Circolazione sistemica Arterie, capillari e vene CIRCOLAZIONE doppia e completa Circolo sistemico: ventricolo sinistro, aorta, arterie, arteriole, capillari, venule, vene, vene cave. Circolo polmonare: ventricolo destro, arteria polmonare, arterie, capillari polmonari, vasi venosi, vene polmonari. Sistema di distribuzione Arterie e arteriole. Sistema di scambio Capillari Sistema di raccolta Venule e vene Distribuzione del volume di sangue Nel circolo sistemico il volume maggiore di sangue è contenuto nell’albero venoso (42%). Da notare che cuore destro e cuore sinistro contengono la stessa quantità di sangue. Caratteristiche circolo sistemico Il numero dei vasi aumenta passando dalle arterie alle arteriole e da queste ai capillari, mentre diminuisce passando dai capillari alle venule e alle vene. La sezione trasversa totale del letto vasale è minima a livello dell’aorta, cresce con il progressivo ramificarsi delle arterie fino alle arteriole, per divenire poi massima nei capillari. Nella parte venosa la sezione trasversa si riduce progressivamente per il confluire delle vene finché, a livello delle vene cave, è solo circa il doppio di quella dell’aorta. La velocità del sangue è inversamente proporzionale all’area della sezione trasversa totale. La resistenza dipende dal raggio dei vasi e dall’area della sezione trasversa; bassa a livello dell’aorta e delle arterie, alta a livello delle arteriole, bassa nei capillari e nelle venule, nelle vene minore rispetto a quella Emodinamica Riguarda i fattori fisici che regolano il flusso sanguigno nel sistema circolatorio. Il flusso di sangue attraverso un vaso è determinato da: • gradiente pressorio • resistenza vascolare P1 P2 Emodinamica Resistenza vascolare: R = DP / Q Il flusso sanguigno Q indica la quantità di sangue che passa in un certo punto dell’albero circolatorio in un certo istante. In genere è espresso in ml o in l/min. In un adulto a riposo il flusso totale equivale a 5 l/min. h, viscosità del sangue l, lunghezza del vaso r, raggio del vaso Emodinamica Assumendo che il sangue scorra in vasi con pareti rigide e di sezione uniforme, può essere scomposto in lamine cilindriche concentriche. Flusso laminare Legge di Poiseuille Flusso turbolento (se aumenta troppo la velocità, il diametro del vaso, la densità o se diminuisce la viscosità. Emodinamica Re < 200 flusso laminare 200 < Re < 400 flusso turbolento in qualche Re > 2000 flusso turbolento anche in piccoli vasi tratto Per il sangue il valore di h è fortemente determinato dall’ematocrito che per l’uomo dovrebbe essere dal 42 al 50%, per la donna dal 36 al 45%. Nei grossi vasi l’aumento dell’ematocrito determina aumento apprezzabile della viscosità e quindi della turbolenza; nei piccoli vasi i cambiamenti di viscosità dovuti alle variazioni dell’ematocrito si risentono in misura minore in quanto in tali vasi i globuli rossi si allineano muovendosi come un unico complesso. Emodinamica P (o Pi) pressione laterale contrastata dalla reazione meccanica delle pareti e dalla pressione esterna (Pe). Pt (pressione transmurale, indica la pressione totale che tende a dilatare un condotto) Pt = Pi – Pe T = tensione circonferenziale T = rPt Compliance (C) = DV/DPt Sistema arterioso Arterie rigide Arterie distensibili Sistema arterioso Arteriole: mostrano tono arteriolare Caduta pressoria di circa 55 mmHg Polso arterioso Velocità con cui si propaga l’onda sfigmica. Centrale Periferico Pressione arteriosa Sistolica: dipende dalla forza di contrazione ventricolare e dalla gittata sistolica Diastolica: dipende dal ritorno elastico dell’aorta Differenziale: dipende dalla gittata sistolica e dalla compliance dell’aorta • Oscillazioni di secondo ordine o onde di Traub e Hering Pressione arteriosa: misura Gonfiando il manicotto al di sopra della pressione sistolica l’arteria brachiale si chiude e non si ascoltano vibrazioni. Quando la pressione nel manicotto uguaglia quella