Grammatica
italiana
per il biennio
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Fonologia
La fonologia è la parte della grammatica
che studia la corretta scrittura delle parole
(ortografia) e la corretta pronuncia dei suoni
(ortoepia)
Morfologia
La morfologia è la parte della grammatica che
classifica le parole in categorie chiamate parti del
discorso e, precisamente, in parti variabili e
invariabili, in base alla forma, alla funzione e al
significato
Fonologia
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Accento
Troncamento
Che cos’è l’accento?
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• Ogni parola ha un accento
proprio, detto accento tonico
•
In italiano non è obbligatorio
scrivere l’accento all’interno
della parola
• È obbligatorio invece indicarlo
• L’accento tonico viene indicato
a fine parola sull’ultima sillaba
attraverso l’accento grafico
Le forme dell’accento
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1)Grave (`) = vocale
aperta (vocali o ed e)
2)Acuto (′ ) = vocale
chiusa
(vocali o ed e)
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Quando è obbligatorio
scrivere l’accento
(grafico)?
Le regole fondamentali
sono tre.
Regola numero 1
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L’accento deve essere sempre indicato
su tutte le parole tronche.
Per es.: lassù, perché …
Regola numero 2
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L’accento deve essere sempre
indicato sui MONOSILLABI
• che contengono un dittongo
(= gruppo di due vocali che si
pronuncia con una sola emissione
di voce) come ciò, già, più, piè …
Regola n. 3
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Su alcuni monosillabi per
differenziarli da altri
monosillabi uguali per forma,
ma di significato diverso.
Vediamo quali nel dettaglio.
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A seconda di dove cade l’accento, le parole si dividono
secondo lo schema presentato nella tabella che segue.
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Posizione accento
Parola
Esempio
Vocale finale di parola
Tronca
Caffè, tè, virtù
Penultima vocale
Piana
Lìbro, càsa, scuòla
Terz’ultima vocale
Quart’ultima sillaba
Sdrucciola
Bisdrucciola
Scrìvere, lèggere,
Raccòntaglielo
piàngere
Le parole piane solo le più comuni nella lingua italiana.
Il troncamento
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consiste nella caduta della vocale atona, o dell’intera sillaba
finale, sia davanti a vocale che a consonante
non viene segnalato graficamente, pertanto le parole
tronche non sono seguite dall’apostrofo
può essere obbligatorio o facoltativo
Il troncamento è obbligatorio
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esempi
con l’articolo uno e i suoi composti:
nessuno, alcuno, ciascuno, taluno
un amico, nessun libro, alcun foglio,
ciascun attore, talun medico
con gli aggettivi quello, santo e bello
davanti a parole maschili singolari che
iniziano per consonante
quel gatto, san Paolo, bel suono
con l’aggettivo buono davanti a vocale e
consonante
quel gatto, san Paolo, bel suono
con i nomi signore, dottore, ingegnere,
professore, cavaliere, frate, suora seguiti dal
nome proprio
signor Rossi, dottor Aprea, ingegner
Verdi, professor Massa, cavalier
Bianco, fra Galdino, suor Assunta
qual era, tal è
con quale e tale seguiti dal verbo essere
Il troncamento è facoltativo
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esempi
con quale e tale davanti a vocale o
consonante
qual/quale amico, qual/quale dono,
tal/tale uomo, tal/tale peso
con l’aggettivo grande davanti a
consonante, solo se in senso generico e
scherzoso, invece, senza troncamento,
con significato più incisivo
gran/grande delinquente
in alcune locuzioni fisse del parlato
quotidiano
amor/amore mio, in fin/fine di vita,
ben/ bene fatto, mal/male di testa,
fin/fino qui, ben/bene detto
in alcune locuzioni verbali
voler/volere bene, voler/volere parlare,
aver/avere sonno, saper/sapere tacere,
han/hanno bevuto tutti, son/sono
partito, son/sono tornato
Morfologia
Articolo
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Nome
Parti variabili
Verbo
Aggettivo
Pronome
Avverbio
Parti invariabili
Congiunzione
Preposizione
Interiezione
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Uso dei modi
e
dei tempi del verbo
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L’Indicativo è il modo della realtà e della
certezza :
Vado ( adesso ) 
Intenzione certa
Sono andato ( ieri )  accaduto reale
Andrò ( domani )  proposito sicuro
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Il Congiuntivo è il modo dei pensieri
soggettivi : di desiderio, di speranza, di
dubbio, di timore, ecc. e dei fatti
immaginati come possibili.
