Il Termovalorizzatore di
delTorino
Gerbido
Note sui primi mesi di esercizio provvisorio
Seduta congiunta VI – I - IV ccp Città di Torino
Torino, 2 ottobre 2013
Bruno Torresin – Presidente
Mauro Pergetti – Direttore Generale
Il termovalorizzatore di Torino
Il termovalorizzatore di Torino è un impianto finalizzato allo smaltimento di rifiuti non
altrimenti recuperabili, che valorizza l’energia in essi contenuta, producendo elettricità e
calore; esso rappresenta l’anello conclusivo del sistema integrato di gestione dei rifiuti in
provincia di Torino, dove lo sviluppo della raccolta differenziata ha raggiunto – in linea con
i parametri europei – il 50%.
L’impianto – all’avanguardia per innovazione e capacità di smaltimento – è autorizzato a
smaltire fino a 421.000 tonnellate di rifiuti all’anno; può operare
•
in assetto solo elettrico – producendo annualmente l’energia corrispondente al
fabbisogno di circa 175.000 famiglie di tre persone – oppure
•
in assetto cogenerativo, cioè fornendo sia energia elettrica sia termica per il
teleriscaldamento generando ogni anno l’energia termica in grado di scaldare 17.000
abitazioni da 100mq e l’elettricità per il fabbisogno di circa 160.000 famiglie.
Il recupero dell’energia contenuta nei rifiuti permette, quindi, il risparmio di combustibile
tradizionale, con evidenti ricadute positive sull’ambiente.
Collocato a Torino, in località Gerbido (Via Paolo Gorini, 50), al confine con i Comuni di
Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli – il termovalorizzatore è progettato,
realizzato e gestito da TRM S.p.A., società a capitale misto, controllata congiuntamente
dal Gruppo IREN e da F2i SGR S.p.A. e partecipata dal Comune di Torino (circa 18%) e da
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una serie di altri Comuni della Provincia.
Cronoprogramma di costruzione e collaudo
Avvio del cantiere
Periodo di costruzione
8 Febbraio 2010
Febbraio 2010 – Aprile 2013
Esercizio provvisorio e collaudo prestazionale
Dal 1 maggio 2013
Avvio esercizio commerciale
Dal 1 maggio 2014
L’esercizio provvisorio - 1
L’esercizio provvisorio è finalizzato a sottoporre a test tutte le
strumentazioni per verificare che le prestazioni dell’impianto siano
corrispondenti al progetto e all’autorizzazione concessa a TRM.
In questo periodo, il costruttore (A.T.I. con capogruppo CNIM)
- gestisce il termovalorizzatore
- fa formazione al personale di TRM che subentrerà alla fine del
periodo in esame
Inoltre, durante l’esercizio provvisorio l’impianto viene sottoposto a
collaudo prestazionale da parte della Commissione incaricata.
Durante questa fase, ciascuna Linea dell’impianto viene prima avviata a gas
e, successivamente, a rifiuto. L’avvio propedeutico a metano permette la
taratura di tutti gli strumenti e il raggiungimento – in caldaia – della
necessaria temperatura prevista per legge a garanzia del contenimento
delle emissioni (850°C).
L’esercizio provvisorio - 2
Per la complessità e la numerosità degli strumenti che compongono
l’impianto, in esercizio provvisorio è fisiologico che momenti di attività si
alternino a momenti di fermo: eventuali malfunzionamenti di alcune
strumentazioni, infatti, possono essere rilevati (e quindi corretti) solo se
l’impianto viene messo in funzione.
TRM ha - fin dall’inizio dell’esercizio provvisorio - adottato il principio di
precauzione che ha condotto ad interrompere immediatamente l’attività
dell’impianto a seguito di ogni anomalia di funzionamento, informando
contestualmente dell’accaduto gli Enti deputati al controllo e le Istituzioni
del territorio.
In generale, la normale attività di un sistema meccanico complesso come
un termovalorizzatore prevede – anche durante l’esercizio commerciale –
il fermo programmato di una o più linee, proprio per questo progettate
autonome e indipendenti: senza fermare completamente l’impianto,
infatti, dovrà essere possibile effettuare la manutenzione
ordinaria/straordinaria e regolare la capacità produttiva per mantenerla
entro i parametri autorizzati.
EVENTI AVVIO/SPEGNIMENTO
Resoconto di avvii/spegnimenti - 1
Qui di seguito riportiamo un breve resoconto degli avvii e spegnimenti del
termovalorizzatore avvenuti nel corso dell’esercizio provvisorio:
19 aprile. Partenza a rifiuto della Linea 1 in fase di pre-avviamento.
