Le competenze esperte degli infermieri La gestione infermieristica delle ferite difficili Esperienza del Settore Sorveglianza L.d.P. dell’Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi Bologna Inf. Esperta in Wound Care Mirella Fontana Ferrara, 12 Ottobre 2013 L’esercizio professionale: Fonti di riferimento Normativa ordinistica Legislazione sanitaria Esercizio professionale Deontologia professionale Diritto del lavoro e contrattuale • D.Lgs C.P.S. 13 settembre 1946, n. 233 • DPR 5 aprile 1950, n. 221 • Legge 29 ottobre 1954, n. 1049 • Legge 23 dic. 1978, n. 833 • Legge 13 mag. 1978, n. 180 • Legge 5 giu. 1990, n. 135 • Legge 5 feb. 1992, n. 175 • D.P.R. 27 marzo, 1992 • DLgs 30 dic. 1992, n. 502 • Legge 29 dic. 1993, n. 578 • D.M. 22 ago. 1994, n. 582 • D.M. 16 set. 1994, n. 657 • D.P.C.M. 19 maggio, 1995 • Legge 1 apr. 1999, n.91 • D.P.R. 14 mar. 1974, n. 225 • D.M. 14 set. 1994, n. 739 • D.M. 17 gen. 1997, n. 69 • D.M. 17 gen. 1997, n. 70 • Legge 2 feb. 2006, n. 43 • Legge 26 feb. 1999, n. 42 • Decreto 27 luglio 2000 • Legge 10 ago. 2000, n. 251 • Norme di comp. (IPASVI) • Codice Deontologico dell’infermiere – IPASVI • Codice di Deontologia Medica – FNOMCeO • Codice Deontologico dell’Ostetrica – FNC • Codice Deontologico tecnici di Neurofisiopatologia • CCNL comparto sanità 1998 – 2000 • Contratti collettivi precedenti (norme in vigore) • CCNL case di cura private • Legge 5 feb. 1992, n. 104 Il Codice Deontologico Capo III Articolo 13 •L'infermiere assume responsabilità in base al proprio livello di competenza e ricorre, se alla consulenza di infermieri esperti o specialisti. Presta consulenza ponendo le proprie conoscenze ed abilità a disposizione della necessario, all'intervento o comunità professionale. Articolo 16 •L'infermiere si attiva per l'analisi dei dilemmi etici vissuti nell'operatività quotidiana e promuove il ricorso alla consulenza etica, all’approfondimento della riflessione bioetica. anche al fine di contribuire Definizioni: • Consulente: “Professionista o persona di provata capacità tecnica a cui ci si rivolge per avere informazioni e consigli nella materia di sua competenza”1. – [Voce dotta dal lat. Consulente(m), part. pres. consulere ‘Riflettere’] • Infermiere esperto: colui che possiede una specifica e approfondita preparazione su determinati argomenti, in determinati campi. • Infermiere specialista: il possessore del master di I° livello per le funzioni specialistiche rilasciato dall’Università ai sensi del Decreto MIUR n° 509/99 (art. 1)2 1 Vocabolario 2 Legge n° Zingarelli 43/2006 Chi potrebbe accreditare il professionista infermiere come esperto? • Aziende sanitarie: per il personale interno, tramite selezione per anni di servizio e titoli posseduti; • Enti istituzionali: Collegi Professionali, Associazioni, Società Scientifiche per i propri iscritti; • Ccnl: che oggi per es. inquadra come CPSE solo chi è in Cat. DS (oggi con la L. n°43, professionista specializzato, ecc.)… Lo scenario internazionale: • Smith JP. Clinical nurse consultants. A case for caution? • Nurs Times. 1971 Jun 24;67(25):779-80. • Nurse consultants • Nurse consultant posts were first established in 1999. They are central to the process of health service modernisation, helping to provide patients with services that are fast and convenient. ……………………………………………………… • Nel 2000 la Regione Emilia Romagna organizza uno studio per fornire una stima della prevalenza delle L.d.D. nei pazienti ricoverati nelle Aziende della regione • La rilevazione è stata condotta in ciascuna Azienda Regionale da gruppi di operatori in tre giorni indice. • Sono stati campionati 28.715 pazienti, di cui il 62% proveniva da reparti ad alto rischio, il 26% reparti a rischio medio, il 12% a rischio basso. • L’età media era di 64 anni • La prevalenza è risulta essere del 7,1% con un minimo di