SOCIETÀ,
GLOBALIZZAZIONE E
NUOVI MEDIA
PERSONAL BRANDING
ONLINE
(UN’INTRODUZIONE)
Francesca
Comunello
 Personal SWOT
 Canvas
QUALCHE SPUNTO DALLA RETE PER
INIZIARE
 “Personal branding for students”: un’introduzione dedicata
agli studenti (da Slideshare)
 Una guida al D.I.Y Personal branding (da Slideshare)
 Personalbranding.it: risorse in italiano (scritte da
professionisti)
 “Brand you in the new media age” (da Slideshare)
 Una presentazione più lunga (in italiano, da Slideshare)
PERSONAL BRANDING IN A NUTSHELL
 “L'espressione personal branding (…) indica la capacità di
promuovere se stessi, al fine di essere gradito o comunque
appetibile nei confronti di una comunità di consociati, con
modalità simili a quanto avviene in campo economico, con i
prodotti commerciali. A dif ferenza di altre discipline di
miglioramento personale, il personal branding suggerisce di
concentrarsi oltre che sul valore anche sulle modalità di
promozione.” (da Wikipedia.it)
 “Personal branding is understanding an individuals
uniqueness, their personal value and ef fectively
communicating it to their target audience” (Joshua Rozario)
PERSONAL BRANDING IN A NUTSHELL
 “Il personal branding riguarda il modo particolare con cui fai
marketing di te stesso. Il tuo Brand potrebbe essere definito
come quello che collettivamente le persone dicono, provano e
pensano su di te e sui tuoi servizi nei vari contesti della tua
vita. Fare Personal Branding significa influenzare quelle
persone rispetto alla percezione del tuo Brand” (Centenaro,
Personal branding con i social media”)
 Il tuo personal brand è: la tua reputazione, la tua rete sociale,
gli strumenti che usi per comunicare la tua identità, la fiducia
che sei in grado di generare e, soprattutto, la tua competenza
(Centenaro)
ONLINE PERSONAL BRANDING: PERCHÉ?
 Il web of fre molte possibilità per ottimizzare e far conoscere il
nostro brand, ma presenta anche alcune insidie per la nostra
reputazione. Anche se non vogliamo parlare di noi online, è
probabile che qualcuno lo stia già facendo.
 Google: proviamo a googlare il nostro nome e scopriamo se c’è tutto
ciò che ci interessa, se c’è qualcosa di troppo, ecc.
 Responsabili del personale: ormai quasi tutti controllano la nostra
presenza online
 Clienti (cercano informazioni sul nostro conto online)
 Colleghi
 Personalità
 Il web è pervaso da costanti conversazioni
 I nostri prospect si fidano più dei nostri attuali clienti (datori
di lavoro, ecc.) che del nostro CV
STRATEGIE ONLINE DI PERSONAL
BRANDING
 È fondamentale partecipare alla conversazione (difendere o
promuovere la nostra reputazione, imparare dal nostro
pubblico, conoscere nuove persone)
 La specializzazione è il segreto del personal brand: essere
facilmente identificabili e riconoscibili
 1 . Condividere, per dimostrare competenze e avvantaggiarsi
della condivisione degli altri
 2. Unirti alla conversazione, per scoprire nuove idee,
conoscere nuove persone e farsi conoscere
 3. Verificare periodicamente il tuo posizionamento
STRATEGIE ONLINE DI PERSONAL
BRANDING: PREMESSE
 “Prima di provare con una qualsiasi strategia online occorre
aver chiara la propria strategia di personal branding”, ovvero,
sapere:






Chi sei,
Cosa fai
Perché lo fai meglio degli altri
chi è il tuo cliente tipo
Cosa gli interessa
Cosa fa online
 “Prima di pensare a quanto indimenticabile debba essere il
tuo blog (…), spendi del tempo per rendere indimenticabile te
stesso
 Il PB non riguarda soprattutto lo sviluppo del tuo brand, non
la “vendita di fumo”
PROGETTARE IL NOSTRO PERSONAL
BRANDING PLAN






Domande preliminari:
Quali sono i nostri obiettivi?
Cosa ci motiva?
A cosa diamo valore?
Cosa ci appassiona?
Cosa ci rende unici ( l’X-factor)
 Cfr il modello “Canvas” e la SWOT
COME SI FA? UNA PROPOSTA
 Non esiste un solo modo corretto, anche in questo caso
l’unica risposta che vale sempre è “dipende”
 Partiamo dalle riflessioni fatte a partire dalla personal SWOT
analysis e dal modello “Canvas”
 Sviluppiamo un personal brand plan (individuiamo gli obiettivi
e il target, scegliamo gli strumenti e pianifichiamo come
usarli); valutare anche il tempo necessario per curare e
aggiornare i diversi canali
GLI STRUMENTI PER IL PERSONAL
BRANDING: I BLOG
 Blog: il blog non è morto! Ed è spesso il cuore della propria
attività online (storie di ampio respiro, cronologia
ripercorribile, fissare idee);
 da usare se ci piace scrivere, abbiamo contenuti che richiedono
molto spazio, pensiamo di avere il tempo per scrivere;
 blog tematico, personale, professionale
 Chiedersi:





progetto profit/non profit;
qual è la storia principale?
Tipo di blog: generalista o di settore? Personale o professionae?
Chi sono i miei lettori
Stile: in che modo voglio raccontare la mia storia
 Francesca Sanzo, “Narrarsi online. Come fare personal
storytelling”, Area51
GLI STRUMENTI PER I PERSONAL
BRANDING: SOCIAL MEDIA PLATFORMS
 Facebook (profilo aperto/chiuso? Pagina?)
 Twitter (Twitter come strumento di conversazione:
comunicare, conversare, dif fondere, aggiornare)
 LinkedIn (trovare nuovi clienti o conoscere potenziali datori di
lavoro; assumere nuovi dipendenti/consulenti; informazioni di
profilo – se pubbliche – sono disponibili su Google; attenzione
alle parole chiave nel profilo per la ricerca)
 Youtube
 Instagram
…
LINKEDIN




