I FONDAMENTALI DEL CALCIO
Andrea Barca e Jessica Sciammarella
“Ogni qual volta che un bambino prende a calci
qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del
calcio.” Jorge Luis Borges
I FONDAMENTALI DEL CALCIO
I fondamentali sono tutti quei gesti che un calciatore può
effettuare una volta in possesso del pallone. È importante
insegnarli sin dall'inizio a chi intraprende questo sport.
Essi sono, dunque, quel complesso di movimenti che,
applicati in partita, portano i giocatori a passare, tirare,
stoppare, dribblare, controllare la palla. Il presupposto
fondamentale è la “padronanza del corpo e la padronanza
della palla”.
Per un calciatore i fondamentali da apprendere
sono:
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Calciare il pallone
Stoppare il pallone
Dribbling
Effettuare un colpo di testa
Effettuare una rimessa laterale
Difendere il pallone
Contrastare l’avversario
Correre con e senza palla
Palleggiare
Per l’estremo difensore è anche necessario affinare la
tecnica del portiere
Calciare il pallone
Il pallone può essere calciato in diversi modi, per due
principali finalità: il passaggio ad un compagno ed il tiro in
porta.
Passaggio
I passaggi si dividono di solito in passaggi corti (solitamente
rasoterra) e passaggi lunghi (i cosiddetti “lanci”, in cui il pallone
viene colpito con forza e diretto in zone del campo più
lontane). Per i passaggi corti si usa spesso il tocco di piatto, che
consente una maggior precisione; per i passaggi di media o
lunga gittata, invece, si usa l'interno del piede (spesso per
aperture che allarghino il gioco, tagliando il campo ed evitando
gli avversari) o il collo, che permette di effettuare lunghi lanci,
potenti e tesi, volti a raggiungere compagni lontani. I cross,
invece, si eseguono prevalentemente d'interno, spesso in corsa,
e richiedono grande precisione.
Tiro
Il tiro si può effettuare in modi diversi, a seconda della
situazione; si può tirare da fermi, in corsa, al volo o in acrobazia.
Il tiro da fermo richiede la capacità di imprimere grande forza al
pallone anche in assenza di movimento, ed una discreta
precisione. Si può tirare da fermi con il collo del piede, con
l'interno o con l'esterno. Per eseguire il tiro in corsa, invece, il
giocatore deve saper calibrare il passo della propria corsa, così
da poter giungere all'impatto con la palla con il corpo in corretto
equilibrio. Per il tiro al volo servono tecnica e coordinazione:
per colpire correttamente il pallone, infatti, è necessario
attendere il momento giusto, giacché un tempismo sbagliato
porterebbe ad un tiro impreciso, o scarsamente potente. La
rovesciata è un particolare tipo di tiro in acrobazia.
Stoppare il pallone
Potenzialmente, un calciatore potrebbe “stoppare” (cioè
interromperne la traiettoria per controllarlo) il pallone con
una qualsiasi parte del corpo, escluse braccia e mani. Ognuna
delle parti è utilizzata però in momenti diversi. Lo stop sotto
il piede è il più comune, e permette un immediato arresto del
pallone, che lo rende subito disponibile per la giocata
successiva. Lo stop effettuato con l'interno è uno dei più
frequenti nel corso di una gara: può essere utilizzato sia per
palloni rasoterra che per passaggi a mezz'aria. Lo stop di
petto serve, invece, ad intercettare e controllare i palloni con
traiettorie più alte; è utile in tutte le aree del campo.
Lo stop con il collo del piede è spesso utilizzato per
agganciare palloni alti e spioventi, accompagnandoli verso il
suolo con cura per evitare di perderne il controllo. Lo stop
di coscia è abbastanza raro e si esegue per controllare
palloni spioventi fermandoli con la coscia, che va tenuta
perpendicolare al corpo. Ancora più raro e particolarmente
difficile è lo stop di testa. I normali stop di piede fermano
completamente il pallone o si limitano a cambiarne la
traiettoria e porlo sotto il proprio controllo anche se resta in
movimento. Gli altri stop permettono esclusivamente il
controllo della palla che resta in movimento. I cosiddetti
“stop a seguire” consentono di entrare in possesso del
pallone cambiandone la traiettoria con un unico tocco che
dia contemporaneamente inizio all'azione successiva.
Dribbling
Il “dribbling” è la serie di movimenti che il giocatore
compie per evitare l'avversario, superandolo senza
commettere fallo. Per eseguirlo è richiesta una grande
coordinazione, abilità nel controllo di palla e la capacità di
inventare soluzioni imprevedibili per ingannare l'avversario.
Effettuare un colpo di testa
Il colpo di testa è un metodo per arrivare a colpire i palloni
più alti. Si unisce spesso all'elevazione, e permette al
calciatore di allontanare i palloni con traiettorie alte lontano
da sé nel minor tempo possibile. Per eseguire il colpo di
testa occorrono tempismo, coordinazione, equilibrio e
capacità di salto. Si può far ricorso al colpo di testa anche
senza saltare.