2 maggio. L’attività della Linea 1 è stata fermata a causa di un blackout
dovuto ad infiltrazioni di acqua nella stazione di alimentazione elettrica,
causate dalle forti piogge di quel periodo. Nei giorni successivi si è
provveduto al ripristino dell’alimentazione.
20 maggio. Partenza a rifiuto della Linea 2 in fase di pre-avviamento.
Mese di giugno. L’impianto è rimasto per rispettare il fermo imposto dallo
svolgimento delle attività connesse al Piano di Sorveglianza Sanitaria
promosso dalla Provincia di Torino.
Resoconto di avvii/spegnimenti - 2
10 e 11 Luglio. La Linea 1 è stata riavviata a rifiuto il 10 luglio; l’attività è
stata interrotta il giorno successivo perché è stata riscontrata una non
perfetta tenuta della valvola di bypass del filtro a maniche. Nei giorni
seguenti si è proceduto alla chiusura di tale valvola.
29 luglio. Riavvio della Linea 2 a rifiuto.
10 agosto. La Linea 1 – dopo l’avvio a rifiuto – è stata spenta lo stesso
giorno poiché si è verificato un blocco di caldaia.
12 agosto. La Linea 2 è stata fermata a causa del verificarsi del blocco della
caldaia dovuto ad un guasto della pompa dell’acqua di circolazione; nei
giorni successivi è avvenuto il ripristino della sua funzionalità.
6 settembre. Avvio Linea 2 prima a metano poi a rifiuto.
15 settembre. Avvio Linea 1 prima a metano poi a rifiuto.
Resoconto di avvii/spegnimenti - 3
25 settembre. La Linea 2 ha subito un breve stop necessario per verificare il
corretto funzionamento di uno dei due bruciatori di sostegno; è stata
riattivata il giorno successivo ed attualmente è in marcia a rifiuti.
Il 26 settembre si è scelto di fermare la Linea 1 per consentire l’adattamento
del flusso logistico di conferimento dei rifiuti alla nuova capacità di
smaltimento.
Il 27 settembre sono iniziate le prove di avviamento di 15 giorni sulla Linea
3, che è stata prima accesa a gas metano e attualmente risulta attiva a rifiuti.
TRM ED ENTI DI CONTROLLO
La comunicazione agli enti di controllo - 1
Anche durante l’esercizio provvisorio l’impianto è sottoposto a tutti i controlli
da parte degli Enti preposti, a totale garanzia della salvaguardia dell’ambiente
e della popolazione.
L’Ente controllore (ARPA Piemonte) è collegata via modem ai sistemi di
controllo dell’impianto – installati sotto la propria supervisione – ed è in
grado di monitorare - in remoto, in tempo reale e in modo indipendente - le
emissioni dell’impianto.
TRM è inoltre obbligata dall’Autorizzazione Integrata Ambientale a
comunicare in tempi e modalità stabilite a Provincia di Torino ed ARPA ogni
evento anomalo.
La comunicazione agli enti di controllo - 2
Gli Enti vengono informati attraverso un modulo (Modulo segnalazione
condizioni anomale) – condiviso in precedenza tra Provincia di Torino, ARPA e
TRM - che dà evidenza di:
- data ed ora di rilevazione dell’anomalia
- tipo di condizione anomala
- causa dell’anomalia
- tipo di parametro ambientale influenzato
- frequenza
- durata dell’evento
- tempo previsto per l’intervento di ripristino
PROVVEDIMENTI DI DIFFIDA E RELAZIONI
Provvedimento di diffida n. 1
Dall’avvio dell’esercizio provvisorio TRM ha ricevuto dalla Provincia di
Torino (Servizio Pianificazione e Gestione dei Rifiuti Bonifiche Sostenibilità
Ambientale) tre provvedimenti di diffida:
13 maggio. La Provincia ha prescritto a TRM di provvedere all’adeguamento dello
SME perché segnali la presenza o meno di rifiuto in combustione, nel caso in cui la
temperatura scenda al di sotto degli 850° C prescritti dall’Autorizzazione e perché lo
SME segnali il funzionamento dell’impianto in ogni condizione in cui sia alimentato a
rifiuto.
In riscontro alla suddetta diffida, TRM in data 22.05.2013 ha spiegato con quale
logica (Set/Reset) viene individuato lo stato di marcia a rifiuto nel periodo di “prova”
della linea 1 e come tale logica sia stata modificata per rispondere esaurientemente
alle esigenze normative e dell’Ente di Controllo. Ha illustrato come il sistema sia stato
modificato affinché si attivi la corretta segnalazione allo SME di “combustione a
rifiuto” e al verificarsi delle condizioni di reset l’impianto rimanga in stato di
combustione e si avvii un timer di 90 minuti, di modo che ci sia il tempo necessario
per svuotare la griglia. Inoltre, TRM garantisce il monitoraggio e il rispetto dei limiti
emissivi per un tempo congruo a svuotare la griglia.
