LA NEGOZIAZIONE INTEGRATIVA - B F2 La Negoziazione Integrativa Sintesi Sommario Generare soluzioni alternative Come comunicare la “Ferma Flessibilità” Valutazione e scelta delle alternative Fattori che facilitano trattative integrative di successo 2 Sommario Serve quindi un duro lavoro e gestire vari processi collegati: a. Scambio di informazioni b. Focus su interessi anziché posizioni c. Una “Ferma Flessibilità” Fermi sugli interessi chiave Flessibili sui modi di soddisfarli Vi sono varie tattiche per comunicare all’altro la nostra “Ferma Flessibilità”: 3 Sommario Come comunicare la “Ferma Flessibilità” a) Usare anche tattiche competitive per stabilire e difendere gli interessi di base, piuttosto che chiedere una particolare posizione o soluzione alla disputa. Dichiariamo chiaramente ciò che vogliamo. 4 Sommario Come comunicare la “Ferma Flessibilità” b) Mandare segnali della nostra flessibilità e preoccupazione di considerare gli interessi dell’altro. Esprimere apertamente la considerazione per il benessere dell’altro e “riconoscere i suoi interessi come parte del problema”. Comunicare anche che abbiamo i nostri interessi in gioco, ma vogliamo anche considerare quelli dell’altro. 5 Sommario Come comunicare la “Ferma Flessibilità” c) Indicare la volontà di cambiare le nostre proposte se si può trovare una soluzioneponte tra gli interessi di entrambi. d) Dimostrare capacità di problem-solving: Per es. usare esperti nel team o come consulenti per generare nuove idee. 6 Sommario Come comunicare la “Ferma Flessibilità” e) Mantenere aperti i canali di comunicazione. Non eliminare opportunità di comunicare e lavorare insieme, se non altro per dimostrare continuamente la nostra volontà di collaborare. f) Riaffermare ciò che è più importante per noi con dichiarazioni chiare, es.: “Ho bisogno di questo; è un must; questo non può essere toccato o cambiato”. 7 Sommario Come comunicare la “Ferma Flessibilità” g) Riesaminare ogni aspetto dei nostri interessi che sono chiaramente inaccettabili all’altro e decidere se sono ancora essenziali alla nostra posizione fondamentale. E’ raro che i negoziatori siano in totale disaccordo su interessi di base. 8 Sommario Come comunicare la “Ferma Flessibilità” h) Separare e isolare tattiche competitive dall’approccio problem-solving, con un intervallo nella trattativa, con il metodo poliziotto buono/cattivo. Separare gli elementi competitivi da quelli collaborativi anche sostituendo le persone. 9 Valutazione e scelta delle alternative E’ il quarto passo della trattativa Integrativa. In situazioni complesse serve seguire i passi: 1. Definizioni e standard 2. Alternative 3. Valutazione 4. Scelta Suggerimenti per valutare le opzioni e raggiungere un consenso: 10 Valutazione e scelta delle alternative Restringere la gamma di opzioni Esaminare la lista generata e focalizzarsi su quelle fortemente supportate da uno o più negoziatori. Eliminare le altre. Valutare le soluzioni su Qualità, Accettabilità, Standard Le soluzioni vanno giudicate con due criteri: 11 Valutazione e scelta delle alternative Valutare le soluzioni su Qualità, Accettabilità, Standard 1. Quanto sono buone. 2. Quanto sono accettabili a chi le deve implementare. Le parti devono cercare: Cos’è meglio, più razionale, più logico. Fatti, deduzioni logiche, criteri razionali. 12 Valutazione e scelta delle alternative Valutare le soluzioni su Qualità, Accettabilità, Standard Precedenti, arbitrati, altri risultati e processi obiettivamente equi che possono essere usati come benchmark per legittimare l’equità del corrente accordo. Questi criteri possono essere differenti da ciò che si valuta essere la soluzione più razionale o la migliore. <servono trade-off> 13 Valutazione e scelta delle alternative Accordarsi prima sui criteri Idealmente i negoziatori dovrebbero concordare inizialmente i criteri di valutazione delle soluzioni, ed usarli per la scelta di una singola alternativa <es.: un solo candidato>. Rivedere periodicamente i criteri. 