Comitato Civico ValleOlonaRespira Audizione VI Commissione regionale Ambiente e Protezione Civile Milano, sede del Consiglio Regionale 18 luglio 2012 Elcon Italy a Castellanza La società Elcon Italy il 2 maggio scorso ha depositato in Regione Lombardia un progetto per la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti liquidi pericolosi (in buona parte di derivazione industriale chimico-farmaceutica) all’interno dell’ex Polo Chimico di Castellanza/Olgiate Olona, in Provincia di Varese. L’impianto La capacità dell’impianto sarebbe pari a circa 500 tonnellate al giorno di rifiuti, provenienti da aziende del Nord Italia, pari ad una capacità di trattamento di 175.000 tonnellate annue. L’impianto tratterebbe circa 250 tipi di rifiuti diversi (250 codici CER), pericolosi e non pericolosi (quelli pericolosi sarebbero più della metà). L’impianto coprirebbe un’area di circa 9.000 mq di proprietà della Chemisol italia s.r.l., all’interno dei circa 250.000 mq complessivi del polo chimico di Castellanza/Olgiate Olona. I trasferimenti sarebbero effettuati su gomma e si prevede un transito giornaliero minimo di 30/40 mezzi (in entrata e in uscita). Prima di noi: Elcon a Casalpusterlengo Un precedente tentativo di Elcon Italy di installare un impianto di trattamento rifiuti, simile a quello che si vorrebbe realizzare a Castellanza, è stato effettuato nel 2011 a Casalpusterlengo (provincia di Lodi). Il tentativo si è concluso con il ritiro dell’istanza da parte di Elcon Italy. Cos’è ValleOlonaRespira ValleOlonaRespira è un comitato civico, nato il 23 aprile 2012, con l’obiettivo generale della difesa e del recupero ambientale del territorio della Valle Olona e delle aree circostanti. Opposizione al progetto Elcon … …. un progetto incompatibile con il territorio in cui andrebbe ad insediarsi e, in generale, non confacente con il futuro che ci auguriamo per Castellanza e per l’intera Valle Olona. Un’opposizione irrazionale? NO 7 marzo 2012, Commissione Congiunta Capigruppo Consiliari e Territorio generica presentazione del progetto effettuata da rappresentante di Elcon e da rappresentante di BP-SEC, società di consulenza di cui Elcon si avvale. Esperienza pregressa di Casalpusterlengo. Ma soprattutto…conoscenza dello stato di fatto ambientale del territorio e, in particolare, della situazione del Polo Chimico. La contrarietà a prescindere non è sempre sinonimo di irrazionalità e sentimentalismo L’informazione e la mobilitazione popolare Assemblee pubbliche informative: 14 aprile, 23 giugno. Manifestazione ciclo – pedonale, 19 maggio. Petizione circa 10.000 firme raccolta sul territorio (Castellanza e Comuni limitrofi). Sito www.valleolonarespira.wordpress.com No perché: i tre motivi principali 3 sono i motivi principali per cui riteniamo che questo impianto sia incompatibile con l’ambiente e con il territorio. Essi riguardano: 1. Lo stato di fatto ambientale del territorio non permette l’installazione di impianti del genere e necessita, semmai, di politiche di miglioramento. 2. Il sito in cui l’impianto si instaurerebbe Polo Chimico di Castellanza/Olgiate Olona necessita già ora di una bonifica totale. Esso si situa tra tre comuni, a due passi dalle abitazioni. 3. L’impianto, di per sé stesso, è portatore di rischi e comporta un impatto ambientale considerevole. Esso si colloca tra gli impianti insalubri. Questioni preliminari 1. La documentazione: Elcon ha chiesto che alcuni documenti riguardanti il progetto fossero segretati. Perché? Nel caso di Casalpusterlengo non è stato così. 2. Elcon: impresa inattiva? 