VI Congresso Annuale in materia di responsabilità da reato degli enti
28 febbraio 2014 - Centro Congressi Piazza di Spagna - Roma
Metodologie ed ambiti di aggiornamento del modello alla
Legge n. 190/2012: la gestione del rischio corruzione
Gian Luca Trinei
Pfizer Italia
"LA GOVERNANCE E LA GESTIONE DEI RISCHI 231"
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VI Congresso Annuale in materia di responsabilità da reato degli enti
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La Legge Anticorruzione (L. 190/2012)
Cambiamenti/novità introdotte dalla L. 190/12
Considerazioni aziendali
 Svolgimento di un Training circa le novità
legislative introdotte;
Incarichi vietati (art.1, comma 42 Legge 190/2012,
che inserisce il comma 16 ter nell’art. 53 del D.Lgs.
165/2001):
 Assunzione del personale: richiesta formale al
candidato dell’assenza dei presupposti indicati
dall’Art. 53 comma 16 ter;
 Divieto di svolgimento di attività lavorativa o
professionale per un triennio dalla cessazione
del rapporto di pubblico impiego per i dipendenti
pubblici che, negli ultimi tre anni di servizio,
abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali a
favore di soggetti privati;
 Incarichi di Consulenza: introduzione di una
clausola contrattuale per certificare l’assenza dei
presupposti indicati dall’Art. 53 comma 16 ter;
 La violazione del divieto implica la nullità dei
contratti in essere, il divieto di contrattare con la
PA per un triennio.
 Contratti con terze parti:
 introduzione di una clausola contrattuale con la quale
la società terza attesta che i suoi consiglieri di
amministrazione/soci si trovano in una situazione di
assenza dei presupposti indicati dall’Art. 53 comma 16
ter;
 redazione di questionari per la Due Diligence dei
fornitori con la presenza dell’indicazione che i
consiglieri di amministrazione/soci si trovano in una
situazione di assenza dei presupposti indicati dall’Art.
53 comma 16 ter.
Le opinioni espresse in questa presentazione sono le opinioni del relatore e non riflettono, necessariamente, le opinioni o le Policy di Pfizer Italia
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La Legge Anticorruzione (L. 190/2012)
Cambiamenti/novità introdotte dalla L. 190/12
Considerazioni aziendali
Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici
(art. 1, comma 44 della L. 190/12 che modifica l’art.
54 del D. Lgs. 165/2001):
 Il Governo definisce un Codice di Comportamento
dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al
fine di assicurare … la prevenzione dei fenomeni
di corruzione …;
 Tra le disposizioni del codice desta particolare
interesse il divieto per il dipendente di chiedere,
per sé o per altri, regali, compensi o altre utilità,
nonché il divieto di accettare regali, compensi o
altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore
(non superiore a 150 euro).
 Rafforzamento della procedura (con l’evidenza
dei controlli posti in essere) per la gestione di
eventuali regali/omaggi, anche se di modico
valore, concessi ad esponenti della Pubblica
Amministrazione.
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La Legge Anticorruzione (L. 190/2012)
Cambiamenti/novità introdotte dalla L. 190/12
Inconferibilità ed incompatibilità degli incarichi
dirigenziali (art.1, commi 49 - 50 Legge 190/2012):
 Rilascio di un’autorizzazione da parte della P.A.
per verificare l’insussistenza di situazioni di
conflitto, anche potenziale, di interessi, che
pregiudichino l'esercizio imparziale delle funzioni
attribuite al proprio dipendente;
 La
comunicazione
all'amministrazione
di
appartenenza dei compensi erogati ai dipendenti
pubblici deve essere effettuata entro quindici
giorni dall'erogazione del compenso (e non più
annualmente).
Considerazioni aziendali
 Raccolta diretta da parte dell’azienda delle
autorizzazioni emanate da parte dell’ente per il
quale il dipendente pubblico lavora, comprensive
delle dichiarazioni di insussistenza di conflitto di
interesse.
 In alternativa:
 presenza di apposite clausole risolutive nel
contratto;
 raccolta dell’autocertificazione del dipendente
pubblico di avvenuta autorizzazione da parte
dell’ente di appartenenza.
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La Legge Anticorruzione (L. 190/2012)
Cambiamenti/novità introdotte dalla L. 190/12
A
livello
“nazionale”:
individuazione
dell’Autorità
Nazionale
Anticorruzione
incaricata anche di approvare il Piano Nazionale
Anticorruzione (P.N.A.).