Due presentazioni da Slideshare:
Understanding the basics
Advanced LinkedIn
Consigli: creazione/gestione del profilo (in breve):




Includere un breve testo accattivante per attirare l’attenzione
Scrivere in modo corretto e in prima persona
Usare keywords ottimizzate (anche) per i motori di ricerca
(inserire una call to action per spingere i recruiter a contattarci)
 Consigli (guadagnare visibilità, contatti, fiducia):
 Contribuire a discussioni di gruppo rilevanti
 Rispondere alle domande
 Arricchire il più possibile il profilo (purché con informazioni rilevanti
– es. attività di volontariato, eventuali pubblicazioni, premi, ecc.;
insomma, compilare tutti i campi disponibili, se rilevanti)
I PRIMI PASSI: IL CHECK-UP DELLA
NOSTRA PRESENZA ONLINE
 Dopo aver selezionato le piattaforme (sulla base degli
obiettivi, delle nostre inclinazioni e del target con cui
vogliamo interagire), ef fettuiamo innanzitutto un “check -up”
della nostra presenza online (attuale):
 Google (“googliamo” il nostro nome, verifichiamo quale
immagine viene veicolata, quante volte emerge il nostro
nome; siamo chiaramente identificabili o siamo confusi con
omonimi? In quali contesti emerge il nostro nome? Di cosa
parlano quei siti? Sono autorevoli?)
 Blog (abbiamo un blog? Di quali temi tratta? Che livello di
interazione genera? Può essere considerato un punto di
riferimento, anche per una nicchia di pubblico? Qual è la
quantità dei post? La loro qualità è soddisfacente rispetto agli
obiettivi? Qual è la qualità dell’impatto visivo? Che immagine
veicola? Qual è il “tono di voce” adottato nel blog?
I PRIMI PASSI: IL CHECK-UP DELLA
NOSTRA PRESENZA ONLINE
 Social media: in quali piattaforme siamo presenti? (Per ciascuna
piattaforma: si tratta di un profilo pubblico o privato? Che tipo di
contenuti veicoliamo attraverso le diverse piattaforme? Quantità
e frequenza degli aggiornamenti? Qualità dei contenuti rispetto
agli obiettivi? Livello di interazione generato? Che immagine
veicolano? Qual è il “tono di voce” adottato in ciascuna
piattaforma?
 Rispetto alla nostra complessiva presenza online: veicoliamo
un’immagine coerente? Veicoliamo un’immagine e delle
competenze (o interessi) specifici? Come sono strutturate le
nostre “bio”? E le nostre foto di profilo? Sono coerenti tra loro?
Sono coerenti con gli obiettivi? Rispettano le specificità delle
singole piattaforme?
 Inoltre, come ci posizioniamo rispetto ai nostri potenziali
“competitor”? E rispetto a persone influenti nel settore nel quale
intendiamo operare?
VEICOLARE LA NOSTRA IDENTITÀ:
PARTIAMO DAL PROFILO




“Bio statement”
Foto di profilo
Ulteriori informazioni/contenuti utili
Scrivere la propria “ bio”:
 Stenderla in formati diversi: 160 caratteri (Twitter); 1 paragrafo (100
parole); mezza pagina (circa 250 parole)
 Identificare le priorità; specificare passioni e skill
 Quali sono i nostri successi professionali?
 Cosa ci rende unici?
 Si può procedere anche così: individuiamo 5 aggettivi che
vorremmo fossero associati al nostro profilo; individuare una
passione a partire dalla quale iniziare a raccontare la nostra
storia
I PASSI SUCCESSIVI
 Riempiamo di contenuti le diverse piattaforme, secondo il
piano prefissato, e iniziamo la conversazione
 Nel piano, indicare la frequenza di aggiornamento ideale per
ciascuna piattaforma, i contenuti di cui parlare,
 Individuare “(micro)influencer” nel settore d’interesse e
iniziare a intessere relazioni con loro; individuare ulteriori
interlocutori con cui intessere un legame (creare contatti;
creare conversazioni)
 Pubblichiamo contenuti rilevanti e interessanti, non
trascuriamo la condivisione di contenuti altrui e la content
curation
 Non dimentichiamo l’importanza del (personal) stor ytelling
 Pianifichiamo il monitoraggio dei risultati (strumenti gratuiti:
Google Alerts, Mention.com, Klout
PER APPROFONDIMENTI
 Francesca Sanzo, “Narrarsi online. Come fare personal
storytelling”, Area51
 Luigi Centenaro, “Personal branding con i social media”
Scarica

Presentazione di PowerPoint