3. Impianto innovativo? Elcon non ha spiegato, ai sensi del Decreto Direttore Generale n°13866 – 11.12.2009 (punto 2 del Decreto). Castellanza: STATO ambientale 1. STATO AMBIENTALE ATTUALE: ARIA -AMBIENTE (D.G.R. 30.11.2011, n. 2605 in attuazione del D. Lgs. 13 agosto 2010, n. 155). Castellanza rientra nella zona critica dell’ Agglomerato di Milano: • popolazione superiore a 250.000 abitanti oppure inferiore a 250.000 abitanti e densità di popolazione per km2 superiore a 3.000 abitanti; • più elevata densità di emissioni di PM10 primario, NOX e COV; • situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti (velocità del vento limitata, frequenti casi di inversione termica, lunghi periodi di stabilità atmosferica caratterizzata da alta pressione); • alta densità abitativa, di attività industriali e di traffico. Nel 2010, i livelli di inquinanti rilevati dalla rete di monitoraggio sono stati: Fonte: ARPA Lombardia http://ita.arpalombardia.it/ita/qaria/doc_ConfrontoLimiti.asp Media annuale (µg/m3) rete monitoraggio nei punti più prossimi a Castellanza NO2 No.> 200 (orari) PM10 No. > 50 O3 (giornalier i) Busto Magenta 32 0 32 66 - Busto ACCAM 34 0 - - 44 60 Gallarate 42 0 31 56 41 52 Fonte: Rapporto qualità dell’aria, Provincia di Varese 2010 No.> 120 (8h) Campagne di monitoraggio (Castellanza) 2005/2006: BENZENE concentrazioni invernali di benzene: valori superiori anche al valore limite di legge. 2007: PM10 presenti nell’aria (Municipio) superiori di ben il 40% ai valori limite di legge (57 vs 40 µg/m3) 2. STATO AMBIENTALE ATTUALE: ACQUE Acque superficiali Castellanza è attraversata dal fiume Olona, che è stato classificato come SCADENTE con perdurante inquinamento. (ART. 76, D.lgs. 152/2006 entro il 22.12.2015, obiettivo di legge di raggiungere lo stato BUONO). Sistema di depurazione impatta la condizione ambientale del fiume Olona. Depuratore di Olgiate Olona (2011): i livelli funzionali di esercizio dell’impianto sono prossimi alla capacità di carico limite BOD5 quasi al limite dei valori di concentrazione prescritti dalla legge, mentre si è già fuori norma con Nitriti, Azoto totale e Fosforo totale. Acque di falda Non è possibile derivare acque da fiumi o canali artificiali. Castellanza rientra tra le “aree di riserva integrativa e di ricarica degli acquiferi profondi” PTCP e parzialmente da “aree di riserva a scala provinciale,” nei quali si rilevano elevata concentrazione di pozzi pubblici per cui è necessario il “contenimento e governo dei consumi pubblici”. Diminuzione capacità di reintegrazione del ciclo d’acqua (bassa piovosità complessiva, elevata impermeabilizzazione dei suoli). Uso potabile: 405.7 l/giorno*abitante (media provinciale 250 l/giorno*abitante) Più del 50% di acqua potabile usata per uso diverso da potabile. Si va a attingere alle acque di seconda e terza falda (acque profonde di riserva permanente) anche per attività industriali. Castellanza deve appoggiarsi all’utilizzo idropotabile da Busto Arsizio. Le disponibilità idriche di prima falda non sono sufficienti a soddisfare i fabbisogni industriali nemmeno a regime di parziale dismissione industriale. 3. STATO AMBIENTALE ATTUALE SUOLO E SOTTOSUOLO Fonti: ERM Italia SpA e Shelter Srl Studi Geologici di supporto alla pianificazione comunale 67% del territorio è urbanizzato; 3% dell’urbanizzato (120.000 mq) gravemente contaminato (si concentra nel polo chimico); parte del polo chimico vede in atto procedure di bonifica dei suoli ancora aperte. Castellanza: STATO ambientale • In viola tratteggiato la localizzazione dell’impianto Elcon. • In giallo: gli areali di concentrazione superiore ai CSC definiti per legge • I punti:indicano i punti di campionamento dei suoli con concentrazione di inquinanti (classificati per differente simbologia) superiori ai limiti di CSC consentiti, con dimensioni proporzionali all’entità dei superamenti registrati. Situazione esistente nel Polo