14 Valutazione e scelta delle alternative Essere disponibile a giustificare le preferenze personali La gente ha difficoltà a spiegare pubblicamente il perché delle proprie preferenze. Una pressione eccessiva rende l’altro difensivo e arrabbiato. Conviene spiegare che l’intento è trovare gli interessi sottostanti, per un accordo collaborativo. 15 Valutazione e scelta delle alternative Essere attento all’influenza degli Intangibili nella selezione delle opzioni. Una parte può favorire un’opzione perché soddisfa qualche Intangibile (guadagno in riconoscimento; sembrare forte o “duro” ai Referenti, sentirsi vincente etc.) Alcuni possono essere a disagio nel parlare di Intangibili, o ignoranti della loro natura e potenza nelle trattative. 16 Valutazione e scelta delle alternative Usare sottogruppi per valutare opzioni complesse Piccoli gruppi sono molto utili quando si devono considerare molte opzioni complesse o molte persone possono essere affette dalla soluzione. Gruppi da sei a otto persone, rappresentative di tutte le fazioni, lavoreranno più efficacemente di un grande gruppo. 17 Valutazione e scelta delle alternative Usare intervalli di “raffreddamento” Se le parti si arrabbiano perché si interrompe la comunicazione, le preferenze non sono accolte o perché l’altro pressa troppo per un’opzione, si deve prendere un intervallo. Dovrebbero far conoscere l’insoddisfazione e discuterne apertamente le ragioni. Riprendere la valutazione delle opzioni solo quando l’aspetto emozionale si è ribilanciato. 18 Valutazione e scelta delle alternative Esplorare differenti modi di scambio La strategia di scambio è efficace non solo nell’inventare opzioni, ma anche come meccanismo per combinare opzioni in un pacchetto negoziale. TRE approcci, su risultato, probabilità e tempo: Cosa accadrà Con quale probabilità Quando accadrà 19 Valutazione e scelta delle alternative Sfruttare differenze nelle preferenze di rischio Es.: joint-venture: uno ha oggi poco rischio e tutto da guadagnare in futuro; l’altro ha molto rischio già oggi. Una soluzione di divisione alla pari dei profitti è debole: Una migliore soluzione, di “scambio” sarà di fornire al primo maggiori profitti a lungo termine e di proteggere gli investimenti oggi dell’altro. 20 Valutazione e scelta delle alternative Sfruttare differenze nelle aspettative Es.: joint-venture: uno è pessimista e l’altro ottimista sui risultati futuri. Una soluzione di divisione alla pari dei profitti è debole: Una migliore soluzione, di “scambio” sarà di garantire al pessimista minori profitti ma più sicuri, e maggiori profitti a lungo termine all’altro. 21 Valutazione e scelta delle alternative Sfruttare differenze nella sequenza temporale Una parte può preoccuparsi su come soddisfare bisogni a breve termine, l’altra può essere interessata ai benefici del rapporto a lungo termine. La prima ha necessità di immediata gratificazione, l’altra può accettare sacrifici immediati per assicurare ritorni futuri. 22 Valutazione e scelta delle alternative Mantenere le decisioni “provvisorie” fino al completamento di tutti gli aspetti del problema finale. Anche se emerge un chiaro consenso sulle opzioni che saranno scelte, serve mantenere un approccio di “provvisorietà”. Ciò consente a tutti di cambiare o rivedere il pacchetto finale. Nulla dovrebbe essere considerato finale finché tutto sia giunto alla fine. 23 Valutazione e scelta delle alternative Minimizzare le formalità e report fino alla chiusura dell’accordo. E’ meglio minimizzare i report nella fase di generazione delle soluzioni, per non “bloccare” prematuramente le parti. Vicini al consenso, serve invece scrivere un singolo testo da far circolare per un accordo anche sul modo in cui è scritto. Si raccomanda di evitare ogni tipo di “voto” sul pacchetto finale. <rivalsa dei perdenti> 24 Dal “Breviario dei Politici” “Per quanto ti sia possibile, non ti obbligar con iscritto ad alcuna promessa, massimamente se a donne.” “Scanza i furiosi e disperati, co’ quali non mai si tratta senza gran cimento.” 