L’EDUCATORE CULTURALE
L’educatore socio-culturale promuove la crescita personale, l’inserimento e la partecipazione sociale,
accompagna i gruppi, le comunità e le singole persone a sviluppare le potenzialità ludiche, culturali,
espressive e relazionali.
L’educatore culturale:
• analizza i bisogni del territorio attraverso analisi di studi e confronti con gli attori sociali;
• progetta servizi e interventi volti a soddisfare i bisogni individuati;
• organizza gli interventi educativi pianificando le attività attraverso il confronto con il committente;
• realizza attività educative rivolte a target differenti;
• rendiconta le spese sostenute per lo svolgimento delle attività, producendo la documentazione
richiesta dal committente;
• valuta l’intervento educativo, dal progetto al servizio erogato, in base agli obiettivi posti in fase di
progettazione;
• attiva reti territoriali facendosi portavoce dei bisogni.
Le strutture in cui può operare sono:
• luoghi di animazione per bimbi e ragazzi (ludoteca, spazio gioco, spazio famiglia, baby parking,
nido d’infanzia, nido familiare/micro nido, centro estivo, centro incontro giovani, laboratorio
extrascolastico);
• luoghi di animazione per anziani (centro/residenza per anziani, casa di riposo, comunità
diurna/comunità alloggio, soggiorno estivo);
•luoghi di animazione territoriale e promozione socio-culturale (servizi di agenzia di sviluppo
territoriale e di centro di quartiere, centro culturale, ente di promozione culturale, museo, … .
L’EDUCAZIONE CULTURALE NEI MUSEI
L’educatore museale si occupa di mettere in atto gli interventi educativi progettati dal responsabile dei
servizi, adeguandoli alle caratteristiche dei diversi destinatari.
L’educatore: museale:
• conduce attività e percorsi e predispone laboratori;
• partecipa a gruppi di ricerca per la realizzazione di attività educative;
• collabora alla progettazione delle iniziative educative e di progetti innovativi;
• concorre allo sviluppo dei servizi educativi, segnalando esigenze e problematiche, e proponendo
nuove iniziative;
• predispone gli spazi e la strumentazione assegnata, nell’ambito di sua competenza, di cui è
responsabile;
• collabora alla definizione di modalità e alla predisposizione di strumenti per la documentazione,
l’accertamento del gradimento, la verifica e la valutazione delle attività educative realizzate.
Il museo è considerato un luogo di educazione informale si avvale di attività sperimentali come:
• VISITE GUIDATE (A TUTTO IL MUSEO) - VISITE TEMATICHE (AD ALCUNE
SALE/VETRINE/SEZIONI)
- LABORATORI TEMATICI;
• ATTIVITÀ LUDICHE IN MUSEO;
• ESCURSIONI NATURALISTICHE;
• STAGE ESTIVI;
• PROGETTI EDUCATIVI COMPLESSI (visite+attività+escursioni+mostre);
Si ringraziano gli Enti
• Romanatura, Ente Regionale per la gestione del sistema delle
aree naturali protette nel Comune di Roma
• Legambiente, Associazione nata nel 1980, il cui tratto
specifico è “l’Ambientalismo Scientifico”, le cui attività sono
focalizzate al mantenimento dell’attenzione sulle emergenze
ambientali nel Paese
• Eba Giara, Associazione culturale – Centro per il beneessere e la sostenibilità in ambiente urbano
per averci dato la possibilità di fare attività di supervisione e
tirocinio sul campo.
Bibliografia
• Aloj Totaro E. e Pepe V., Educazione Ambientale come Educazione allo
Sviluppo Sostenibile, Edizioni Scientifiche Italiane s.p.a., Napoli, 1998.
• Carta dei principi per l'educazione Ambientale orientato allo sviluppo
sostenibile e consapevole - Fiuggi 24/4/1997.
• PDF: Marcella Danon “Pianeta Verde. Nei parchi per trovare se stessi”.
• Galetto. Educare nei parchi – Seminari e incontri di Educazione
Ambientale, Pracatinat, Agenzia Regionale per i parchi nel Lazio, 2009.
• Tesi di Dottorato in Qualità della formazione di Silvia Mongili “Comunità
locale, sostenibilità, educazione. Percorsi di riflessione verso la costruzione
di comunità sostenibili nell’era planetaria”.
Sitografia
• www.anms.it
• ita.arpalombardi.it
• www.atlantedelle professioni.it
• www.centrostudinatura.it
• www.comunelaspezia.it
•www.cridea.regione.umbria.it
• http://ebagiara.jimdo.com
•www.ecopsicologia.it
• www.educazionesostenibile.it
• www.ips.it
• www.jobtel.it
• www.minambiente.it
• www.naturaitalia.it
• www.provincia.roma.it
• www.sardegnambiente.it
• http://it.wikipedia.org
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