del 2,9% ed un massimo di 9,7% • Questo studio ha evidenziato che la prevalenza nella Regione E.R. è in linea con quella di altre esperienze analoghe. • Tuttavia la variabilità della prevalenza entro le singole aziende indica una diversa capacità di prevenzione ed assistenza, dovuta ad un non soddisfacente grado di diffusione di modalità di prevenzione e cura di documentata efficacia. Da dove abbiamo iniziato…. • Nel 2000 si è costituito un gruppo multidisciplinare per l’elaborazione di L.G. Aziendali per la prevenzione ed il trattamento delle L.d.D. • Nell’ottobre del 2001 presentazione del lavoro finale Referenti delle L.d.P. • In ogni U.O. sono presenti 1 o 2 infermieri referenti, previo corso di formazione. • Sono il punto di riferimento dell’U.O. • Sono il punto di riferimento per la responsabile del Settore Sorveglianza. • Dal 2001 sono stati formati 132 infermieri, • Attualmente sono attive 77 posizioni funzionali di referente, di cui 62 formati. Ed ancora…. • Nel febbraio 2003 1° revisione • All’interno sono inserite due schede, una per la prevenzione ed una per il trattamento, che sono state revisionate nel Marzo del 2004. • La Linea Guida può essere consultata tramite intranet • Nel 2005 realizzazione di Audit Clinico sull’appropriatezza delle medicazioni per il trattamento delle lesioni da decubito Audit clinico sull’appropriatezza del trattamento delle LdP • I reparti coinvolti rappresentano le diverse tipologie di strutture in cui si possono trovare alti livelli di prevalenza di lesioni ed in cui si realizza un’ampia variabilità nel consumo di medicazioni avanzate. • Ogni reparto coinvolto ha individuato un referente medico e due referenti infermieri per costituire i gruppi di lavoro di U.O • Per la raccolta dati si è costruita una scheda apposita, dove venivano segnati i trattamenti realizzati ai pazienti portatori di LdD nel periodo febbraio-aprile 2005, attraverso la consultazione retrospettiva della cartella clinica ed infermieristica. • I pazienti arruolati sono stati quelli con lesioni da decubito dal I° stadio al IV° stadio della classificazione NPUAP o con presenza di escara • i dati raccolti sono stati inseriti in un database, elaborati ed in seguito presentati a tutti i professionisti delle UU.OO. coinvolte. • Ad ogni professionista, è stata consegnata una versione cartacea della presentazione ed un cd-rom con i risultati della propria U.O. Reparti Valori A B C D E Pz transita Pz con LdD 201 117 135 329 324 8 47 16 19 17 n° LdD 15 29 87 21 32 29 35 13 21 10 Braden Ing Braden Dimis 12 13 15 14 13 15 14 18 16 15 Decessi --- 12 --- --- 6 Durata deg/med Trattamento delle Lesioni Flittene Appropriate Area grigia 11 0 Non appropriate 0 Escara 22 0 13 1° 50 15 9 2° 77 0 11 3° 40 2 19 4° 11 1 2 I trimestre 2005 I trimestre 2006 Diff. % n° trattamenti appropriati trattamenti non appropriati trattamenti non indicati trattamenti di area grigia totale 210 55 2 20 287 % 73 19 1 7 100 n° 256 % 75,5 2,5 36 11 -8 0 0 -1 44 13,5 6,5 326 100 • Ultima revisione Febbraio 2010, condivisa con l’AUSL di Bologna • Audit Clinico sull’implementazione della Linea Guida http://www.evidencebasednursing.it/homepage1.htm Struttura dell’audit clinico Periodo di audit Settembre 2012 – Aprile 2013 Prevenzione • 4 criteri & 5 indicatori • Auditate: 3 Blocchi Operatori Trattamento • 6 criteri & 10 indicatori • Auditate: 8 Unità Operative Valutazione preliminare • Somministrati 210 questionari di valutazione delle conoscenze ad infermieri ed OSS dei reparti coinvolti: – percentuale di risposte corrette del 60% Valutazione preliminare • RI Somministrati 205 questionari di valutazione delle conoscenze ad infermieri ed OSS dei reparti coinvolti: – percentuale di risposte corrette del 99,8% Un criterio valutato per la prevenzione in Sala Operatoria • 1. A prescindere dal valore del