 A livello “decentrato”, ogni amministrazione
pubblica:
 definisce un Piano Triennale di Prevenzione
della Corruzione che, sulla base delle indicazioni
presenti nel P.N.A., prevede lo svolgimento di
analisi e di valutazioni dei rischi specifici di
corruzione;
 nomina un Responsabile della prevenzione
della Corruzione incaricato di verificare
l’idoneità e l’efficace attuazione del suddetto
Piano, che risponda anche sul piano disciplinare.
Considerazioni aziendali
 La Pubblica Amministrazione, a seguito delle
novità introdotte, ha precise responsabilità nella
prevenzione della corruzione, ciò aiuta le imprese
che hanno già adottato dei modelli di controllo
interno.
 A seguito dell’introduzione dei piani di
prevenzione della corruzione da parte dei
soggetti pubblici, potrebbero essere introdotti una
serie di obblighi da rispettare da parte delle società
private che rappresenteranno punti di controllo da
inserire
nelle
procedure
aziendali
a
regolamentazione dei processi coinvolti.
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La Legge Anticorruzione (L. 190/2012)
Cambiamenti/novità introdotte dalla L. 190/12
Modifiche all’art. 25 del D.Lgs 231/2001
 L’art. 25 diventa “Concussione, induzione indebita a
dare o promettere utilità e corruzione”.
 È stato introdotto il nuovo reato di “induzione
indebita a dare o promettere utilità” (art. 319 quater
c.p.).
 Sanzioni pecuniarie (da 300 a 800 quote) e
interdittive.
Cambiamenti/novità introdotte dalla L. 190/12
Considerazioni aziendali
 Aggiornamento dei reati astrattamente
ipotizzabili della Parte Speciale relativa ai reati
contro la PA nella quale è stato introdotto il reato di
induzione indebita a dare o promettere utilità (art.
319 quater c.p.).
 Il cambiamento normativo non ha, di norma,
impatto sui controlli preesistenti.
Considerazioni aziendali
Modifiche all’art 25 ter del D. Lgs. 231/2001
 La legge 190/2012 ha sostituto il reato previsto
dall’art. 2635 c.c. - Infedeltà a seguito di dazione o
promessa di utilità - con il reato di Corruzione tra
privati.
 Sanzioni pecuniarie (da 200 a 400 quote)
 Le modifiche apportate all’art. 25 ter del D.Lgs.
231/01 rendono necessario un aggiornamento del
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo che
ha comportato l’introduzione di una nuova parte
speciale dedicata alla corruzione tra privati.
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La Legge Anticorruzione (L. 190/2012)
Principali documenti da aggiornare
Parte Generale del Modello
Codice Etico
Aggiornamento del Modello di
Organizzazione, Gestione e
Controllo ex D.Lgs. 231/01
derivante dalla Legge
Anticorruzione (L. 190/12)
Parte Speciale relativa ai reati contro la PA
Documento da predisporre ex novo
Introduzione di una nuova Parte Speciale
relativa ai reati di corruzione tra Privati
Risk Assessment
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Le fasi del Risk Assessment
RISK
MAPPING
RISK
ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIONE
AREE A RISCHIO
OBIETTIVI
• Individuare/ aggiornare le
aree/processi a rischio impattati
dalle fattispecie di reato
potenzialmente applicabili.
• Identificare le potenziali modalità di
attuazione degli illeciti nelle aree
individuate nella fase precedente
• Valutare il sistema di controllo
interno
• Identificare la priorità degli
interventi di audit sulla base del
livello di rischiosità attribuito a
ciascuna area/processo
OUTPUT DI FASE
• Questionari preliminari compilati
• Universo di analisi
• Mappatura delle potenziali modalità
attuative degli illeciti
• Checklist per l’identificazione dei
controlli esistenti e degli interventi
di adeguamento (gap analysis)
• Metodologia di valutazione del
rischio (quantificazione dei rischi)
• Piano di monitoraggio delle aree a
rischio
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RISK
MAPPING
RISK ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Obiettivo
La fase di Risk Mapping ha l’obiettivo di individuare le aree a rischio potenzialmente impattate dalle modifiche
introdotte dalla L. 190/2012 in tema di corruzione tra Privati.
Attività
1. Analisi sui Database aziendali (ad es. DB Fornitori, DB Clienti) volta all’individuazione dei rapporti con
soggetti privati accorpandoli in categorie omogenee, così da individuare le specifiche aree a rischio.
2. Predisposizione di appositi questionari da inviare ai responsabili aziendali che detengono rapporti con i
soggetti privati relativamente alle aree a rischio sopra evidenziate.
