ARIA, ACQUA, TERRA
PER UNA POLITICA DELLA SOPRAVVIVENZA
Sabato 26 Maggio dalle 9.00 alle 18.30,
Campus Einaudi, Lungo Dora Siena, Torino.
Esiste un detto molto significativo:
PENSARE GLOBALMENTE – AGIRE LOCALMENTE
per dimostrare la «SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE»
Da anni ci battiamo per una gestione rifiuti tesa al
recupero/valorizzazione della materia in luogo di pratiche
distruttive quali l’incenerimento o/e la discarica
La materia. le materie, sono sempre più scarse …quindi
sempre più care…
Il modello di Regione, Provincia, Comune di Torino pare
un limitante: AGIRE LOCALMENTE
Esteso ai prossimi 30 anni
Siamo arrivati ad un bivio epocale:
civiltà e sopravvivenza o barbarie e autodistruzione?
Consumiamo troppo e preleviamo in maniera eccessiva
e incontrollata ogni genere di risorse restituendo scarti
solidi, liquidi e gassosi in quantità tali da non poter più
essere metabolizzati dai sistemi naturali.
Risorse definite “rinnovabili” come le foreste, i prodotti
agricoli o i pesci degli oceani, sono tali solo a patto che ne
preleviamo quantità che rispettino i tempi di rigenerazione.
Torino pare l’emblema del paese:
1) Per il non rispetto delle leggi
2) Per il non riconoscimento dei risultati
referendari
Il Comune di Torino ha un Piano/Programma pluriennale
di Gestione rifiuti?
Questo Piano/Programma, se ci fosse, dovrebbe
richiamare l’obiettivo posto dalla legge 152/06 che
prevede il raggiungimento del 65% di Raccolta
Differenziata entro il 2012.
In assenza del documento programmatico, l’unico
indirizzo pare essere quello di procedere con
l’inceneritore, bacchetta magica per la soluzione di ogni
problema.
SONO QUINDI FUORILEGGE!!!
RICORSO AL TAR VS AIA E VIA
Dai dati validati dalla Regione Piemonte sappiamo
che Torino si attesta ad una percentuale di RD del 42,4%.
Certamente fra le grandi città risulta fra le più avanzate…
Però non ci si accontenta di essere:
i meno somari in una classe di ripetenti.
Risulta evidente che a Torino si può fare molto di più:
Meno della metà della città gode del servizio
di raccolta differenziata porta a porta.
Questa è stata un scelta precisa, funzionale alla
costruzione del mega inceneritore del Gerbido
Questa scelta ribalta la gerarchia dettata dall’Europa:
● Riduzione nella produzione dei rifiuti
• Riutilizzo degli oggetti
• Recupero di materiali (riciclo)
• Recupero di energia
• Smaltimento
Cosa impedisce a Torino (se non il suo essere azionista di
TRM al 95%), di proporsi per esperienze più virtuose?
Sono migliaia i comuni in Italia (centinaia in Piemonte)
con raccolta differenziata oltre il 70%, quindi,
‘volendo’ SI PUO’ FARE!
Torino, città e provincia intendono continuare a
perseguire la strategia della distruzione, pur avendo il
Parlamento Europeo approvato, a stragrande
maggioranza, il «settimo programma» che recita:
NO ALL’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI CHE POSSONO
ESSERE RICICLATI O COMPOSTATI (CIRCA 80%)
RIDUZIONE RIFIUTI
La direttiva europea quadro sui rifiuti (la 2008/98/CE recepita dall'Italia
nel dicembre 2010) introduce l’obbligo, per gli Stati membri, di elaborare
programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali impatti
ambientali e basati sulla considerazione dell’intero ciclo di vita dei
prodotti e dei materiali. L’Italia ha recepito questa norma il 24 marzo
2012,entro l’anno, tutti gli enti gestori DEVONO presentare al Ministero
il loro programma di prevenzione.
La logica risponde al principio:
«Il miglior rifiuto è quello non prodotto»
Cosa pensano di fare gli Amministratori? Rispetto a
questa fase della gestione rifiuti, che anche la prima nella
gerarchia della Legislazione europea?
Conoscete la campagna nazionale: – 100 chili?
RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA/PORTA A TORINO
Anno 2010
42,1%
Anno 2011
42,5%
Quali programmi, quali obiettivi, in quali tempi il Comune di Torino
Intende onorare gli obblighi di legge verso il Porta/porta, ovvero il
65% entro il 2012)?