25 Dal “Breviario dei Politici” “Non inviare Ambasciadore un tuo avversario: perché darà contrarj pareri, ed egli vorrà dominare.” “Schiva la dimestichezza di coloro, che ti si offeriscono disposti, e venderecci di ogni enormità, perché si esibiranno anche agli altri contro di te.” 26 Fattori che facilitano trattative integrative di successo Molti altri fattori contribuiscono all’approccio Integrativo: 1. La presenza di alcuni obiettivi comuni. 2. La fiducia nella propria capacità di problem-solving. 3. La convinzione della validità della propria posizione e della prospettiva dell’altro. 27 Fattori che facilitano trattative integrative di successo Molti altri fattori contribuiscono all’approccio Integrativo: 4. La motivazione e l’impegno a lavorare insieme. 5. La fiducia reciproca. 6. La comunicazione chiara e accurata. 7. La conoscenza delle dinamiche della negoziazione Integrativa. 28 Fattori per trattative integrative di successo La presenza di alcuni obiettivi comuni TRE tipi di obiettivi facilitano gli accordi Integrativi: Tipo Caratteristiche Comune stesso obiettivo, benefici uguali Condiviso stesso obiettivo, benefici diversi Congiunto differenti obiettivi (combinati), differenti benefici 29 Fattori per trattative integrative di successo La presenza di alcuni obiettivi comuni Comune E’ l’obiettivo di tutte le parti, di cui ciascuna beneficia solo se si lavora insieme. <azienda nel suo Comune> Condiviso Le parti lavorano insieme ma beneficiano differentemente. <utili non uguali> 30 Fattori per trattative integrative di successo La presenza di alcuni obiettivi comuni Congiunto E’ il caso che riguarda individui con differenti obiettivi personali che si accordano per combinarli in uno sforzo collettivo. <la gente che partecipa ad una campagna elettorale> L’elemento chiave di una negoziazione Integrativa è la convinzione che tutte le parti possono beneficiarne. 31 La fiducia nella propria capacità di problem-solving Chi non ha questa fiducia non investe tempo e sforzi e scivola in un approccio competitivo o accomodante nelle trattative. L’esperienza rafforza la comprensione delle complessità, dei dettagli del problema e delle possibili soluzioni, della base di conoscenze, la fiducia in sé, la creatività. La conoscenza di tattiche Integrative porta ad un aumento di comportamenti Integrativi. 32 Convinzione della validità della propria posizione e prospettiva dell’altro I negoziatori Integrativi accettano le proprie e altrui attitudini, informazioni e desideri come valide. Ciò in cui crediamo deve valer la pena di combattere e non dovrebbe essere compromesso. Ricerche dimostrano che i negoziatori più fermi nell’insistere nell’inclusione del proprio punto di vista nella soluzione del gruppo poi raggiungono più accordi integrativi di quelli meno fermi. 33 Convinzione della validità della propria posizione e prospettiva dell’altro Si deve anche accettare la validità della prospettiva dell’altro. Se contestiamo il punto di vista dell’altro, egli può diventare arrabbiato, difensivo e improduttivo nel processo di problem-solving. Questo punto va incorporato nella definizione del problema, e utilizzato nella ricerca di alternative mutuamente accettabili. 34 La motivazione e l’impegno a lavorare insieme. Le parti devono essere motivate più a collaborare che a competere. Devono adottare stili interpersonali più affini che combattivi, più aperti e fiduciosi che evasivi e difensivi, più flessibili (ma fermi) che testardi (ma concedenti). Devono tollerare incertezze e dipanare le contraddizioni. 35 La motivazione e l’impegno a lavorare insieme. Motivazione e impegno al problem-solving può essere aumentato in vari modi: 1. Le parti possono convincersi che condividono un destino comune: “If we do not hang together, we will surely hang separately” (Benjamin Franklin) 36 La motivazione e l’impegno a lavorare insieme. 