Lezione n. 19
«Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non
impara, è in pericolo».
Confucio, V secolo A. C.
Anno Accademico 2013 -2014
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TARIFFE
prezzo di un servizio pubblico
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TIPOLOGIE DI PREZZI NEI TRASPORTI
NOLO: prezzo dibattuto sul mercato;
TARIFFA: prezzo prefissato da organi amministrativi;
PEDAGGIO: prezzo prefissato per l’uso di infrastruttura;
ROAD PRICING: tariffa per l'uso dell'infrastruttura finalizzata a
ridurre la congestione ;
COSTO GENERALIZZATO: prezzo comprendente costo monetario
dello spostamento e costo del tempo di viaggio;
DIRITTO: prezzo per l’uso di infrastruttura terminale.
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PROCESSI DI FORMAZIONE DEI PREZZI
Le predette figure di prezzi fanno capo a tre distinti
processi di formazione (Wickham 1969):
1. PREZZO LIBERAMENTE DIBATTUTO: tipico dei mercati
di concorrenza;
2. PREZZO DERIVANTE DA CONTRATTI DI DURATA:
dipende dal tipo di operatore che partecipa alla
contrattazione;
3. PREZZO PUBBLICIZZATO E PREFISSATO: tipico della
formazione delle tariffe.
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LOGICHE DI FORMAZIONE DEI PREZZI
1. PREZZO ISPIRATO AL COSTO: riferibile al costo MARGINALE o al
costo MEDIO;
2. PREZZO BASATO SULLA STRUTTURA DELLA DOMANDA: in
connessione alle economie di scopo - tipico dei mercati
monopolistici;
3. PREZZO FISSATO IN BASE ALLA POSIZIONE DELL’OPERATORE
SUL MERCATO: dipende dalla sua incidenza;
4. PREZZO FISSATO DAI POTERI PUBBLICI: in genere nei servizi
di trasporto per servizi a carattere sociale.
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LE TARIFFE NEI TRASPORTI
NEL SETTORE DEI TRASPORTI, OLTRE ALLA COPERTURA
DEI COSTI LE TARIFFE POSSONO SVOLGERE ALTRI RUOLI:
 OBIETTIVI DISTRIBUTIVI - in relazione all’imputazione a
soggetti diversi dagli utenti in riferimento alle
esternalità;
 STIMOLAZIONE DELLA DOMANDA DI MOBILITÀ – in
connessione con obiettivi collegati al traffico.
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LE TARIFFE NEI TRASPORTI (2)
Il settore dei trasporti si presta meglio di altri a svolgere
una funzione tariffaria in connessione al problema dei
FALLIMENTI DI MERCATO e alla loro correzione.
APPROCCI:
 TARIFFA AL COSTO MARGINALE
 TARIFFA AL COSTO MEDIO
 DISCRIMINAZIONE DEI PREZZI
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PREZZO ISPIRATO AL COSTO Marginale
La soluzione ottimale di first best presuppone l’uguaglianza :
PREZZO = COSTO MARGINALE
La tariffazione al costo marginale (CM) di breve periodo è un
meccanismo teorico di difficile applicazione pratica.
Hotelling (1938) dimostrò che il massimo benessere sociale si
consegue con la vendita dei servizi al costo marginale anche se il
punto di equilibrio si raggiunge sul ramo decrescente dei costi medi
(CM) per cui il deficit risultante va coperto dalle imposte sui redditi.
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TARIFFA nel mercato dei trasporti (monopolio naturale)
Considerato che il settore dei
trasporti assomiglia al monopolio naturale (in cui le curve
dei costi medi e marginali sono
decrescenti) poiché la curva dei
costi medi A si trova al di sopra
di quella dei costi marginali C‚ la
fissazione della tariffa al costo
marginale determina una
perdita (evidenziata
nell’area) che può venire
compensata mediante
l’intervento pubblico.
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CRITICHE al prezzo ispirato al costo marginale
L’ipotesi di Hotelling è stata largamente confutata in
particolare il Clemens affermò che la determinazione del
(CM) incontra difficoltà di ordine tecnico: possibilità di
produrre a costi congiunti, presenza di indivisibilità tecniche.
