IL PERCORSO EUROPEO DALLA PARITA’
ALLE PARI OPPORTUNITA’ AL
MAINSTREAMING
Nella prima fase di vita della Comunità
Europea le politiche di parità erano
ricondotte all'articolo 141 del Trattato di
Roma del 1957 che richiede una eguale
retribuzione tra lavoratori uomini e donne
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Trattato di Maastricht del 1992 comprende
un accordo sulle politiche sociali che
regolamenta le pari opportunità nel
mercato del lavoro e nel trattamento dei
lavoratori: l'Europa ha stabilito dei requisiti
minimi, lasciando agli Stati facoltà di
adottare misure complementari positive nei
confronti delle donne.
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Il Trattato di Amsterdam del 1999 rafforza
notevolmente la base giuridica della parità
tra uomini e donne. In particolare gli articoli
2 e 3 sanciscono che l'Unione ha tra i propri
compiti l'eliminazione delle inuguaglianze
e la promozione della parità.
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Gli stessi principi del trattato di Maastricht
vengono esplicitati nella Carta dei Diritti
Fondamentali dell'Unione Europea
proclamata a Nizza nel 2000.
l'azione di stimolo esercitata concretamente dalle istituzioni
comunitarie precede e supera quella enunciata nei trattati
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Per combattere le discriminazioni basate sul sesso
l'Unione Europea ha emanato disposizioni mirate
ad assicurare l'eguaglianza soprattutto nel
settore dell'occupazione, della formazione, delle
condizioni di lavoro e della previdenza sociale, e
ha consentito se necessario l'adozione di
discriminazioni positive, ovvero norme che danno
alla donne la priorità rispetto agli uomini in settori
dove hanno maggiore difficoltà ad affermarsi.
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a partire dagli inizi degli anni '80, una serie di
programmi d'azione per le pari opportunità.
1984 l'istituzione di una Commissione per i
diritti della donna
l'attribuzione di competenze per le pari
opportunità al Commissario responsabile del
lavoro e degli affari sociali
3 programmi di azione comunitari (1982-1995)
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1995, dopo la Quarta Conferenza Mondiale
delle Nazioni Unite sulle donne, svoltasi a
Pechino, viene assunta la prospettiva del
mainstreaming della dimensione di genere.
il principio delle pari opportunità dovrà essere integrato in
tutte le politiche e azioni comunitarie e che tutte le
decisioni dovranno essere valutate anche nel loro impatto
differenziato sulla vita delle donne e degli uomini.
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comunicazione della Commissione Europea numero 67 del
21/2/1996 indica i settori chiave nei quali la legislazione e
l'insieme delle azioni comunitarie devono sistematicamente
prendere in considerazione le differenze .
Il Quarto programma d'azione per la parità delle opportunità
(1996-2000) si basa essenzialmente sul principio del
mainstreaming.
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SETTORI CHIAVE:
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occupazione e mercato del lavoro (parità accesso e
conciliazione)
piccola impresa e impresa familiare, con misure di flessibilità,
qualificazione e accesso al credito;
istruzione, formazione e gioventù;
diritti delle persone, come sicurezza e tutela dalle violenze;
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cooperazione allo sviluppo; ricerca e scienza; informazione.
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Strategia Quadro Comunitaria per l'uguaglianza tra
uomini e donne 2001-2005
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Vita economica: pari opportunità di occupazione e di carriera,
superamento delle segregazioni, possibilità di conciliazione tra lavoro
e vita familiare;
Partecipazione e rappresentanza, in particolare riequilibrio tra donne
e uomini nei processi decisionali;
Accesso e godimento dei diritti sociali;
Vita civile, ovvero promozione e garanzia dei diritti, lotta alle
discriminazioni e alle violenze;
Evoluzione dei ruoli e superamento degli stereotipi soprattutto
nell'istruzione, nell'informazione, nella cultura, nella scienza.
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PROGRAMMI SPECIFICI: promozione
organizzazioni attive nel campo
dell’eguaglianza di genere, Daphne
PROGRAMMAZIONE FONDI STRUTTURALI
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VALUTAZIONE DELLO STATO DI
AVANZAMENTO DELLA STRATEGIA
COMUNITARIA
 Relazioni annuali sulla parità, che dal 2000 vengono
presentate dalla Commissione al Consiglio Europeo, al
Parlamento, al Comitato Economico e Sociale Europeo ed al
Comitato delle Regioni per illustrare i progressi registrati
dall'Unione europea nel corso dell'anno precedente.
