La crisi del 1929
GLI EFFETTI DI UNA BOLLA SPECULATIVA
MONDIALE
La crescita del mercato americano negli anni Venti
Le industrie
americane
producono
e vendono
grandi quantità
di
beni di consumo
durevole,
come
automobili,
lavatrici,
frigoriferi,
radio,
aspirapolvere
La domanda
cresce e con
essa la
produzione
e i profitti.
Alcuni
acquirenti
ricorrono al
credito e se ne
avvantaggiano le
banche
Nasce l’illusione
della crescita
continua
La “bolla speculativa”
Il mercato si
satura e le
vendita
cominciano
a calare
Ma la Borsa
non se ne
accorge e
continua a
crescere.
Piccoli e
grandi
investitori
continuano
a scommettere sulla
crescita
continua
Il prezzo
delle azioni
sale,
trascinato
dalla sola
speculazione e non da
una reale
crescita
industriale
BOLLA
SPECULATIVA
Il crollo di Wall Street
• La bolla speculativa scoppia nell’ottobre 1929: gli
investitori cominciano a vendere
• Tra il 21 e il 29 ottobre (“martedì nero”) crolla il
valore dei titoli azionari alla Borsa di Wall Street
• Entrano in crisi non solo i piccoli investitori, ma
anche le stesse banche che hanno investito in
azioni
La crisi
• Le banche in crisi non riescono a riscuotere i crediti (concessi a mediolungo termine), e perciò hanno difficoltà a pagare gli interessi sui
depositi
• I risparmiatori allora richiedono indietro le somme depositate, ma le
banche non hanno liquidità sufficiente e alcune dichiarano fallimento
• Le banche più solide restituiscono i fondi depositati, ma non hanno più
riserve da prestare alle industrie
• Le industrie chiudono o almeno riducono il personale e/o gli stipendi
e/o i prezzi al consumo (nella speranza di vendere di più)
Gli effetti della crisi
Disoccupazione e
stipendi
bassi
Povertà
diffusa
Crollo della
domanda
Fallimento
di 100.000
imprese e di
5.000
banche in
tutti gli
Stati Uniti
Il Piano Dawes del 1924
Gli U.S.A
finanziano
la
Germania
Francia,
Inghilterra,
Italia, ecc.
pagano gli
interessi agli
U.S.A.
La Germania
può pagare ai
vincitori
Francesi,
Inglesi e Italiani
le indennità di
guerra
Come la crisi coinvolge la Germania
Gli USA non
finanziano più
l’industria tedesca,
anzi chiedono indietro
i soldi prestati
Le banche tedesche
non sono più in grado
di rendere i soldi
Le industrie tedesche
chiudono, licenziano o
riducono gli stipendi
Crollo della domanda,
crollo dei prezzi,
disoccupazione
Le banche tedesche
non finanziano pèiù
l’industria di quel
Paese
Come la crisi coinvolge l’Europa
Francia, Inghilterra,
Italia, ecc. non ricevono
più finanziamenti dagli
USA né indennità dalla
Germania
La banche smettono di
finanziare l’industria
Disoccupazione e
povertà diffusa
Crollo della domanda e
dei prezzi
Le industrie falliscono o
almeno licenziano e/o
riducono gli stipendi
Primi tentativi di soluzione
 Svalutazione della moneta per stimolare le
esportazioni
 Ma i Paesi innalzano i dazi per proteggere l’industria
nazionale
CROLLA IL COMMERCIO
INTERNAZIONALE
LA CRISI NON È RISOLTA
Le iniziative del presidente americano Hoover
 Il presidente H.C. Hoover (Partito Repubblicano)
 Concede prestiti alle banche e alle aziende
 Per mantenere il bilancio federale in pareggio riduce le spese
(servizi pubblici) e aumenta le tasse
LA CRISI NON È RISOLTA
 Hoover perde le elezioni del 1932 e viene eletto
FRANKLIN DELANO ROOSEVELT
(Partito Democratico)
Il new deal del presidente F.D. Roosevelt
 Maggiori poteri alla Banca Federale (Federal Reserve)
 Controllo sulla Borsa di Wall Street
 Assistenza statale a poveri e disoccupati
 Concessione di crediti agli agricoltori o a chi si trova in
difficoltà con le banche
 Vasto programma di lavori pubblici per assumere disoccupati
e realizzare nuove infrastrutture (dighe, ponti, strade, scuole,
campi sportivi, centrali elettriche, ecc.)
 Si ammette un po’ di disavanzo pubblico
Gli Stati Uniti sono in netta ripresa economica
 Roosevelt verrà eletto per ben quattro mandati, sino alla sua
morte
Nel Regno Unito
Aumento delle tasse e riduzione della spesa
pubblica: non si risolve la crisi
2. Svalutazione della sterlina
3. Creazione del Commonwealth e intensificazione dei
rapporti commerciali interni ad esso
4. Riduzione delle imposte e relativa ripresa
1.
In Francia
Continue crisi di governo: nessuno sa cosa fare
2. 1934: vittoria del Fronte Popolare alle elezioni
(Léon Blum)
1.
maggiori diritti e maggiori stipendi agli operai
aumento dei prezzi al consumo
3. Crollo del governo di sinistra nel 1938
In Germania
 Crescente successo elettorale del Partito Nazional-
Socialista


18,3 % nel 1930
37,3 % nel 1932
IL PRESIDENTE PAUL VON HINDERBURG CHIAMA ADOLF
HITLER A FORMARE IL GOVERNO IL
30 GENNAIO DEL 1933
NASCE IL TERZO REICH
In Italia
Piano di lavori pubblici (bonifica integrale, costruzioni di città e di
edifici)
Sostegno alle banche (IMI, 1931) mediante la concessione di
finanziamenti statali e alle industrie (IRI, 1933) mediante
l’acquisto di partecipazioni azionarie
Legge bancaria del 1936 (in vigore sino al 1993):
1.
2.
3.
1.
2.
3.
La Banca d’Italia diventa di diritto pubblico (prima era una S.p.A.) e controlla
le altre banche
Le banche ordinarie non possono erogare crediti a medio-lungo termine,
riservati a istituti di credito speciali da esse finanziati
Le banche ordinarie non possono possedere quote significative di
partecipazione industriale
Autarchia
I risultati sono migliori che altrove: disoccupazione solo al 4 %, ma
stipendi meno elevati per operai e contadini
4.
N.B. In Italia l’impatto della crisi è meno forte perché il nostro Paese era meno esposto
sui mercati finanziari e sul sistema internazionale di crediti
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