Classe V odontotecnico IPSIA « G.Fascetti» - Pisa docente: Anna Notaro a.s. 2014-15 ALCUNE TIPOLOGIE di PPR P. COMBINATA SCHELETRATO PPR in VALPLAST I vantaggi di uno scheletrato rispetto ad una PPR interamente in resina 1. Lo spessore ridotto: la lega in Cr-Co è leggera e resistente anche con spessori molto esigui, dell'ordine di un paio di millimetri, mentre la resina necessita di dimensioni maggiori. I vantaggi di uno scheletrato rispetto ad una PPR interamente in resina 2. La mancanza di rimodellamento osseo nel medio periodo: il parziale in resina appena fatto va bene ed è aderente alla gengiva sottostante, ma con l'uso l'osso andrà a cambiare forma e volume in quanto sottoposto a pressione, e quindi ogni due anni al massimo questa protesi andrà riadattata alla nuova morfologia gengivale mediante una "ribasatura’’. I vantaggi di uno scheletrato rispetto ad una PPR interamente in resina Lo scheletrato dispone invece di una serie di "rest", ovvero delle alette metalliche fuse che si appoggiano sulle superfici occlusali dei denti ed impediscono l'affondamento della protesi, scaricando parte del peso sui denti e non solo sulla gengiva , quindi la sua durata sarà maggiore. Per eliminare l’inestetismo legato alla visibilità dei ganci fusi, a volte queste parti vengono realizzate in nylon, ma sono poco funzionali in quanto poco ritentive oppure si spezzano facilmente. LE PARTI FONDAMENTALI DI UNO SCHELETRATO Selle in resina con struttura interna in lega 2. Ganci fusi in lega 3. Connettore principale in lega 4. Placca palatina in lega 5. Denti artificiali Scheletrato superiore scheletrato inferiore 1. I GANCI Modelli visti da dx con scheletrato superiore con gancio "estetico" ed inferiore non estetico. Per avere uno scheletrato estetico bisogna eliminare i ganci e sostituirli con attacchi di precisione, fresature, bracci d'appoggio e coulisse. Lo scheletrato scarica le forze sulle mucose su cui si appoggia ed in parte sui denti su cui si "ancora" con i ganci. I ganci, a lungo andare, sono deleteri per i denti su cui poggiano ed antiestetici in linea di massima, tuttavia questo tipo di protesi può essere il meno costoso. PARTI DEL GANCIO 1. REST (o cavaliere): evita l’affondamento della protesi e trasmette il carico sul dente pilastro BRACCIO RITENTIVO con punta flessibile sotto l’equatore 2. ABBRACCIO BRACCIO RECIPROCO: opposto al ritentivo neutralizza l’effetto dislocante dovuto al superamento dell’equatore da parte della punta ritentiva. 3. PEDUNCOLO: parte di raccordo con la restante protesi, ha un’inclinazione di 2°rispetto all’asse di inserzione per favorire la rimozione e l’inserimento della protesi e per evitare il contatto con la papilla gengivale. L’abbraccio del gancio La condizione essenziale affinché la trasmissione dei carichi funzionali sia corretta è che il gancio abbracci il dente pilastro in modo corporeo, cioè a livello del terzo medio della corona, mentre se avvenisse a livello del terzo occlusale si verificherebbe la trasmissione di forze torsionali molto dannose. ATTACCHI Nella PPR i ganci possono essere sostituiti da attacchi, in questo caso parliamo di PROTESI COMBINATA Tubo orale convertibile e saldabile ATTACCHI Sono costituiti da due componenti separabili che si uniscono per incastro secondo il modello positivo/negativo. un componente viene incorporata sulla PPR l’altro viene saldato su di un opportuno restauro fatto sul dente pilastro oppure viene realizzato per fusione unitamente al restauro. Gli attacchi di precisione, oltra a fornire la ritenzione per frizione, si oppongono all’affossamento della protesi, mentre la funzione di abbraccio è svolta dal restauro metallico sul dente pilastro. (per approfondimenti consultare il PDF in piattaforma) VANTAGGI E SVANTAGGI DEI GANCI RISPETTO AGLI ATTACCHI 1. 