•MAFIA•
Secondo alcuni, la parola Mafia possa nascere dal grido di battaglia adottato da alcuni
gruppi di ribelli durante i vespri siciliani del 1282 a Palermo, col significato esteso di «Morte alla
Francia, Italia, Anela». Altri invece sostengono che questo vocabolo possa derivare dal termine
arabo Ma-Hias (traducibile con spacconeria), altri invece da Mu’afak (protezione dei deboli).
•CAMORRA•
L’etimologia della parola Camorra ha diverse ipotesi:
1.Si ritiene che possa derivare dal nome dell’antica città di Gomorra, la quale è stata distrutta da
Dio per mezzo dei molti peccati che la sua popolazione continuava a compiere.
2.Deriva da una giacca corta rossa che indossavano i banditi spagnoli detti «gamurri».
3.Proviene dalla parola «morra» che significa «raggruppamento di malfattori».
La mafia nacque in Sicilia agli albori del
1800. Al tempo essa non era pericolosa
quanto ai giorni odierni ma, di sicuro, non
doveva essere sottovalutata. Allora i
mafiosi erano semplici bulletti di
campagna che andavano in giro a
minacciare proprietari terrieri e
latifondisti per farsi dare denaro in
cambio di protezione. In caso contrario,
avrebbero distrutto il loro raccolto, il
quale si rivelava essenziale per via della
scarsità di vitamina C in Sicilia.
La camorra nacque a Napoli in età
medievale ( almeno così si dice).Al
tempo però non era la medesima
camorra che oggi conosciamo, al tempo,
infatti, il camorrista era un individuo
piuttosto arrogante e spaccone il quale
cercava di intimorire la gente nei vicoli,
anche se la legge lo teneva sotto
controllo, seppur fosse innocuo.
Odiernamente, la camorra è considerata
un’associazione a delinquere che,
malgrado, tutti conosciamo benissimo.
COME ENTRARE A FAR PARTE DELLA MAFIA
Molti ragazzi volevano entrare a far parte della mafia per denaro,
automobili, le moto e i cellulari. Appena arruolati, i ragazzi ottenevano una
paga che era circa la metà della paga di un affiliato di basso rango.
Per entrare nella Mafia bisognare dimostrare di avere fedeltà e coraggio. La
prova da fare per entrare era farsi sparare con addosso un giubbotto
antiproiettile per dimostrare il coraggio. Se al termine del «test» si era
ancora vivi, la prova era superata con successo.
Una volta ottenuta la piena fiducia del clan, i ragazzi erano promossi al ruolo
di «pali», ossia avevano il compito di controllare una strada della loro città a
loro attribuita per controllare che i camion che scaricavano merce fossero i
camion affiliati al proprio clan, in caso contrario andava a menzionare
l’accaduto al capozona, dal quale i ragazzi ricevevano ordini.
LE LORO FONTI DI DENARO
Prostituzione
Traffico illecito di
armi
Spaccio di droga
Giochi d’azzardo
Smaltimento illegale
dei rifiuti tossici
Pizzo e Usura
TRAFFICO ILLECITO DI ARMI
Il traffico illegale di armi è un crimine che non
va assolutamente confuso con quello legale
per scopo privato o per ordine delle forze di
polizia. Questi due commerci variano
ampiamente tra loro in base alle leggi locali e
nazionali. Il traffico illegale di armi viene
considerato una delle principali fonti di
denaro delle organizzazioni criminali.
SPACCIO DI DROGA
I boss mafiosi facevano spacciare la droga ai ragazzini minorenni (di età
compresa tra i 13 e i 17 anni) il pomeriggio perché la mattina dovevano
frequentare normalmente la scuola per non destare sospetti e per non
essere facilmente raggiungibili. I ragazzi avevano un punto a loro favore
rispetto agli adulti perché se li acciuffavano non dovevano ripagare danni e
se nel caso le autorità avessero punito i genitori, la famiglia del giovane
ragazzo avrebbe avuto un sostegno economico mensile. I ragazzi erano
anche armati per difendersi.
SMALTIMENTO ILLEGALE DEI RIFIUTI
Molti dei soldi della mafia vengono dall’eco-mafia cioè la mafia che si occupa dello
smaltimento illecito dei rifiuti. I rifiuti provengono dalle industrie che credono
aziende «regolari» quelle della mafia, che propongono la metà del prezzo
necessario per lo smaltimento legale dei rifiuti.
PIZZO E USURA
•Il pizzo, ossia un’azione compiuta dalla mafia a danno dei
commercianti, è una specie di minaccia che mafiosi e camorristi
impongono a banchieri, contadini e negozianti per fare in modo da
fargli rendere denaro alla famiglia di cui fa parte l’uomo a cui i
commercianti consegnano soldi, per assicurargli protezione.
•L’usura è una delle numerose azioni illecite compiute da mafia e
camorra. Essa consiste nel prestare denaro a persone qualunque che
ne hanno urgente bisogno per poi riceverlo di nuovo ma con interessi
assai più elevati rispetto al solito.
ASSOCIAZIONI ANTI-MAFIA E CAMORRA
Negli anni sono sorte molte organizzazioni che
si prefiggono come unico obiettivo quello di
sopprimere definitivamente la mafia e la
camorra. Sotto ne elencheremo alcune:
1. Addio Pizzo
2. Centro studi e iniziative culturali Pio la
Torre
3. Libero Futuro- Ass. Antiracket Libero Grassi
Addio Pizzo
AddioPizzo è stato fondato da tutti i ragazzi e le
ragazze che si riconoscono nella frase «Un intero
popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità
alcuna». E’ un movimento aperto, fluido e dinamico
che agisce dal basso e si fa portavoce di una
«rivoluzione culturale» contro la mafia. E’ un’
associazione di volontariato espressamente
apartitica e volutamente «monotematica», il cui
campo d’azione specifico è la lotta ai racket delle
estorsioni promossa concretamente con lo
strumento del «consumo critico addio pizzo»
Centro Studi e Iniziative Culturali Pio la Torre
Finalità principali dell’associazione sono quelle di
adoperare sul terreno propositivo e
dell’animazione culturale in favore delle classi
subalterne, dei ceti popolari e dei soggetti
svantaggiati e dall’estorsione, dell’usura e di
fornire assistenza, solidarietà, tutela ed
informazione ai soggetti vittime di tali fenomeni
Libero Futuro – Ass. Antiracket Libero Grassi
E’ dedicata all’imprenditore ucciso dalla mafia
nel 1991 per essersi opposto all’estorsioni.
Nata grazie al lavoro congiunto di Addio pizzo
e della F.A.I, i suoi membri provengono per la
quasi totalità dalla lista degli esercenti della
campagna «Contro il pizzo cambia i consumi».
Fra di essi vi sono i principali protagonisti delle
ultime vicende giudiziarie contro il racket delle
estorsioni.
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