Intervista al GENIO della MATEMATICA Lucia Corbetta matricola 3707544 INTERVISTA ALL’ING.PAOLO SPEZIALI • A che età hai scoperto l‟ esistenza della matematica? Sin da piccolino (2/3 anni) mi incuriosiva tutto ciò che era numero, quando accompagnavo mio padre (trasportava gasolio) mi piaceva un sacco quando era in funzione il meccanismo che misura i litri in uscita… ero rapito nel vedere questi numeri che giravano. • Attraverso quali esperienze? Esperienze semplici legate alla vita quotidiana che i miei genitori o i miei nonni mi facevano vivere • Insieme con chi? Grazie a chi? Insieme a mia sorella, ai miei cugini e soprattutto grazie a mio nonno, uomo temprato dalle guerre mondiali che conosceva bene la differenza di possedere una cosa o due. Mi ha inculcato il valore della “quantità” non solo numericamente parlando. • Che importanza ha avuto la scuola nella scoperta della matematica? Sembra un paradosso, ma tutti gli insegnanti che ho avuto dicevano che ero portato per l’italiano, effettivamente amavo leggere scrivere, raccontare. La mia maestra, mi insegnava tutto, mi gratificava sicuramente più nell’ambito linguistico che non matematico. Più o meno è successa la stessa cosa anche alle scuole medie. • Quali altre esperienze al di fuori della scuola (prima della scuola, durante la scuola) ti hanno fatto scoprire la matematica? Mi ripeto i giochi, il mio nonno che mi portava nei campi: da lui ho sicuramente imparato la gestione dello spazio. • Quando e come hai scoperto la tua passione per la matematica? Non posso parlare di scoperta…. Mi è sempre piaciuta come materia. • Come andavi in matematica a scuola? Sei sempre andato bene? Sono sempre andato bene in matematica, ma non venivo gratificato eccessivamente in questa materia poiché gli insegnanti tendenzialmente continuavano a dirmi che ero portato per l’italiano. • Che ricordo hai dei tuoi insegnanti di matematica? Hanno riconosciuto il tuo talento? Ti hanno incoraggiato? In terza medio è cambiata l’insegnante e questa signora mi diceva che ero particolarmente acuto, che avevo una mente “matematica”. • Che tipo di studi hai svolto? Ho frequentato l’ITIS “Magistri Cumacini” di Como e sono diventato Perito elettrotecnico. Ho intrapreso poi la facoltà di Ingegneria Elettrotecnico alla Statale di Milano. • Hai scelto tu questo tipo di studi? In parte. Io avrei preferito il ginnasio o il liceo scientifico, ma i miei genitori volevano una scuola superiore che mi offrisse sbocchi lavorativi. Mio zio lavorava vicino all’ITIS e quindi il passaggio era assicurato…. Non mi sono mai pentito della scuola che ho frequentato. • Hai scelto tu questo tipo di studi? In parte. Io avrei preferito il ginnasio o il liceo scientifico, ma i miei genitori volevano una scuola superiore che mi offrisse sbocchi lavorativi. Mio zio lavorava vicino all’ITIS e quindi il passaggio era assicurato…. Non mi sono mai pentito della scuola che ho frequentato. • Come andavi nelle altre materie? Bene, la scuola non è mai stata un problema per me. • La passione per la matematica ha mai compromesso il rendimento nelle altre materie? No. • Come ti vedevano i tuoi insegnanti, i tuoi professori? Un alunno serio, metodico e responsabile… non credo abbiano mai visto tratti di genialità in me. Solo la prof di terza media di matematica asseriva che ero acuto. • Nella tua famiglia ci sono altri “geni” della matematica? Mia mamma è sempre stata portata per la matematica. Non ha potuto coltivare questa inclinazione poiché nata poco prima della seconda guerra mondiale, orfana di padre primogenita di tre fratelli ha dovuto lasciare la scuola dopo le scuole elementari per andare a lavorare. La vita. Io sono orgoglioso di lei che mi ha inculcato il senso del dovere che viene prima di ogni altra cosa. Una mia sorella è ragioniera e l’altra ha frequentato il liceo scientifico per poi dedicarsi alla medicina. • Il tuo carattere (la tua personalità) sono caratteristici secondo te di un matematico o di uno che ama la matematica? Puoi descriverci alcuni aspetti? Non saprei: non sono ordinato, amo la compagnia, non porto gli occhiali … sono