Attraverso i questionari vengono raccolte le seguenti informazioni:
 Soggetti privati con i quali si intrattiene un rapporto;
 Responsabile aziendale che detiene il rapporto con il soggetto privato;
 Breve descrizione del rapporto intrattenuto con il privato;
 Numero di contatti annui;
 Valori economici coinvolti;
 Procedure e linee guida per la regolamentazione dell’attività.
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RISK
MAPPING
RISK ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Output della fase di Risk Mapping
Il riepilogo dei questionari compilati viene utilizzato al fine di predisporre l’Universo di Analisi contenente
principalmente le seguenti informazioni:
 Le aree a rischio;
 Le funzioni/ruoli aziendali coinvolti in ciascuna area;
 La descrizione delle attività di contatto per le quali esiste il rischio potenziale di commissione dei reati;
 I soggetti (privati) interessati.
Le informazioni contenute nei questionari compilati verranno utilizzate nella determinazione del RISCHIO
INERENTE.
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RISK
MAPPING
Area a rischio
ACQUISTI DI
BENI E
SERVIZI
Ruoli Aziendali
Coinvolti
- Head of
Procurement
- Procurement
Manager
RISK ASSESSMENT
Descrizione del contatto
a) Raccolta delle offerte e dei preventivi
di eventuali futuri fornitori
b) Selezione dei fornitori e negoziazione.
c) Negoziazione per l'assegnazione di
incarichi a consulenti / professionisti
esterni
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Soggetti interessati
Fornitori, consulenti,
professionisti esterni
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RISK
MAPPING
RISK ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Obiettivo
La fase di Risk Assessment ha l’obiettivo di valutare il sistema di controllo interno finalizzato alla mitigazione
del rischio ed alla conseguente prevenzione dei reati.
Output della fase di Risk Assessment
1
Mappatura documentata delle potenziali Modalità di attuazione dei reati per ognuna delle aree a rischio
individuate nella fase di Risk Mapping.
La mappatura è ottenuta aggiungendo le seguenti ulteriori informazioni rispetto a quanto già individuato
nell’Universo di analisi:
 Le fattispecie di reato astrattamente ipotizzabili;
 Le modalità di attuazione dei reati potenzialmente realizzabili.
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RISK
MAPPING
Area a
rischio
ACQUISTI
DI BENI E
SERVIZI
Ruoli
Aziendali
Coinvolti
- Head of
Procurement
-Procurement
Manager
Descrizione del contatto
a) Raccolta delle offerte e dei
preventivi di eventuali futuri
fornitori
b) Selezione dei fornitori e
negoziazione.
c) Negoziazione per
l'assegnazione di incarichi a
consulenti / professionisti esterni
Soggetti
interessati
Fornitori
Consulenti,
professionisti
esterni (es.
Avvocati)
RISK ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Fattispecie di
reato
ipotizzabili
Modalità di attuazione dei
reati potenzialmente
realizzabili
Corruzione tra
privati (art.
2635 codice
civile)
Il dipendente/rappresentante della
Società potrebbe erogare o
promettere all'esponente di
un'altra società una qualsiasi altra
utilità o retribuzione, quali in via
esemplificativa:
- omaggi e, in genere, regalie;
- dazione/conferimento di beni a
condizioni più favorevoli rispetto
a quelle di mercato;
-raggiungimento di
accordi/sottoscrizione di lettere di
incarico in favore di persone
segnalate dal rappresentante della
Società a condizioni
ingiustamente vantaggiose;
Al fine di ottenere un vantaggio a
danno della Società a cui
appartiene il soggetto corrotto.
Integrazione
all’Universo
di Analisi
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RISK
MAPPING
RISK ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Output della fase di Risk Assessment
2
Mappatura dei controlli esistenti a mitigazione dei rischi: effettuata per ciascuna area individuata e formalizzata
in specifiche Check List condivise con i responsabili aziendali.
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RISK
MAPPING
RISK ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Mitigazione del fattore di
rischio
N°
Domande per valutare l'adeguatezza
del SCI
Fattore di
rischio
Controlli Risk Assessment
Si
Parz
No
1
E' stata definita, approvata ed aggiornata
Non adeguata
una procedura che disciplina la
regolamentazion X
regolamentazione delle attività relative
e del processo
all'acquisto di beni e servizi?
La Società ha formalizzato la "Procedura Acquisti di beni e
servizi indiretti da Terze Parti e Supplier Management“ che
disciplina il processo degli acquisti.