Penso che Luigi vada  immagino qualcosa
che potrebbe avvenire anche ora
Penso che Luigi sia andato  immagino
qualcosa che è possibile sia avvenuta nel
passato
Se Luigi andasse !  esprimo un desiderio
che potrebbe avvenire prima o poi
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IL Condizionale è il modo che esprime un fatto che si può
realizzare a certe condizioni :
Calerei di peso se mangiassi di meno  calare di peso
accadrà se, a condizione che io mangi di meno
L’Imperativo è il modo che esprime gli ordini :
Ditemi i vostri nomi.
Sparisci !
IL TEMPO
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• Il tempo indica il momento e la durata di un’azione.
• Vi sono azioni di lunga durata e di breve.
• La lingua serve a riprodurre la vita con le parole per
cui i tempi dei verbi sono tre :
• Presente  il tempo della vita nel mentre la si vive
• Passato  il tempo della memoria o della vita già
vissuta
• Futuro  il tempo dei progetti o della vita ancora da
vivere
Sempre, quando ci si esprime , si dicono rispettivamente
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• cose contemporanee
Al
Momento
• cose anteriori
• cose posteriori
In cui
Si parla
Parlo di una cosa mentre accade:
Marco legge
parlo di una cosa quando è già
accaduta prima : Marco lesse
parlo di una cosa che accadrà
dopo : Marco leggerà
I TEMPI DELL’INDICATIVO
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4 TEMPI
SEMPLICI :
4 TEMPI COMPOSTI :
Presente
Passato prossimo
Imperfetto
Trapassato prossimo
Futuro semplice
Futuro anteriore
Passato remoto
Trapassato remoto
Uso il Presente per indicare un’azione riferita al momento in cui la
comunico :
Leggo una storia molto interessante.
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2. Uso l’Imperfetto per esprimere
• un’azione, un fatto che nel passato può essersi ripetuto
d’abitudine :
Tutte le sere guardavo la televisione.
• un’azione o un fatto che nel passato ha avuto una certa durata :
Ieri ti guardavo mentre leggevi.
3. Uso il passato remoto per esprimere un’azione o un fatto concluso
nel tempo. È un passato - perfetto, cioè finito,
che non si ripete più:
Nacque di domenica.
4. Uso il passato prossimo per esprimere qualcosa di avvenuto
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in un passato non lontano ed è in stretta relazione con il
presente :
Ho guardato un film ed ora te lo racconto.
5. Uso il trapassato remoto per esprimere un’azione anteriore a
quella espressa dal passato remoto :
Quando ebbe riflettuto con attenzione trovò la soluzione.
6. Uso il futuro quando devo esprimere qualcosa che deve
ancora accadere :
Quando avrò finito di studiare uscirò.
I TEMPI DEL CONGIUNTIVO:
due semplici e due composti
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Presente
S’accomodi
Vada pure
Sii felice !
Passato
Può darsi che io abbia
creduto
Imperfetto
Vorrei che andasse
Trapassato
Se l’avessi saputo!
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Il Congiuntivo è obbligatorio:
1. dopo le congiunzioni affinché / perché, sebbene, quantunque, a meno
che, prima che, senza che …:
Fa i capricci perché tutti lo sentano.
Sebbene abbia fame non mangia.
Prima che lo prendano ci vorrà del tempo.
2. dopo espressioni impersonali del tipo é bene, é male, é utile, é necessario,
può darsi, conviene …:
È bene che tu ti lavi i capelli.
Può darsi che egli non l’abbia saputo.
Bisogna che tu faccia ginnastica.
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3. dopo i verbi che significano giudicare, pensare, supporre, sperare,
volere, augurarsi, ecc.
Penso che tu non voglia.
Speravo che lui volesse.
4. dopo gli aggettivi e i pronomi indefiniti chiunque, qualsiasi, ecc.
Chiunque venga, fallo entrare.
Regole per l’uso dei tempi del Congiuntivo
in frasi dipendenti
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Frasi
Tempi
Tempi
Reggente
presente
o futuro
dell’indicativo
un passato indicativo
Subordinata
presente o passato
congiuntivo
imperfetto o trapassato
congiuntivo
Spero che tu mi creda / che tu mi abbia creduto
(Indic. Pres. + cong. Pres. / o
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cong. Passato)
Crederò che tu lo faccia / che tu l’abbia fatto
(Indic. Fut + cong. Pres. / o cong. Passato)
Ho pensato / pensavo / pensai che piovesse / avesse
piovuto
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