Servizio Sociale in Sanità Mary Grasso Azienda Sanitaria Provinciale di CT Catania 16/03/2015 Normative che hanno istituito il Servizio Sociale nella Sanità • L.132/68 Riforma Ospedaliera. • L.405/75 Istituzione Consultori Familiari. • L.685/75 Disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope • L.180/78 Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori. Normative che hanno inserito il Servizio Sociale nella Sanità • L.833/78 Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale Sistema Universalistico, pubblico, gratuito, aperto a tutti Diritti di salute del cittadino Partecipazione del cittadino • L.382/75 Norme sull'ordinamento regionale e sulla organizzazione della pubblica amministrazione. • D.P.R.616/77 Attuazione della delega di cui all'art. 1 della L.382/75. REGIONE SICILIA ANNI 80/90 Consultori Familiari Centri di Salute Mentale Ser.T Interventi: Cura Riabilitazione e Prevenzione Metodo interdisciplinare Lavoro in équipe Integrazione aspetti sanitari con quelli sociali-assistenziali SALUTE Salute non come Stato Salute come proprietà complessa ancorata ad un divenire che richiede attenzione verso le variabili biologiche, psicologiche e ambientali che si presentono durante i cicli dell’esistenza e sono sempre diverse e come tali devono essere viste nella loro complessità, praticando il rispetto del sistema di cui fanno parte. SALUTE Normative che hanno inserito il Servizio Sociale nella Sanità • L.104/92 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. • L.68/99 Norme per il diritto al lavoro dei disabili” e successive modifiche e integrazioni. Normative che hanno introdotto il Servizio Sociale nella Sanità • D.L.gs 502/92 e 517/93 Aziendalizzazione della Sanità • D.L.gs. 229/99 Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale • D.P.C.M. 2001 Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie. Distretto come modello organizzativo per l’integrazione socio-sanitaria Normative che hanno istituito il Servizio Sociale nella Sanità • L.328/2000-Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali• Servizio Sociale Professionale (LEA) Unità Operativa del Servizio Sociale Professionale (Ospedaliera e Territoriale) Struttura di Staff della Direzione Generale Coordina e governa i processi organizzativi del S.S. Professionale Concorda gli Obiettivi con la Direzione Generale, le linee di indirizzo e di attuazione; Coordina le PP.OO. Per il perseguimento degli obiettivi del SSP aziendale; Gestisce la mobilità interna del personale, l’organizzazione e la gestione delle risorse umane; Gestisce l’assegnazione dei coordinamenti e degli incarichi di servizio agli AA.SS.; Unità Operativa del Servizio Sociale Professionale (Ospedaliera e Territoriale) • Valutata il piano formativo del personale dell’area professionale sociale; • Esprime pareri tecnici sulle materie di competenza, inoltra proposte sull’integrazione interistituzionale; • Promuove e seleziona i progetti elaborati dagli AA.SS. per la loro attuazione; • Valuta i report dei dati sulle prestazioni sociali erogate nei servizi al fine di individuare criticità e proporre azioni migliorative; Unità Operativa del Servizio Sociale Professionale (Ospedaliera e Territoriale ) • Verifica e valuta i progetti integrati socio-sanitari; • Partecipa alla predisposizione dei P.di Zona e dei relativi progetti di integrazione socio-sanitaria, • Coordina l’attività formativa dei Tirocini Universitari per i Corsi di Laurea in Servizio Sociale triennale e specialistica; • Partecipa alla stesura di Linee Guida e Protocolli in collaborazione con le PP.OO. e con i Direttori delle Unità Operative, sulle linee di attività socio-sanitarie integrate con il Distretti Socio-Sanitari dei Comuni. Servizio Sociale Professionale