Comitato Civico ValleOlonaRespira
Incontro pubblico con gli abitanti di Olgiate
Olona e del Buon Gesù
Circolo Rurale Cooperativo del Buon Gesù
Olgiate Olona
8 ottobre 2012
Elcon Italy a Castellanza
La società Elcon Italy il 2 maggio scorso
ha depositato in Regione Lombardia un
progetto per la realizzazione di un
impianto di trattamento rifiuti
liquidi pericolosi (in buona parte di
derivazione
industriale
chimicofarmaceutica) all’interno dell’ex Polo
Chimico di Castellanza/Olgiate Olona, a
pochi metri da abitazioni e edifici pubblici.
Prima di noi: Elcon a
Casalpusterlengo
Un precedente tentativo di Elcon Italy di
installare un impianto di trattamento
rifiuti, simile a quello che si vorrebbe
realizzare a Castellanza, è stato effettuato
nel 2011 a Casalpusterlengo (provincia di
Lodi).
 Il tentativo si è concluso con il ritiro
dell’istanza da parte di Elcon Italy.
Di cosa stiamo parlando: l’impianto

La capacità dell’impianto sarebbe pari a circa 500 tonnellate al
giorno di rifiuti, provenienti da aziende del Nord Italia, pari ad una
capacità di trattamento di 175.000 tonnellate annue
(l’equivalente di circa 5 piscine olimpioniche al mese).

L’impianto tratterebbe circa 250 tipi di rifiuti diversi (250 codici
CER), pericolosi e non pericolosi (quelli pericolosi sarebbero più
della metà).

L’impianto coprirebbe un’area di circa 9.000 mq di proprietà
della Chemisol italia s.r.l., all’interno dei circa 250.000 mq
complessivi del polo chimico di Castellanza/Olgiate Olona (circa il
10% dell’area).

I trasferimenti sarebbero effettuati su gomma e si prevede un
transito giornaliero minimo di 30/40 mezzi (in entrata e in
uscita).
La procedura cui è sottoposto il
progetto
La procedura cui è sottoposto il progetto Elcon è di carattere regionale.

2 maggio: progetto depositato in Regione.

7 maggio: avviso ufficiale mezzo stampa della deposizione  inizia l’iter
ufficiale che prevede l’avvio di due procedure contemporanee:V.I.A. e A.I.A.

19 luglio: 1° Conferenza dei Servizi (CdS di carattere “istruttorio”) cui
hanno preso parte proponente (Elcon Italy), tecnici regionali A.I.A. e V.I.A.,
Provincia di Varese, Comuni di Castellanza e Olgiate Olona (per legge),
Comuni di Legnano e Busto Arsizio (hanno chiesto di partecipare), ARPA,
Prealpi Servizi (società che gestisce il depuratore di Olgiate Olona), AATO
di Varese.

10 settembre: sopralluogo al Polo Chimico cui hanno partecipato il
proponente (Elcon Italy), tecnici regionali, rappresentanti dei Comuni di
Castellanza, Olgiate Olona, Busto Arsizio, Legnano e Marnate.
A che punto siamo oggi...

Dopo la prima conferenza dei servizi e il
sopralluogo, l’autorità regionale competente in
materia di V.I.A. ha l’incarico di “assemblare” tutte
le osservazioni al progetto e le richieste di
integrazione alla documentazione presentata,
[avanzate da enti preposti e da Comitati e
Associazioni di cittadini].

Tali richieste e osservazioni devono poi essere
inviate al proponente, il quale avrà un tempo
(deciso dai tecnici regionali) per rispondere e ri –
presentare la documentazione.
Cos’è ValleOlonaRespira
ValleOlonaRespira è un comitato civico, nato il 23
aprile 2012, con l’obiettivo generale della difesa e del
recupero ambientale del territorio della Valle Olona e
delle aree circostanti.
Opposizione al progetto Elcon …
…. un progetto incompatibile con il territorio in cui
andrebbe ad insediarsi e, in generale, non confacente con il
futuro che ci auguriamo per Castellanza e per l’intera Valle
Olona.
1.L’informazione e la mobilitazione
popolare

Assemblee pubbliche informative a Castellanza: 14
aprile 2012 - 23 giugno 2012.

Manifestazione ciclo – pedonale a Castellanza, 19 maggio
2012.

Sit-in in Regione Lombardia, 19 luglio 2012.

Sit-in con corteo a Castellanza, 10 settembre 2012.

Petizione  circa 10.000 firme raccolta sul territorio
(Castellanza e Comuni della Valle Olona).

