LA NATURA COMPLEMENTARE DELLE DINAMICHE DI
COORDINAZIONE: AUTO - ORGANIZZAZIONE E AGENCY
Sipre, Milano 17 Novembre 2012
Maria Pia Roggero
J.A. SCOTT KELSO
• J.A. Scott Kelso (J. A. Scott
Kelso (born 1947 in Derry, Irland)
COME SI FORMANO E CAMBIANO LE FORME
ELEMENTARI DI COORDINAZIONE?
• ABSTRACT
In questo lavoro Kelso discute la legge elementare della coordinazione come
esito del lavoro di ricerca con Hermann Haken (conosciuto come il fondatore
della ‘sinergetica’).
I concetti sinergici di auto-organizzazione e gli strumenti matematici dei
sistemi dinamici non lineari sono usati per modellare le osservazioni dei
fenomeni di cooperazione e le fasi di transizione spontanea nella
coordinazione biologica.
I suoi studi hanno inoltre aperto la strada a programmi di ricerca su fenomeni
di coordinazione nel cervello e nelle scienze economiche sociali e
comportamentali.
OBIETTIVO => investigare l’utilità della “legge elementare” per comprendere
la coordinazione di sistemi viventi.
LEGGE ELEMENTARE DI COORDINAZIONE
• ABSTRACT
Questo studio intende approfondire le origini e la creazione di
informazione.
Un’informazione utile una volta che si è stabilizzata nella memoria può
essere usata come guida e modificare e dirigere le attività di un
organismo.
SCOPO => unire la natura spontaneamente auto- organizzantesi della
coordinazione ispirata dalla sinergetica di Haken e le proprietà di
agency proprie della natura umana.
QUALE È LA NATURA DELLA COORDINAZIONE?
Esistono 3 tipi basici di coordinazione:
1)
coordinazione assoluta;
1)
coordinazione parziale (che è bloccata transitoriamente e che si
modifica quando le circostanze si modificano, Es: del bambino che
ha un passo + lento e poi raggiunge il padre o del padre che
rallenta il passo);
1)
coordinazione nulla (ognuno va per la sua strada).
QUALE È LA NATURA DELLA COORDINAZIONE?
… non è solo materia in movimento:
La coordinazione è un ordine funzionale o un tipo di pattern che sia
nello spazio che nel tempo si adatta in modo flessibile alle circostanze
che cambiano.
STATI DI COORDINAZIONE:
Che cosa ci può far pensare che ci siano sottostanti principi comuni a
tal punto da formulare una legge/ modello?
La spiegazione è che esistono un numero di fenomeni di coordinazione
di base che attraversano vari livelli, creature e funzioni.
STATI DI COORDINAZIONE - SEGUE
Es. esistono:
1) patterns di stati di coordinazione che rimangono stabili nonostante le
perturbazioni;
2) casi in cui le parti e i processi si lasciano ingaggiare e disingaggiare da
richieste funzionali o dal contesto;
3) l’esistenza di stati con coordinazione multipla, multifunzionali che
soddisfano lo stesso set di circostanze;
4) la selezione di patterns di coordinazione ritagliati sui bisogni
dell’organismo;
5) l’adattatatività alla coordinazione per cambiare contingenze interne e
esterne;
6) la brusca transizione da un pattern coordinato a un altro;
7) la transizione da stati parzialmente a totalmente coordinati e viceversa;
8) stati che rimangono negli stessi patterns coordinati anche quando le
condizioni cambiano.
LEGGE DI COORDINAZIONE: Ia Equazione
I fenomeni di coordinazione accadono così comunemente in natura da
suggerire una legge che va oltre la moltitudine delle differenze:
Φ = F (Φ, k, noise):
Il tasso di cambiamento di una variabile chiamato Φ puntato, è una
funzione f di come phi è suscettibile di modificazione da parte di alcuni
parametri come k (coeficiente correttivo) e rumore.
(Tutti i sistemi reali sono rumorosi e fluttuanti)
COMPLESSITÀ DEL FENOMENO
Anche se gli stessi fenomeni di coordinazione possono esistere a
diversi livelli, il primo passo è trovare leggi dinamiche all’interno di un
livello.
=> L’idea di fondo è che il comprendere la complessità del fenomeno, a
un qualunque livello di organizzazione, richiede:
A)
la conoscenza dei parametri di controllo,
B)
la conoscenza delle componenti interattive stesse,
B)
una conoscenza dei patterns di coordinazione che emergono dalle
componenti interattive.