2. Le parti possono dimostrarsi reciprocamente che c’è più da guadagnare lavorando insieme che separatamente. Le parti possono enfatizzare che dovranno lavorare insieme anche dopo la trattativa e che beneficeranno dal rapporto creato. 37 La motivazione e l’impegno a lavorare insieme. 3. Le parti possono iniziare ad impegnarsi anche prima dell’inizio della trattativa; questi impegni sono chiamati “accordi di preaccordo” Ed hanno tre caratteristiche: A. Accordo scritto, solido e legale. 38 La motivazione e l’impegno a lavorare insieme. B. L’accordo avviene prima delle trattative a larga scala, ma le parti intendono rimpiazzarlo con un accordo più chiaramente delineato a lungo termine ancora da negoziare. C. L’accordo risolve solo un sottoinsieme dei punti di disaccordo e può semplicemente stabilire una cornice nel quale l’accordo più completo può essere definito e delineato. 39 Un esempio: Accordi di Oslo, 1993 Gli accordi cercavano di stabilire un processo incrementale di trattativa e reciprocità che doveva portare ai “colloqui sullo status finale”, sui punti più difficili (confini, colonie, Gerusalemme). Nel frattempo l’accordo prevedeva per Israeliani: rilascio prigionieri; trasferimento fondi; ritiro da Hebron. 40 Un esempio: Accordi di Oslo, 1993 Palestinesi: revisione della Costituzione; trasferimento di sospetti terroristi; limiti alle dimensioni della Polizia. Nel 1998 la cornice stabilita ad Oslo è stata annullata dagli eventi e oggi non esiste più un “accordo di pre-accordo”. 41 La fiducia reciproca. La sfiducia causa: Stare sulla difensiva Nascondere informazioni Attaccare dichiarazioni e posizioni dell’altro Guerra di posizioni Usare minacce Usare tattiche “dure” 42 La fiducia reciproca. Generare fiducia è un processo incerto e complesso, che dipende dal comportamento e dalle caratteristiche personali delle parti. Alcuni fattori chiave contribuiscono allo sviluppo di fiducia reciproca tra i negoziatori: 1. E’ più facile fidarsi di qualcuno che percepiamo simile o che ha un approccio positivo verso di noi. 43 La fiducia reciproca. 2. Si ha spesso fiducia in coloro che dipendono da noi; essere in posizione di aiutare o danneggiare qualcuno (e viceversa) aiuta la fiducia reciproca. 44 La fiducia reciproca. 3. E’ più facile avere fiducia in chi inizia ad avere un comportamento cooperativo e di fiducia. Questo serve come “invito” all’altro, specialmente se è ripetuto nonostante il comportamento competitivo dell’altro. 4. Fare un “regalo” all’altro può portare a migliorare la fiducia. 45 La fiducia reciproca. 5. E’ più facile aver fiducia in coloro che fanno concessioni. Più comunicano fermezza sui propri bisogni fondamentali e impegno verso una soluzione comune, più l’approccio è valutato degno di fiducia. Le prime mosse nella trattativa sono cruciali per avviare il “ciclo della fiducia” reciproca. 46 La comunicazione chiara e accurata. I negoziatori devono voler scambiare informazioni su di loro, cosa vogliono in termini specifici, concreti, senza genericità e ambiguità. L’altro negoziatore deve comprendere la nostra comunicazione e dobbiamo verificarlo. 47 La comunicazione chiara e accurata. Usiamo canali multipli di comunicazione (al di fuori del tavolo di trattativa). Si utilizzano procedure per permettere a tutti di esprimersi (es.: 5 min. a testa). Molti negoziatori hanno un’idea “tradizionale” della trattativa e pensano che l’unico approccio sia la negoziazione distributiva. 48 La conoscenza delle dinamiche della negoziazione Integrativa. RICERCHE DIMOSTRANO CHE IL TRAINING E L’AFFIANCAMENTO SU TRATTATIVE INTEGRATIVE AUMENTANO LA FREQUENZA DI COMPORTAMENTI INTEGRATIVI E PERMETTONO MIGLIORI RISULTATI COMUNI FINALI. 49 La Negoziazione Integrativa FINE GRAZIE PER L’ATTENZIONE ! 50