Iperplasia prostatica benigna. La malattia, il disturbo e le terapie
Aspetti per infermieri al passo coi tempi
Vasto 21-01-2010
ASSISTENZA POST-OPERATORIA
CONTROLLI NEL TEMPO
Berardinelli Francesco
RIENTRO IN STANZA
Controllo PA, frequenza cardiaca,
T corporea
Controlli ematici (se perdita importante in
fase intra o post-operatoria)
CONTROLLO INFUSIONE
DI LIQUIDI
Terapia infusionale e.v. di reidratazione
(come da prescrizione medica)
Controllo del liquido di lavaggio vescicale
onde evitare la formazione di coaguli e per
facilitare la fuoriuscita di piccoli frustoli
residui
I GIORNATA
Dieta leggera
Mobilizzazione
Valutazione dell’aspetto del liquido di
lavaggio (per eventuale sospensione)
II GIORNATA
Controllo della diuresi e dell’aspetto delle
urine per decidere sulla rimozione del
catetere
Se urine non
ancora chiare
Se urine
chiare
Mantenere in
sede il catetere
Rimuovere
catetere
Informare il paziente su ciò che lo aspetta
Nonostante un immediato miglioramento
del flusso ci potrà essere:
Aumento della frequenza minzionale
Aumento dell’urgenza minzionale
Discomfort per alcune settimane
Possibile riscontro di sangue nelle urine
fino a 3 settimane dopo la chirurgia
III GIORNATA
Se ripresa spontanea della minzione,se
diuresi valida, urine sufficientemente
chiare
Il paziente può essere dimesso
Le normali attività possono essere riprese
gradualmente
Evitare di sforzarsi e sollevare pesi per almeno
6 settimane (possono causare sanguinamento)
Evitare alvo stitico
L’attività sessuale può essere ripresa dopo 3
settimane
Consigliare di bere tanto per mantenere
urine chiare
DIETA
Si può riprendere la dieta abituale in
pochi giorni evitando alcool, cibi speziati e
caffeina
IGIENE
Il paziente può fare la doccia
o il bagno come al solito
CONVALESCENZA
Riprendere l’attività
sportiva dopo 5-6
settimane
COMPLICANZE PRECOCI
• Sanguinamento
• Tamponamento vescicale
• Sindrome da TURP
• Infezioni vie urinarie
• Ritenzione urinaria
• Incontinenza
SANGUINAMENTO
Il
sanguinamento
arterioso
è
più
frequente in caso di infezione perioperatoria o ritenzione urinaria
Il sanguinamento venoso avviene a causa
della perforazione capsulare
Il sanguinamento arterioso è identificato
con il cambiamento intermittente (da
chiaro a rosso) del colore del lavaggio
vescicale, mentre quello venoso è
caratterizzato da un lavaggio rosso scuro
L’entità dipende dalle dimensioni della
prostata e dalla quantità del tessuto
resecato
MANAGMENT
Il pallone può essere
bloccato nella loggia
prostatica
(volume pallone = tessuto resecato)
Oppure
può
essere gonfiato in
vescica e messo
sotto trazione
Vol. pallone =20–40 cc più del tessuto resecato
Tuttavia questa tecnica non è efficace in
caso di sanguinamento arterioso
Se nonostante tutto non si arresta il
sanguinamento, il pz va riportato in sala
operatoria
TAMPONAMENTO VESCICALE
Un
sanguinamento
ricorrente
e
persistente può indurre la formazione di
coaguli e quindi un tamponamento della
vescica
Una vescica tamponata deve essere
evacuata
TUR Syndrome
Causata da iponatriemia (Na<125 mEq/l) dovuta
all’assorbimento del fluido di irrigazione
ipotonico
Incidenza: 1-3%
Sintomi:
•Confusione mentale
•Nausea e vomito
•Ipertensione, bradicardia
•Disturbi visivi
INFEZIONE VIE URINARIE
Il tasso di infezione è basso (3.5%)
Può essere ridotto dall’uso routinario di
profilassi antibiotica ed evitando al
massimo di disconnettere il sistema di
lavaggio/drenaggio
RITENZIONE URINARIA
Può avvenire subito dopo la rimozione del
catetere
Non è dovuta ad una resezione incompleta ma
soprattutto ad un problema del detrusore
Bisogna avere un atteggiamento conservativo
INCONTINENZA URINARIA
Una incontinenza
molto rara (0.5%)
permanente
post-TURP
è
Può presentarsi una incontinenza precoce, ma
transitoria nel 30–40%
Da urgenza, dovuta da sintomi irritativi
CONTROLLI NEL TEMPO
Primo controllo dopo 6 settimane:
Identificare
operatorie
complicanze
post-
Discutere dell’istologico (5-12% CaP
incidentale)
COMPLICANZE TARDIVE
Stenosi dell'uretra e sclerosi del collo vescicale
Eiaculazione retrograda
Incontinenza urinaria
STENOSI DELL’URETRA
Incidenza: 2.2-9.8%
Avviene soprattutto in due sedi:
• Meato: per eccessiva differenza tra il diametro
del meato e dello strumento
• Uretra Bulbare: per danno da corrente monopolare
STENOSI COLLO VESCICALE
Incidenza: 0.3-9.2%
Più frequente nelle prostate più piccole
(<30 g)
EIACULAZIONE RETROGRADA
In base proprio alla natura della
procedura, si presenta nella maggioranza
dei pazienti (53-75%)
DISFUNZIONE ERETTILE
Teoricamente la corrente utilizzata potrebbe
danneggiare
le
strutture
neurovascolari
importanti per l’erezione
Il tasso di impotenza varia da 3.4 a 32%
Tuttavia sono stati riportati anche casi di
miglioramento delle erezioni post-TURP
CONTROLLI NEL TEMPO
Follow-up a 3 mesi, se le condizioni cliniche del
paziente sono stabili
Chiedere al pz come sta, come urina, il colore
delle urine, se si alza la notte, se ha notato dei
cambiamenti, se è soddisfatto del trattamento
Va eseguito anche:
Uro-flussimetria con residuo P.M.
Urinocoltura
Esame urodinamico con studio
pressione/flusso
Se non si nota un miglioramento dei sintomi
urinari
Se flusso urinario basso, alto residuo PM
Se fallisce il trattamento
Controllo annuale del PSA
GRAZIE
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Assistenza post operatoria della TURP