punteggio della scala di Braden, tutti i soggetti sottoposti a procedure chirurgiche prolungate (superiori alle 4 ore) sono da considerare a rischio di LdP. Tale rischio può essere ulteriormente aumentato dalle condizioni cliniche del soggetto. • Per tutti i soggetti giudicati a rischio dovrebbe essere preso in considerazione l’uso intra operatorio di superfici riducenti la pressione. [A] • Per i soggetti in decorso post operatorio valgono le raccomandazioni generali di prevenzione previste in base al grado di rischio. [] • Ridurre al minimo i fattori ambientali sfavorevoli (esposizione al freddo, microclima secco ecc.) che possono causare la disidratazione della pelle. [C] Indicatore 1 • N° pazienti che eseguono interventi > 4 ore a cui vengono posizionati tutti i dispositivi antidecubito / N° pazienti che eseguono interventi > 4 ore TARGET 90% Il criterio è stato considerato soddisfatto se e solo se in relazione alla postura sono state protette TUTTE le aree sottoposte a pressione Risultato indicatore 1 BLOCCOC 100% BLOCCOB 89,90% BLOCCO A 92% 0% 20% 40% supina 60% 80% 100% 120% Indicatore 1.1 • N° pazienti che eseguono interventi > 4 ore a cui viene posizionata la termocoperta / N° pazienti che eseguono interventi > 4 ore Target 90% 52,17% 60,00% 28,00% 40,00% 10% 20,00% 0,00% Uso termocoperta Blocco A BloccoB BLOCCO C Criterio valutato per il trattamento • 5. La rivalutazione della lesione dovrebbe essere eseguita almeno una volta alla settimana, ma potrebbe essere necessario eseguirla più frequentemente a seconda delle condizioni della lesione e/o del risultato della valutazione olistica del soggetto. [C] Indicatore 2 - risultato • N° medicazioni effettuate entro 7gg/N°medicazioni TARGET 60% Altro criterio • Non è raccomandato l’utilizzo topico di: garza iodoformica in quanto la sua efficacia clinica non è stata stabilita da solide evidenze; antibiotici in quanto inefficaci ed aumentano il rischio di resistenze. [E] Indicatore - Risultato • N° soggetti con medicazioni in garza iodoformica e/o applicazione di antibiotici topici/ N° Medicazioni TARGET 10% 30,00% 25,00% 20,00% 15,00% Serie1 10,00% 5,00% 0,13% 1,10% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% R is u lta to co m pl e O L U O I U O H U O G U O F U O E U O D U ss iv o 0,00% Criterio • 10. Attualmente la ricerca non fornisce prove di efficacia conclusive in merito a quale medicazione sia la più efficace nella gestione delle lesioni da pressione [B]. • Il panel raccomanda di creare un ambiente di guarigione ottimale avvalendosi come medicazione primaria di: – idrocolloidi o idrogel o film o silicone morbido per le lesioni poco essudanti o con escara; – idrofibra o schiuma di poliuretano semplice o con strato di contatto al silicone o alginato per le lesioni mediamente o molto essudanti. [√] Indicatore - Risultato • N° medicazioni effettuate su lesioni mediamente o molto essudanti con schiuma di poliuretano semplice o con strato di contatto al silicone o alginato/ N° medicazioni effettuate su lesioni mediamente o molto essudanti TARGET 85% 84,20% 63,40% 60,00% 42,90% O L U O I U O H U O G U O F U O E U U O D 0,00% ss iv pl e m co to lta isu R 50,00% 33,30% o 90,00% 80,00% 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% Settore Sorveglianza Lesioni da Pressione • Attività di PREVENZIONE/ TRATTAMENTO: Svolgere consulenza sui piani preventivi/trattamento per pazienti problematici. Seguire e valutare i risultati delle pianificazioni. Curare l’aggiornamento sugli ausili di prevenzione e su materiale di medicazione, con valutazione di efficacia • Attività di FORMAZIONE/RICERCA: Programmazione di corsi, incontri periodici col personale, finalizzati all’aggiornamento. Addestramento teorico-pratico sul corretto utilizzo di medicazioni avanzate ed ausili antidecubito. Rilevazione ed elaborazione