I PERICOLI DEL WEB
Dott. Carmelo Ciracì
Psicologo Psicoterapeuta
DEFINIAMO IL CYBERBULLISMO
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Il fenomeno del cyberbullismo riguarda l’insieme di azioni
di prepotenza, molestia, minaccia o ingiuria reiterate nel
tempo, messe in atto da minori nei confronti di altri
minori, effettuate tramite mezzi elettronici
e/o su spazi virtuali.
Peculiarità del Cyber-bullismo
CYBER-BULLO
Competenza informatica
superiore alla media. Popolarità mediatica.
CYBER-VITTIMA
Competenza informatica
limitata. Alto interesse per la socializzazione
Tecnomediata. Non è in grado di difendersi.
CHI E’ LA CYBER-VITTIMA?
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Ragazze adolescenti e giovani omosessuali sono i più colpiti.
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Dal 2008 sono 41 i suicidi di minorenni in Stati Uniti, Canada, Gran
Bretagna e Australia collegati al fenomeno del cyberbullismo.
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Nei casi di suicidio il bullismo elettronico spesso è solo un fattore tra
molti: i ragazzi morti colpiti dal cyberbullismo erano nella maggior
parte dei casi vittime di angherie anche nella vita reale e soffrivano di
disturbi psichici.
SPECIFICITA’ DEL FENOMENO
Il bullismo tradizionale avviene in luoghi e momenti SPECIFICI, il cyberbullismo investe la
vittima ogni volta che è online.
CYBERMONDO  semplicità con cui reiterare le molestie
maggiore probabilità che il
cyberbullo trasformi gli scherzi in persecuzioni.
Attenuazione del sentimento di compassione per la vittima: non si percepisce la vittima
come una persona, bensì come un'entità non dotata di emozioni. Manca il feedback verbale
e corporeo che orienta chi agisce nell’interpretazione degli effetti immediati delle azioni
sugli altri. Il bullo non riesce a capire che il dolore, la frustrazione e l'umiliazione.
Articoli inerenti il cyberbullismo
-Art.612 C.P. Ingiurie, minacce, molestie.
-Art. 612-bis Atti persecutori/stalking.
-Art. 610 Violenza privata.
-Art. 600 bis, ter, quater C.P.(Produzione, detenzione e cessione di di
materiale pedopornografico)
-Violazione legge 547/93 e successive modifiche (reati contro la
privacy)
Conseguenze psicologiche del
cyberbullismo
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Un intenso livello soggettivo di sofferenza che va ad interessare l’area
individuale e relazionale delle vittime con effetti anche gravi sull’autostima,
sulle capacità socio affettive, sul senso di autoefficacia, sull’identità
personale.
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Possono riscontrarsi anche difficoltà scolastiche, ansia, depressione e, nei casi
più estremi, idee suicidarie.
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E’ ragionevole ritenere che le conseguenze possano essere perfino
maggiormente gravose per effetto della forza mediatica di messaggi, foto e
video trasmessi online o sul telefono cellulare.
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E’ importante quindi ragionare in termini di prevenzione per evitare di dover
affrontare aspetti ben più complessi e problematici: una buona informazione
e comunicazione effettuate dalle principali agenzie educative, la famiglia e la
scuola, può rivelarsi molto utile, infatti spesso sono proprio la
disinformazione, la politica del silenzio e la convinzione erronea di non poter
denunciare i fatti, a far sì che gli aggressori agiscano spinti dalla possibilità di
non uscire allo scoperto e le vittime subiscano provando vergogna e
sentendosi sbagliate.
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Questo innesca un pericoloso circolo vizioso che tende a perpetuarsi con il
contributo di tutti gli attori sociali.
I risultati della ricerca dalla Georgetown
University Center for Child and Human
Development
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La metà di chi subisce bullismo sia a scuola, che sul computer e sul cellulare
cade in depressione (47%). Dell’intera percentuale rilevata di coloro che cade
in depressione, il 33,9% deriva da un bullismo di tipo virtuale.
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Se pensiamo che in una classe di scuola media o superiori ci sono in media
circa 20 alunni, un terzo di loro è vittima di bullismo virtuale.
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In particolare, il 6,4% delle ragazze subisce minacce via sms sopratutto con
contenuti pornografici. I più colpiti sono i ragazzi dichiarati o “accusati” di
esser gay (33,1%)
Dal punto di vista psicoeducativo gli aspetti
su cui poter lavorare sono:
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La comunicazione: promuovere attività sulla comunicazione che è alla base
delle dinamiche relazionali via media aiuta tutti a prendere consapevolezza
sul significato e la responsabilità che comporta l’espressione di un messaggio;
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I bisogni: alla base delle nostre azioni ci sono i bisogni. Occorrerebbe
riflettere sui bisogni non colmati sia del cyber bullo che della vittima;
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L’educazione affettiva: l’educazione ai valori del rispetto, dell’identità e
delle differenze, della stima e dell’autostima, delle emozioni e del loro
riconoscimento
ADESCAMENTO ONLINE
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Dati sull’adescamento online
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L’adescamento online è un fenomeno in espansione che coinvolge ragazzi/e al
di sotto dei 18 anni. A seguito del boom dei social network, le vittime degli
abusi online appartengono a fasce d’età sempre più basse, tra i 10 e i 12 anni.
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Gli adescatori seguono i profili dei giovanissimi sul web e ne studiano gusti e
punti deboli con l’obiettivo di attrarli nella propria rete.
La normativa sull’adescamento online
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Legge dell’1 ottobre 2012 n.172, prevede l’introduzione del nuovo reato di
“adescamento di minorenni” (art. 609-undecies del codice penale). Questa nuova
fattispecie di reato consiste in qualsiasi atto volto a carpire la fiducia di un minore
di 16 anni attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante
l’utilizzo della rete internet allo scopo di commettere uno dei reati sessuali contro
i minori previsti dalla legge.
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La pena prevista per che si macchia di questo reato è la
reclusione da 1 a 3 anni.
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Inoltre, il recentissimo decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 39, che recepisce la
Direttiva 2011/93/UE introduce importanti modifiche all’impianto del codice
penale in tema di reati concernenti l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori:
in particolare, inasprisce le pene già previste, rendendo così più facile contrastare
i nuovi fenomeni relativi a Internet come l'adescamento di minori e la
visualizzazione di materiale pedopornografico tramite webcam o in Internet.
Le tecniche usate dagli abusanti
nell’adescamento online
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L’adulto individua la sua vittima tra i profili corrispondenti alla fascia di età
“preferita” e inizia una conversazione su argomenti banali e tipici della vita
di un bambino o di un ragazzo: la scuola, gli amici, gli hobby.
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Come trucco, spesso l’adescatore mente sulla propria età anagrafica, salvo
poi rivelarla quando la relazione si approfondisce. Le richieste di confidenze
sessuali arrivano subito e, spesso, precedute da dichiarazioni sentimentali. Il
passo successivo è la richiesta di immagini osé, cui può seguire quella di un
incontro reale.
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