IMPRESE Luca Foresti Programma mozione Casadei Emilia Romagna SITUAZIONE PRESENTE PUNTI DI ECCELLENZA • • • • • • Il tasso di occupazione all'obiettivo di Lisbona, 69,8% contro 58,5% Italia Tasso di occupazione femminile oltre all'obiettivo di Lisbona, 62,7% contro 47,2% Italia Una bilancia commerciale ampiamente in positivo, +37% sulle esportazioni Crescita PIL 2005-2008 5% contro un 3% Italia, prima regione Italiana Crescita Esportazioni 2000-2007 nettamente più alto tra le regioni Italiane, +33,4% Settori con Maggiori esportazioni e competitività, "Macchinari e apparecchiature" 32,7% del totale esportazioni pari a 15.5 Mld € PUNTI CRITICI • • • • • • • • Tasso di occupazione 55-64 anni basso, 38,3% con obiettivo di Lisbona a 50% Il finanziamento alle imprese non avviene tramite capitali di rischio ma solo tramite credito e utili reinvestiti L'efficacia del finanziamenti pubblici è limitata data la struttura bizantina dei bandi e l'orientamento a finanziare determinate lobbies Innovazione incrementale invece che innovazione radicale, di prodotto o di processo Basso Pil sui settori ad alta tecnologia e bilancia tecnologica dei pagamenti negativa L'età media degli imprenditori agricoli sta aumentando e l'intero settore è in crisi strutturale da lungo tempo con calo di occupazione, fatturati e margini (rappresenta ormai solo il 3,4% del valore aggiunto in regione) Pochi laureati in discipline tecnico-scientifiche (siamo comunque tra le prime regioni in Italia con 17,4/1000 abitanti) C'e' stata la più grande crisi economica degli ultimi 100 anni e questa ha messo sotto forte pressione tutto il sistema imprenditoriale regionale OBIETTIVI e METODI • • • • • • • • • La regione deve fare funzionare il mercato sul suo territorio (attraverso regole fatte rispettare e interventi che mitigano i fallimenti di mercato), creando competizione e rispetto per i consumatori e per le aziende nelle filiere Equiparazione del supporto pubblico e dell'accesso al credito tra Grandi Aziende, PMI (Piccole e Medie Imprese) e micro-imprese. Benchmarking con altri paesi e regioni europee e mondiali e non solo con l'Italia Intervento pubblico tramite garanzie bancarie e tassi agevolati invece che investimenti a fondo perduto Sburocratizzazione di tutte le attività necessarie per apertura, gestione e chiusura aziende nella regione Politiche industriali a sostegno di: economia verde, conservazione del territorio, mobilità pubblica e privata integrata, aziende ad alta tecnologia, creazione di lavoro altamente qualificato, aumento della competitività internazionale delle aziende, automazione informatizzazione e robotizzazione dei processi produttivi. Creazione di una regione attraente per imprese e capitali stranieri oltre che imprenditori e investitori Italiani (Trasparenza, qualità della vita, sburocratizzazione, infrastrutture, mobilità per merci e persone, risorse umane con alto rapporto qualità/costo, know-how specializzato) Scoperta e promozione tramite loro coinvolgimento diretto nelle politiche della regione dei migliori imprenditori sul territorio regionale Istituzioni pubbliche pagatori puntuali delle aziende RIFORME STRUTTURALI Il PD deve aprirsi ai contributi, alle sensibilità e alle proposte degli imprenditori, che sono una base sociale sempre più rilevante in termini numerici e qualitativi Le imprese devono trovare in Emilia Romagna un terreno fertile in cui aprire la propria sede, vivere e prosperare Le risorse umane che le imprese trovano devono essere con competenze di alto livello e capaci di aggiungere valore nella competizione internazionale Le start-up ad alta tecnologia devono trovare in Emilia Romagna infrastrutture, risorse finanziarie, risorse umane, Università con cui collaborare che rendano la nostra regione la Silicon Valley d'Italia L'Emilia Romagna deve quindi diventare un ecosistema imprenditoriale in cui tutti gli elementi necessari alla nascita e alla crescita delle imprese siano presenti e collaborino tra di loro RIFORME STRUTTURALI /2 1. I rapporti con l'Università delle imprese devono entrare nel XXI secolo. I professori Universitari e i