COORDINAZIONE: COME LE PARTI E I PROCESSI
SI UNISCONO
Di fondo il problema della coordinazione ha a che fare con come le
parti e i processi, in corso, di ogni sistema, a qualsiasi livello di
descrizione, si uniscono a formare pattern coerenti di condotta.
Separarsi e unirsi in tempo è inerente alla forma animata. I processi
vanno su e giù, avanti e indietro. Hanno un ritmo tutto loro.
Per semplicità ci riferiremo alla forma + semplice di coordinazione,
l’interazione tra solo due componenti ritmiche e attive.
LA FORMULA DELLA LEGGE DI COORDINAZIONE
PROCESSO: II EQUAZIONE
Φ =δω – α sin Φ – 2b sin 2Φ + Q ξt
L’equazione Eq2 contiene tre tipi di parametri:
Il primo che riflette asimmetrie o eterogeneità tra i componenti interattivi
(δω);(delta= scarto/ differenza tra 2 parametri).
Il secondo che riflette fattori esterni e interni (parametri di controllo) il rapporto dei
quali (b/a) (se b è + grande di a, aumenta la forza di accoppiamento) è stato
dimostrato governare la forza di accoppiamento tra le componenti.
Un terzo termine per rumore o fluttuazione (ξt) di una data forza Q che dà il via alla
variabilità della fase.
Questa Eq2 mostra le relazioni coordinate tra:
le componenti di un organismo
gli organismi stessi
gli organismi e il loro contesto
QUALCHE COSA IN PIÙ DELLA DINAMICA DELLA
COORDINAZIONE SIMMETRICA
La forma originale dell’equazione (Haken- Kelso-Bunz) diceva che
δω = 0, cioè non c’é scarto, cioè vi è simmetria della dinamica di
coordinazione. Questo modello HKB é in grado di rendere conto della
bistabilità sul coordinamento delle mani, transizione tra coordinazione
anti-fase e in-fase, mono-stabilità dopo la transizione e istèresi, cioè il
sistema cerca di tornare alle condizioni iniziali anche se si sposta
sempre un po’.
Hysteresis (ciclo di isteresi) è la caratteristica di un sistema di
reagire in ritardo alle sollecitazioni applicate e in dipendenza dello stato
precedente.
ANCORA SULLA LEGGE DI COORDINAZIONE
L’archetipo delle dinamiche di coordinazione (IIa Equazione) possiede
una simmetria fondamentalmente rotta, il che vuol dire che le proprietà
intrinseche delle parti pur essendo coordinate, non sono identiche. In
particolare possiedono frequenze naturali differenti. Nulla capita in
biologia fino a che non c’è interazione dal livello molecolare in su.
Da questi due fattori e dal loro inter-gioco la coordinazione emerge in
un modo auto-organizzato.
Le dinamiche di coordinazione sono bistabili (max e min), una
condizione necessaria per una multifunzionalità in sistemi biologici.
Dobbiamo tener presente che la forza di accoppiamento è sufficiente a
tenere le componenti insieme anche se la differenza di frequenza tra le
componenti (sfasamento) aumenta.
ROTTURA DELLA SIMMETRIA
Successivamente Kelso aggiunse il termine di rottura che indica la
rottura della simmetria.
Ciò cambia l’intero carattere della dinamica della coordinazione e
conduce a altri cambiamenti e biforcazioni, fasi di imballaggio e
intriganti fenomeni di fasi di ri-finimento.
BRUSCHE ROTTURE
Negli studi sul cervello non è significativa la questione dell’oscillazione,
ma la fase sincronia chiusa tra le fasi.
Il punto è che per quanto c’entri la coordinazione, l’accoppiamento tra
processi oscillatori, riflette sempre informazione significativa.
Che cosa potrebbe essere + rilevante per la funzione di un sistema?
Se non che l’informazione di come le sue parti comunicano?
Ad es. dai nostri studi emerge che brusche transizioni tra una fase e
l’altra capitano sia nel cervello che nella condotta umana.
Ma queste dinamiche + ricche come succedono? E quali fattori le
producono?
Grafico
SPIEGAZIONE DEL GRAFICO
Le parti danno a vedere di fare le proprie cose pur coordinandosi
insieme.
Se vediamo la coordinazione della variabile phi evolvere nel tempo
vediamo moto per tutta la fase, come se le parti non fossero insieme,
ma vediamo anche che è intrappolato nel passato vicino a resti o
spettri degli stati coordinati in fase e anti-fase.
• La coordinazione tende a bazzicare + a lungo vicino allo stato di
coordinazione precedentemente + stabile in fase piuttosto che vicino
all’anti fase. L’antifase suiccia in in fase e si ferma lì per un po’ prima
di muoversi..