Si chiede:
1) Costi relativi all’ampliamento della raccolta differenziata
Porta/porta: per ogni punto a crescere
2) Quantità di MPS vendute nel 2011 ed incassi relativi
2) Costi per l’ingresso dei rifiuti organici all’impianto di Borgaro,
quantità trattate, percentuali rispetto all’effettivo fabbisogno,
3) costi di trattamento delle quantità di organico esportate in regione
e fuori regione
4) Prospettive dell’impianto di compostaggio di Borgaro e ricavi da
vendita del compost prodotto
Altre domande:
1) Scadenza contratto in house di AMIAT, prospettive di
una gestione interamente pubblica o cessione di quote
societarie a terzi con eventuale gara?
2) Cessione TRM, a privati, con gara? ed in quale misura?
3) Costi di interramento in discarica, variabili negli anni a
venire?
4) Quantità e costi dei rifiuti di Torino che si intendono
conferire all’inceneritore
Si prevede e per quando, l’introduzione della Tariffa
puntuale in luogo dell’attuale TARSU?
Quando i cittadini di Torino potranno usufruire dei
vantaggi economici (riduzione delle bollette), in funzione
dei risultati conseguiti nelle zone ove la raccolta
differenziata Porta/porta ha raggiunto risultati superiori
al 65%?
Siete disponibili a proporre una delibera
«verso Rifiuti Zero»?
Noi denunciamo la scelta di metodi di gestione
dei rifiuti estremamente onerosi che graveranno
pesantemente per oltre 20 anni sulle tasche e sui polmoni
dei cittadini.
I costi dell’inceneritore del Gerbido sono di oltre
500 milioni di euro: ebbene, noi abbiamo una proposta
per una «corretta gestione rifiuti»
Ma forse le nostre proposte non sono appetibili al mondo
della finanza, le privatizzazioni ovvero
finanziarizzazione delle Aziende pubbliche come da
delibera del Comune di Torino, sono una cattiva strada
su cui si persiste, benché i danni determinati dalla finanza
e dalle privatizzazioni siano tragicamente sotto gli occhi
di tutti.
Se poi si vuole vendere il 100% di TRM si perderebbe
di fatto il controllo pubblico di una Azienda a rischio di
gravissimi danni alla salute umana
Già oggi Torino viene definita la città più inquinata d’Italia
(158 superamenti di PM10 nel 2011. Studio presentato
da Legambiente nel dossier “Mal’aria».)
Con l’impianto del Gerbido aggiungerete
un carico enorme di polveri sempre più sottili e non
misurabili, in grado di penetrare tutte le barriere del corpo
umano.
Dai camini usciranno sostanze cancerogene
(diossine e altri veleni), soggetti ad accumulo
nell’ambiente e nei tessuti del corpo animale e umano.
Il tutto per i prossimi 30 anni!
Riteniamo sia nostro diritto e anche nostro dovere verso
di noi e le prossime generazioni ribellarci, nelle forme
democratiche e non violente, ad una terribile
spada di Damocle posta sulle teste di tutti noi
(Voi compresi, si intende)
Non c’interessa che Torino si ponga come polo
di eccellenza per quantità e tipologie di cura ai tumori.
Siamo a un punto in cui chi acquisisce la piena
consapevolezza della gravità della situazione – che sia
cittadino o amministratore – ha il dovere di attivarsi e di
agire per contrastare decisioni della massima violenza
esercitate sulla pelle dei cittadini.
Noi continuiamo a proporre agli amministratori il dialogo,
in tutte le forme e sedi. Stiamo raccogliendo le firme dei
Cittadini per una Petizione Popolare allargata ad oltre
20 Comuni e che presenteremo ai Consigli comunali.
Noi continuiamo a proporre agli amministratori il dialogo,
in tutte le forme e sedi nella speranza che sia prima o poi
la ragione anziché l’economicismo a prevalere.
CHIEDIAMO:
1)SOSPENSIONE IMMEDIATA DEI LAVORI
DI COSTRUZIONE DELL’INCENERITORE
PER RIPENSARE LA STRATEGIA DI UNA
GESTIONE CORRETTA DEI RIFIUTI
PRIVATIZZAZIONI MUNICIPALIZZATE
•Il diritto europeo non disciplina la scelta (ECJ, 11.1.2005,
C-26/03, Stadt Halle, § 48; 8.4.2008, C-337/05, EC Commission v. Italy, § 36; 13.11.2008, C324/07, Coditel Brabant)
• Le direttive sugli appalti non possono essere
utilizzate come obbligo di liberalizzazione
(=mercato): Concl. Avv. Gen. Kokott, 1.3.2005, C-458/03, Parking Brixen GmbH, § 6870
• La Corte di giustizia ha definito la nozione di in
house providing come limite tra
Beni Comuni – Sevizi collettivi
Da circa un secolo i cittadini di Torino, cosi come quelli di altri
moltissimi Comuni in Italia, si sono dotati di strumenti
(Aziende), per elevare i livelli di qualità della vita rispetto ai
bisogni collettivi: servizi idrici, ambientali, i trasporti, la scuola,
la sanità, la cultura, ecc.
