Dalla Scuola della Repubblica alla scuola delle Regioni
Roma 20 marzo 2010
• L’offerta scolastica nelle regioni è molto diversificata.
• Le differenze di finanziamento degli enti locali sono
enormi soprattutto nell’infanzia e nel settore superiore.
• Le differenze nei risultati fra gli studenti nelle varie
regioni sono rilevanti.
• Nelle regioni in cui il finanziamento locale è più alto i
risultati degli studenti sono migliori.
• Ovviamente i fattori in gioco sono molteplici. Quelli di
contesto culturale sono decisivi.
Le differenze nei risultati degli studenti
15enni nella ricerca PISA.
I 68 punti di differenza fra gli studenti del nord e quelli del sud
corrispondono a un anno e mezzo di scuola.
Le differenze nei finanziamenti
• Lo Stato è il principale finanziatore della scuola. Ne 2006
ha investito 47 miliardi di euro (82,5%). Seguono gli Enti
locali con 8 miliardi (13,5%) e le Regioni con 2,2 (4%).
• Gli enti locali hanno speso mediamente un po’ meno di
1000 euro all’anno per studente.
• Tale soglia è superata al nord e nel Lazio.
• In Emilia Romagna, Lombardia e Friuli i finanziamenti
superano quelli medi del 35-42 %.
• In Campania e Puglia i finanziamenti locali sono minori
della media del 36-41 %.
• Le differenze sono principalmente nell’infanzia e nelle
superiori.
Finanziamenti regionali
spesa per studente.
Corsi F.P. in Italia per regione
Emilia Romagna
•
Legge regionale n. 12/2003. Approvata come modello anti Moratti
dall’assessore Bastico, dopo la crisi del 1999/2000 derivante dalla legge Rivola
e dalla raccolta di 60.000 firme per il referendum abrogativo. Manifesto
ideologico della Regione.
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•
Art. 27
Biennio integrato nell'obbligo formativo
1. Ai fini dell'assolvimento dell'obbligo formativo, per consentire agli studenti che hanno concluso
la scuola secondaria di primo grado il consolidamento dei saperi di base necessari al
proseguimento di qualunque percorso formativo ed una scelta consapevole fra l'istruzione e la
formazione professionale, la Regione e le Province, anche sulla base di intese con
l'amministrazione scolastica, sostengono le istituzioni scolastiche autonome che, a norma del
decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 (Regolamento recante norme in
materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della L. 15 marzo 1997, n.
59), partecipano ad accordi stipulati con gli organismi di formazione professionale accreditati per
la definizione di curricoli biennali integrati e articolati in struttura modulare fra l'istruzione e la
formazione professionale, destinati agli alunni che frequentano il primo e il secondo anno
dell'istruzione secondaria superiore.
• In Emilia Romagna tutti i 14enni che
escono dalle medie devono iscriversi a
scuola.
Tre modelli di FP
• Tutto il triennio integrato a scuola
• Due anni a scuola + 1 in FP accreditata
• Un anno a scuola + 2 in FP
I Percorsi integrati triennali
• Gli Enti di formazione professionale
accreditati entrano a scuola e svolgono un
pacchetto di ore che va dalle 180 alle 300
all’anno.
• Circa 7000 iscritti all’anno in tre annualità
(circa 4 % degli iscritti alla scuola
superiore).
• Gran parte degli iscritti completa il
percorso.
• Meno del 6% passa alla F.P.
Formazione professionale
• Nei bienni della FP vi sino mediamente
3000 studenti nei primi anni e 2500 nei
secondi.Le ore di formazione sono circa
1000 all’anno.
• E’ in atto un incremento di iscrizioni,
soprattutto immigrati (ormai il 50%).
• I percorsi fanno riferimento alle 19 figure
professionali nazionali correlate alle
qualifiche regionali.
I Costi
• Percorsi integrati: 6 milioni l’anno. 83
euro/h.
• Solo FP: 17 milioni l’anno. 192 euro/h.
• I percorsi integrati costano meno perché
una parte dei costi è sostenuto dalle
scuole.
Conclusioni
• Costi altissimi.
• Difficile valutazione dei risultati.
• Biennio integrato: operazione ideologica,
ma di dubbia resa.
Che farà l’Emilia Romagna ?
• Regionalismo di facciata.
• Difesa formale delle competenze.
• Nessuna intenzione di farsi carico
dell’istruzione e formazione professionale
in toto.
• Preoccupazione per l’eventuale scarico
dei costi dal centro alle regioni.
• Nessun uso politico delle competenze.
Le Regioni di sinistra non contrastano la
riforma Tremonti Gelmini.
• In questo momento si rifiutano di impugnare la
CM 17 sulle iscrizioni alle superiori, emessa
illecitamente in assenza della pubblicazione in
G.U. dei regolamenti, con la quale il Ministero ha
invaso pesantemente le loro competenze,
imponendo il passaggio automatico ai nuovi
indirizzi e impedendo la predisposizione del
piano dell’offerta territoriale.
• Probabilmente la scuola è stata venduta in
cambio dei soldi per coprire il buco della sanità
Le scuole facciano ricorso: abbiamo tempo
fino al 18 aprile
• Bisogna affiancare alla lotta contro il riordino
della scuola l’iniziativa giuridica.
• Per difendere l’autonomia della scuola.
• Alle scuole sono stati imposti i nuovi indirizzi in
modo “automatico” senza aver potuto fare le loro
proposte come pure prevede il regolamento in
base alla L. 275/99.
• I genitori sono stati costretti all’iscrizione figli al
buio, senza neppure conoscere i programmi.
I materiali del convegno
• Pubblicheremo materiali sul sito
dell’associazione
www.scuolaecostituzione.it
• Alle voci (a sinistra):
• Titolo V
• Associazione Per la scuola della
Repubblica
• I dati della relazione si trovano alla voce: i
numeri della scuola.
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