però molto determinato. • Ti ritieni una persona socievole? Sì, quando studiavo, piuttosto studiavo di notte, ma non rinunciavo mai ad una partita di basket con gli amici, l’uscita con la mia ragazza o il sabato sera con gli amici. • Ritieni di essere creativo? Abbastanza, mi ingegno e creo qualcosa che mi serve. • Parlaci della tua fantasia. Sto pensando al campanello di casa mia: non volevo il suono canonico, ho preferito il suono che fuoriesce dai sonagli di metalli: ho costruito un marchingegno che permetteva a questi sonagli di muoversi quando qualcuno pigia il campanello. • Qual è il tuo rapporto con il computer? Lo uso per lavoro nel tempo libero preferisco tenerlo spento e dedicarmi ad altro. • Ti piace giocare? Quali tipi di giochi? Giocare con il computer non di certo. Prediligo i giochi all’aria aperta senza computer. Amo e pratico molto sport. • Sotto quale aspetto la tua professione attuale ha una relazione con la matematica? Progetto e realizzo impianti di condizionamento: devo calcolare per progettare correttamente. • Cosa pensavi (sognavi) di fare da grande. Quando ero piccolo avevo tanti e diversi sogni: il veterinario, l’archeologo e infine il giornalista. Crescendo, età delle superiori, ho capito che le materie tecniche e scientifiche non mi dispiacevano e che potevano essere il mio futuro. • Pensi di avere realizzato i tuoi sogni? Sono realizzato sul lavoro, ho un buon lavoro che mi dà la possibilità di far vivere dignitosamente i miei figli e mia moglie • Hai mai partecipato a delle gare di matematica? Se si, come sei andato? Come ti sei preparato? No, mai. • Hai mai partecipato a dei concorsi con prove di carattere matematico o coinvolgenti la matematica? Se si, in quale modo ti sei preparato? No. • Hai mai partecipato a delle selezioni interne in cui la matematica fosse determinante? Quando ho fatto l’esame di stato, le prove erano anche di tipo matematico/fisico. • Come è stato il tuo rendimento in queste circostanze? Positivo. Ho passato l’esame di stato al primo tentativo. • Qual è il ruolo della matematica nella società moderna? La matematica “spicciola” è importantissima, indispensabile è “saper far di conto”, utilizzare la matematica forma persone con logica. D’altra parte la matematica è una scienza universale. Due persone che abitano in parti del mondo diverse non si capiscono, avranno idee filosofiche e morali differenti, ma di sicuro entrambi risponderanno che 4 più 4 fa otto. • Pensi che l’insegnamento della matematica sia adeguato alle esigenze della nostra società (civiltà)? Forse, ho un figlio che frequenta la scuola dell’infanzia… già svolge attività di tipo logico matematico, sono incuriosito di vedere che proposte la scuola primaria offrirà lui come base matematica. • Che rapporto hai con il computer? Il mio è un rapporto di “lavoroforzato”. Quando sono a casa preferisco stare con la mia famiglia. • Che rapporto hai con internet? Utilizzo molto la posta elettronica. Succede che a casa utilizzi internet per prenotare voli aerei o vacanze. • Che rapporto pensi che ci sia tra il computer e la matematica? I programmi si basano su calcoli matematici. • Come consideri la tua memoria? (Normale, Buona, Ottima) Qualche anno fa ti avrei detto ottima, ora ho un’agenda su cui segno le cose che devo ricordare. • Che tipo di memoria hai? (Uditiva, Visiva) Visiva • Secondo te come deve essere la memoria di un matematico (di un genio matematico della porta accanto)? Un connubio tra le due. • Esegui mai calcoli a mente? Sì • Quando e quanto usi la calcolatrice per fare i calcoli della vita quotidiana? Quando devo essere sicuro del risultato e ho poco tempo • Qual è il numero più interessante che hai conosciuto? E perché lo consideri tale? È il 30, perché è legato a tutta la mia esistenza: io, mia moglie e i miei figli siamo tutti nati il 30 (di mesi e anni diversi); mi sono sposato il 30 e laureato il 30 novembre. • Quali sono i tuoi sogni nel cassetto, dal punto di vista matematico? Dal punto di vista matematico non ho sogni particolari. Sogno però che i mei figli possano realizzarsi come uomini e donne del domani.