in Sanità UVM, UVD ÉQUIPE DI LAVORO INTERDISCIPLINARE FUNZIONI Valutazione Multidimensionale dei bisogni (non autosufficienza, disabilità, fragilità) Predisposizione PAI (Piano Assistenziale Individuale) Accesso alla Rete dei Servizi Domiciliari, Residenziale e Semi-residenziali. Valutazione Multidimensionale • Progetto Obiettivo. « Tutela della salute dell’anziano…» 1992. • PIANO SANITARIO NAZIONALE 1994/96. • PIANO SANITARIO NAZIONALE 1998/2000. REGIONE SICILIA D.A. N.13.954 DEL 28/01/1995: «Approvazione progetto obiettivo – Tutela della salute degli anziani – per l’assistenza domiciliare integrata Progetto Obiettivo SCOPO Uniformare le Direttive Regionali, Adottare uno Strumento di Valutazione Multidimensionale Nazionale. CRITICITÀ Disomogeneità interpretativa ed applicativa regionale del P.O. Composizione delle UVG Ruoli attribuiti alle figure professionali Utilizzo Strumenti di valutazione Progetto Obiettivo PIANO SANITARIO NAZIONALE 1998/2000 RACCOMANDAZIONI • Riduzione dei ricoveri ospedalieri impropri, • Integrazione socio-sanitaria ai livelli: Istituzionale, Gestionale, Professionale (Correlata all’adozione di linee guida aziendali finalizzati ad orientare il lavoro inter-professionale nella produzione dei servizi domiciliari, semiresidenziali, residenziali) Progetto Obiettivo Integrazione Professionale Condizioni • Costituzione UVG, UVM, • Gestione Unitaria Documentazione, • Continuità Ospedale-Territorio, • Collaborazione tra strutture Residenziali e Territorio • FORMAZIONE ALLA RELAZIONE (Revisione atteggiamenti e paradigmi, Revisione metodi, Superare demotivazione e passività, Affrontare la complessità FRAGILITÀ Problematica complessa Coesistenza di fattori sociali, sanitari, psicologici, emozionali. PERSONA FRAGILE «Soggetto di età adulta affetto da multiple patologie croniche, quadro clinico instabile, frequentemente disabile, coesistenza problematiche di tipo socio economico (povertà, solitudine…) » DISABILITÀ DISABILITÀ Condizione reversibile o irreversibile Condizione progressiva o regressiva Conseguentemente ad una menomazione «Carenza/Restrizione di funzioni (a causa di una o più menomazioni) nello svolgimento di attività che normalmente vengono svolte dall’essere umano» DISABILITA’ Revisione delle Classificazioni: DALL’’ ICDH ALL’ICF Non solo deficit Ma risorse personali Disabilità= Interazione Persona Ambiente CONVENZIONE ONU • DISABILITA’= Interazione tra Persona e Ambiente • Non è l’Individuo ad essere disabile ma la è la Relazione che definisce una condizione di disabilità • Il contesto può agire da barriera e/o da facilitatore e determinare disabilità e/o funzionamento della persona che vive un’esperienza di malattia. • Il sintomo, la malattia è elemento relazionale, si manifesta, si modifica, si cancella in rapporto al contesto in cui la persona vive ICF SALUTE/MALATTIA Spazio intersoggettivo, Eco-sistema in cui emergono: • Fattori personali (vissuti) • Interazioni con le variabili ambientali ICF atteggiamento ICF stile di ricerca per costruire dal vivo la conoscenza SALUTE Prospettiva sistemica Una struttura che connette chi cura e chi è curato con tutte le variabili in gioco VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE • SVAMA (D.A.12/11/2007 – Linee guida in materia di valutazione multidimensionale per l’ammissione alle prestazioni assistenziali di tipo residenziale, semiresidenziale e domiciliare per anziani ed altri tipi di pazienti non autosufficienti • S.Va.M.Di (D.A. 29/06/2011 «Adozione della scheda di valutazione multidimensionale S.Va.M.Di quale strumento valutativo per persone con disabilità» SVAMA E S.Va.M.Di RISPONDONO AD UN’OTTICA FUNZIONALISTA COSA MISURANO? DIMENSIONI/FUNZIONI Situazione clinica Situazione cognitiva Situazione funzionale