Sito www.valleolonarespira.wordpress.com
2. Lo studio del progetto e gli
incontri istituzionali

Il 7 luglio, dopo 60 giorni dalla presentazione dell’istanza da parte di Elcon, abbiamo
presentato in Regione Lombardia le Osservazioni Tecniche al progetto. Si tratta
di un documento, redatto da un gruppo di esperti che hanno lavorato gratuitamente
per il Comitato, nei quali si mettono in luce le molte criticità dell’impianto e le
motivazioni della nostra assoluta contrarietà.

Il 18 luglio siamo stati ascoltati dalla VI Commissione Ambiente e
Protezione Civile della Regione Lombardia.

Il 19 luglio si è tenuta la prima Conferenza dei Servizi (CdS Istruttoria) alla
quale il Comitato ha partecipato in qualità di uditore.

Dal 19 maggio in avanti abbiamo avuto ripetuti incontri con istituzioni del
territorio (in particolare Sindaci di Castellanza, Olgiate Olona, Marnate).
 11 giugno 2012: approvata mozione del Consiglio Comunale di Castellanza.
 20 settembre 2012: documento condiviso da 9 sindaci della Valle Olona che
dichiarano la loro netta contrarietà all’impianto.
No perché: i tre motivi principali
3 sono i motivi principali per cui riteniamo che questo impianto sia
incompatibile con l’ambiente e con il territorio. Essi riguardano:
1.
Lo stato di fatto ambientale del territorio (zona A1) non
permette l’installazione di impianti del genere e necessita,
semmai, di politiche di miglioramento (principio NORMATIVO
del miglioramento ambientale).
2.
Il sito in cui l’impianto si instaurerebbe  Polo Chimico di
Castellanza/Olgiate Olona necessita già ora di una bonifica
totale. Esso si situa tra tre comuni, a due passi dalle abitazioni.
3.
L’impianto, di per sé stesso, è portatore di rischi e comporta un
impatto ambientale considerevole. Esso si colloca tra gli impianti
insalubri.
1. Peggioramento della
situazione esistente
Una zona già critica...
Castellanza e i comuni limitrofi rientrano nella zona critica
dell’ Agglomerato di Milano (zona A1)  questo significa:
a)
popolazione superiore a 250.000 abitanti oppure inferiore a 250.000
abitanti e densità di popolazione per km2 superiore a 3.000 abitanti;
b)
più elevata densità di emissioni di PM10 primario, NOX (ossidi di
azoto) e COV (composti organici volatili);
c)
situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti
(velocità del vento limitata, frequenti casi di inversione termica,
lunghi periodi di stabilità atmosferica caratterizzata da alta
pressione);
d)
alta densità abitativa, di attività industriali e di traffico.
Castellanza/Olgiate Olona: STATO
ambientale
che peggiorerebbe ulteriormente...
Ecco alcuni (fra i tanti) punti critici:
a)
L’esercizio dell’impianto, nel complesso, genera ricadute al suolo
(all’interno del centro abitato di Castellanza – Olgiate) di
agenti chimici inquinanti (tra gli altri benzene e piombo)
che presentano concentrazioni medie annue superiori ai valori
limite ed obiettivo stabiliti dal D. Lgs. 155/2010 ("Attuazione della
direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per
un'aria più pulita in Europa")  si tratta, in ogni caso, di emissioni
maggiori di quelle previste per un normale inceneritore di R.S.U.!
b)
Il progetto prevede un consumo enorme di acque da pozzo,
insostenibile dalla rete idrica di Castellanza (dai dati forniti dalla
stessa Elcon, l’impianto preleverebbe circa 246.000 t/anno di
acqua “pubblica”, l’equivalente dell’utilizzo di acqua da parte di
2050 abitanti);
Tutte le emissioni (concentrazione) sono superiori a quelle
sull’incenerimento dei rifiuti (133/2005).
c)
d)
Le portate e i carichi inquinanti conferiti al sistema di
depurazione di Olgiate Olona non sono
compatibili con le potenzialità in essere di quest’ultimo
[i livelli funzionali di esercizio dell’impianto, stando ai
dati forniti per il 2011, sono prossimi alla capacità di
carico limite]  l’impianto Elcon (un’attività privata)
porterebbe quindi al collasso un servizio di pubblica
utilità.
Il superamento dei valori di emissione di inquinanti allo
scarico del depuratore di Olgiate (stabiliti dal D. Lgs.
152/2006), costituirebbe un ulteriore sversamento di
sostanze inquinanti fuori norma nel fiume Olona 
peggioramento della qualità delle sue acque (in
contrasto con l’obiettivo di raggiungimento, per il
fiume, dello stato “buono” entro il 2016 imposto dalla
normativa comunitaria).
2. Il Polo Chimico ExMontedison
Il Polo Chimico Ex Montedison
• In viola tratteggiato la localizzazione dell’impianto Elcon.
• In giallo: gli areali di concentrazione superiore ai CSC definiti per legge
• I punti:indicano i punti di campionamento dei suoli con concentrazione di inquinanti (classificati per differente simbologia)
superiori ai limiti di CSC consentiti, con dimensioni proporzionali all’entità dei superamenti registrati.
Il suolo e il sottosuolo nell’area del
Polo Chimico (1998-2008)
Tutte le matrici ambientali all’interno del Polo Chimico ex Montedison
sono contaminate da inquinanti  in particolare:

