TESTO SCRITTO E TESTO ORALE Gruppo 7 Testo scritto e testo orale ( Claire Blanche Beneviste): - Presentazione di Margherita Orsolini e caratteristiche dei due tipi di testo, con particolare attenzione alla pianificazione. (FRANCESCA) - Coerenza e Coesione del testo. (SILVIA) - Complessità e Processi di Grammaire Seconde. (ERIKA) Pensiero e linguaggio nel discorso argomentativo (Margherita Orsolini): (FRANCESCA e VALENTINA) Sintesi e conclusioni: (LUANA) Margherita Orsolini -Professore ordinario dell’Università di Roma la Sapienza; -Insegna “Psicologia dello sviluppo tipico e atipico dei processi cognitivi” all’interno del corso magistrale di Psicologia dello sviluppo, dell’educazione e del benessere -Direttrice del corso di alta formazione “ Prendersi cura del pensiero: strategie d’intervento nella disabilità intellettiva” -Ha collaborato con Clotilde Pontecorvo nella stesura dell’opera “La costruzione del testo scritto nei bambini” Qual è la differenza fra testo orale e testo scritto? TESTO SCRITTO E’ alla base delle lingue con una lunga tradizione scritta come la nostra ed è legata alla letteratura stampata. TESTO ORALE Frequente nelle lingue a tradizione orali, dove si stabilisce un legame chiaro tra l’orale letterario e il testo. Si esprime attraverso la poesia e le favole. Osservate e ascoltate il discorso… Processo composto da tre differenti azioni: Individuare argomento, genere, destinatario e scopo Organizzare una scaletta Raccogliere informazioni e produrre idee Notate qualcosa di sbagliato? Modelli di testo orali MODELLO DI TESTO ORALE SPECIFICO Racconto di una donna coinvolta in un incidente stradale: “ Ho realizzato.Io...,non so come, ho realizzato. E le mie gambe,le mie..ma si tremavano.” Testo scritto composto da un’organizzazione specifica che non si riferisce a nessun modello scritto, caratteristico della descrizione di eventi traumatici. RACCONTO DELLA TRAMA DI UN FILM Cosa vi ha colpito in questa registrazione audio? “I bambini (…) devono anche dirigere il controllo cognitivo sul livello globale dell’organizzazione gerarchica” (Ruth Berman, 1997). La coerenza nei racconti orali: - nella trama dei film è più deficitaria. - se si utilizzano principi elementari (es. enumerazione degli episodi, strutture ripetute) è più forte; La coerenza nei testi scritti: - esperto rilettura del testo; - inesperto non rilegge il testo, ma produce strane lacune che non produrrebbe oralmente. Esempio: lettera di un adulto che si lamenta presso la sua banca di non riuscire a far annullare la propria carta di credito. “E spero che non la riceverò come quattro anni fa quando l’avevo annullata già una prima volta e dunque al nuovo ricevere dunque molto seccata di questo fatto che io penso non si riprodurrà questa volta”. Processi di “riferimento”: danno la possibilità di manipolare e percorrere il testo in ogni direzione (come ho detto sopra, tornando indietro, vedremo poi…) - inesperto gli utilizza solo nei testi scritti e raramente nell’orale; - esperto gli utilizza sia nei testi scritti che nei testi orali. LA COMPLESSITÀ SI MANIFESTA IN PRODUZIONI ORALI Poco nelle conversazioni • Poco nei giochi spontanei • NO negli scambi con risposte brevi • TESTI CHE RICHIEDONO: Pianificazione Coerenza Maggiore complessità La complessità si misura in base al numero di frasi subordinate: •Testi con proposizioni coordinate SEMPLICI •Testi con proposizioni subordinate COMPLESSI Esempio che racconta la difficoltà a dialogare con un’anziana signora che non vuole abbandonare la sua abitazione insalubre Tema centrale : BARACCA abitazione dell’ anziana signora “Dunque per cercare un po’ di far uscire questa persona dalla miseria (perché davvero assomiglia un po’ ai Miserabili di Victor Hugo), noi cerchiamo nel bene e nel male di farle capire che la sua baracca tra qualche anno (tra parentesi, lei ha 79 anni), quando avrà delle difficoltà (che speriamo non accada), delle difficoltà a spostarsi (cioè ci sono degli scalini altissimi da salire per arrivare alla sua baracca), dunque il giorno in cui non potrà più muoversi, o quando si ammalerà un po’ più seriamente, cerchiamo di farle capire che non potrò più vivere in questa baracca, è troppo insalubre, troppo sporca” (racconto orale) Complessità del testo due fattori: 1) Parentesi che insistono sulla gravità della situazione ripetizione parte del discorso che precede la parentesi 2) Ripetizione delle catastrofi che ricadrebbero sulla signora nel prossimo futuro TESTO ORALE non trascrivibile Livello di complessità banale NO SCRITTO: troppe ripetizioni troppi