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Contestualmente alla Relazione annuale del
2006
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ROAD MAP o TABELLA DI MARCIA
riafferma il valore dell'uguaglianza di genere sia
attraverso politiche di gender mainstreaming, sia
attraverso l'adozione di misure specifiche
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ROAD MAP
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combattere le disparità tra uomini e donne,
individuandone ragioni specifiche quali l'assenza di
condizioni flessibili di lavoro e servizi di cura, la
persistenza di stereotipi di genere e l'ineguale
divisione delle responsabilità familiari
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uguale indipendenza economica occupazione 60% nel 2010 ,
riduzione del gap salariale e della segregazione professionale,
accesso ai finanziamenti e alla formazione, per una tutela
previdenziale e sanitaria adeguata;
migliorare la conciliazione tra vita lavorativa e vita privata:
promuovere l'uguale partecipazione di uomini e donne nei luoghi
decisionali e nelle funzioni dirigenziali
combattere la violenza di genere e la tratta
eliminare gli stereotipi di genere presenti nella società, a partire
dall'educazione e dalla cultura;
promuovere l'uguaglianza di genere egli accordi di cooperazione e
riconoscimento accordi internazionali
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Patto Europeo per l'uguaglianza di genere
Approvato dal Consiglio Europeo il 24 marzo 2006
3 macro-settori di intervento:
 misure per colmare i divari di genere e combattere gli stereotipi di
genere nel mercato del lavoro;
 misure per promuovere un migliore equilibrio tra vita professionale e
familiare per tutti;
 misure per rafforzare la governance tramite l'integrazione di genere e il
monitoraggio statistico e qualitativo dei dati di genere.
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Istituto Europeo di Genere
dovrà istituire e coordinare una Rete europea per lo
scambio di informazioni e sensibilizzare i
cittadini, ma anche diffondere buone prassi e
fornire consulenze a enti pubblici e privati nonché
raccomandazioni alle istituzioni europee
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LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITA’
DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE
sottolinea
"il diritto e la capacità effettiva per gli enti
locali di regolamentare e gestire,
nell'ambito della legge, sotto la propria
responsabilità e a vantaggio del loro
popolo, una parte importante degli affari
pubblici"
L'attuazione e la promozione del diritto alla parità deve essere al
centro del concetto dell'autonomia locale.
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LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITA’
DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE
PRINCIPI;
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La parità delle donne e degli uomini rappresenta un diritto
fondamentale
Per assicurare la parità tra donne e uomini, occorre tenere
conto delle discriminazioni multiple e degli ostacoli
La partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini
alle decisioni è una “condicio sine qua non “ della società
democratica
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LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITA’
DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE segue
PRINCIPI:
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L'eliminazione degli stereotipi sessuali è indispensabile
per l'avvio della
parità tra donne e uomini
Per far progredire la parità tra donne e uomini, è
indispensabile integrare la
dimensione di genere in tutte le attività degli enti locali e
regionali
Piani d'azione e programmi adeguatamente finanziati come
strumenti
necessari per far progredire la parità fra donne e uomini
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LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITA’
DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE
IL RUOLO POLITICO
INCORAGGIARE
 LE DONNE : esercizio diritto di voto e candidarsi
a mandati e funzioni elettive
  I PARTITI : mettere in pratica rappresentanza
equilibrata per genere (anche quote), codici di
condotta, conciliazione, rappresentanza esterna
ed interna ai partiti,
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LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITA’
DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE
IMPEGNO PUBBLICO PER LA PARITA’
Sottoscrizione pubblica della Carta
Lavorare con partner locali contro stereotipi
Accesso alla comunicazione, anche consultazioni separate
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LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITA’
DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE
QUADRO GENERALE DELLA PARITA’
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Statistiche di genere
Gender budgeting
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LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITA’
DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE
DISCRIMINAZIONI MOLTEPLICI O OSTACOLI
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Riconosce il divieto di discriminazione basate su motivazioni quali: il
sesso, la
razza, l'origine sociale o etnica, i caratteri genetici, la lingua, la
religione o le
credenze, le opinioni politiche o altre, l'appartenenza ad una
minoranza nazionale, il
patrimonio, la nascita, l'handicap, l'età o l'orientamento sessuale.
Piano d'azione per la parità e nelle relative analisi di genere  per
affrontare le discriminazioni
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LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITA’
DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE
RUOLO COME DATORE DI LAVORO
 Parità nell’occupazione e reclutamento, organizzazione e
condizioni di lavoro
 Conciliazione tempi di vita e di lavoro
 Parità salariale
 Evoluzione di carriera
 Rappresentanza a tutti i livelli
 Partecipazione agli organismi contrattanti
 Lotta alla segregazione
 Codice di condotta contro molestie
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LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITA’
DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE
ACQUISTO BENI E SERVIZI
 RICHESTO RISPETTO DELLE REGOLE ANCHE AI
FORNITORI
FORNITURA SERVIZI
 Promuovere pari opportunità nell’educazione e nella
formazione continua
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LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITA’
DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE
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SERVIZI SANITARI
ASSISTENZA E SERVIZI SOCIALI
SERVIZI ALL’INFANZIA
CURA DEI FAMILIARI A CARICO
INCLUSIONE SOCIALE
ALLOGGIO
SPORT E TEMPO LIBERO
SICUREZZA E PROTEZIONE
ABUSI SESSUALI E TRATTA
PIANIFICAZIONE URBANA E LOCALE
MOBILITA’ E TRASPORTI
SVILUPPO ECONOMICO
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