2
Tali procedure identificano in maniera Non adeguata
chiara i ruoli e le responsabilità delle regolamentazion X
funzioni coinvolte nel processo?
e del processo
La procedura di cui sopra identifica i ruoli aziendali
responsabili delle varie attività.
Esiste una chiara segregazione delle
funzioni coinvolte nelle diverse fasi del Mancanza di
processo di acquisto (rda, emissione oda, Segregazione
aprovazione oda, ricevimento beni/servizi, delle funzioni
fattura, pagamento)
In base alla procedura aziendale, le funzioni risultano essere
così segregate:
- Il Richiedente/ Initiator, completato l’eventuale flusso
approvativo a sistema, compila la Purchase request a sistema
relativa all’acquisto da effettuare;
- l'inserimento a sistema genera un flusso approvativo secondo
i poteri di firma [Omissis];
- completato il flusso approvativo della PR, il sistema genera
l'ordine con una numerazione progressiva, l'OdA è inviato
senza firma dei procuratori tramite il modulo ASN [Omissis]
3
X
Area di miglioramento
N/A
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RISK
MAPPING
RISK ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Output della fase di Risk Assessment
3
Rilevazione delle eventuali aree di miglioramento per l’adeguamento del sistema di controllo interno (Gap
Analysis).
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RISK
MAPPING
RISK ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Mitigazione del fattore di
rischio
N°
Domande per valutare l'adeguatezza
del SCI
Fattore di
rischio
Controlli Risk Assessment
Si
Parz
No
1
E' stata definita, approvata ed aggiornata
Non adeguata
una procedura che disciplina la
regolamentazion
regolamentazione delle attività relative
e del processo
all'acquisto di beni e servizi?
2
Tali procedure identificano in maniera Non adeguata
chiara i ruoli e le responsabilità delle regolamentazion X
funzioni coinvolte nel processo?
e del processo
….
3
Esiste una chiara segregazione delle
funzioni coinvolte nelle diverse fasi del Mancanza di
processo di acquisto (rda, emissione oda, Segregazione
aprovazione oda, ricevimento beni/servizi, delle funzioni
fattura, pagamento)
….
X
X
Area di miglioramento
N/A
Si suggerisce di disciplinare una
La Società non ha formalizzato una procedura che procedura ah hoc per la gestione
disciplini il processo degli acquisti.
del processo di acquisto di beni e
servizi
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RISK
MAPPING
RISK ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Output della fase di Risk Assessment
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Redazione di una nuova parte speciale relativa ai reati di corruzione tra Privati
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RISK
MAPPING
RISK ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Output della fase di Risk Assessment
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Le informazioni contenute nelle checklist compilate verranno utilizzate nella determinazione del RISCHIO
RESIDUALE.
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RISK
MAPPING
RISK ASSESSMENT
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Obiettivo
Tale fase ha l’obiettivo di identificare la priorità degli interventi di audit sulla base del livello di rischiosità
attribuito a ciascuna area.
Metodologia di valutazione del rischio inerente (Driver principali)
Impatto
Tipologia di sanzioni:
attribuzione di un valore
(all’interno di range
predefiniti) alle sanzioni
pecuniarie e/o delle
interdittive applicabili
Probabilità
• Numero di contatti annui:
attribuzione di un valore
all’interno di un range
predefinito;
• Tipologia di contatto
(Negoziazione, ecc.);
• Valori economici coinvolti;
•…
Calcolo del Rischio Inerente
Il risultato della
combinazione, anche
ponderata, di impatto e
probabilità rappresenta il
valore del RISCHIO
INERENTE.
* La metodologia di seguito descritta rappresenta una semplificazione dei criteri e delle logiche applicati in
azienda.
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RISK
MAPPING
Impatto
Probabilità
Valore
Rischio
Inerente
Area a rischio X
Basso
Alto
Area a rischio Y
Basso
Area a rischio Z
RISK ASSESSMENT
Valore Rischio
Residuale
Priorità di
intervento
Medio
Medio
1
Basso
Basso
Basso
5
Basso
Medio
Medio - basso
Basso
3
Acquisti di beni e servizi
Basso
Alto
Medio
Medio - basso
2
Area a rischio W
Basso
Medio
Medio - basso
Basso
4
Aree a rischio
Controlli
esistenti
PRIORITIZZAZIO
PRIORITIZZAZIONE
NE AREE A
AREE A RISCHIO
RISCHIO
Legenda
Controlli presenti inferiori al 40%
Controlli presenti dal 40% al 90%
Controlli presenti oltre il 90%
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