Chimico di Castellanza/Olgiate Olona È stata fatta la messa in sicurezza operativa (MISO) per le acque di falda – contenimento idraulico acque di falda superficiale. Ma la barriera idraulica non è la bonifica la bonifica non è stata fatta. È stato intrapreso l’iter per la caratterizzazione ambientale che nel gennaio 2008 ha portato all’avvio delle attività d’indagine presso il sito… …ma suolo e sottosuolo oggi non sono ancora stati bonificati e gli esiti delle indagini effettuate lo dimostrano. Il suolo e il sottosuolo nell’area del Polo Chimico (1998-2008) Suolo: superamenti livelli di concentrazione per metalli pesanti (As, Hg, Pb), idrocarburi pesanti, formaldeide. Le indagini hanno consentito di individuare la presenza di ceneri di pirite in strati superficiali di riporto in alcuni settori della Zona A di stabilimento, oltre che la presenza di 3 aree critiche per l’elevata concentrazioni di inquinanti. Acque di falda: superamenti livelli di concentrazione per As, Fe e Mn. Il 70% dei punti di rilievo contaminati da almeno un inquinante. Arsenico Manganese Ferro 4. STATO AMBIENTALE ATTUALE MOBILITA’/ACCESSIBILITA’ Volume di traffico è di circa 30000 veicoli giornalieri con trend in crescita (VAS del PGT) da: Autostrada A8, SS Sempione, Saronnese, Marnate e Olgiate Olona). Difficoltà alla rete stradale locale (Agenda 21): elevati livelli di inquinamento atmosferico e acustico (interni al tessuto urbano). Elevato flusso di traffico di attraversamento. Caratteristiche geometriche e organizzative non adeguate alla gerarchia stradale SS527 collegamento critico. IMPATTO PROGETTO ELCON: Aria ambiente I carichi inquinanti emessi in atmosfera dal camino E1 Camino E1 - Emissioni in termini di flusso di massa (t/a) da: Polveri: equivalente al 30% del NOx: equivalente al 33% del HCl: equivalente al SOX e NH3: superiori al attuale livello emissivo complessivo (dati INEMAR, 2008) Non chiari i valori di concentrazione in emissione di diossine e furani (per Casalpusterlengo erano stati dichiarati valori 1000 volte più alti per i dati dell’impianto!). Tutte le emissioni (flusso di massa) sono rilevanti (> soglia di rilevanza). Tutte le emissioni (concentrazione) sono inferiori a quelle di legge (152/2006), ma superiori a quelle sull’incenerimento dei rifiuti (133/2005). In termini di ricadute al suolo previste dalla modellistica, a parità di concentrazione di emissione, si ottengono concentrazioni a terra inferiori (1/2-1/3) a quelle dichiarate per il progetto di Casale. La zona più critica (punto R5) è nel centro urbano (oratorio, sede associazioni, mostre e accademia di musica). La conclusione del proponente, “impatto irrilevante”, basandosi solo sulle PEC derivanti dalle emissioni del camino E1, non ottempera ai requisiti della 152/2006. Non considerato l’impatto da traffico indotto. utilizzando i risultati della modellistica proposti per casale, l’esposizione degli abitanti lungo le vie di afferenza/uscita dei mezzi, nelle ore di punta è significativa. Non considerato l’impatto del riscaldamento. Non considerato l’impatto del camino E2. Non considerato l’impatto totale, nel contesto dello stato ambientale attuale finalità protezione salute umana. IMPATTO PROGETTO ELCON: Acque di superficie Nello SIA della Elcon NON vengono riportati i valori dei reflui in uscita, da uno schema si intende COD (entrata 2000 mg/L, in uscita < 500mg/L). E su considerazioni di rapporto ottimale di COD/BOD, si supererebbero i valori di legge anche per questi parametri. Le portate e i carichi inquinanti conferiti al sistema di depurazione non sono compatibili con le potenzialità in essere dell’impianto di depurazione di Olgiate Olona (superamento limiti di legge per COD e BOD). Lo scarico in fognatura vede un