costrutti sospesi Complessità non ha uguale statuto per: Testo scritto testo orale Processi di Grammaire Seconde FENOMENI GRAMMATICALI USATI DAI PARLANTI QUANDO COSTRUISCONO ORALMENTE RACCONTI E NARRAZIONI NO nel linguaggio quotidiano parlato REGOLE TESTUALI NON APPARTENENTI ALL’ORALITA’, TIPICHE DELLA LINGUA SCRITTA ESEMPI: L’uso della forma impersonale al posto della prima persone plurale: “il pomeriggio non sappiamo mai a che ora finiremo” (tipico dell’orale quotidiano) diventa, nell’orale narrativo “il pomeriggio non si sa mai a che ora si finirà” ESEMPI Le congiunzioni perché e quando possono essere sostituite da equivalenti più ricercati come poiché e allorchè come nelle frasi: “Il che è un grande vantaggio poiché non amo troppo camminare” “Mi sono fermato allorchè sono arrivato in Francia” Grammaire Seconde Modificabile tramite: Concetti culturali Lettura Circostanze sociali Non è appannaggio della sola lingua scritta “ Certe condizioni, molto vincolate e formali, favoriscono la selezione di tratti del discorso ricercati e elaborati” ( A. Teberosky, 1998) Pensiero e linguaggio nel discorso argomentativo di Margherita Orsolini Premessa: - Riflessione: secondo Damasio è una riflessione interna senza parole, che ci permette di focalizzare l’attenzione su particolari aspetti dell’esperienza, determinando una ricostruzione della stessa; - Aspettative e regole implicite: introdotte dalla cultura e dal contesto (ad es. il tipo di domande poste dall’adulto) possono influenzare l’organizzazione del discorso e attraverso questa indirizzare la dinamica del pensiero. Comprensione e promozione del ragionamento umano “Cambiare la comunicazione didattica e non solo di studiarla: quindi di produrre qualcosa che dimostrasse una rilevanza ed una utilità sociale, oltre che fosse ben fondato teoricamente. Aspiravamo a cogliere nelle discussioni in classe, a certe condizioni di gestione psico-educativa, le modalità di progredire di un pensare collettivo, che non escludeva la possibilità di stalli, intoppi o inanellamenti” Clotilde Pontecorvo QUALE ELEMENTO è IMPORTANTE PER COMPRENDERE IL PENSIERO E IL SUO SVILUPPO? Giuseppe Mosconi: Diversi modi di esporre le stesse proposizioni, influiscono sul percorso di soluzione elaborato dalle persone. Esempio: 1. Un bambino aveva mangiato 12 mele. Ne ha regalata una parte ad un amico. Gliene restano 8. Quante ne ha regalate? Più difficile di: 2. Quante mele ha regalato al suo amico un bambino che ne aveva 12 e gliene restano 8? “La gente pensa come parla”! Mosconi. Per Clotilde il rapporto tra pensiero e parlare è concretizzato all’interno di un quadro teorico vygotskijano. 1. forma esteriorizzata e socialmente condivisa 2. forma interiorizzata (per funzioni cognitive complesse, come il ragionamento) Vygotskji Il pensiero NON si identifica con il parlare, MA è un processo dinamico, si struttura ed articola grazie al discorso per approssimazioni successive. Pontecorvo Per studiare il pensiero bisogna studiare il discorso. “la gente pensa come parla” (Mosconi) “la gente pensa nel parlare e attraverso il parlare” (ottica vygotskijana) “Quali conoscenze si costruiscono partecipando a discussioni o argomentazioni”? Clotilde e suoi ricercatori. Discorso argomentativo: - Riflessione: riflessione interna senza parole; - Aspettative e regole implicite: introdotte dalla cultura e dal contesto possono influenzare il discorso e indirizzare la dinamica del pensiero. ….Cosa abbiamo detto fino ad ora? RICONOSCIMENTO DELLA PROPRIA INTELLIGENZA (Chiara ha 2 anni, la zia le dà un libro di storie. Il libro non ha figure; Chiara guarda la copertina, sfoglia qualche pagina e poi ridà il libro alla zia) CHIARA: Quetto no è un libo pè bambini (molto seria) ZIA: E tu come lo sai? (tono sorpreso) CHIARA: pecchè io ci ho la tiligentsa di nonno, nonna, papà e mamma. Un’altra espressione per veicolare il riconoscimento dell’intelligenza è SECONDO TE - Cosa dice questa scritta? VS - Secondo te, cosa dice questa scritta? Concludendo… “Testo scritto e testo orale” Modo in cui parlanti inesperti producono testi orali - Pianificazione (costruzione) - Coerenza e Coesione - Complessità - Processi di grammaire seconde Il testo orale non ha la stessa rilevanza del testo scritto ma la sua esistenza è innegabile! “Pensiero e linguaggio nel discorso argomentativo” Clotilde Pontecorvo aspira a cambiare la comunicazione didattica dimostrando una utilità sociale. Per studiare il ragionamento è indispensabile analizzare il discorso (vedi pensiero di Vygotskij) Riconoscimento della propria intelligenza