2. 3. 4. 5. VANTAGGI PRATICITÀ SEMPLICITÀ DI ESECUZIONE SEMPLICITÀ DI RIPARAZIONE MINOR USURA MINOR COSTO SVANTAGGI 1. FUNZIONALE: data l’irregolarità della corona, l’abbraccio non può essere assimilato a quello corporeo ottimale di una corona totale fusa. 2. ESTETICO: non è possibile mascherarne tutte le parti REGOLA FONDAMENTALE DA RISPETTARE PRIMA DELLA PROGETTAZIONE La riabilitazione protesica ha dei costi sia di natura economica che biologica, che debbono essere giustificati dall’entità dei benefici apportati SCOPI della riabilitazione con PPR RIPRISTINO ESTETICO e FONETICO ( valido in particolare per edentulie del settore anteriore) 2. RIPRISTINO DELLA CAPACITA’ MASTICATORIA ( è oggi accertato che tale capacità non è più un requisito essenziale ai fini della dieta, bensì al fine del piacere di masticare) 3. RIPRISTINO DEL RAPPORTO CORRETTO tra lingua, guancia e labbra 1. SCOPI della riabilitazione con PPR 4. STABILIZZAZIONE DELLA DENTATURA RESIDUA 5. STABILIZZAZIONE MANDIBOLARE 6. TRATTAMENTO RIABILITATIVO INTERLOCUTORIO ALLA PROTESI TOTALE (talvolta è necessario preparare gradualmente il paziente alla PT, in altri casi la PPR rappresenta solo la fase transitoria del trattamento riabilitativo) INDICAZIONI La PPR è indicata nei casi in cui non è possibile realizzare una PPF, come nei seguenti casi: 1. Altezza insufficiente delle corone adiacenti la lacuna dentale 2. Supporto paradontale dei denti pilastro insufficiente (quantità di osso inferiore ad 1/3 della radice). In questo caso è bene sfruttare l’ottima caratteristica della PPR di trasferire, mediante il connettore principale, parte dei carichi masticatori sul lato opposto a quello dove avviene la masticazione (CROSS-ARCH-STABILIZATION), diminuendo così il carico sui denti di ancoraggio. INDICAZIONI 3. PERDITA ECCESSIVA DI OSSO (la resina delle selle di una PPR offre, invece, un supporto ideale a labbra e guance, colmando la mancanza di tessuto osseo). 4. LUNGHEZZA ECCESSIVA DELLA ZONA EDENTULA (i carichi funzionali e parafunzionali, trasmessi dagli elementi intermedi ai denti pilastro, risulterebbero eccessivi ed anche in questo caso è bene sfruttare il crossarch-stabilization. INDICAZIONI 5. ETA’ DEL PAZIENTE (un paziente molto anziano non sopporta le lunghe ed affaticanti sedute per una PPF, inoltre, spesso negli anziani, la corona dei denti pilastro non ha un’altezza sufficiente per l’ancoraggio. INTERAZIONI NEGATIVE DELLA PPR CON LE STRUTTURE RESIDUE AUMENTO DELL’ATTIVITA’ CARIOSA 2. INFIAMMAZIONE GENGIVALE 3. AUMENTO DELLA MOBILITA’ DEI DENTI PILASTRO 4. INFIAMMAZIONE DELLA MUCOSA DELLE CRESTE EDENTULE 1. Tutte queste patologie sono state correlate ad un aumento di placca batterica dovuta ad un’igiene più difficoltosa. La placca batterica di questi pazienti presenta una percentuale maggiore di Streptococco mutans , correlato tra l’altro alla carie. Tale batterio colonizza prevalentemente i siti ritentivi. Bibliografia: La protesi scheletrata - V. Spiekerman n e H. Gruundler Protesi scheletrata – C.Gerold (DENTAURUM ITALIA s.r.l.) I fondamenti della protesi parziale rimovibile –A.A.Grant – W.Johnson