Per questi benefici hanno pagato nel tempo molti quattrini, non
sempre però “la politica” è stata all’altezza delle aspettative,
nelle Aziende si nominavano persone senza competenze, in
molti casi con il solo intento di procacciare “tessere di ogni
genere”. queste occupazioni di potere hanno pesantemente
contribuito a rendere l’immagine delle aziende come dei
“carrozzoni”, magari da sopprimere. La stessa politica ha
imposto scelte operative alle aziende molto limitate e
discutibili, anche i vari governi del Comune hanno dimostrato
incapacità, pressapochismo e parzialità. Ebbene, tutto ciò
considerato, le Aziende sono sopravvissute ed in diversi casi
hanno manifestato momenti di esercizio/servizio, almeno
accettabili.
LE AZIENDE PUBBLICHE PER DEFINIZIONE - NON
HANNO SCOPO DI LUCRO
Le Aziende sono di proprietà dei cittadini, non ostaggio
di governi cittadini che decidono sulla base di altre
opzioni. Con la scelta delle privatizzazioni i cittadini
saranno deprivati di Beni e Servizi con i quali si aveva
quantomeno una possibilità di relazione, di dialogo, di
contrapposizione quando occorre.
Questa Svendita riduce non soltanto i servizi, determina
un grave deficit di democrazia un vero e proprio
spossessamento.
IERI SINDACI – OGGI FINANZIERI
23 novembre 2011 – il Consiglio comunale dibera la
cessione di GTT, AMIAT, TRM – attuata con un
marchingegno finanziario, per quote fra il 40/49% delle
Aziende
Il valore viene stimato da Mediobanca:
GTT 230 milioni€
AMIAT 70 milioni€
TRM 220 milioni€
TOTALE 520 milioni€
Ricavi possibili fra 208/255 milioni€
Da incamerare per ridurre il debito della città che
ammonta a circa 4 miliadi€
QUESTA OPERAZIONE, SARA’ UNA VENDITA O
UNA SVENDITA?
Agosto 2011 – uno degli ultimi doni di Tremonti:
ribaltamento dell’esito referendario del febbraio
2011 – legge 138/11 art,li 4 e 5 Tutte le Aziende
pubbliche devono cedere con gara fra il 40/49%
della proprietà a privati entro il 31 marzo 2012.
Anche in una visione solo capitalistica, si
evidenzia la forzatura – andranno sul mercato
circa 3000 Aziende, a fronte quanti potranno
essere i compratori? Forse alcune decine!
Chi detterà quindi le condizioni di prezzo e della
gestione societaria?
E TRM?
In questi giorni il Comune rilancia la vendita per
l’80/100% dell’azienda.
Azienda che produrrà utili, forse dal 2015,
supponendo che un privato aderisca avrà a
disposizione 3 leve per il recupero
dell’investimento:
Incremento della tariffa di conferimento
Incremento dei volumi avviati all’incenerimento
Riduzione dei costosi controlli ambientali
…OLTRE…
I Sindaci di Milano, Torino, Genova stanno
cercando un accordo per la creazione di
EDIPOWER.
Ovvero assemblare le già attuali Holding
finanziarie quali: A2A. IREN, HERA per la
costituzione di un colosso finanziario per trattare
energia, trasporti, acqua, rifiuti in dimensioni
europee/mondiali.
…il diavolo ed i coperchi…in quali mani…
Dati bilancio delle finanziarie per Holding Edipower:
A2A – 5 mld di debiti
IREN – 2,5 mld di debiti
HERA - 3 mld di debiti
I valori/borsa sono scesi del 70% A2A e 50% IREN
In un solo anno
QUINDI… IL DANNO E LA BEFFA
La resa delle partecipate al comune di Torino è in discesa,
nel 2010 gli introiti erano stati di 33mln complessivi
Per il 2011 avremo:
Meno di 10 mln
E se i bilanci produssero PERDITE?
I cittadini, prima deprivati dei loro Beni Comuni, indi
subirebbero ulteriori possibili penalizzazioni per le quote
parte ancora in portafoglio.
QUALI COMPETENZE FINANZIARIE HANNO I SINDACI?
OPPURE A COSA MIRANO?
1) Fonti finanziarie per ridurre enormi deficit, magari da
loro stessi creati
2) Liberarsi della gestione fastidiosa di aziende che
possono comportare contestazioni locali
3) Promuovere i fattori di privatizzazione, nuovi idoli
ideologici, sposati e fatti propri dalla «vecchia» sinistra
Rimane un triste commento ed una ulteriore memoria per
cambiare strada: mandare a casa i:
«dilettanti allo sbaraglio!»
Scarica

Piero Claudio Cavallari