ricercatori devono investirsi del ruolo di individuazione delle eccellenze, collaborando strettamente con le imprese dell'Emilia Romagna. Gli studenti devono trovare nelle imprese luoghi di formazione, contatto con il mercato e crescita 2. Abbiamo bisogno di un mercato dei capitali moderno, basato sui capitali di rischio e non solo su credito e utili reinvestiti. Questo è possibile se gli investitori possono trovare nella regione Emilia Romagna un luogo adatto per rischiare 3. I rapporti tra il pubblico e le imprese deve avere un "ritmo" più simile. La velocità che le imprese devono tenere per rimanere sul mercato deve costringere il comparto pubblico ad avvicinarsi: in efficienza, trasparenza, rapidità, efficacia, buon senso, rigore e servizio ai cittadini 4. Le istituzioni pubbliche devono dotarsi di strumenti per essere pagatori puntuali delle aziende, diventando un punto di riferimento solido per le aziende loro fornitrici INTERVENTI SPECIFICI • • • • • • • • • • • • Piattaforma logistica per la messa in contatto diretto di produttori agricoli biologici e consumatori Creazione di un fondo per il finanziamento tramite grants dell'R&D sul modello di TEKES (Agenzia Finlandese di finanziamento alla Ricerca e Sviluppo), http://www.tekes.fi/en . Creazione di un fondo regionale per il finanziamento dell'innovazione sul modello di SITRA (Fondo di investimento in Start-up Finlandese) http://www.sitra.fi/en Garanzie Bancarie regionali per pagare entro i tempi tutti i debiti delle istituzioni pubbliche alle aziende emiliano romagnole Finanziamento pubblico dei primi due anni di lavoro di Dottorati di Ricerca presso aziende a seguito di contratti a tempo determinato di almeno 5 anni o tempo indeterminato All'inizio di ogni mandato per la regione viene nominato un team di consulenti regionali per lo sviluppo economico tra i migliori imprenditori della regione in termini di crescita, innovazione e creazione di lavoro nei 5 anni precedenti Finanziamento di borse di studio per far studiare lavoratori e imprenditori Emiliano Romagnoli in Master e Dottorati in Italia o all'estero Creazione di infrastrutture informatiche di social networking per creare filiere produttive che miscelino Aziende della regione con aziende globali (unica reale possibilità di filiera oggi) Creazione di incubatori aziendali specializzati (Meccanica, Biotech, Nanotech, ICT, Media, Tecnologie per l'agricoltura, etc. etc.) distribuiti in tutta la regione Apertura di un Ufficio Regionale dedicato all'apertura di aziende straniere in Emilia Romagna in tempi brevi e con il supporto amministrativo della regione (sul modello delle regioni Inglesi) Lotta all'evasione fiscale come forma di lotta alla competizione sleale tra aziende. Su ogni filiera individuazione delle aziende "sleali" in Italia e loro denuncia pubblica Creazione di "Premi Nobel Regionali dell'Imprenditoria" su diversi ambiti, da assegnare ogni anno ai migliori imprenditori in Regione CONCLUSIONI L'Emilia Romagna è la migliore regione in Italia per le PMI e per i lavoratori. Dobbiamo renderla la migliore regione d'Europa, anche per le Grandi Aziende e per le micro-imprese. Dobbiamo, nei prossimi venti anni, creare un ecosistema imprenditoriale che attragga intelligenze, capitali, imprese, e che sappia innovare in modo competitivo. Solo con una sistema imprenditoriale forte possiamo avere le risorse per finanziare un settore pubblico solido capace di mantenere e migliorare quei servizi per cui l'Emilia Romagna è rinomata. La Politica ha il compito di creare le condizioni in cui il mercato possa ben operare e le imprese che lavorano in regione sappiano sappiano innalzare il valore aggiunto e portare con se la qualità del lavoro. CREDITI Hanno contribuito alla creazione di questo tema: Filippo Taddei, responsabile Occupazione e Formazione Programma Paola Lanzarini, responsabile Partnership Pubblico-PrivatoTerzo Settore Programma Fabio Amato, Responsabile Editoriale Programma Pier Francesco Prata, Editor Maria Elena Manzini, Comitato Marino Reggio Emilia Maria Luisa Bargossi, Comitato Marino Forli Vincenzo Nuti, responsabile Legalità