• Cioè le parti non sono completamente indipendenti, e il tutto
totalmente coordinato.
DI NUOVO AL CERVELLO
In questo regime di meta-stabilità delle dinamiche di coordinazione, la
tendenza delle parti di esprimere la loro autonomia e la tendenza delle
parti di lavorare insieme coesistono.
Ciò si riferisce a un dibattito antico: se il cervello è integrato con il tutto
o segregato in regioni neuronali speciali che sono indipendenti. Il
principio del In- Between dice che le due cose coesistono nello stesso
tempo: tendenze per una fase sincronica coesistono con tendenze
delle parti di rimanere autonome.
Meta - stabilità
Nelle dinamiche di coordinazione il concetto di meta stabilità è cruciale
per la creazione o no dell’informazione, che può guidare, modificare,
dirigere le attività di un organismo.
Si sostiene che la meta stabilità è una condizione di equilibrio che si
mantiene in condizione di equilibrio (meta) stabile nel tempo, fintanto
che non viene fornito al sistema un quantitativo sufficiente di energia
che ne perturba il suddetto equilibrio.”
Come si crea l’informazione ?
Secondo la legge dei quanti si diffonde un’onda nello spazio e la natura
seleziona un’ alternativa. Così si crea l’informazione.
•
Ma questo come avviene?
Si tratta della transizione tra uno stato di meta stabilità e uno stato +
stabile che suggerisce l’informazione essenziale riguardo a un evento
submicroscopico che verrebbe altrimenti non individuato. La
funzionalità del “detettore” deve essere macroscopica e in uno stato
meta stabile che permette una certa interazione per diventare evidente
a livello macro.
Questo è come i fisici vedono l’informazione.
Creazione dell’informazione
Ugualmente si è visto che nel cervello umano l’informazione è creata e
distrutta nel regime meta stabile delle dinamiche di coordinazione, dove le
tendenze di lontananza e vicinanza, individuali e collettive, segregazione e
integrazione, fasi sincroniche e dispersive coesistono.
Una nuova informazione è creata perché il sistema opera in un regime
speciale dove il + leggero colpetto verrà inserito in un nuovo stato
coordinato.
Così la dinamica della coordinazione crea nuovi stati di coordinazione utili
da un punto di vista dell’informazione che si possono stabilizzare nel
tempo. La stabilità dell’informazione nel tempo è garantita dall’interazione
tra componenti che compongono il sistema e i processi e costituisce e va
a formare un tipo di memoria dinamica non ereditaria.
Quindi possiamo concludere dicendo che una volta creata l’informazione,
questa può poi guidare, modificare e dirigere le dinamiche del sistema.
AGENCY E DIREZIONIONALITA’
Noi uomini non abbiamo alcun dubbio che siamo noi e solo noi che
dirigiamo le azioni dei nostri corpi.
•
Da dove vengono agency e direzionalità?
Le nostre ricerche suggeriscono che le tendenze spontanee e auto
organizzantesi danno origine alla agency; che il più fondamentale tipo
di coscienza, la consapevolezza di se stessi ha origine dal terreno
dell’attività spontanea e auto- organizzata.
AUTO- ORGANIZZAZIONE e AGENCY
I movimenti spontanei con cui nasciamo, ci equipaggiano di un ampio
repertorio di movimenti spontanei. Solo dopo un certo periodo il
bambino si rende conto che questi movimenti gli appartengono.
La coordinazione spontanea, auto- organizzata è alla base dell’agency
cosciente.
Da una condotta spontanea, auto-organizzata emerge l’IO SONO, io
faccio.
Il soggetto nasce dalla spontaneità ed è questo Io che dirige le azioni
umane.
In Fine
Come Sheets-Johnstone afferma , “ noi scopriamo noi stessi nel
movimento”. Nella nostra spontaneità del movimento, noi abbiamo la
percezione di noi stessi come esseri viventi.
Ciò risolve la annosa diatriba se l’uomo è diretto dall’ esterno o si dirige
con concetti di organizzazione che aprono la strada a coordinazione
nelle varie caratteristiche che abbiamo potuto osservare.
Problemi aperti :
Evoluzione del sé e creatività
Processo avviene attraverso: interazione adattatività, organizzazione,
auto-organizzazione, locked- fase, evoluzione del sé e creatività.
La meta stabilità è una caratteristica del sistema.
1° ci si adatta, ma in modo proprio.
2° poi c’è funzionalità, varie organizzazioni, coordinazioni(in- fase- anti
fase, locked fase= isteresi)
3° la metastabilità + la capacità di cogliersi nella propria isteresi ossia
nel proprio processo, permette di aprirsi a nuove soluzioni = creatività?
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