costante dei dati di prevalenza ed incidenza delle L.d.D. nonché dei dati relativi ai risultati delle cure. Elaborazione di progetti di Ricerca specifica. Settore sorveglianza Lesioni da Decubito Facente parte del Centro Studi EBN, servizio in staff alla Direzione del Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo Infermiere consulente: l’attività in corso …. • Il numero di consulenze effettuate dal 2001 ad oggi sono state 2.187 per 673 pazienti. • Nella maggior parte delle richieste di consulenza si richiedeva la valutazione ed indicazione sul trattamento di lesioni da pressione, principalmente a livello sacrale. • Nell’ultimo anno d’attività viene richiesta la consulenza anche per il posizionamento della pressione topica negativa. Le prime esperienze italiane: • Biella, ASL 12 - Cure palliative ‐ enterostomisti. • Bologna, Az. Osp. S. Orsola Malpighi - Lesioni cutanee. • Firenze, Az. Osp. Careggi - Lesioni cutenee. • Genova, Az. Osp. Villa Scassi - Lesioni cutanee. • Gorizia, Az. n°2 Isontina - Lesioni cutanee • Modena (prima del 2000) - (Lesioni cutanee) • Reggio Emilia ArciOspedale Santa Maria Nuova (Lesioni cutanee) • Rimini, AUSSL Ospedale – Chirurgia Consulenza formalizzata nell’ambito del wound care: Da un’intervista a 95 infermieri esperti in wound care usciti dal corso di perfezionamento dell’Università degli Studi Milano Bicocca No Consulenza 36,6% Consulenza non formalizzata 39,0% Consulenza Formalizzata 24,4% 63,4% LA CONSULENZAINFERMIERISTICA IN WOUND CARE TESI della sig.ra COLAPINTO NADIA Dalla letteratura … Caratteristiche del consulente: Capacità di empowerment del gruppo Esperienza clinica Capacità educative e di training Capacità di creare un clima collaborativo Clinical leadership Capacità di sviluppo dei servizi Consulente Capacità di ricerca, Audit e valutazione Mullen C, Gavin-Daley A, Kilgannon H, Swift J. Nurse consultants 10 years on: an insight to the role for nurse managers. J Nurs Manag. 2011 Sep;19(6):820-31. doi: 10.1111/j.1365-2834.2011.01284.x. In poche parole …. Il coaching Carlo Calamandrei, Carlo Orlandi La dirigenza infermieristica McGraw-Hill Companies Milano, 2008 E l’autonomia? Omissis … “In Italia il concetto di prescrizione infermieristica comincia a farsi strada in maniera ancora tutto sommato abbastanza timida e forse guardato da qualcuno con un certo scetticismo e tenendo sempre a mente come sia ancora percepito come troppo labile il confine tra atto medico e atto nella fattispecie infermieristico, con conseguente rischio di scivolamento nel reato punito dall’art. 348 Cp, tenuto conto che nessuna norma descrive analiticamente le attività proprie della professione medica e, dopo l’abrogazione del mansionario, neppure della professione infermieristica. Ci troviamo in quella che l’Antolisei - insigne giurista del secolo scorso - definiva quella zona grigia tra il lecito e l’illecito” ……. Fattori che sostengono il ruolo … • Background culturale a sostegno dell’esperienza clinica. • Alto livello di responsabilità. • Chiara definizione del ruolo, delle aspettative e degli outcomes. • Adeguato supporto dell’organizzazione. • Supporto da parte dei colleghi. • Supporto esterno da parte dei “network”. Mullen C, Gavin-Daley A, Kilgannon H, Swift J. Nurse consultants 10 years on: an insight to the role for nurse managers. J Nurs Manag. 2011 Sep;19(6):820-31. doi: 10.1111/j.1365-2834.2011.01284.x. … ma … le criticità … incombono • Mancata comprensione del ruolo da parte dei colleghi. • Resistenze da parte di tutto lo staff. • Resistenze da parte dell’organizzazione. • Mancata capacità di mediazione da parte del consulente. • Utilizzo dell’autorità invece che dell’autorevolezza…. • Mancata accettazione da parte del paziente/utente… • …….. Mullen C, Gavin-Daley A, Kilgannon H, Swift J. Nurse consultants 10 years on: an insight to the role for nurse managers. J Nurs Manag. 