Provvedimento di diffida n. 2 - Parte a
25 giugno. La Provincia di Torino ha ravvisato alcuni comportamenti ritenuti non rispettosi
dell’AIA durante le operazioni che sono seguite al blackout del 2 maggio 2013 e ha pertanto
imposto a TRM:
• di provvedere ad adottare gli interventi affinché il gruppo elettrogeno (generatore di
emergenza) alimenti il Sistema di monitoraggio delle emissioni in toto e non solo la parte
elettronica;
• qualora la temperatura della camera di combustione scenda sotto gli 850°C, di rendere
operativo il blocco dell’alimentazione dei rifiuti e che intervengano automaticamente i
bruciatori ausiliari anche durante le operazioni di spegnimento.
Inoltre, l’ente autorizzatore ha prescritto a TRM di dotarsi di una procedura organizzativa che
consenta di dare comunicazione tempestiva di ogni eventuale anomalia ai due enti di controllo.
TRM ha risposto con una relazione tecnica nella quale ha evidenziato come il progetto autorizzato
non prevedesse che tutto lo SME fosse alimentato dal generatore di emergenza che – pertanto –
non è dimensionato per tollerare tutto il sistema di depurazione dei fumi e i bruciatori ausiliari in
caso di blackout elettrico. TRM ha sottolineato che il generatore di emergenza è in grado
esclusivamente di consentire uno spegnimento di emergenza dell’impianto senza causare danni
permanenti alle strumentazioni.
Inoltre, TRM ha sottolineato che tutte le manovre compiute a seguito dell’evento di blackout sono
state effettuate con il fine primario di mettere in sicurezza il personale e l’impianto.
Infine, TRM ha provveduto a formulare un modulo di comunicazione delle anomalie da adottare
in caso di malfunzionamento.
Provvedimento di diffida n. 2 – Parte b
La Provincia ha risposto in data 02.07.2013 sottolineando l’importanza che i gas
prodotti dalla combustione dei rifiuti restino ad una temperatura superiore agli 850°C
in ogni condizione dell’impianto e che, per questo, debbano intervenire i bruciatori di
supporto. Inoltre, ha sottolineato l’importanza che i dispositivi di monitoraggio delle
emissioni siano attivi anche in caso di anomalia dell’impianto al fine di poter verificare
il rispetto dei limiti emissivi.
TRM – tramite lettera del 05.07.2013 – ha sottolineato che avrebbe provveduto a fare
le necessarie modifiche al generatore di emergenza al fine di ottemperare alla richiesta
della Provincia di Torino di asservire tutto il Sistema di Monitoraggio delle Emissioni, al
fine di poter acquisire i dati rilevati anche in condizioni di funzionamento anomalo
dell’impianto.
Inoltre, ha illustrato le operazioni finalizzate ad evitare un blackout analogo a quello
occorso il 2 maggio: la sostituzione delle blindosbarre di alimentazione del sistema
elettrico con cavi elettrici per garantire l’alimentazione dell’energia elettrica anche in
condizioni di anomalie. Questa condizione consente di far intervenire i bruciatori
ausiliari anche in caso di malfunzionamenti dell’impianto.
Provvedimento di diffida n. 3
04 settembre La Provincia ha prescritto a TRM alcune modifiche su aspetti tecnici
dell’impianto. È in corso la redazione delle relazione tecnica di riscontro a tali richieste.
CONCLUSIONI
Conclusioni
• Con l’accensione della Linea 3 si è completato il percorso di attivazione di
tutte e tre le Linee del termovalorizzatore, tappa fondamentale
dell’esercizio provvisorio. Ad oggi sono state bruciate circa 23.000
tonnellate di rifiuti conferiti da AMIAT, CCS e COVAR. In questo momento
sono attive a rifiuto le Linee 2 e 3 dell’impianto.
• In virtù del ‘principio di precauzione’, TRM ha scelto di fermare ciascuna
Linea dopo il verificarsi di ogni anomalia funzionale riscontrata: questa
procedura ha contenuto fortemente il periodo di sforamento dei limiti dei
parametri di emissione e, secondo le valutazioni della Società, non si è
verificato alcun danno ambientale a carico del territorio circostante e della
salute dei cittadini.
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TRM_VIccp 131002 - Marco Muzzarelli