LO SVILUPPO FISICO E
CEREBRALE
Capitolo 3
•SVILUPPO TIPICO
•SVILUPPO ATIPICO
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
• Aspetto della neuroanatomia
• Aspetto della embriologia
• Aspetto della genetica
• Aspetto della neuropsicologia
Lo sviluppo celebrale che viene preso in considerazione è quello
nel feto, ovvero le modifiche che riguardano il peso, la
grandezza e l’aspetto esterno. Tali caratteristiche possono
ricondurre all’età gestionale del feto. Per quanto riguarda lo
sviluppo cerebrale del tessuto nervoso è possibile notare una
velocità maggiore rispetto a quella delle singole aree. Lo
sviluppo del cervello dura fino 6 anni, momento in cui
raggiunge il peso dell’adulto.
FASE DELLO SVILUPPO CELEBRALE
• il foglietto embrionale si inspessisce e diventa placca neurale ed
inseguito tubo neurale che darà vita al sistema nervoso. Il tubo
neurale è diviso nei seguenti settori: emisferi, tronco celebrale,
cervelletto, diencefalo, gangli della base e midollo spinale. Nel tubo
neurale i neuroni nascono, proliferano verso il 5° mese e anche
dopo la nascita, vanno quindi nella corteccia e nelle strutture
encefaliche dove si organizzano.
• Come si organizzano? Dipende dalla loro morfologia, infatti alcuni
producono le proteine, altri usano i neurotrasmettitori per
comunicare tra loro, e altri trasmettono impulsi elettrici che, grazie
alla “guaina” chiamata mielina, non vengono dispersi.
• Importanti in questa fase sono le cellule gliali di supporto ai neuroni
che regolano l’ambiente interno del cervello e le sinapsi.
FONDAMENTI GENETICI
•
Lo sviluppo è frutto dell’interazione tra
Fattori genetici
•
fattori ambientali
Ogni individuo ha il suo corredo cromosomico contenuto nei cromosomi che
insieme prende nome di “cariotipo”.
• Questo è costituito da 23 coppie di cromosomi diploide dovute all’unione di
due cellule aventi ciascuno 23 cromosomi singoli. Le cellule da aploidi
diventano diploidi con la fecondazione. La cellula che si forma avrà 22 coppie
di cromosomi che si chiamano autosomi e sono addette alla trasmissione dei
tratti somatici (…), mentre l’ultima coppia determina il sesso.
Com’è fatto un cromosoma? E’ una catena di molecole del DNA che ha le
informazioni per trasmettere il messaggio genetico (occhi, capelli..). Le
informazioni sono trasferite dal citoplasma al nucleo, quando i geni del
cromosoma sono identici allora l’individuo è omozigote, se invece l’individuo è
eterozigote vuol dire che tra i due geni uno è dominante.
SVILUPPO PRENATALE
LE FASI SONO:
1) Fecondazione
2)I nuclei dei due gameti si fondono e creano un nucleo diploide dello zigote.
3)Il giorno successivo lo zigote si divide e si forma la morula (massa di cellule uguali)
con la mitosi. Nello stesso tempo l’uovo scende fino la cavità uterina e dopo 7
giorni assume la struttura di blastocisti, dentro il quale si sviluppa l’embrione, in
un’altra parte dello stesso si forma la placenta dove avviene lo scambio
metabolico tra madre e figlio. Quando la blastocisti penetra nella mucosa
uterina, avviene l’annidamento.
4) Periodo embrionale: l’embrione diventa feto ovvero si creano gli arti, il tronco e la
testa. Poi il tessuto muscolare nervoso quindi i globuli rossi e le cellule del cuore
che inizia a funzionare. Infine si formano gli occhi, naso, orecchie, midollo
spinale, reni e polmoni. Infine nella nona settimana l’embrione passa alla stato
fetale che dura fino alla nascita.
Nella nona settimana il tronco si raddrizza e la testa assume la giusta dimensione. La
testa rispetto al corpo, al momento della nascita, è un quarto rispetto al corpo.
Nel sacco amniotico il feto inizia a cambiare peso, lunghezza e a muoversi,
mentre i polmoni non funzionano in quanto pieni di liquido.
ACCRESCIMENTO SOMATICO
•
•
•
•
•
Poiché ogni specie ha un suo corredo genetico caratteristico, ci sarà un percorso di
crescita comune che viene tuttavia influenzato da fattori esterni.
Tra i fattori genetici ci sono gli ormoni che regolano la crescita e quelli steroidi
sessuali.
Tra i fattori ambientali potremmo menzionare le condizioni di salute e socioeconomiche che migliorano le caratteristiche fisiche di un individuo (per es.
altezza).
Lo sviluppo staturo-ponderale: fino alla 35°settimana l’organismo cresce due mm
al giorno, poi rallenta perché la placenta non lo contiene. Alla nascita il bambino è
lungo 50 cm e pesa circa 3,4 kg. Dopo i primi 5 mesi raddoppia il propria peso e lo
triplica intorno al primo anno, durante il secondo anno cresce di un centimetro al
mese. Anche il cervello aumenta da 35 cm e al primo anno arriva a 47 cm.
La crescita troppo rapida delle ossa del cranio potrebbe causare idrocefalia o
macrocefalia, il rallentamento della crescita invece è causato dalla saldatura
prematura delle ossa del cranio o da un ritardo nello sviluppo cerebrale.
SVILUPPO FISICO E CEREBRALE
• La motricità pre-natale
e lo sviluppo degli
schemi motori:
• Lente estensioni del capo
• Movimenti isolati degli arti,
delle dita
• Sbadigli, suzione e
deglutizione
• La motricità del
neonato e aspetti
strutturali e funzionali
del movimento:
• Capo ruotato di solito verso
destra e arti in flessione
• Respira e succhia il latte
• Volge gli occhi verso uno
stimolo e segue con gli
occhi un oggetto che si
muove
IL SISTEMA NERVOSO DEL NEONATO
• Lo sviluppo percettivo: tramite l’esperienza il
bambino affina le proprie abilità sensoriali.
La maturazione neurofisiologica degli apparati:
1. I sistemi olfattivo e gustativo(gli stimoli olfattivi
integrati con le sensazioni olfattive formano la memoria
olfattiva).
2. Il sistema uditivo (è il senso sviluppato fin dalla
nascita).
3. La vista (si sviluppa in un periodo tardivo).
SVILUPPO DELLA MEMORIA E
CAPACITA’ DI APPRENDIMENTO
SVILUPPO DELLA MEMORIA e CAPACITA’ DI APPRENDIMENTO
Differiscono dal FUNZIONAMENTO PSICHICO
perchè
Precoci dal punto di vista ONTOGENETICO e
FILOGENETICO con variazioni evolutive
specifiche
ACCRESCIMENTO DI CAPACITÀ
RISPETTO ALLA MEMORIA
• Memoria a BREVE TERMINE (accrescimento
regolare in tutta l’età dello sviluppo)
INVECE
• Memoria a LUNGO TERMINE (legata a strategie
di memoria, grado di conoscenza legato al
materiale, metamemoria)
INOLTRE
Tra i 3 e i 18 anni curva di accrescimento
regolare rispetto alla capacità di ricordare
informazioni (ampliamento MB e ML)
ACCRESCIMENTO DI CAPACITÀ
RISPETTO ALL’APPRENDIMENTO
• 3 mesi:presenti episodi di apprendimento
condizionato
• 10 settimane: preferenza stimolo già presentato
• Abituazione: considerata come precursore della
memoria
• 1° anno di vita: conserva informazioni per periodi più
lunghi (senza esposizione prolungata), capacità di
codificare un numero maggiore di informazioni
CORRELATI NEUROANATOMICI DEI
SISTEMI DI MEMORIA
Nello studio della MEMORIA e della CAPACITA’
DI APPRENDIMENTO
è necessario tener conto :
• Delle molteplici aree anatomiche coinvolte
e soprattutto:
• Delle reciproche connessioni e sinergie che si
sviluppano tra loro
Esempi:
• MEMORIA DICHIARATIVA
(forma di apprendimento e di richiamo relativa
al bagaglio di vita dell’individuo)
STRUTTURE COINVOLTE dall’area del LOBO
TEMPORALE
1. Ippocampo
2. Aree adiacenti
3. Aree associative
• MEMORIA NON DICHIARATIVA
(non richiede processi coscienti per
l’organizzazione e il richiamo. Acquisizione lenta
e ripetitiva di comportamenti che
successivamente verranno eseguiti in maniera
autonoma)
• ALTRE ZONE DELLA NEOCORTECCIA coinvolte nei
processi di memoria:
Corteccia PREFRONTALE: interconnessa col LOBO
TEMPORALE MEDIALE e STRUTTURE DIENCEFALICHE
PLASTICITA’ CEREBRALE
Potenzialità dinamico cerebrale di
riorganizzazioni, ampiamente studiata negli
ultimi anni grazie allo sviluppo del:
neuroimaging funzionale (studia il metabolismo
cerebrale per analizzare e studiare relazioni tra attività
di determinate aree cerebrali e specifiche funzioni
cerebrali)
IPOTESI su MECCANISMI
PATOFISIOLOGICI inerenti alla
plasticità cerebrale
• Livello MICROSCOPICO:
Modulazioni dell’efficacia sinaptica (trasferimento
di informazioni tra neuroni tramite contatto e
rigenerazione)
• Livello MACROSCOPICO:
Rilevazioni di disfunzioni in aree distanti da
quella cha ha subito il danno anatomico e
viceversa
CARATTERISTICHE DELLA PLASTICITA’
CEREBRALE
1. Determina il rimodellamento di mappe
neuronali e sinaptiche
2. Consente l’ottimizzazione del funzionamento
dei sistemi neuronali grazie a:
•
•
Elaborazione di nuovi circuiti (tramite
apprendimento) e mantenimento di quelli già
esistenti
Supportare il recupero funzionale(parziale o
totale)dopo il danno
LA PLASTICITA’ RISPETTO
ALL’ESPERIENZA
• Rispetto ai fattori inerenti all’esperienza:
processi di DEPRIVAZIONE o di APPRENDIMENTO
Può essere sospesa l’inibizione di connessioni
Intercorticali (permettendo così alle connessioni
latenti di attivarsi)
• Plasticità esperienza-dipendente:
L’esperienza guida la formazione o l’eliminazione di
sinapsi permettendo il rimodellamento adattivo dei
circuiti neurali
• Plasticità sinaptica neurologica:
Indotta da danno cerebrale
• Strategie di compenso:
Quando la LESIONE coinvolge più aree all’interno di un network funzionale vengono
reclutate altre strutture NON appartenenti ad esso
ESEMPIO: nei soggetti ciechi è stato rilevato l’utilizzo della corteccia visiva per una
maggior sensibilità uditivo spaziale
RIABILITAZIONE DELLE FUNZIONI
CEREBRALI
possibile attraverso attività di
RIADDESTRAMENTO:
• Ripetizione di compiti
Metodi che possono
• Osservazione
determinare una
• Training passivo
riespansione delle aree
corticali motorie se
praticati per tempi
prolungati
Momenti migliori per una TERAPIA
RIABILITATIVA
PARERI DISCORDANTI:
• Secondo alcuni studiosi un inizio troppo precoce
potrebbe aggravare danni a causa di periodo di
vulnerabilità post lesionale
• In altri casi è suggerita la terapia associata a farmaci
• Nei casi di afasia viene consigliata
TUTTI CONCORDANO:
Che una migliore comprensione dei meccanismi
FISIOLOGICI e PATOLOGICI sottostanti alla plasticità
cerebrale apra prospettive terapeutiche preziose al
RECUPERO FUNZIONALE delle abilità cognitive
LO SVILUPPO ATIPICO
Anomalie e patologie che possono
alterare lo sviluppo fisico e cerebrale
durante l’età evolutiva
 Prematurità
6-15 % del totale
dei parti
Viene definito pretermine o prematuro un
neonato che nasce prima della 37°
settimana gestazionale .
A causa dell’immaturità dei vari organi e apparati (polmoni,
cervello, intestino, retina), il neonato prematuro può presentare
numerosi problemi che sono tanto più frequenti quanto più
nasce prima del tempo.
SVILUPPO TIPICO O ATIPICO
PARAMETRI
- Età gestazionale
- peso
Complicanze della prematurità
• Difficoltà a mantenere un’adeguata temperatura
corporea;
• Difficoltà respiratorie (malattia delle membrane
Jaline che costituisce il 20% delle cause di morteasfissia e compromissione degli altri organi);
• Difficoltà ad alimentarsi;
• Rischio di infezioni;
• Retinopatia;
• Rischio emorragie cerebrali;
• Anemia;
• Ittero.
Sviluppo neuro-comportamentale nei
casi di prematurità
 Maggiore incidenza di deficit e disturbi
dell’apprendimento;
 Disturbi della crescita POST-NATALE;
 Ritardo nell’eruzione dei denti;
 Aumento dell’incidenza di infezioni nei primi due
anni di vita;
Nell’evoluzione degli aspetti psicorelazionali e
cognitivi, fondamentali sono LE FIGURE
GENITORIALI.
Sviluppo motorio
influenzato dal grado di
prematurità
• Recupero nei due anni successivi;
• Alterazione del tono;
• Disprassia.
Nei prematuri con danno
neurologico
• Q.I. minore
• Deficit dell’attenzione con iperattività
Meningite :Infiammazione delle membrane intorno
al cervello e al midollo spinale.
• Precoce (entro le 48 ore
di vita)
• Tardiva (dopo il 7°
giorno)
Cause:
• Batterica;
• Virale (più frequente);
• Da fungo.
SINTOMATOLOGIA
- rigidità nucale;
- febbre alta;
- cefalea;
- nausea/vomito;
- stato di coscienza alterato;
- convulsioni;
- gonfiore della fontanella che indica un aumento della
pressione INTRACRANICA.
FATTORI DI RISCHIO
• Età;
• Vita di comunità;
• Fumo-fumo passivo.
COMPLICAZIONI
•Danni neurologici;
•Perdita udito;
•Perdita vista;
•Problemi comportamentali;
•Danni cerebrali;
•Paralisi.
ENCEFALITE: è un’infiammazione del cervello in
particolare del sistema nervoso centrale.
Cause:
• Infezione virale
rosolia
Herpes simplex
Citomegalovirus
HIV
•Batterica;
•Risposta immunitaria a
infezioni, tumori o
vaccinazioni.
Sintomatologia legate alla
sede della lesione:
• Alterazione del livello di
coscienza;
• Crisi epilettiche;
• Febbre;
• Cefalea.
CONSEGUENZE DELLE ENCEFALITI:
• Calcificazioni cerebrali;
• Disprassia corticale sviluppo anomalo dei
neuroni nella corteccia cerebrale;
• Vengono danneggiate quelle strutture
metabolicamente più attive ;
• Se l’infezione avviene prima della 17°
settimana,nel periodo in cui si formano i
neuroni
LISSENCEFALIA cioè con
emisferi cerebrali a superfici lisce.
DISTURBI DEL SONNO
• Il sonno cambia durante lo sviluppo
• Tempo e ritmo sonno veglia
• Fase REM si allunga con la crescita
INSONNIA compare nel primo anno di vita,
esprime un disagio relazionale tra bambino e
ambiente (orari dei pasti troppo rigidi o
troppo abbondanti).
INSONNIA PRECOCE SEVERA
cause :mancanza di un immagine rassicurante
madre-bambino.
Calma
Il bambino è immobile ,occhi
spalancati,senza agitazione,
impassibilità inquietante.
Possibile correlazione con
Autismo o Psicosi.
Agitata
il bambino urla,si placa solo allo
sfinimento, condotte autoaggressive,movimenti
convulsi,violenti,dondolamenti.
DIFFICOLTÀ NELL’ADDORMENTAMENTO
compare tra i 2 e i 6 anni, nel momento di andare al letto
agitazione,evitamento.
Cause:
•Rigidità negli orari;
•Rumori nell’ambiente;
•Personalità del bambino.
Strategie:
• Oggetto consolatorio;
• Rispettare un determinato
rituale (ascoltare lo stesso
racconto ogni sera,o allineare
i giochi sul lettino)
Manifestazioni
Tra i 6-15 anni possono
insorgere sensazioni
cinestetiche spiacevoli:
• Senso di caduta;
• Soprassalti;
• Vertigini.
CONDOTTE PATOLOGICHE
TERRORE NOTTURNO 3 anni, il
bambino si sveglia
all’improvviso,poco dopo essersi
addormentato,terrorizzato ,urlando,
incapace di ragionare,pallido,
sudato,tachicardico, con difficoltà a
riconoscere la mamma. Al risveglio
non ricorda l’episodio.
SONNO D’ANGOSCIA compare con
l’insorgere della fase rem.
Sintomi :pianto ,urla d’aiuto e grida.
•Se si ripete nel tempo è indice di
un’organizzazione nevrotica o
psicotica.
Sonnambulismo -Fattore
ereditario;
-Maggiore incidenza nei soggetti
maschili tra i 7 e i 12 anni;
Compare nella prima parte della
notte:
•Sonnambulismo;
•Sonnambulismo a rischio;
•Sonnambulismo terrore
aggressività
AUTOMATISMI MOTORI: compaiono a metà
notte, insorgono tra i 3 e i 4 anni.
• Frequenza 3- 4 volte.
• Sintomi
 Ruotamento della testa da destra a
sinistra;
 Dondolamento del ginocchio o gamba;
In genere scompaiono in maniera
spontanea.
Presentazione del capitolo 3 realizzata da:
Antinori Silvia
Bini Federica
Bonetti Caterina
Lubrani Arianna
Ortenzi Manila
Mandolesi Susanna
Sacchi Simona
Talevi Claudia
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Manuale di psicologia dello sviluppo capitolo terzo