2011 Sep;19(6):820-31. doi: 10.1111/j.1365-2834.2011.01284.x. Una soluzione possibile? Una soluzione possibile? Ma solo consulente clinico?? Nel mondo anglosassone è formalizzata la figura del consulente per i problemi etici …. Da noi un esempio mutuabile …. Gruppo Responsabilità Professionale del Collegio Ipasvi di Firenze • Mariangela Castagnoli responsabile del gruppo • • • • • • Giuliana Fineschi Silvia Moncalvini Elena Nerozzi Sabrina Orsini Giovanni Senes Maurizio Zanatta Tabella casistica trattata dal 1 giugno 2007 al 30 giugno 2010 Ma alla fine … funziona??? Kennedy F, McDonnell A, Gerrish K, Howarth A, Pollard C, Redman J. Evaluation of the impact of nurse consultant roles in the United Kingdom: a mixed method systematic literature review. J Adv Nurs. 2011 Sep 26. doi: 10.1111/j.1365-2648.2011.05811.x. Kennedy F, McDonnell A, Gerrish K, Howarth A, Pollard C, Redman J. Evaluation of the impact of nurse consultant roles in the United Kingdom: a mixed method systematic literature review. Obiettivi: questa revisione sistematica esamina l’impatto degli infermieri consulenti nel setting assistenziale dei pazienti adulti con lo scopo di identificare gli indicatori che evidenziano l’efficacia del loro intervento sia sulla percezione e sulla qualità di vita dei pazienti che sugli outcomes di salute. Background: gli infermieri consulenti sono stati introdotti nel sistema sanitario Inglese nel 2000 con l’intenzione di migliorare gli outcomes dei pazienti e implementare la qualità dei servizi. Studi precedenti hanno ricercato prove in questo ambito ma la difficoltà di amalgamare i risultati ha prodotto evidenze di scarsa qualità metodologica. Si rende così necessario verificare se ulteriori studi rendono possibile l’aggregazione dei risultati al fine di rendere gli stessi più robusti e di conseguenza inconfutabili. J Adv Nurs. 2011 Sep 26. doi: 10.1111/j.1365-2648.2011.05811.x. La revisione ha evidenziato: Kennedy F, McDonnell A, Gerrish K, Howarth A, Pollard C, Redman J. Evaluation of the impactRisultati of nurseclinici: consultant roles in the United Kingdom: a mixed method systematic literature review. Studi qualitativi Studi quantitativi di controllo sintomi Miglioramento dei segni cinici (es. dolore)della Migliore Fonti capacità dei dati: è dei stata condotta una revisione sistematica Aumento dellaconsultando soddisfazionele deiprincipali pz. Riduzione delle ospedalizzazioni letteratura BD biomediche, reperendo gli articoli Migliore Riduzione dei tempi di degenza anche comprensione attraverso la…ricerca manuale. Sono stati inclusi sia studi di tipo quantitativo che aldicentro tipo qualitativo: tutti i documenti I pazienti si sentono … Riduzione degli erroriritrovati sono stati sottoposti a valutazione critica utilizzando strumenti formalizzati. I Buon reinserimento sociale Riduzione delle complicanze risultati sono stati suddivisi in outcomes professionali e clinici. Risultati professionali quantitativi Risultati:Studi la qualitativi revisione ha incluso 36 studi. Studi I risultati evidenziano che Miglioramento e delle skills Miglioramento della documentazione l’impiego delle degliattitudini infermieri consulenti impatta positivamente sia sugli dello staff aspetti clinici che professionali anche se la robustezza dei risultati è Maggiore propensione alla collaborazione Miglioramento delle conoscenze ancora molto bassa a causa dell’eterogeneità degli studi. Miglioramento dei rapporti interprofess.li Aumento del numero di incontri dello staff Incremento dei valori dello staff Accettazione da parte dei medici Accettazione delle LG e protocolli J Adv Nurs. 2011 Sep 26. doi: 10.1111/j.1365-2648.2011.05811.x. soddisfazione dell’organizzazione Che la forza sia con noi …. Concludo con un auspicio …… Permettetemelo … Grazie!!