trasferimento di volumi considerevoli da un’attività privata ad un servizio pubblico; il carico inquinante sversato andrà, quindi, a deprimere la potenzialità di un servizio di pubblica utilità che risulta, ad oggi, essere già in condizioni di criticità. A seguito dell’intervento le funzionalità del sistema saranno rese talmente precarie da non poter più corrispondere ai limiti normativi di emissione nel fiume Olona. L’affermazione presente nello SIA “non comprometterà le condizioni dei corpi idrici del vicinato perché le acque in uscita sono controllate e a norma” non considera l’attuale stato del depuratore! IMPATTO PROGETTO ELCON: Acque di falda Nello SIA si afferma che “Il ciclo produttivo produce scarichi idrici derivanti dalle lavorazioni industriali”. Entità di prelievo pari a 2050 abitanti equivalenti! INSOSTENIBILE, considerando l’attuale situazione idrica di Castellanza! IMPATTO PROGETTO ELCON: Suolo e sottosuolo L’entità della bonifica di Elcon equivale a meno del 10% di tutti i terreni contaminati all’interno del Polo Chimico; I terreni su cui si insedierà l’impianto rappresentano i terreni di minore contaminazione, per cui, a seguito del Piano d’indagine Integrativa proposto da Elcon, qualora non venissero rilevati i superamenti riscontrati dal precedente Piano di caratterizzazione, viene paventata l’ipotesi di non procedere alla comunque necessaria bonifica; La situazione più inquinata e critica del polo non viene minimamente interessata dall’impianto Elcon L’impianto stesso, nei venti anni e oltre di esercizio, comporterà un’ulteriore contaminazione nei confronti della matrice suolo, sottosuolo e acque di falda, che pertanto dovrà essere essa stessa oggetto di futura bonifica. Permettere la realizzazione del progetto Elcon significa, di fatto, scegliere ancora una volta di installare, nell’immediata vicinanza di abitazioni, un’industria insalubre, con la possibilità che in futuro vengano avanzate proposte analoghe. Il dare l’assenso a questo impianto, infatti, darebbe l’avvio all’apertura di altre realtà industriali simili, pregiudicando, quindi, uno sviluppo alternativo del polo. Quali sono i pubblici benefici dichiarati da Elcon rispetto alla bonifica? IMPATTO PROGETTO ELCON: Mobilità/accessibilità La stima di 30 autobotti (in entrata e in uscita) è best case, in cui si ipotizzano: automezzi di capacità all’incirca di 25 mila m3 sempre pieni al massimo delle capacità di carico; inesistenza della dispersione / frammentazione territoriale tipica delle aziende lombarde medio-piccole (non comparabile con realtà dell’impianto di Haifa); la possibilità di miscelare rifiuti pericolosi (oltre il 50% della lista di Elcon), in contrasto con il divieto posto dalla normativa vigente (art. 187 del D. Lgs. 152/2006). Il sito può essere raggiunto esclusivamente attraversando “centri abitati” (così come definiti dal vigente codice della strada) di Castellanza, Marnate, Olgiate Olona e Busto Arsizio, su strade urbane ad elevato traffico di attraversamento, spesso con ridotta distanza delle abitazioni dal fronte stradale. Il trasporto del materiale pericoloso incrementa il rischio potenziale di incidente derivante dal trasporto su strada di merci pericolose all’interno di aree urbane gravate da volumi di traffico giornaliero medio elevati. Altri Impatti Fascia di rispetto cimiteriale (fattore escludente, in relazione all’art. 338 R.D. 1265/34). impatto odorigeno: le linee guida pubblicate da Regione Lombardia prevedono che, ad accompagnamento dell’istanza per nuovi impianti che danno luogo ad emissioni odorigene debba essere predisposto uno studio per la valutazione dell’impatto odorigeno, per verificare mediante modello di dispersione della portata d’odore ouE/s quale sarà