La situazione prezzo = costo marginale rispecchia un mercato
di CONCORRENZA PERFETTA in cui si realizza L’OTTIMO
PARETIANO.
Il settore dei trasporti in particolare è caratterizzato da ALTI
COSTI D’INVESTIMENTO e dalla massiccia presenza di
tecnologia pertanto è simile a situazioni di MONOPOLIO
NATURALE.
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Ascendenti della tariffa ovvero le monete di Caronte
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PREZZO ISPIRATO AL COSTO MEDIO
Si riscontra nel libero mercato dei trasporti stradali in
cui vige la concorrenza ed insistono imprese marginali
è praticato da operatori che intendono coprire i costi
di produzione
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TARIFFA AL COSTO MEDIO
Costituisce la tipologia
tariffaria che prevede la
remunerazione dei fattori
impiegati - pertanto le
imprese coprono tutti i
costi; diversamente la
collettività subisce una
PERDITA DI BENESSERE
(area scura)
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DISCRIMINAZIONE DEI PREZZI
La discriminazione dei prezzi si può
attuare quando una parte degli utenti è
disponibile a pagare una tariffa
superiore al costo marginale.
Condizioni di applicabilità:
1 che l’impresa possa decidere il prezzo
2 che l’impresa possa classificare gli
utenti sulla base della loro disponibilità a
pagare
3 che i compratori non possano praticare
l’arbitraggio (rivendere il prodotto).
Nel tratto AB del grafico la domanda è al
di sopra del costo medio per cui se
l’impresa potesse discriminare i prezzi sui
singolari utenti realizzerebbe un profitto
(area scura)
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IL PREZZO IN FUNZIONE DELLA DISTANZA
Le
strutture
tariffarie
sono
usualmente
imperniate sulla distanza in base al principio per
cui il costo unitario diminuisce con l’aumentare
della distanza coperta.
Il fattore distanza
è stato inserito nella
struttura tariffaria secondo diversi approcci
dando luogo ai relativi modelli :
ESAMINIAMOLI:
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TARIFFA A BASE COSTANTE O LINEARE
Introdotta con l’avvento delle
ferrovie contempla un prezzo
proporzionale alla distanza
secondo la formula:
P = K + a x D; dove:
K = onere costante
a = onere variabile
d = distanza
Questo tipo di modello non tiene
conto della reale incidenza del
fattore distanza sul costo del
trasporto per cui la regressività
dipende dal diritto fisso K( nel
grafico (OA)
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TARIFFA A BASE VARIABILE CON SISTEMA SCALARE
Per ovviare agli inconvenienti che penalizzavano le lunghe distanze è stato escogitato
il metodo a base variabile con SISTEMA SCALARE che prevede una serie di basi tariffarie
decrescenti in relazione alle distanze.
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TARIFFA A ZONA CON RACCORDO
Il sistema scalare presenta però
l’inconveniente di essere decrescente entro un determinato
intervallo per cui passando a
successive classi tariffarie di
distanza si paga – per un tratto-un prezzo più basso del
precedente.
A ciò si è rimediato prevedendo
una TARIFFA A ZONA CON
RACCORDO unendo le rette che
rappresen-tano le varie basi
tariffarie con dei raccordi entro i
quali il prezzo non varia.
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TARIFFA BELGA
Anche il sistema scalare con raccordo
è stato sottoposto a critiche in quanto
non si è ritenuto opportuno
mantenere costante il prezzo in alcuni
intervalli di distanza. Perciò è stata
messa a punto la TARIFFA BELGA che
è ispirata alla logica di degressività
permettendo al prezzo di aumentare
in funzione della distanza ma in
maniera meno che proporzionale.
Nel grafico la zona tratteggiata
rappresenta l’area di differenzialità
fra la tariffa belga e quella lineare.
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PRINCIPI FONDAMENTALI DELLE
STRUTTURE TARIFFARIE
 PRINCIPIO DELL’UGUAGLIANZA DI TRATTAMENTO DEGLI UTENTI:
Stabilisce che il prezzo deve essere uguale per medesime distanze
percorse a prescindere dai diversi costi di produzione
 PRINCIPIO DELLA SOLIDARIETÀ TARIFFARIA:
Stabilisce che le linee a scarso traffico devono essere sostenute da quelle
ad alto traffico
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ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGISTICI