I Disturbi Alimentari Non c’è miglior medicina dello star bene con sé stessi ~ Anonimo Progetto di Educazione alimentare della classe II A ITE I. S. “Mattei” – Fiorenzuola d’Arda (PC) - Anno scolastico 2013/2014 1 EATING DISORDER NOT OTHERWISE SPECIFIED DISTURBO ALIMENTARE NON ALTRIMENTI SPECIFICATO VOMITING Vomitare pasti comuni in assenza di abbuffate NIGHT EATING SYNDROME ORTHOREXIA Le abbuffate avvengono esclusivamente di notte, ma senza vomito successivo Ossessione per i cibi sani e naturali con restrizioni alimentari ma non di tipo anoressico Che cos’è l’ ANORESSIA? L'anoressia è la mancanza o riduzione dell'appetito. Si tratta di un sintomo che accompagna numerose e distinte malattie, ed è dovuto a diverse cause. Comunemente il termine è spesso usato come sinonimo di anoressia nervosa, ma in realtà esistono molteplici possibili cause di una diminuzione dell'appetito, alcune delle quali potrebbero risultare innocue, mentre altre sono indice di una grave condizione clinica o comportano un rischio significativo. Anoressia mentale Le fasi L'anoressia viene suddivisa in due sottotipi: con restrizioni: la perdita di peso è ottenuta con dieta, digiuno o eccesso di attività fisica. Inizialmente è possibile che le restrizioni alimentari auto-imposte dal malato siano addirittura elogiate dai familiari o da figure di riferimento, divenendo fonte di gratificazione. In una fase intermedia, la fatica di combattere lo stimolo della fame diventa meno pressante, anzi il paziente ha l'impressione di trarre maggiore energia dalla privazione del cibo. Il soggetto inizia a dare i primi segni di irritabilità quando avverte la paura di perdere il controllo della situazione e ritornare ad aumentare il peso. Nell'ultima fase della malattia la mente comincia a mostrare segni di cedimento, con il calo della concentrazione, la perdita di memoria e di capacità di giudizio critico e disturbi frequenti del sonno. Nel 15-20% dei casi di anoressia si arriva alla morte del paziente. Anoressia Anoressia con abbuffate/condotte di eliminazione: il calo ponderale viene ottenuto con abbuffate alimentari seguite da vomito autoindotto e da uso inadeguato di farmaci lassativi e diuretici. Conseguenze SOCIALI Generalmente la persona colpita da anoressia non è spontanea nei rapporti con gli altri e ha la tendenza a reprimere la propria espressività emotiva. La persona anoressica prova inoltre un notevole disagio quando si trova a dover mangiare in pubblico o in compagnia di altre. FISICHE A livello ematico sono di comune riscontro un leggero stato anemico. Altri problemi registrati, legati allo stato di denutrizione, sono l'amenorrea, la stitichezza, la dolenzia addominale, la letargia o, al contrario, una sorta di euforia, intolleranza al freddo, ipotensione, ipotermia e secchezza cutanea. Bulimia: che cos’è? La bulimia è un disturbo del comportamento alimentare che si caratterizza per la presenza di abbuffate seguite da pratiche di compensazione per liberarsi dell'eccesso di calorie introdotto (vomito autoindotto, uso di lassativi, attività fisica esasperata). Ciò può portare a un marcato dimagrimento in soggetti inizialmente in sovrappeso o normopeso, oppure non avere un significativo impatto sull'aspetto fisico globale. Chi colpisce? Come l'anoressia, la bulimia interessa principalmente donne giovani, costantemente ed eccessivamente preoccupate per l'aspetto e il peso corporeo. Va ricordato, però, che all'origine del disturbo non c’è un semplice vezzo estetica ma una patologia psichiatrica seria Bulimia: i sintomi Purtroppo, riconoscere la bulimia in fase iniziale non è semplice. A insospettire familiari e amici devono essere atteggiamenti come: L'eccessiva attenzione al cibo e al peso corporeo. Lo sviluppo di profondi sensi di colpa dopo un pasto abbondante. L'alternanza di eccessi alimentari e periodi di digiuno o di notevole restrizione calorica. Un sostanziale aumento del livello di attività fisica. L'uso ripetuto di lassativi o diuretici. Il recarsi in bagno subito dopo aver mangiato o durante il pasto. Il dimagrimento o il mantenimento di un peso corporeo stabile nonostante pasti ipercalorici ripetuti. Un esaurimento insolitamente rapido delle scorte alimentari domestiche. Conseguenze Oltre a favorire scompensi nutrizionali che possono avere ripercussioni negative a lungo termine (per esempio, aumentando la probabilità di sviluppare osteoporosi severa dopo i 40-50 anni), il vomito profuso e ripetuto in modo cronico e l'eventuale uso esasperato di lassativi espone il sistema gastrointestinale a stress considerevoli, mentre le perdite di elettroliti fondamentali per il corretto funzionamento dell'organismo (in particolare, il potassio) possono promuovere alterazioni del ritmo cardiaco, determinando in alcuni casi morte improvvisa per arresto cardiaco e rovinare i denti in modo irreparabile a causa dell'erosione acida dello smalto dovuta al vomito. Che cos’è il picacismo? E’ un disturbo ossessivo compulsivo che induce i soggetti a mangiare sostanze non commestibili, come cotone, carta, imbottiture di divani, metalli, minerali, pietre, feci, muco, palle di pelo, penne, sapone, spugne, terra, sabbia, polvere e molto altro. Chi ne è colpito? Il picacismo è visto più nei bambini rispetto agli adulti. Tra il 10 e il 32% dei bambini dai uno a 6 anni ha questi comportamenti che se si prolungano nel tempo sono vere e proprie ossessioni da curare. Cosa comporta all’organismo? Chi ne soffre è spinto da un desiderio irrefrenabile di ingurgitare sostanze non nutritive quindi, che nella maggior parte dei casi sono molto pericolose per l’organismo. Se ad essere ingerito è qualcosa di tossico si rischia l’avvelenamento, senza contare i danni all’apparato digerente e l’ostruzione gastrica, accompagnata a volte da infezioni gravi. Probabilmente la causa è una carenza di vitamine o di ferro e zinco, spesso compare come conseguenza della celiachia, o in persone affette da schizofrenia. Cos’è l’obesità? Si verifica quando si altera l’equilibrio tra energia introdotta con gli alimenti ed energia spesa con l’esercizio fisico. “Quando s’introduce più energia di quanto se ne consuma si verifica l’accumulo di tessuto adiposo.” L’obesità è una condizione patologica cronica, a genesi multifattoriale, caratterizzata da un eccesso di peso corporeo dovuto ad abnorme accumulo di tessuto adiposo nell’organismo L’obesità può essere GENETICA o ACQUISITA Cause -problemi di natura psicologica - mancanza di interessi, noia - mancanza di stimoli interni ed esterni - eccessiva disponibilità di cibo - mancanza di movimento - eccessiva alimentazione - eccessivo consumo di dolci - l'IPERFAGIA, o eccessivo appetito Conseguenze - Diabete di Tipo 2 - Malattie cardiovascolari e ipertensione - Malattie respiratorie (sindrome da "apnea nel sonno") - Alcune forme di cancro - Osteoartrite - Problemi psicologici - Alterazione della qualità della vita. Presentazione creata per “EXPO 2015” Si ringrazia: la Prof.sa Lapilli Anna Maria per il supporto morale ed etico Il Dirigente Scolastico Mauro Monti Per le informazioni si sono visitati i seguenti siti: -http://it.wikipedia.org/wiki/Disturbi_del_comportamento_alimentare -http://www.obesitaedisturbialimentari.it/ -http://www.apc.it/disturbi-psicologici/anoressia-e-bulimia -http://www.xn--cos-8la.com/cose-il-picacismo/ -http://www.progettoscuola.expo2015.org/progetto-scuola La Classe II A ITE