Effettuare una rimessa laterale
Per effettuare la rimessa laterale servono le due mani: esse,
mentre tengono il pallone, devono essere portate dietro il
capo ed al di sopra della testa; la rimessa dev'essere eseguita
fronteggiando il terreno di gioco, mentre i piedi rimangono
all'esterno della linea laterale, o parzialmente posti su di
essa.
Contrastare l’avversario
Per contrastare l'avversario e sottrargli il pallone senza
commettere fallo esistono diverse tecniche. Una di esse è la
scivolata, che consiste nello scivolare verso l'avversario,
distendendo una gamba e cercando l'impatto con il pallone,
per allontanarlo o entrarne in possesso; per eseguire questo
intervento è necessaria una buona scelta di tempo, affinché
non si trasformi in un fallo (un tempismo sbagliato può infatti
portare il giocatore a colpire la gamba dell'avversario anziché il
pallone). Un altro tipo di contrasto è il semplice contrasto
corpo a corpo, che vede i giocatori disputarsi il pallone in
corsa o da fermi: anche qui, occorre saper scegliere bene il
tempo dell'affondo del piede sul pallone, per evitare impatti
violenti o fallosi con l'avversario.
Correre con e senza palla
Tra i fondamentali del calcio vi è anche la corsa, sia quando
si è in controllo del pallone sia quando non lo si è. La corsa
con il pallone prevede la capacità di allungare la propria
falcata, per aumentare la velocità, senza però perdere il
controllo della palla. Per correre senza palla, invece, non
solo è necessaria una solida condizione fisica, ma si devono
anche osservare il gioco ed i movimenti del pallone, così da
effettuare i giusti spostamenti e guadagnare la posizione
migliore.
Palleggiare
Il palleggio è indice di perfetta coordinazione e abilità
motoria e deve essere insegnato tra i fondamentali. Consiste
nel “toccare” più volte il pallone con il piede, o qualsiasi
altra parte del corpo che non siano le mani o le braccia,
senza farlo cadere a terra.
Tecnica del portiere
Per tecnica del portiere si intendono tutti i movimenti, i
tuffi e le uscite che un portiere può effettuare per
controllare il pallone ed evitare di subire gol.
Muscoli e calcio
In tutti gli sport di squadra, ed in particolar modo nel calcio, ci
si trova ad effettuare numerosi movimenti di corsa, salti e tiri.
Questi movimenti sono influenzati prevalentemente da due
fattori: la muscolatura agonista impegnata nel gesto tecnico
(migliorabile nel corso degli anni con specifiche tecniche) e le
abilità tecniche stesse, specifiche, migliorabili sì, ma in maniera
inferiore, specie col passare degli anni quando un ragazzo ha
ormai affinato i propri schemi motori.
Il muscolo è costituito da fibre muscolari che, grazie alla
capacità di contrarsi, permettono il movimento di diverse
parti del corpo. Viene definito agonista quel muscolo
specifico che si contrae durante il movimento. Nel calcio
come in qualsiasi altro sport è piuttosto raro che un
muscolo si contrae da solo, ma bensì nell’esecuzione di un
movimento collaborano più muscoli in maniera
contemporanea o in rapida successione. I muscoli che
collaborano all’esecuzione del movimento vengono
denominati agonisti o sinergisti mentre quelli che lavorano
in direzione inversa durante l’esecuzione dello stesso
movimento vengono detti antagonisti.
Nel calcio è stato evidenziato come il quadricipite femorale
(in particolare retto femorale e vasto mediale) ed il gruppo
degli ischio-crurali siano i più attivati. A seguire, con
sollecitazioni minori, anche i muscoli erettori lombari, il
grande gluteo, gli adduttori, il gastrocnemio e l’ ileopsoas.
Bisogna necessariamente menzionare la parete addominale
che con la sua funzione statica-contenitiva, favorisce una
sicurezza non trascurabile per l’incolumità del tratto
lombare. La parete addominale è importante in particolare
per il fondamentale del colpo di testa.
Tornando agli ischio-crurali o muscoli della faccia posteriore della
coscia, questi hanno compiti dinamici di movimento. Essi
rappresentano il gruppo muscolare più soggetto ad infortuni nel
gioco del calcio. Il gruppo è formato da: bicipite femorale (si
inserisce sulla testa del perone), semitendinoso (inserzione a
fianco della cresta tibiale, concorre inoltre a formare il tendine
della zampa d’oca) e semimembranoso (al di sotto del precedente
ma più voluminoso).
Movimenti discreti, continui e seriali
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I movimenti discreti hanno un inizio ed una fine ben
definiti ed in generale sono di breve durata
I movimenti continui non hanno un inizio ed una fine
ben individuabili e sono in genere di lunga durata
I movimenti seriali sono costituiti da più movimenti
discreti tutti insieme ma sempre con un inizio ed una fine
ben definita sebbene abbiano un andamento più
complesso. Essi si distinguono dai movimenti discreti
perché le circostanze nelle quali avviene il movimento
hanno bisogno di maggiore tempo.
Alcuni esempi di movimenti discreti, continui e
seriali nel calcio:
MOVIMENTI
DISCRETI
Calciare il pallone
MOVIMENTI
CONTINUI
Correre con e senza
palla
MOVIMENTI
SERIALI
Stacco e colpo di testa
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