MARIO E SILLA LE GUERRE CIVILI • • • • Mario era un italico, di Arpino, un homo novus. Sposò Giulia, zia di Giulio Cesare. Fu esponente del partito dei populares. Grazie alle vittoriose campagne militari riuscì a diventare console per 5 volte consecutivamente. Importante la riforma dell’esercito che operò a causa dell’indebolimento delle truppe romane a causa delle conseguenze delle guerre d’espansione nel Mediterraneo che portarono alla crisi della piccola proprietà terriera e quindi all’aumento del proletariato che in guerra aveva solo funzione ausiliaria. Arruolamento volontario Lo stato paga l’equipaggiamento, fornisce uno stipendium, dona terre ai veterani RIFORMA DELL’ ESERCITO Riforma tattica: la coorte assume un ruolo centrale. E’ composta da 600 uomini divisi in 3 manipoli di 200 uomini. la legione è composta da 10 coorti per un totale di 6000 uomini, poi ridotti a 5000. I generali diventano un punto di riferimento al posto dello stato: questo aspetto si rivelerà presto molto pericoloso per la stabilità della repubblica. GUERRA CONTRO GIUGURTA, CIMBRI, TEUTONI, GUERRA SOCIALE CAMPAGNE DI MARIO: • 111-105 a.C. contro Giugurta re di Numidia insieme a Silla; • 102 a.C. contro i Teutoni; • 101 contro i Cimbri; • 88-85 a.C. Guerra «sociale»: a seguito delle proposte del tribuno della plebe Druso, che ripropone le riforme dei Gracchi, gli italici si armano contro Roma richiedendo la cittadinanza romana. Mario, insieme al luogotenente Silla, piega le popolazioni italiche concedendo la cittadinanza a coloro che depongono le armi volontariamente. Ma questi nuovi cittadini vengono inseriti all’interno di sole 8 tribù territoriali in modo da contenerne il peso politico nei comizi tributi. 88-85 a. C. contro Mitridate, re del Ponto, che invade la provincia d’Asia spingendola a ribellarsi DALLA GUERRA CONTRO MITRIDATE ALLA GUERRA CIVILE Il senato, temendo il potere di Mario, affida il comando della spedizione a Silla che prepara la partenza in Italia meridionale; Mario, forte dell’appoggio dei populares e dei cavalieri, piega il Senato e prende il comando della spedizione; Silla, infrangendo le regole della repubblica, marcia su Roma con il suo esercito, mette in fuga Mario, ripristina il potere del Senato e parte per l’Oriente. Mario approfitta dell’assenza del rivale per riprendere il potere e fare strage dei sostenitori di Silla, ma poco dopo muore e viene sostituito dal figlio; Silla torna in patria dopo aver rimesso ordine nella provincia d’Asia e dà inizio alla guerra civile; 82 a. C. LA GUERRA CIVILE L’esercito di Silla è guidato da un giovane e promettente condottiero: Gneo Pompeo. Sconfigge a Porte Collina, nei pressi di Roma, i populares guidati dal figlio di Mario 80 a. C. la guerra si sposta in Spagna dove i seguaci di Mario, sotto la guida di Sertorio, hanno fondato uno stato autonomo che viene dissolto nel 72 a. C. Intanto Silla a Roma concentra nelle sue mani il tutto il potere. 81 a. C. • Silla si fa proclamare dittatore a vita • Fa stilare le liste di proscrizione • Raddoppia il numero dei senatori portandolo a 600 • Indebolisce il tribunato della plebe impedendo ai tribuni di proseguire la carriera politica con il cursus honorum e prevedendo il consenso del senato per la presentazione di una proposta di legge • Stabilisce che i consoli non si possono rieleggere per più di un anno consecutivamente • Sposta i confini del pomerio fino al fiume Rubicone • I tribunali per i reati di corruzione, affidati ai cavalieri, tornarono nelle mani dei senatori • Dopo aver rafforzato la classe degli optimates si ritira a vita privata nel 79, muore l’anno dopo.