sistolica si ascoltano le prime vibrazioni (rumori di Korotkoff). Quando la pressione nel manicotto è tra la sistolica e la diastolica le vibrazioni sono udibili. Quando la pressione del manicotto è inferiore alla diastolica le vibrazioni scompaiono. Regolazione della pressione arteriosa • A breve termine (minuti-ore): meccanismi sia nervosi sia umorali; quelli nervosi sono mediati da riflessi che si originano da barocettori che attivano risposte parasimpatiche e ortosimpatiche che modulano le resistenze periferiche e l’attività cardiaca. Quelli umorali sono svolti dalle catecolamine liberate dalla midollare del surrene. • A lungo termine (giorni-settimane): di natura umorale, mediata da meccanismi che regolano il volume ematico e dei liquidi extracellulari. Regolazione a breve termine Riflessi barocettivi Riflessi barocettivi Barocettori aortici + Barocettori carotidei + Nucleo del tratto solitario + - Centro cardio-inibitore Centro vasomotore Parasimpatico Ortosimpatico Nodo seno-atriale Contrattilità + Arteriole Riflessi barocettivi • Recettori a bassa pressione: negli atri, vene polmonari ed endocardio ventricolare. A: attivati dalla contrazione atriale, B: attivati dallo stiramento della parete atriale. Modulano le variazioni pressorie in risposta ai cambiamenti della VOLEMIA. ADH: ormone antidiuretico Chemocettori • Periferici: glomi dell’arco aortico e dei seni carotidei, sensibili alle variazioni di O2, Co2 e pH. • Centrali: superficie ventrolaterale del bulbo, sensibili alle variazioni di pH. Regolazione a lungo termine (volemia) Corticale del surrene Regolazione a lungo termine: ormone antidiuretico o vasopressina (ADH) Microcircolo Flusso continuo ed uniforme, velocità media 1 mm/sec, pressione sanguigna da 32 mmHg a 15 mmHg. Continuo Fenestrato Discontinuo Microcircolo Diffusione: dovuta ai diversi gradienti di concentrazione dei soluti; acqua, ioni inorganici, O2, CO2 Filtrazione: passaggio in uscita del filtrato Riassorbimento: passaggio del filtrato nel sangue dei capillari. Dipendono entrambi dal gradiente pressorio. Equilibrio di Starling Ffiltrazione = K [(Pc – Pli) – (Pp – Pli)] Pc = pressione idrostatica del capillare Pli = pressione idrostatica del liquido interstiziale Pp = pressione oncotica del plasma Pli = pressione oncotica del liquido interstiziale Microcircolo Filtrazione Riassorbimento CAPILLARE ARTERIOLA VENULA Estremo arterioso: Pc = 32 mmHg Pli = 3 mmHg Pli = 8 mmHg P p = 28 mmHg (32 + 8)=40 forza che favorisce la filtrazione (3 + 28)=31 forza che favorisce il riassorbimento Estremo venoso : Pc =15 mmHg Pli = 3 mmHg Pli = 8 mmHg Pp = 28 mmHg (15 + 8) = 23 forza che favorisce la filtrazione (3 + 28)=31 forza che favorisce il riassorbimento Microcircolo: edema Squilibrio a livello degli scambi fra capillari e liquido interstiziale. Sistema venoso • Bassa resistenza • Flusso • Velocità • Pressione: polso venoso a: aumento della pressione atriale dovuto alla sistole atriale c: aumento pressorio dovuto alla protrusione dei lembi della valvola tricuspide v: riempimento atriale dovuto al ritorno venoso x: riduzione della pressione atriale durante la sistole ventricolare y: caduta pressoria durante il riempimento rapido del ventricolo Ritorno venoso 1. Gradiente pressorio: vis a tergo richiamo cardiaco 2. Valvole: permettono l’unidirezionalità del flusso Ritorno venoso 3. Compressione muscolare 4. Pressione intratoracica negativa Controllo circolo sistemico Realizzato da meccanismi generali (meccanismo intrinseco) e da meccanismi vasomotori. Fattori ormonali: catecolamine (NA vasocostrizione, A vasocostrizione e vasodilatzione), angiotensina II (vasocostrizione). Fattori locali: pO2, pCO2, pH, temperatura, fattori tissutali (adenina vasodilatatrice, prostaglandine vasocostrittrici). Sfinteri precapillari Fattori nervosi : fibre ortosimpatiche (vasocostrittrici e vasodilatatrici), fibre parasimpatiche (vasodilatatrici). Arteriole