Mobilità Situazione sociale SVAMA E S.Va.M.Di Oggetto della Valutazione • Bisogni della Persona • Priorità della Persona Scopo della Valutazione • Qualità della vita • Soddisfazione esistenziale (Misurabile attraverso la verifica del raggiungimento degli obiettivi personali che l’individuo ha scelto per il proprio progetto di vita) Valutazione Multidimensionale Nuova cultura dei bisogni della persona con disabilità AAMR(American Association on Mental Retardation) – AAIDD- Movimento scientifico culturale per le persone con disabilita intellettiva ed evolutiva Strumenti per la valutazione dei bisogni della persona: • SIS (Supports Intensity Scale), POS (Personal Outcoume Scale) POM (Personal Autcome Measure) SIS, POS, POM Le SIS misurano la necessità di sostegno in: • 57 Attività della vita quotidiana • 28 Aree relative al comportamento e alla condizione medico-sanitaria (vita nell’ambiente domestico, vita nella comunità, insegnamento ed educazione, occupazione, salute e sicurezza sociale, protezione e tutela legale) L’Associazione ANFFAS collabora in Italia con il Movimento scientifico AAIDD. QUALI PROBLEMI ORGANIZZATIVI? OSPEDALE SERVIZI SOCIALI RESIDENZE FRAGILITA’ DISABILITA’ CENTRI DIURNI SERVIZI SANITARI MMG CULTURA E ANIMAZI ONE CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO • D.A. Del 03/05/2007 “ Direttive per l’attivazione del Dipartimento Funzionale per l’Integrazione Socio-Sanitaria…” • D.A N.1543 del 02/07/2008 “ Nuova caratterizzazione’ dell’ assistenza domiciliare e degli interventi ospedalieri a domicilio” • L.R. N.5 del 14/04/2009 “Norme per il riordino del Servizio Sanitario Regionale” • D.A. N.873 08/05/2009 “Nuova organizzazione delle Cure Palliative in Sicilia” • D.P.R.S. del 26/01/2011 “Linee Guida Regionali per l’accesso e il governo del sistema integrato delle Cure Domiciliari” CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO Assessorato Regionale della Famiglia Indirizzi Programmatici dal 2002 ad oggi • D.P.R.S. del 14/11/2002 (Sistema Integrato di politiche sociali e socio-sanitarie) • D.P.R.S del 23/03/2007 (Sistema Integrato di politiche sociali e socio-sanitarie ) • D.P.RS N. 61 del 2/03/2009 “Programma Regionale delle politiche sociali e socio-sanitarie 2010-12” CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO Valore strategico Principio della corresponsabilità dei due Sistemi: Sociale e Sanitario attraverso Processi di integrazione dei propri strumenti programmatori, progettuali, operativi (Integrazione istituzionale, gestionale, professionale) PUNTO UNICO DI ACCESSO (PUA) PERSONE E BISOGNI ( SEMPLICI E COMPLESSI ) RETE DEGLI ATTORI ESTERNI: Anziano, Disabile, Famiglia, Ospedale, ecc. INTERNI: Servizi Sociali, Strutture Residenziali, Volontariato, ecc. PROCEDURE OPERATIVE (codificate e scritte, informatizzate) L’EQUIPE’ DI LAVORO (operatori integrati per rispondere ai bisogni dell’utente e dell’organizzazione) PUA NON SOLO SPORTELLO FORMAZIONE alla MULTIDIMENSIONALITÀ Revisione degli strumenti concettuali Condivisione complementare dei linguaggi, in una visione multidisciplinare Coniugare la tecnica con la prospettiva (la maniera di guardare e di sentire il mondo come persone). FORMAZIONE ALLA MULTIDIMENSIONALITÀ GENERATIVITÀ Cambiamento interiore dell’operatore vissuto e condiviso, sia come singolo professionista nel guardare e risentire se stesso, sia tra i professionisti tra di loro, sia tra i professionisti e gli utenti FORMAZIONE ALLA MULTIDIMENSIONALITÀ RECIPROCITÀ • Apertura all’Altro • Confronto reciproco • Accettazione della diversità dell’Altro: sia del professionista di altra disciplina, sia dell’utente in quanto fragile o disabile, bisognoso di aiuto con l’idea che può farcela perché « non è solo « GRAZIE PER L’ATTENZIONE