l’entità del disturbo olfattivo provocato nel raggio di 3 km dai confini dello stabilimento sui ricettori presenti in questa area). impatto acustico: una delle manifestazioni più evidenti della difficoltà di armonizzare la destinazione urbanistica dell’area e del suo intorno emerge dal piano di zonizzazione acustica comunale si registra l’apposizione di classi di zonizzazione acustica IV e V per una infrastruttura di pubblico interesse quale il cimitero, che secondo le disposizioni vigenti dovrebbe prevedere un clima acustico rientrante nei limiti della classe I. Dallo studio di impatto acustico effettuato nel Sia si riscontra che i valori attesi al recettore R1 (residenziale) a seguito anche del nuovo contributo indotto dalle attività del’impianto non sono migliorativi dei livelli sonori attuali. Inquinamento luminoso: collocazione all’interno delle fasce di rispetto degli osservatori astronomici di Mozzate (Co) e Legnano (Mi) definite dalla Giunta regionale con Dgr. 2611/2000, ambiti in cui pertanto trovano applicazione le disposizioni in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e tutela degli osservatori astronomici (art. 5, Lr. 17/2000 e s.m.i.). Concludendo… Impatti su comparti ambientali non sostenibili. Peggioramento stato in essere che non permette o non concorre al raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia e miglioramento della componente ambientale previsti dalla legge. Aspetti Escludenti Distanza dal centro abitato (non analizzato nel SIA) (tutela della Fascia di rispetto cimiteriale (al momento rimandato nello popolazione) SIA) Incompatibilità dell’impianto rispetto alla legge sanitaria nazionale per le industrie insalubri di prima classe (non analizzato nello SIA) Incompatibilita’ del progetto con la normativa vigente in materia di tutela della qualità delle acque superficiali Aspetti fortemente penalizzanti Aspetti strategico-funzionali: scarsa accessibilità ed elevato rischio congestionamento stradale (in contraddizione con lo SIA) Aspetti penalizzanti Tutela risorse idriche: area inserita nel programma di tutela risorse idriche. Aggravante: acquiferi di riserva provinciale (non rilevato nel SIA) Aspetti strategico-funzionali: assenza reti monitoraggio componenti ambientali (non rilevato nel SIA) Impatto luminoso: presenza di fascie di rispetto degli Osservatori astronomici Impatto odorigeno: disturbo olfattivo; Fattori pregiudiziali Incompatibilità del progetto per la tutela della qualità dell’aria e della salute pubblica in relazione alle ricadute al suolo degli inquinanti (cancerogeni, tossici, nocivi, irritanti) in zone di centro urbano Il progetto 1. Un trattamento D9? D9 = trattamento preliminare alla “eliminazione” secondo uno dei procedimenti da D1 a D12 (Allegato B – D.lgs. 152/2006) 1. I processi di Stripping e di Thermal Oxidation sono conformi al brevetto Elcon? 2. Qual è il cuore dell’impianto? 3. C’è una fase di smaltimento? Quale futuro per la Valle Olona? Tutela della salute e dell’ambiente nella Valle Olona Rigetto del Progetto Elcon Applicazione del principio miglioramento ambientale Riqualificazione del polo (perché non un parco?) del chimico “L’inquinamento atmosferico è una seria minaccia per la salute e in particolare per i soggetti vulnerabili come i bambini e le persone che soffrono di malattie respiratorie. Informando i cittadini sull’inquinamento atmosferico determinato dai trasporti, dalle case e da altre fonti presenti nell’ambiente dove vivono queste mappe [e, in generale, l’informazione riguardo allo stato ambientale del territorio] danno la possibilità ai cittadini di agire e sollecitare le autorità a migliorare la situazione.” Jacqueline McGlade, direttrice esecutiva dell’Agenzia europea per l’ambiente