Suolo: superamenti livelli di concentrazione per metalli pesanti
(Arsenico, Mercurio, Piombo), idrocarburi pesanti, formaldeide.

Le indagini hanno consentito di individuare la presenza di ceneri
di pirite in strati superficiali di riporto in alcuni settori della
Zona A di stabilimento (zona sud ovest), oltre che la presenza di 3
aree critiche per l’elevata concentrazioni di inquinanti.

Acque di falda: superamenti livelli di concentrazione per
Arsenico, Ferro e Manganese. Il 70% dei punti di rilievo
contaminati da almeno un inquinante.
Linee di isoconcentrazione degli inquinanti nelle acque di falda
Arsenico
Manganese
Ferro
Messa in sicurezza operativa, ma
niente bonifica!

È stata fatta (da parte di Chemisol) la messa in sicurezza
operativa (MISO) per le acque di falda  contenimento
idraulico acque di falda superficiale.

Ma la barriera idraulica non è la bonifica  la bonifica non è
stata fatta.

È stato intrapreso l’iter per la caratterizzazione ambientale
che nel gennaio 2008 ha portato all’avvio delle attività
d’indagine presso il sito…

…ma suolo e sottosuolo oggi non sono ancora stati
bonificati  e gli esiti delle indagini effettuate lo dimostrano.
Quale beneficio?

L’entità della bonifica di Elcon equivale a meno del 10% di tutti i terreni contaminati
all’interno del Polo Chimico;

I terreni su cui si insedierà l’impianto rappresentano i terreni di minore
contaminazione, per cui, a seguito del Piano d’indagine Integrativa proposto da
Elcon, qualora non venissero rilevati i superamenti riscontrati dal precedente Piano
di caratterizzazione, viene paventata l’ipotesi di non procedere alla comunque
necessaria bonifica;

La situazione più inquinata e critica del polo non viene minimamente interessata
dall’impianto Elcon;

L’impianto stesso, nei venti anni e oltre di esercizio, comporterà un’ulteriore
contaminazione nei confronti della matrice suolo, sottosuolo e acque di falda, che
pertanto dovrà essere essa stessa oggetto di futura bonifica;

Permettere la realizzazione del progetto Elcon significa, di fatto, scegliere ancora una
volta di installare, nell’immediata vicinanza di abitazioni, un’industria insalubre, con la
possibilità che in futuro vengano avanzate proposte analoghe. Il dare l’assenso a
questo impianto, infatti, darebbe l’avvio all’apertura di altre realtà industriali simili,
pregiudicando, quindi, uno sviluppo alternativo del polo.
Quali sono i pubblici benefici dichiarati da Elcon rispetto alla bonifica?
Quale futuro per la Valle
Olona?

Tutela della salute e dell’ambiente
nella Valle Olona

Rigetto del Progetto Elcon

Applicazione del principio
miglioramento ambientale

Bonifica del polo chimico
del

“L’inquinamento atmosferico è una seria
minaccia per la salute e in particolare per i
soggetti vulnerabili come i bambini e le persone
che soffrono di malattie respiratorie. Informando
i cittadini sull’inquinamento atmosferico
determinato dai trasporti, dalle case e da altre
fonti presenti nell’ambiente dove vivono [e, in
generale, l’informazione riguardo allo stato
ambientale del territorio] danno la possibilità ai
cittadini di agire e sollecitare le autorità a
migliorare la situazione.”
Jacqueline McGlade, direttrice esecutiva
dell’Agenzia europea per l’ambiente
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Quello che ho e quello che n voglio avere